nino e salvatore p.
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domenica 12 aprile 2009
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alla ricerca del padre perduto
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Questa storia ripercorre lo stesso tipo di tematica già evidenziata col film "Io e mia sorella" con l'aggiunta di qualche opportuna variante. Anche in questo film il regista ci descrive il riavvicinamento di fratelli (per la precisione di due fratelli e una sorella), che il tempo li aveva divisi,in seguito ad un particolare episodio: l'improvviso allontanamento del padre verso una meta a loro sconosciuta. Il film riesce a mettere in evidenza le singole storie di ognuno di essi con le relative problematiche: Vanni è un affermato pianista, tanto preciso nel suo lavoro quanto insicuro e "fragile" nel suo carattere e in alcune componenti psicologiche della sua personalità; Greg. è una persona che non è riuscita a costruirsi delle solide basi per un suo futuro e pertanto è costretto ad arrangiarsi vivendo alla giornata con un'occupazione saltuaria come DJ di party privati e come compositore di canzoni senza pretese; infine Livia che sta attraversando un burrascoso rapporto matrimoniale e conducendo una relazione clandestina dagli esiti incerti.
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Questa storia ripercorre lo stesso tipo di tematica già evidenziata col film "Io e mia sorella" con l'aggiunta di qualche opportuna variante. Anche in questo film il regista ci descrive il riavvicinamento di fratelli (per la precisione di due fratelli e una sorella), che il tempo li aveva divisi,in seguito ad un particolare episodio: l'improvviso allontanamento del padre verso una meta a loro sconosciuta. Il film riesce a mettere in evidenza le singole storie di ognuno di essi con le relative problematiche: Vanni è un affermato pianista, tanto preciso nel suo lavoro quanto insicuro e "fragile" nel suo carattere e in alcune componenti psicologiche della sua personalità; Greg. è una persona che non è riuscita a costruirsi delle solide basi per un suo futuro e pertanto è costretto ad arrangiarsi vivendo alla giornata con un'occupazione saltuaria come DJ di party privati e come compositore di canzoni senza pretese; infine Livia che sta attraversando un burrascoso rapporto matrimoniale e conducendo una relazione clandestina dagli esiti incerti. Ciò che ci ha colpito di questo film è stata l'abilità di Verdone nel non ergersi come protagonista principale ed assoluto della trama, ma di bilanciare perfettamente le storie dei tre personaggi dando ad ognuno di essi il giusto peso e la dovuta importanza. A nostro avviso mentre, in linea generale, dovrebbero essere i genitori ad aiutare i figli venendo incontro alle loro esigenze, in questo caso Verdone ci fa capire che in alcuni momenti della vita potrebbe accadere il contrario, vale a dire che questi tre fratelli, sebbene divisi dal destino, alla fine uniranno le loro forze e la loro volontà per ritrovare il padre "perso".
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parsifal
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venerdì 2 agosto 2019
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luci ed ombre di una famiglia borghese
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Opera inconsueta per Carlo Verdone, autore, regista ed interprete, coadiuvato nella sceneggiatura da Benvenuti, de Bernardi e Ascione. Stavolta da vita ad una narrazione introspettiva ed analettica, in chiave familiare. Un confronto passato e presente,alla ricerca di una presenza ingombrante ed impalpabile al tempo stesso. Tre fratelli, rispettivamente Vanni pianista di talento , serissimo nella vita quanto nella professione ( superbo Sergio Rubini), Livia tanto affascinante quanto mendace ( splendida F.Neri) e Gregorio, cialtrone e musicista fallito che tenta di sbarcare il lunario facendo il Dj in ambito commerciale, affittando la villa di famiglia inn Toscana per feste private di dubbio gusto, si incontrani dopo molto tempo per una ragione precisa ; la sparizione del padre.
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Opera inconsueta per Carlo Verdone, autore, regista ed interprete, coadiuvato nella sceneggiatura da Benvenuti, de Bernardi e Ascione. Stavolta da vita ad una narrazione introspettiva ed analettica, in chiave familiare. Un confronto passato e presente,alla ricerca di una presenza ingombrante ed impalpabile al tempo stesso. Tre fratelli, rispettivamente Vanni pianista di talento , serissimo nella vita quanto nella professione ( superbo Sergio Rubini), Livia tanto affascinante quanto mendace ( splendida F.Neri) e Gregorio, cialtrone e musicista fallito che tenta di sbarcare il lunario facendo il Dj in ambito commerciale, affittando la villa di famiglia inn Toscana per feste private di dubbio gusto, si incontrani dopo molto tempo per una ragione precisa ; la sparizione del padre. Impomente figura di uomo di cultura, insigne scultore e poeta, ha fatto perdere le sue tracce, senza avvisare nessuno. Inizia dunque un lungo viaggio, durante il quale i tre capiranno di ocnoscersi ben poco ed emergeranno lati delle loro vite del tutto inaspettati. Dopo la villa sui colli senesi, la destinazione successiva è la residenza al mare, dove Livia si dirige per prima, almeno così dichiara. Ma Livia , oltre ad essere una gran bugiarda, nasconde un segreto. Pur essendo moglie e madre, ha una relazione con un uomo sposato, più grande di lei, che pretende a tutti i costi una decisione definitiva, alla quale Livia sia sottrae. I fratelli tentano di farla ragionare e di farla tornare sui suoi passi, Gregorio in modo bonario e Vanni in maniera decisamente più autoritaria. Durante la breve permanenza nella casa al mare, emergono diversi lati oscuri del loro rapporto e soprattutto del rapporto con il padre, sempre introvabile. Decidono dunque di recarsi dall'amante del loro genitore, alla ricerca di eventuali dettagli nascosti. La Signora Diamante, G.Mccutcheon ( donna di grande fascino ed eleganza), spiega , almeno in parte, le ragioni della misteriosa sparizione. La riccerca continua, non priva di parentesi comiche, alle quali Verdone non rinuncia e che allietano la narrazione. Alla fine il segreto verrà svelato dai vesri di una poesia del padre apparentemente scomparso. Introspettivo, delicato e a tratti doloroso è uno dei film più interiori di Verdone e non acaso il brano conduttore è Premiere Gymnopedies di Satie, brano dolce e malinconico per eccellenza.
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gjanpz
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mercoledì 9 novembre 2011
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verdone non sbaglia. rubini superbo.
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Carlo Verdone non sbaglia un colpo. Quasi mai. E' impossibile contenere la risata in una delle prime scene del film, quando si delinea il personaggio che interpreta: un DJ di basso rango vestito da classico "tamarro" romano. E si ride. E si ride perchè lui, con quella faccia e la bravura interpretativa che lo caratterizza, riesce a dare corpo e credibilità ai soggetti. Rubini è superlativo, peraltro giovanissimo, diventerà anch'egli quel grande regista di tragi-commedia che secondo me fa riflettere e ridere su tematiche che senza quel poco di grottesco sarebbero davvero superficiali.
L'accoppiata Carlo-Sergio è di grande livello: dal punto di vista della recitazione, Verdone è intoccabile, mai uno sbaglio, è difficile credere che lui sia davvero attore in questo film per quanto ci sembri veritiera la sua parte.
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Carlo Verdone non sbaglia un colpo. Quasi mai. E' impossibile contenere la risata in una delle prime scene del film, quando si delinea il personaggio che interpreta: un DJ di basso rango vestito da classico "tamarro" romano. E si ride. E si ride perchè lui, con quella faccia e la bravura interpretativa che lo caratterizza, riesce a dare corpo e credibilità ai soggetti. Rubini è superlativo, peraltro giovanissimo, diventerà anch'egli quel grande regista di tragi-commedia che secondo me fa riflettere e ridere su tematiche che senza quel poco di grottesco sarebbero davvero superficiali.
L'accoppiata Carlo-Sergio è di grande livello: dal punto di vista della recitazione, Verdone è intoccabile, mai uno sbaglio, è difficile credere che lui sia davvero attore in questo film per quanto ci sembri veritiera la sua parte. Rubini non è da meno, grandissimo anche lui, bravo nell'essere il fratello "sfigato" ma di affermato successo negli ambiti più amati dal loro padre, quelli borghesi e perbenisti pervasi da arte e musica classica.
Il film si svolge linearmente, è godibile, ma volte pecca di cali nello svolgimento della storia, ed è proprio questa perdita di potenziale a porre i limiti al lavoro del regista romano.
Ma alla fine ti fa ridere, spontaneamente, senza volgarità (ed è questo che pone gente come Verdone e Rubini al di sopra di molti altri pseudoattori di commedie italiani...), ma cosa più importante, ti fa riflettere. Ed è quello che un film deve lasciare in ognuno di noi. La risata, la malinconia, la tristezza e, sopratutto, la riflessione.
Ennesimo ottimo lavoro.
Bravissimo Verdone, bravissimo Rubini. Applausi.
VOTO *** 1/2
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toty bottalla
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martedì 7 giugno 2011
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piacevolmente malinconico!
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Il film viaggia fra i sentimenti di una sorella e di due fratelli che, in qualche modo si mettono a nudo di fronte alla loro esistenza incrociando le loro diverse personalità. Tenera è l'ultima scena in cui il padre, che finalmente ritrovano, li ritrae da bambini, mentre loro cercano di offrire, ora, il profilo migliore. Fra i più belli di VERDONE! Saluti.
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(di emmediego)
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elias
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domenica 12 aprile 2009
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alla ricerca del padre perduto
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Questa storia ripercorre lo stesso tipo di tematica già evidenziata col film "Io e mia sorella" con l'aggiunta di qualche opportuna variante. Anche in questo film il regista ci descrive il riavvicinamento di fratelli (per la precisione di due fratelli e una sorella), che il tempo li aveva divisi,in seguito ad un particolare episodio: l'improvviso allontanamento del padre verso una meta a loro sconosciuta. Il film riesce a mettere in evidenza le singole storie di ognuno di essi con le relative problematiche: Vanni è un affermato pianista, tanto preciso nel suo lavoro quanto insicuro e "fragile" nel suo carattere e in alcune componenti psicologiche della sua personalità; Greg. è una persona che non è riuscita a costruirsi delle solide basi per un suo futuro e pertanto è costretto ad arrangiarsi vivendo alla giornata con un'occupazione saltuaria come DJ di party privati e come compositore di canzoni senza pretese; infine Livia che sta attraversando un burrascoso rapporto matrimoniale e conducendo una relazione clandestina dagli esiti incerti.
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Questa storia ripercorre lo stesso tipo di tematica già evidenziata col film "Io e mia sorella" con l'aggiunta di qualche opportuna variante. Anche in questo film il regista ci descrive il riavvicinamento di fratelli (per la precisione di due fratelli e una sorella), che il tempo li aveva divisi,in seguito ad un particolare episodio: l'improvviso allontanamento del padre verso una meta a loro sconosciuta. Il film riesce a mettere in evidenza le singole storie di ognuno di essi con le relative problematiche: Vanni è un affermato pianista, tanto preciso nel suo lavoro quanto insicuro e "fragile" nel suo carattere e in alcune componenti psicologiche della sua personalità; Greg. è una persona che non è riuscita a costruirsi delle solide basi per un suo futuro e pertanto è costretto ad arrangiarsi vivendo alla giornata con un'occupazione saltuaria come DJ di party privati e come compositore di canzoni senza pretese; infine Livia che sta attraversando un burrascoso rapporto matrimoniale e conducendo una relazione clandestina dagli esiti incerti. Ciò che ci ha colpito di questo film è stata l'abilità di Verdone nel non ergersi come protagonista principale ed assoluto della trama, ma di bilanciare perfettamente le storie dei tre personaggi dando ad ognuno di essi il giusto peso e la dovuta importanza. A nostro avviso mentre, in linea generale, dovrebbero essere i genitori ad aiutare i figli venendo incontro alle loro esigenze, in questo caso Verdone ci fa capire che in alcuni momenti della vita potrebbe accadere il contrario, vale a dire che questi tre fratelli, sebbene divisi dal destino, alla fine uniranno le loro forze e la loro volontà per ritrovare il padre "perso".
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lucascialo
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domenica 4 novembre 2018
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finale poetico
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Gregorio (Carlo Verdone), Vanni (Sergio Rubini) e Livia (Francesca Neri) sono tre fratelli, molto diversi tra loro. Il primo è un deejay e autore di musica trash. La seconda è sposata con un politico e ha una bambina ma non disdegna di avere un amante. Il terzo è un noto pianista e mite pianista. Quando quest'ultimo si reca a casa del padre, approfittando di una tappa nella stessa città, scopre che non è in casa. I tre così si ritrovano dopo tempo e lo cercano, ma le differenze tra loro sono molto evidenti. Il che da vita a continui litigi e incomprensioni. Ma anche a nuove scoperte del loro privato. Il tutto, non perdendo mai di vista l'obiettivo comune: ritrovare il padre.
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Gregorio (Carlo Verdone), Vanni (Sergio Rubini) e Livia (Francesca Neri) sono tre fratelli, molto diversi tra loro. Il primo è un deejay e autore di musica trash. La seconda è sposata con un politico e ha una bambina ma non disdegna di avere un amante. Il terzo è un noto pianista e mite pianista. Quando quest'ultimo si reca a casa del padre, approfittando di una tappa nella stessa città, scopre che non è in casa. I tre così si ritrovano dopo tempo e lo cercano, ma le differenze tra loro sono molto evidenti. Il che da vita a continui litigi e incomprensioni. Ma anche a nuove scoperte del loro privato. Il tutto, non perdendo mai di vista l'obiettivo comune: ritrovare il padre.
Carlo Verdone torna a dirigere un trio di attori, tra cui se stesso, dopo l'esperienza di A casa di Alice. Dando vita a scenette divertenti ed una storia interessante. Sebbene non manchi qualche calo di tono e sequenza evitabile. Pagando anche questo film lo sforzo di Verdone di generare pellicole di quasi 2 ore. Ma il già solo finale romantico fa sì che vada la pena vederle tutte.
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