Alfredo, Alfredo |
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Un film di Pietro Germi.
Con Duilio Del Prete, Stefania Sandrelli, Dustin Hoffman, Carla Gravina, Saro Urzì.
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Commedia,
durata 106 min.
- Italia 1972.
MYMONETRO
Alfredo, Alfredo
valutazione media:
3,22
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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degno congedo di un germi al tramontodi giorgioFeedback: 0 |
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venerdì 26 dicembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Onore alle armi al 'grande vecchio' del cinema italiano come Pietro Germi che ci lascia con una commedia che recuperi quella cattiveria e quello spirito corrosivo e satirico di "divorzio all'italiana" e di "signore e signori". Il film rivela i segni della stanchezza di Germi, ovvero rivela un regista al tramonto del suo talento espressivo: ne sia la prova l'incedere del film, insolitamente logorroico per l'invadenza della voce narrante. Il film comunque consegna alcuni momenti essenziali da antologia del cinema: la scena dell'orgasmo che si risolve nell'urlo belluino della Sandrelli nella galleria di Vernio-S. Benedetto Val di Sambro: oltre a determinare un grottesco contrasto rispetto agli eventi tragici di strage cui ha dato luogo dopo, questa scena è tra le più imitate dai film comico-satirici del mondo (vedi l'analoga scena di "Porkies" con la ninfomane Lassie!); la scena della masturbazione di Hoffmann dal ginecologo, costretto ad eiaculare in uno spazio dove giganteggiano ritratti di Monsignori, Papi, Vescovi; l'impagabile scena della gravidanza isterica della Sandrelli, culmine dell'accanimento misognino di Germi; l'impagabile suocera-strega sicula con annesso "maleficio" per la povera serva "crocifissa"; l'impagabile narrazione "a sommario" della fase clandestina dell'amore tra la Gravina ed Hoffmann, dove inquadratura e commento musicale sono talmente sincroni che sembra che il film proceda a passi di danza; la memorabile ellissi che Germi realizza nel finale sul volto malinconico e costernato di Alfredo-Hoffmann il giorno del secondo "sì" che fotografa un secondo destino al fallimento matrimoniale. Dove l'andatura del film è più faticosa è nel finale, quando, già divorziati, Hoffman-Alfredo e Gravina-Carolona si scontrano con la famiglia di lei; la scena del tentato suicidio della madre è uno degli episodi che spezza il ritmo altrimentio graffiante e scatenato del film. Un peccato, comunque, perchè potenzialità di analisi e di sviluppo narrativo vanno perdute. Grande momento di formazione e di rivelazione artistica di Hoffmann e grande valorizzazione interpretativa per la Sandrelli: una coppia, non a caso, ancora molto amata e ancora molto ricordata dal pubblico.
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