antonello villani
|
venerdì 15 giugno 2007
|
tra i bassifondi con lo schizofrenico bale
|
|
|
|
Ancora Los Angeles al centro di drammi metropolitani. Dopo il bellissimo “Crash” di Paul Haggis –Premio Oscar miglior film 2005- ci voleva un altro esordiente a mostrare la dura vita losangelina. Spente le luci di Hollywood, la città è presa d’assalto da criminali e spacciatori, una giungla dove si muore per pochi spiccioli quando si pestano i piedi alla persona sbagliata. Due amici, un reduce dalla guerra del Golfo con turbe psichiche e un perdigiorno mollato dalla ragazza perché senza lavoro, si ritrovano nell’inferno dei bassifondi a lottare contro un destino nefasto. Desiderio di svoltare eppure un talento particolare nel mettersi nei guai, ai disperati protagonisti toccano una missione in Colombia ed un gruppo di malavitosi alle calcagna per aver rubato un carico di hascisc.
[+]
Ancora Los Angeles al centro di drammi metropolitani. Dopo il bellissimo “Crash” di Paul Haggis –Premio Oscar miglior film 2005- ci voleva un altro esordiente a mostrare la dura vita losangelina. Spente le luci di Hollywood, la città è presa d’assalto da criminali e spacciatori, una giungla dove si muore per pochi spiccioli quando si pestano i piedi alla persona sbagliata. Due amici, un reduce dalla guerra del Golfo con turbe psichiche e un perdigiorno mollato dalla ragazza perché senza lavoro, si ritrovano nell’inferno dei bassifondi a lottare contro un destino nefasto. Desiderio di svoltare eppure un talento particolare nel mettersi nei guai, ai disperati protagonisti toccano una missione in Colombia ed un gruppo di malavitosi alle calcagna per aver rubato un carico di hascisc. Dramma che prende alla gola anche se sa di dejà vù, “Harsh Time” è una storia di perdenti che s’illudono di cambiare vita salvo poi ubriacarsi tutte le sere. Il regista David Ayer, già impostosi con la sceneggiatura di “Training Day” e “Indagini sporche”, affronta il tema degli ex combattenti puntando il dito contro la politica interventista di Bush; l’argomento non è nuovo, ma il film si affida alla doppia personalità del protagonista per portare alla luce i disturbi postbellici e la difficile integrazione nel mondo civile. Merito di Christian Bale –insuperabile prova quella dell’attore che sembra ormai specializzato nei ruoli borderline- e della spalla Freddy Rodriguez se il regista centra l’obiettivo. Fotografia psichedelica –le luci di una città che nasconde il marcio dietro il sogno americano- e regia “metropolitana” conferiscono solidità ad un’opera che sorprende per la forza emotiva: il dramma di uno schizofrenico che vede tutti come nemici, ossessionato dagli incubi notturni e convinto di combattere ancora la sua sporca guerra, si mescola alla storia d’amore con la chica messicana. Sullo sfondo il mercato del lavoro con le sue regole spietate, il machismo di alcuni duri che vivono nell’illusione di un’eterna giovinezza, il legame sincero di due amici in lotta con il sistema e le istituzioni. Ayer dirige un film crudo perdendo qualche colpo con il messaggio manicheo che s’intravede quando mette a confronto la realtà americana e quella al di là del confine, ma alla fine ricorda che sulla cattiva strada si nascondono sempre sorprese, il più delle volte sgradevoli. Messaggio forse un po’ banale, ma portato sullo schermo con sorprendente puntualità.
Antonello Villani
(Salerno)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonello villani »
[ - ] lascia un commento a antonello villani »
|
|
d'accordo? |
|
petrucci marco2
|
mercoledì 10 giugno 2009
|
buon film d'azione ma non solo.......
|
|
|
|
Al suo primo lungometraggio , David Ayer , non fallisce il colpo costruendo un buon film d'azione ma non solo. Infatti il film è anche una riflessione sull'animo umano e le sue imperscrutabili reazioni.
Christian Bale è un ex-marine (o di un similare reparto speciale) reduce da sanguinose operazioni contro presunti terroristi arabi. Il suo equilibrio psichico è notevolmente compromesso da questa esperienza. Nonostante ciò cerca in tutti i modi di entrare a far parte della polizia di Los Angeles. Intanto trascorre le sue giornate insieme ad un amico (Freddy Rodriguez) anche lui in cerca di lavoro. Ma i due , trascinati soprattutto dal primo , rimangono invischiati in uno stile di vita borderline , in bilico tra un vecchio passato burrascoso (che viene suggerito ma non mostrato) e la voglia di cambiare.
[+]
Al suo primo lungometraggio , David Ayer , non fallisce il colpo costruendo un buon film d'azione ma non solo. Infatti il film è anche una riflessione sull'animo umano e le sue imperscrutabili reazioni.
Christian Bale è un ex-marine (o di un similare reparto speciale) reduce da sanguinose operazioni contro presunti terroristi arabi. Il suo equilibrio psichico è notevolmente compromesso da questa esperienza. Nonostante ciò cerca in tutti i modi di entrare a far parte della polizia di Los Angeles. Intanto trascorre le sue giornate insieme ad un amico (Freddy Rodriguez) anche lui in cerca di lavoro. Ma i due , trascinati soprattutto dal primo , rimangono invischiati in uno stile di vita borderline , in bilico tra un vecchio passato burrascoso (che viene suggerito ma non mostrato) e la voglia di cambiare. Tutte le buone intenzioni (almeno da parte di Rodriguez) sono comunque destinate al naufragio tra birra , erba e prostitute. La loro sarà una inevitabile discesa verso il dramma.
La trama sembrerebbe trita e ritrita. Ma Ayer le da' un tocco di originalità e spessore. In primis la figura interpretata da Christian Bale è perfetta nella sua lucida follia. Un personaggio che non possiamo neanche definire "cattivo" quanto piuttosto amorale. Ma quello che ci fa' intuire il regista è che questa mancanza di valori ha la sua origine da esperienze traumatiche e che sotto una dura scorza ci sono dei sentimenti che Bale fatica a far riemergere (basti pensare alle scene con la fidanzata messicana). Quindi anche una dura condanna (indiretta) della politica antiterroristica degli USA con il sacrificio , soprattutto dal punto di vista dell'equilibrio psichico , di tante giovani reclute. Esemplificativa la scena nella quale Bale viene assunto dai federali proprio per la sua follia.
Ottima anche la fotografia con un ricorso ai flashback non troppo invasivo ma coinvolgente sul piano visivo.
Tirando le somme , un buon film che mostra qualche limite nei soliti stereotipi americani (lo spacciatore nero , le prostitute portoricane , alcuni richiami a "Pulp fiction" e "Traiyning day" , quest'ultimo sceneggiato proprio da Ayer). Se le vostre simpatie "filmiche" si avvicinano più a Tarantino piuttosto che a Woo scegliete "Harsh Times" e non rimarrete delusi.
Come sempre .......buon cinema a tutti !
[-]
|
|
[+] lascia un commento a petrucci marco2 »
[ - ] lascia un commento a petrucci marco2 »
|
|
d'accordo? |
|
|