pietro berti
|
domenica 1 febbraio 2009
|
defiance: davvero un bel film!
|
|
|
|
E’ raro che un film di guerra, peraltro che narra fatti rigorosamente accaduti, sia nella sua crudezza estremamente umano ed educativo.
Si tratta di “Defiance – I giorni del coraggio” USA 2008 durata 2h e 9 min, distribuzione Medusa film, regia Eduard Zwick con D. Craig, L. Schreiber, J. Bell.
Nel 1941 durante la 2^ Guerra Mondiale milioni di ebrei vengono uccisi e torturati dai nazisti. Tre fratelli polacchi riescono a sfuggire alla cattura, nascondendosi nei boschi della vicina Bielorussia dove si uniscono alla resistenza russa. Insieme ai nuovi alleati costruiscono un nuovo villaggio che offre una nuova speranza di resistenza e di sopravvivenza a centinaia di ebrei. Si tratta della storia vera dei fratelli Tuvia, Zus e Azael Bielski, partigiani durante la resistenza ebraica all’eccidio nazista della seconda guerra mondiale.
[+]
E’ raro che un film di guerra, peraltro che narra fatti rigorosamente accaduti, sia nella sua crudezza estremamente umano ed educativo.
Si tratta di “Defiance – I giorni del coraggio” USA 2008 durata 2h e 9 min, distribuzione Medusa film, regia Eduard Zwick con D. Craig, L. Schreiber, J. Bell.
Nel 1941 durante la 2^ Guerra Mondiale milioni di ebrei vengono uccisi e torturati dai nazisti. Tre fratelli polacchi riescono a sfuggire alla cattura, nascondendosi nei boschi della vicina Bielorussia dove si uniscono alla resistenza russa. Insieme ai nuovi alleati costruiscono un nuovo villaggio che offre una nuova speranza di resistenza e di sopravvivenza a centinaia di ebrei. Si tratta della storia vera dei fratelli Tuvia, Zus e Azael Bielski, partigiani durante la resistenza ebraica all’eccidio nazista della seconda guerra mondiale. E narra di quelli che ebbero la forza di dire “basta!” e reagire ma è pure la continua, duratura lotta tra il desiderio di vendetta e quello di preservare la vita degli altri. Quindi, l’Europa orientale diventa cornice per un’esperienza nata dalla disperazione e divenuta simbolo di speranza per migliaia di ebrei riparatisi nella fitta boscaglia bielorussa sull’esempio dei tre giovani fino ad allora scampati ad una serie di devastanti accadimenti e spinti da un’urgenza superiore espressa nelle parole del vero Tuvia << abbiamo deciso insieme il nostro destino vivere liberi come tutti gli esseri umani finchè riusciremo a resistere. Ogni giorno di libertà è una vittoria. E se moriremo per questo, almeno lo faremo come esseri umani.>> .
Detto da uno che se ne intende, questo è un film che non ci si può permettere il lusso di non vedere. Ci si perde qualcosa di un popolo che è stato perseguitato e che continua ad esserlo. E soprattutto ci si perde qualcosa di noi stessi. E’ dedicato a chi ha ancora il coraggio di sentire il peso della storia ed è soprattutto dedicato a chi nonostante tutto quello che sia successo ha ancora, vergognosamente, il coraggio di negare il genocidio che ha subìto un popolo; e soprattutto è dedicato – e lo dico amaramente – a coloro che se potessero questo genocidio lo porterebbero volentieri a termine. Onore agli eroi che con grande dignità e coraggio, pur consapevoli delle forze contrastanti contro le quali si dovevano confrontare hanno avuto il coraggio di farlo e di comportarsi da uomini, di morire da uomini per fare in modo che gli altri vivessero da uomini liberi.
DA VEDERE: ASSOLUTAMENTE SI’ DA NON PERDERE
[-]
[+] epico!
(di bernardinus berth)
[ - ] epico!
[+] che forza!
(di maja mann)
[ - ] che forza!
[+] commovente
(di ben hur)
[ - ] commovente
[+] defiance
(di lorena ed emma firenze)
[ - ] defiance
[+] defiance
(di serena di chieti)
[ - ] defiance
[+] defiance
(di magdalene paris france)
[ - ] defiance
[+] defiance
(di famiglia block)
[ - ] defiance
[+] defiance
(di seminaristi irish rome)
[ - ] defiance
[+] defiance
(di esther wasserman)
[ - ] defiance
[+] ringrazio!
(di pietro berti)
[ - ] ringrazio!
[+] defiance
(di assoc.amici di israele)
[ - ] defiance
[+] ottimo commento
(di ailama)
[ - ] ottimo commento
[+] sono commosso
(di liam)
[ - ] sono commosso
[+] forte
(di paolo)
[ - ] forte
[+] bellisimo commento
(di ilcollodelcignodileda)
[ - ] bellisimo commento
[+] bello, bello, bello!
(di jlo)
[ - ] bello, bello, bello!
[+] da non perdere
(di emilio)
[ - ] da non perdere
[+] film toccante
(di moina mathers)
[ - ] film toccante
|
|
[+] lascia un commento a pietro berti »
[ - ] lascia un commento a pietro berti »
|
|
d'accordo? |
|
ciccio capozzi
|
venerdì 30 gennaio 2009
|
eroi “per caso”, quasi loro malgrado
|
|
|
|
“DEFIANCE. I GIORNI DEL CORAGGIO” di Edward Zwick; USA,08. 1941: alla venuta dei nazisti un gruppo di ebrei polacchi fugge e sopravvive nelle foreste della confinante Bielorussa. La comunità, capitanata dai fratelli Bielski, raggiungerà la cifra di 1200 persone. Il film è da vedere. Narra di un episodio storico, tutto sommato secondario, ma significativo della resistenza armata al nazismo: a combattere, per sopravvivere, sono degli ebrei. Il film, tratto da un libro, affronta, anche se tangenzialmente, le ragioni per cui gli ebrei si fecero scrupolo di ribellarsi, ma di attendere. Naturalmente sottovalutando la fredda e pianificata ferocia nazista: anche perché questa si presentò a tappe, smascherandosi poco alla volta; quindi lasciando spazio a quelle componenti sociali ebraiche, le più ricche, più inclini a sposare le ragioni dell’autorità, qualunque essa fosse, con le quali e a cui avevano convissuto ed erano sopravvissute per secoli.
[+]
“DEFIANCE. I GIORNI DEL CORAGGIO” di Edward Zwick; USA,08. 1941: alla venuta dei nazisti un gruppo di ebrei polacchi fugge e sopravvive nelle foreste della confinante Bielorussa. La comunità, capitanata dai fratelli Bielski, raggiungerà la cifra di 1200 persone. Il film è da vedere. Narra di un episodio storico, tutto sommato secondario, ma significativo della resistenza armata al nazismo: a combattere, per sopravvivere, sono degli ebrei. Il film, tratto da un libro, affronta, anche se tangenzialmente, le ragioni per cui gli ebrei si fecero scrupolo di ribellarsi, ma di attendere. Naturalmente sottovalutando la fredda e pianificata ferocia nazista: anche perché questa si presentò a tappe, smascherandosi poco alla volta; quindi lasciando spazio a quelle componenti sociali ebraiche, le più ricche, più inclini a sposare le ragioni dell’autorità, qualunque essa fosse, con le quali e a cui avevano convissuto ed erano sopravvissute per secoli. I Bielski erano tutti contrabbandieri: quindi assolutamente malfidati verso qualunque autorità legale; per istinto compresero la natura dei nazisti, non nutrendo alcuna illusione di sorta. Essi erano ritenuti dei paria, e fecero grande fatica a scalfire la diffidenza, nutrita nei loro confronti dagli “anziani”, cioè i ricchi e influenti membri della comunità, con i quali erano in aperto conflitto di classe. Il film ce li presenta realisticamente come degli eroi “per caso”, quasi loro malgrado. E crea delle dialettiche al loro interno. Anche se si regge sulla sanguigna e prepotente presenza di Tuvià (Daniel Craig), il protagonismo non si limita a questo riuscito personaggio. Mano a mano che la narrazione si sviluppa emergono le personalità degli altri due: Zus, il combattente assoluto che aderisce per breve tempo alla resistenza sovietica, lo sperimentato e convincente Liev Schreiber; e il più giovane dei tre, Azaev, forse il più deciso e realistico, l’attore Jamie Bell, che dopo “Billy Elliot” ha trovato una performance adeguata al suo talento. Ma tali differenziazioni funzionano perché risultano di supporto alla messa in luce di sfaccettature nel personaggio complesso di Tuvià. A mio avviso è la sceneggiatura il vero segno di qualità del film. Essa scandisce con una chiarezza impressionante tutte queste sollecitazioni riflessive; e lo fa senza che l’azione ne risenta minimamente. E’ opera del redivivo Clayton Frohman, che dall’83 con il bel “Sotto tiro” di Roger Spottiswoode, aveva fatto perdere le sue tracce. La regia sostiene il percorso narrativo con soda efficacia visuale, pur se senza respiro visionario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciccio capozzi »
[ - ] lascia un commento a ciccio capozzi »
|
|
d'accordo? |
|
mara baraldo
|
martedì 19 maggio 2009
|
la forza umana è la sua volontà!
|
|
|
|
il film mi è piaciuto molto. Ho apprezzato la diversa chiave di lettura che si ha voluto dare al popolo ebreo, troppo spesso raccontato, durante la seconda guerra mondiale, come un popolo oppresso, rassegnato, passivo. In questo film ho piacevolmente riscontrato la volontà di raccontare la tragedia delle persecuzioni razziali, affrontate dal popolo ebreo, con fierezza, coraggio, voglia di combattere.
Un popolo che non aspetta l'aiuto e la giustizia divina, ma combatte per la libertà, unico valore per cui vale la pena morire.
Daniel Craig è proprio bravo, la sua recitazione asciutta e intensa mi ha concquistato. Il suo personaggio costretto ad essere guida e leader suo malgrado, eletto dalla comunità senza elezioni, solo perchè il suo carattere e la sua natura lo ha portato ad essere punto di riferimento per tutti: forte ma umano, pragmatico ma sensibile, coraggioso ma vulnerabile, con un forte senso di collaborazione, che gli ha permesso di salvare un migliaio di suoi compagni ebrei e accompagnarli verso un futuro di speranza.
[+]
il film mi è piaciuto molto. Ho apprezzato la diversa chiave di lettura che si ha voluto dare al popolo ebreo, troppo spesso raccontato, durante la seconda guerra mondiale, come un popolo oppresso, rassegnato, passivo. In questo film ho piacevolmente riscontrato la volontà di raccontare la tragedia delle persecuzioni razziali, affrontate dal popolo ebreo, con fierezza, coraggio, voglia di combattere.
Un popolo che non aspetta l'aiuto e la giustizia divina, ma combatte per la libertà, unico valore per cui vale la pena morire.
Daniel Craig è proprio bravo, la sua recitazione asciutta e intensa mi ha concquistato. Il suo personaggio costretto ad essere guida e leader suo malgrado, eletto dalla comunità senza elezioni, solo perchè il suo carattere e la sua natura lo ha portato ad essere punto di riferimento per tutti: forte ma umano, pragmatico ma sensibile, coraggioso ma vulnerabile, con un forte senso di collaborazione, che gli ha permesso di salvare un migliaio di suoi compagni ebrei e accompagnarli verso un futuro di speranza.
Il paesaggio è molto suggestivo, ho una personale predilezione per i boschi di betulle, e i paesaggi del nord est europeo hanno un fascino particolare. Un bellissimo film, da vedere assolutamente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mara baraldo »
[ - ] lascia un commento a mara baraldo »
|
|
d'accordo? |
|
jos_d
|
giovedì 25 febbraio 2010
|
un film di grande valore storico e realizzato bene
|
|
|
|
Bielorussia 1941: le truppe d’assalto tedesche entrano nel Paese rastrellando ovunque, spesso con l’aiuto della polizia locale, ebrei da trucidare immediatamente oppure da rinchiudere da rinchiudere nei ghetti, a seconda dei casi. Sfuggiti al massacro dei propri genitori, i fratelli Bielski si nascondono nei boschi insieme ad altri ebrei, dando così vita al primo nucleo di quella che diventerà una comunità di oltre mille persone volta innanzitutto alla sopravvivenza dei propri membri, ed in secondo luogo, ove possibile, al salvataggio di altri ebrei. La leadership del gruppo è sostanzialmente contesa fra i due fratelli più grandi: Tuvia (Daniel Craig) e Zus (Liev Schreiber) Bielski; contesa che porterà all’abbandono della comunita da parte di Zus, il quale, essendo più propenso a rispondere col fuoco alle angherie naziste, sceglierà di unirsi con un suo piccolo seguito alle truppe ufficiali dell’Armata Rossa.
[+]
Bielorussia 1941: le truppe d’assalto tedesche entrano nel Paese rastrellando ovunque, spesso con l’aiuto della polizia locale, ebrei da trucidare immediatamente oppure da rinchiudere da rinchiudere nei ghetti, a seconda dei casi. Sfuggiti al massacro dei propri genitori, i fratelli Bielski si nascondono nei boschi insieme ad altri ebrei, dando così vita al primo nucleo di quella che diventerà una comunità di oltre mille persone volta innanzitutto alla sopravvivenza dei propri membri, ed in secondo luogo, ove possibile, al salvataggio di altri ebrei. La leadership del gruppo è sostanzialmente contesa fra i due fratelli più grandi: Tuvia (Daniel Craig) e Zus (Liev Schreiber) Bielski; contesa che porterà all’abbandono della comunita da parte di Zus, il quale, essendo più propenso a rispondere col fuoco alle angherie naziste, sceglierà di unirsi con un suo piccolo seguito alle truppe ufficiali dell’Armata Rossa. Ancora una volta Edward Zwick dimostra di saper scegliere soggetti interessanti, riuscendo in particolare in questo caso a fare un film originale nonostante esso si inscriva in un filone -quello sulla shoah- già ricchissimo di contributi eccellenti (Spielberg, Polanski); nello specifico l’importanza storica di qesta pellicola -che prende le mosse dal romanzo di Nechama Tec- consiste nel rievocare uno dei più importanti esmpi in cui gli ebrei riuscirono a sottrarsi al proprio destino, screditando così il luogo comune secondo cui essi si fecero condurre al macello senza provare mai ad opporsi ai propri aguzzini. Al di là di questo, al regista -che è anche lo sceneggiatore del film insieme a Clay Frohman- va riconosciuto un altro fondamentale merito: quello di avere realizzato un film intelligente, caratterizzato da personaggi credibili, da eroi che sono pur sempre uomini e che, come tali, possono aver commesso degli errori, ma il cui contributo non deve essere rimosso dalla storia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jos_d »
[ - ] lascia un commento a jos_d »
|
|
d'accordo? |
|
amenic
|
domenica 25 gennaio 2009
|
l'epica storia dei fratelli bielski
|
|
|
|
Estate 1941: nelle campagne della Bielorussia, i genitori dei tre fratelli Bielski vengono brutalmente uccisi dai nazisti. Tuvia, Zus e Asael fuggono nei boschi vicino a casa, e qui il loro sconforto si muta in determinazione: salveranno quanti più ebrei sarà possibile. Creeranno per loro un rifugio nella foresta, li aiuteranno a fuggire dai ghetti e dagli orrori dell’olocausto. Così prende forma una comunità sempre più numerosa. Vengono costruite capanne, nascono una scuola, una sinagoga, molte botteghe e un teatro.
Prove di coraggio, umane debolezze, diplomazia e sopportazione segnano la battaglia degli «ebrei della foresta» fino al luglio 1944, quando, con i tedeschi in ritirata, i Bielski dichiarano compiuta la loro impresa: dalla foresta bielorussa riemergono sane e salve milleduecento persone.
[+]
Estate 1941: nelle campagne della Bielorussia, i genitori dei tre fratelli Bielski vengono brutalmente uccisi dai nazisti. Tuvia, Zus e Asael fuggono nei boschi vicino a casa, e qui il loro sconforto si muta in determinazione: salveranno quanti più ebrei sarà possibile. Creeranno per loro un rifugio nella foresta, li aiuteranno a fuggire dai ghetti e dagli orrori dell’olocausto. Così prende forma una comunità sempre più numerosa. Vengono costruite capanne, nascono una scuola, una sinagoga, molte botteghe e un teatro.
Prove di coraggio, umane debolezze, diplomazia e sopportazione segnano la battaglia degli «ebrei della foresta» fino al luglio 1944, quando, con i tedeschi in ritirata, i Bielski dichiarano compiuta la loro impresa: dalla foresta bielorussa riemergono sane e salve milleduecento persone. A poco a poco, la natura cancella le tracce del villaggio, e il tempo quelle del ricordo.
Questa la storia, il film vi si avventura in maniera superficiale, rispetto al libro di Peter Duffy "QUI VIVRAI", privileggiando spettacolarità di maniera e tralasciando, o accennandovi senza impegno, le tematiche più profonde che che sono il perno del libro. Ne risulta un prodotto mediocre di intrattenimento privo di più alte motivazioni. Gli attori si conformano a questo ruolo e non riescono ad esprimere più di tanto.
Poteva esere una buona occasione, ma non si avverte neppure l'ombra dell'intenzione di attuarla, qualcuno, forse non a torto evita l'impegno perchè ritiene che il pubblico non vuole impegnarsi ma solo passare una serata e proseguirla, parlando d'altro, in pizzeria.
Ad meliora!
[-]
[+] pane al pane e vino al vino
(di gengis khan)
[ - ] pane al pane e vino al vino
|
|
[+] lascia un commento a amenic »
[ - ] lascia un commento a amenic »
|
|
d'accordo? |
|
|