Munich

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Un film di Steven Spielberg. Con Moritz Bleibtreu, Eric Bana, Mathieu Kassovitz, Geoffrey Rush, Bijan Daneshmand.
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Titolo originale Munich. Drammatico, durata 164 min. - USA 2005. uscita venerdì 27 gennaio 2006. MYMONETRO Munich * * * - - valutazione media: 3,43 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
world mercoledì 1 febbraio 2006
una preghiera Valutazione 5 stelle su cinque
81%
No
19%

"Una preghiera". Così, uno Spielberg eccezionalmente schivo, ha definito questo "Munich", film che tocca lo spinosissimo tema del conflitto israelo-palestinese narrando la missione segreta del Mossad all'indomani dell'uccisione degli 11 atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del '72. Il film inizia come un documentario: otto uomini dall'apparenza innocua scavalcano una recinzione, entrano nel campus dove dormono gli atleti e scatenano l'inferno. In pochi minuti, attraverso immagini sfocate dell'epoca e abili ricostruzioni, vediamo il mondo assistere, esterrefatto, alle immagini del primo attentato in mondovisione. L'esultanza dei palestinesi, la costernazione degli israeliani, l'immobilismo del resto del mondo. [+]

[+] condivido (di ciro)
[+] scene (di guido19)
[+] complimenti (di marco)
[+] ottimo (di ari)
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giovanni dm lunedì 30 gennaio 2006
un gran film per un grandissimo regista. però... Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Recensione non facile, quella dell’ultimo Spielberg. Perché quello che è, certamente, uno dei massimi registi viventi, affronta in modo originalissimo l’attentato palestinese alle Olimpiadi di Monaco del 1972 e la conse-guente reazione violentissima di Israele. Rappresaglia? Vendetta? Allo spettatore l’ardua sentenza, dal momento che il regista non si sbilancia, limitandosi piuttosto a confezionare un ottimo film d’azione, nel quale le scene avventurose sono ben miscelate con altre di maggior riflessione, ricche di spunti che aiutano a non perdere di vista la tragicità dei fatti e le mille sfaccettature che essi presentano. E, proprio per questo motivo, in realtà non si tratta solo di un film d’azione (con un ritmo – volutamente – non vorticoso, ma comunque incalzante), ma di un approccio problematico a una situazione (sullo sfondo domina il conflitto palestinese) nella quale non si vedono sbocchi rapidi e pacifici. [+]

[+] un appunto (di nello)
[+] non esagerare (di marco)
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michele capitani giovedì 26 maggio 2011
un film sul "padre" Valutazione 0 stelle su cinque
77%
No
23%

Questo è un film sul padre.
Chi pensa che questo sia un film politico, o sul conflitto arabo-israeliano, o sul terrorismo, o peggio sull'antisemitismo, o una spy-story, non ha capito quasi nulla, e comunque si perde il meglio: diciamo che sarebbe come leggere "Il nome della rosa" seguendo solo l'aspetto giallo delle vicende, o guardare "Schindler's list" preoccupandosi unicamente delle sorti imprenditoriali di Oskar; spero di rendere l'idea... Difatti, questo è un film sul padre: sull'esigenza di averne uno, e sul diventarlo. A guardarle così, tutto sommato le tante sequenze di bombe, sangue e intrighi sono giusto drammatici intermezzi, seppure appassionanti e sostanziosi, e narrativamente ben variati, di un discorso però parecchio più profondo e ricco di rimandi alla memoria e, appunto, al senso della paternità. [+]

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frenky 90 lunedì 23 febbraio 2009
una corretta astensione Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Munich è un film che ha il potere di turbare e disgustare chi lo vede per la prima volta e questa, vista la natura dei temi trattati, è la sua migliore qualità. T’indigna, ti rattrista, ma al tempo stesso ti costringe alla retorica di un pensiero mai troppo ricorrente: è così difficile per gli uomini non uccidersi a vicenda? Spielberg è veramente un grande regista. E’ un peccato vederlo, di tanto in tanto, rifugiarsi in quei filmetti commerciali che saltuariamente produce ma evidentemente per lui, o per la lobby di produttori che gli sta alle calcagna, il detto del “meglio pochi ma buoni” non ha molto valore. Bisogna vedere, però, con quale maestria riproduce la tragicità degli avvenimenti e delle ripercussioni del Massacro di Monaco alle Olimpiadi estive del 1972, per mezzo di un montaggio dinamico e fuori dagli schemi e delle musiche puntuali e azzeccatissime del maestro John Williams (vedere per credere “The terminal”). [+]

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nello giovedì 2 febbraio 2006
riflessione Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Film molto difficile da digerire.Lungo,verboso,psicologico e tremendamente vero.Il fatto,realmente accaduto,contribuisce a creare un senso ancora più corposo di amarezza e insicurezza.Spielberg affronta un tema antico quanto l'uomo,quello dell'odio incondizionato verso chi è diverso.Egli è culturalmente schierato,ebreo di nascita,ma nonostante questo,riesce a rimanere lucido e imparziale di fronte al mare di sangue medio orientale.Egli ricostruisce i fatti senza quella bieca ideologia di cui molti film del genere sono intrisi.Spielberg sa bene che in una situazione del genere non esistono buoni e cattivi.La sua imparzialità si vede sopratutto alla fine,quando alla missione sopravvivono solo due uomini,che rappresentano gli estremi del popolo ebraico. [+]

[+] ebrei o palestinesi (di marco)
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camilla venerdì 6 ottobre 2006
una speranza per un nuovo avvenire Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Monaco 1972: la narrazione di Spielberg comincia laddove è appena conclusosi l’attentato terroristico in danno degli 11 atleti olimpici israeliani. Il ritmo del racconto è serrato, e non concede spazio a valutazioni morali; alla violenza deve seguire violenza e condurre dunque all’uccisione sistematica delle menti realizzatrici dell’attentato, così come pianificato da parte servizi segreti israeliani. La vendetta è vissuta con sublimazione quasi spirituale, è un male da compiere, purché sia fatto in fretta, senza pensare, come osserva lo stesso Carl, complice e membro della piccola squadriglia di cinque uomini assoldata per le esecuzioni e capeggiata dal giovane, e ideologicamente motivato, Avner. [+]

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jacopo b98 martedì 21 aprile 2015
un film imponente e importante,a suo modo riuscito Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

 Nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco un gruppo di terroristi palestinesi prende in ostaggio e uccide 11 membri della squadra olimpica di Israele. Subito dopo gli eventi il primo ministro israeliano Golda Meir (Cohen) arruola una squadra formata da cinque persone per vendicare i morti di Monaco. I vertici del Mossad indicano 11 obiettivi sensibili per la squadra: vertici del terrorismo palestinese, in qualche modo implicati nell’attentato. Dal romanzo Vendetta di George Jonas, adattato da Tony Kushner (premio Pulitzer) e Eric Roth, Spielberg ha tratto la sua opera più complessa e ambiziosa tra quelle realizzate negli anni 2000. È un film di domande, innanzitutto, che vuole mettere in campo tante questioni tutt’altro che semplici e vuole essere in un qualche modo il film definitivo sull’eterno conflitto israelo-palestinese, proprio perché non dà ragione né a Israele né alla Palestina, ma sceglie di non schierarsi e non dare risposte, lasciandole allo spettatore. [+]

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gatto lunedì 30 gennaio 2006
bene qui. Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Forse ho letto il libro e visto il film a distanza troppo ravvicinata. A ogni modo non sono rimasto deluso. Il film è fatto molto bene e tratta una storia inedita. Attenzione, la vicenda narrata, legata all'antiterrorismo israeliano può essere collegata a innumerevoli fatti di attualità, però di sicuro non li identifica. Nel libro di Jonas vengono perdippiù raccontati molti altri particolari riguardanti la missione e l'addestramento delle spie. Inoltre i fatti vengono descritti come una vendetta nei confronti di tutti gli atti terroristici (palestinesi) in generale (ed in generale di tutti i sopprusi che gli Ebrei hanno dovuto patire fin dalla Diaspora) e non propriamente quello di Monaco. [+]

[+] il film è il film (di marco)
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a.l. lunedì 6 febbraio 2006
mani da macellaio, anime gentili Valutazione 3 stelle su cinque
53%
No
47%

Io sono uno scrittore e quindi so, diceva Pasolini, rivendicando all’artista il ruolo di coscienza degli eventi: le cronache informano, raccolgono e forniscono dati, il poeta, nelle veci di storiografo, interpreta, scava in profondità, trova nessi fra avvenimenti lontani nel tempo. Da questo punto di vista, “Munich”, film per altri versi imperfetto, è tutto tranne che fantapolitica: imprecisioni e inverosimiglianze sono innumerevoli, come ad esempio il non fare menzione di Sharon o l’attribuire un ruolo fondamentale, per giunta poco chiaro, a un fantomatico patriarca francese, tuttavia la pellicola individua, forse semplificando ma lucidamente, i sintomi delle attuali condizioni di affanno del mondo, fornisce la sua diagnosi e propone coraggiosamente una terapia, pur con una buona dose di scetticismo sulla effettiva possibilità di realizzazione. [+]

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livio mercoledì 13 giugno 2007
film tosto ma messaggio pessimista Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

Spielberg è un grande regista, su questo non ci piove. Un grande regista rimane tale sia quando gira film impegnati come Munich o Schiendler's list sia quando sforna filmetti da vigilia di Natale come La Guerra dei Mondi o Jurassic Park. Munich è un film tosto, che affronta un tema scottante senza però prendere le parti di nessuno. Tutti hanno ragione, nessuno ha torto. La violenza e la guerra sono l'unica via. La pace appare lontana e quasi impossibile. Messaggio pessimistico quello di Munich. Bella fotografia, attori molto bravi, soprattutto il protagonista Eric Bana. l'unica scena che non ho capito è stata l'ultima, quando Avner/Bana, mentre fa sesso con la moglie, rivede gli eventi finali all'aeroporto del sequestro degli atleti israeliani. [+]

[+] hai assolutamente ragione (di bruno 95)
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