gus da mosca
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lunedì 18 febbraio 2008
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ellen page e l'inquisizione.
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Con l'uscita del soft Juno, torno ad occuparmi di Hard Candy, che potrebbere venire recuperato dalla distribuzione italiana per una uscita almeno in DVD. Ellen Page si riconferma in Juno la geniale interprete, che aveva gia' dato una prova indiscutibile nel Cappuccetto Rosso mangia-lupi di Hard Candy. Ma questo film, tecnicamente ineccepibile e perfetto come un diamante, ha una criptica morale discutibile. La ragazzina sembra un "prete" dell'inquisizione davanti al blasfemo ed eretico, colpevole qualunque cosa dica, colpevole perche' reo confesso, colpevole perche' terrorizzato, colpevole perche' pentito, colpevole peche' comunque macchiato dal peccato originale. La ragazzina e' l'inquisitore, sempre dalla parte del giusto, anche quando tortura per amore di giustizia e verita' giusta.
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Con l'uscita del soft Juno, torno ad occuparmi di Hard Candy, che potrebbere venire recuperato dalla distribuzione italiana per una uscita almeno in DVD. Ellen Page si riconferma in Juno la geniale interprete, che aveva gia' dato una prova indiscutibile nel Cappuccetto Rosso mangia-lupi di Hard Candy. Ma questo film, tecnicamente ineccepibile e perfetto come un diamante, ha una criptica morale discutibile. La ragazzina sembra un "prete" dell'inquisizione davanti al blasfemo ed eretico, colpevole qualunque cosa dica, colpevole perche' reo confesso, colpevole perche' terrorizzato, colpevole perche' pentito, colpevole peche' comunque macchiato dal peccato originale. La ragazzina e' l'inquisitore, sempre dalla parte del giusto, anche quando tortura per amore di giustizia e verita' giusta. All'ingenuo fotografo basta un'impudica ed imprudente "chattata" per renderlo colpelvole ed assassino. A quel punto qualsiasi parola, gesto, situazione diventano prova di colpa ed intenzione perversa. Per la ragazzina e' l'autorizzazione ad iniziare il processo inquisitorio premeditato, portandosi dietro tutti gli attrezzi di tortura necessari: la colpa non sa quel'e', ma verra' fuori, piu' si scavera' e piu' sara' grave e non perdonabile (... e quando finalmente salta fuori la foto, la Cassandra del peccato si scatena...) Ma morale inquisitoria a parte, questo film e' unico ed irripetibile.
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frz94
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lunedì 22 novembre 2010
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hard candy
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Un film che tratta, senza scivoloni e senza volgarità, di una tematica scottante e purtroppo attuale: quella della pedofilia. Una ragazzina si dà appuntamento in un bar con un fotografo trentenne e in seguito vanno nella casa di lui, una villa isolata di periferia. La ragazzina droga il fotografo che al risveglio quest'ultimo si ritrova legato a una sedia.
Lei lo accusa di essere un pedofilo, mentre lui rinnega tutto. Chi ha ragione? Non si sa chi sia la vittima o il carnefice. Il finale non ci dà una risposta e anche questo elemento è di difficile metabolizzazione per lo spettatore il quale resta così spiazzato e perplesso.
Buoni i dialoghi, scarna e essenziale la fotografia, ottimi gli attori, sia Ellen Page, sia Patrick Wilson.
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Un film che tratta, senza scivoloni e senza volgarità, di una tematica scottante e purtroppo attuale: quella della pedofilia. Una ragazzina si dà appuntamento in un bar con un fotografo trentenne e in seguito vanno nella casa di lui, una villa isolata di periferia. La ragazzina droga il fotografo che al risveglio quest'ultimo si ritrova legato a una sedia.
Lei lo accusa di essere un pedofilo, mentre lui rinnega tutto. Chi ha ragione? Non si sa chi sia la vittima o il carnefice. Il finale non ci dà una risposta e anche questo elemento è di difficile metabolizzazione per lo spettatore il quale resta così spiazzato e perplesso.
Buoni i dialoghi, scarna e essenziale la fotografia, ottimi gli attori, sia Ellen Page, sia Patrick Wilson. Un film che con tutti i suoi limiti pone interrogativi e fa riflettere lo spettatore. Uno di quei film che non si dimentica facilmente. Alcune scene sono crude, ma non c'è il gusto per la violenza fine a se stessa.
Consigliabile.
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knox7
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lunedì 27 agosto 2012
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minimalismo "vendicativo" dai contorni pop
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La prima volta che vidi il film rimasi molto sorpreso, oltre che per la bravura recitativa di Ellen Page (senza voler sminuire Patrick Wilson), principalmente per ciò che effettivamente stava succedendo davanti ai miei occhi...alla fine non sapevo dire quanto il film mi fosse piaciuto; se lo scopo del regista era quello di spiazzare, allora con me ci era riuscito...
L'ho rivisto a distanza di quasi 2 anni credo, ma questa volta con un'ottica diversa.
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La prima volta che vidi il film rimasi molto sorpreso, oltre che per la bravura recitativa di Ellen Page (senza voler sminuire Patrick Wilson), principalmente per ciò che effettivamente stava succedendo davanti ai miei occhi...alla fine non sapevo dire quanto il film mi fosse piaciuto; se lo scopo del regista era quello di spiazzare, allora con me ci era riuscito...
L'ho rivisto a distanza di quasi 2 anni credo, ma questa volta con un'ottica diversa...(SPOILER --->) se la prima volta non ho potuto fare a meno di immedesimarmi totalmente nel "malcapitato" (anche perchè a noi spettatori non è dato sapere nulla in più dei protagonisti, anzi meno...l'istanza narrante è quasi inesistente), in questa mia seconda ho cercato di mantenere una visione più critica facendo attenzione ad ogni particolare contenuto nei dialoghi e ad ogni reazione nel difficile tentativo di dare una giustificazione al finale come ci viene presentato (non nella sua essenza)...
Il tutto è maggiormente incisivo ad una prima visione: la suspance resta alta, l'immedesimazione con la "vittima" è inevitabile, la curiosità nella ricerca della verità cresce progressivamente, anche se non troverà completa soddisfazione dato che la vicenda si svolge in tempo reale, ed il ruolo che siamo chiamati a ricoprire è quello di "Voyeur del presente"; in un secondo momento questo, che per alcuni potrebbe essere un difetto, per altri potrebbe essere considerato senz'altro un pregio che imprime "realismo", proprio perchè lo spettatore assiste ai fatti accaduti senza che i personaggi gli siano stati presentati in alcun modo, se non attraverso i fatti stessi che si svolgono in tempo reale...come succede nella vita vera!
(PER CHI HA VISTO IL FILM --->) Detto questo, noi non possiamo avere una visione eticamente chiara della vicenda... il presunto pedofilo, non è tale ai nostri occhi dato che possiamo fidarci solamente dei pochi suggerimenti presenti (in più occasioni manifesta sintomi di un lato nascosto, ma troppo celati per essere eloquenti)...è vero che nel finale esiste una confessione, ed in successione il gesto estremo potrebbe essere abbastanza eloquente...ma...a noi viene mostrato come conseguenza della tortura psicologica a cui è stato sottoposto per tutto il film, ed è questo che si distanzia un po dal realismo, rendendo di fatto il tutto un po "forzatamente iconico"/"il manifesto di una causa (seppur giusta)".
D'altra parte è come se dal montaggio finale fossero stati omessi determinati flashback che in un film tradizionale avrebbero spiegato qualcosa in più...infatti, potremmo interpretare la storia in questo modo: "il film narra la vendetta della protagonista in seguito all'uccisione di una sua amica, una volta trovato il presunto colpevole"; ma questa descrizione è troppa vaga per poter essere considerata eloquente e valida!
Dopo poco più di 1 ora e mezza di visione, ci rendiamo conto di non sapere chi è lui, e tantomeno chi è lei in un epilogo che si erge a metafora contro la pedofilia rendendo Hayley Stark lo spirito vendicativo delle vittime...e tutto ciò è forse un po pretestuoso!?
Il lato tecnico/artistico è molto curato e leggermente minimalista, la fotografia ricorda alcuni video musicali (non a caso il regista ha firmato diversi videoclip tra cui "New Born" , "Bliss" dei Muse) in uno stile ben riconoscibile con colori definiti ed accesi, e ottimi contrasti!
In conclusione l'ho trovato un film recitato divinamente e molto particolare...può piacere o meno, ma resta abbastanza unico lasciando un segno, nel bene e nel male!
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noia1
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venerdì 9 ottobre 2015
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senza tregua
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Una ragazzina adesca un pedofilo per torturarlo fino a fargli ammettere il suo atto.
Un’ Ellen Page talentuosa, sciolta, disinibita già da giovanissima. Capace di giocare sulle sue caratteristiche di bambinella iperattiva fino ad un’irritante antagonista. Trascinante in tutte le fasi della storia, già da subito, non solo impersona perfettamente la pazzoide di turno ma la stravolge fino ad una situazione che dall’angoscia finisce nel grottesco deviante, assurdo, inquietante. Un killer assetato, o il peggiore dei peggiori santoni, disposto a qualsiasi sacrificio pur di proseguire la propria opera.
Le rivincite del poveraccio di turno contro le umiliazioni della sadica torturatrice, un duello senza esclusione di colpi fatto più di parole e forza mentale che di pugni o inseguimenti.
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Una ragazzina adesca un pedofilo per torturarlo fino a fargli ammettere il suo atto.
Un’ Ellen Page talentuosa, sciolta, disinibita già da giovanissima. Capace di giocare sulle sue caratteristiche di bambinella iperattiva fino ad un’irritante antagonista. Trascinante in tutte le fasi della storia, già da subito, non solo impersona perfettamente la pazzoide di turno ma la stravolge fino ad una situazione che dall’angoscia finisce nel grottesco deviante, assurdo, inquietante. Un killer assetato, o il peggiore dei peggiori santoni, disposto a qualsiasi sacrificio pur di proseguire la propria opera.
Le rivincite del poveraccio di turno contro le umiliazioni della sadica torturatrice, un duello senza esclusione di colpi fatto più di parole e forza mentale che di pugni o inseguimenti. La casa claustrofobica come un labirinto lucente, lineare, dove si svelano tutte le contorte vicende dell’uno e tutti i tratti più malati dell’altra, una casa trasformata in labirinto, un immenso ed inquietante labirinto.
Tutto sommato, un thriller da camera raffinatissimo, senza troppi espedienti sanguinolenti o truculenti, il sensazionalismo c’è ma è qualcosa che colpisce inaspettatamente, forte, e dove i calci, i pugni e la disperazione – non essendo svenduti – quanto arrivano, sono ancora più violenti.
Il duello psicologico non rallenta il ritmo, quasi i calci e i pugni fossero le parole stesse, i personaggi restano due misteri insondabili, le informazioni, le parole, servono solamente a difendersi, della realtà non frega niente a nessuno, uno deve salvarsi a tutti i costi e l’altra ha bisogno di sentirgli dire d’essere colpevole a tutti i costi.
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jaky86
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mercoledì 23 febbraio 2011
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la vendetta di una ragazzina
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un'ora e mezza interpretata da 2 attori in una stanza..e tutto senza uno sbadiglio!per carità, l'idea non è delle più originali (mi viene in mente "in linea con l'assassino") ma del film si salva il fatto che riesca a non annoiarti nonostante la sceneggiatura minimalista..per il resto un'insopportabile e davvero poco credibile Ellen Page, 14enne logorroica quanto meno matura e forse esageratamente sagace nell'attuare il suo piano diabolico. Film comunque godibile e interessante
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(di suode)
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gus
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mercoledì 11 luglio 2007
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ciao maschio,devi morire! (recensione maschilista)
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Una originale piece di teatro raccontata con uno stupefacente linguaggio cinematografico, che rasenta in diverse sequenze la perfezione. Tante le chiavi di lettura possibili e nessuna esclusa dallo storiboard. Il film e' cattivo e cattivissima sara' la mia recensione. Un'acidissima adolescente mentalmente deviata, con l'ossesione maniacale del maschio sessuomane, individua in un ingenuo fotografo professionista l'oggetto del suo insano odio-libido. L'uomo diventa vittima della ragazzina, che lo sottopone ad un selvaggio training autogeno, con metodi da clinica psichiatrica criminale. ..Alla fine la mente del pover'uomo cede e lui si autoconvince della sua colpevolezza: di uomo, di maschio meschino, di essere che vive solo per sedurre e violentare, di abbietto animale da sesso e omicidio.
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Una originale piece di teatro raccontata con uno stupefacente linguaggio cinematografico, che rasenta in diverse sequenze la perfezione. Tante le chiavi di lettura possibili e nessuna esclusa dallo storiboard. Il film e' cattivo e cattivissima sara' la mia recensione. Un'acidissima adolescente mentalmente deviata, con l'ossesione maniacale del maschio sessuomane, individua in un ingenuo fotografo professionista l'oggetto del suo insano odio-libido. L'uomo diventa vittima della ragazzina, che lo sottopone ad un selvaggio training autogeno, con metodi da clinica psichiatrica criminale. ..Alla fine la mente del pover'uomo cede e lui si autoconvince della sua colpevolezza: di uomo, di maschio meschino, di essere che vive solo per sedurre e violentare, di abbietto animale da sesso e omicidio. L'uomo impazzisce e si autopunisce come un lupo pentito degno solo di morire e capuccetto rosso scappa via appagata, alla ricerca della sua prossima bestia da sacrificare. Un film sicuramente da vietare ai minori di 18 anni per evitare che, nelle settimane successive alla sua uscita, decine di minorenni tanto sessuofobe quanto ribollenti di ormoni si mettano alla ricerca di maschi da immolare sull'altare di un giustizialismo femminile contronatura. ...A dispetto della storia apparentemente attualissima, la morale del film mi sembra un poco datata...
Tecnica cinematografica da manuale: colore, luce, movimenti di macchina, ambietanzione, recitazione e pause, montaggio, titoli, tutto semplicemente allo stato dell'arte. 5 STELLE PIENE E LUNGA STANDING OVATION (...purtroppo... perche' sono un maschio ed i film come questo li odio !)
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[+] ecco un altro...
(di gianpaolo)
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[+] direi che tu devi gurdarti meglio il film....
(di gus da mosca)
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[+] non è proprio così
(di sun)
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