weach
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martedì 30 novembre 2010
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il connubio è possibile vibriamo all'unisono
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"Voi che noi amiamo, voi che non ci sentite ..che ci credete così lontani...eppure siamo così vicini.noi siamo i messaggeri non il messaggio.
Il messaggio è l'amore .
Noi non siamo niente voi siete il nostro tutto.
Lasciateci vivere nei vosti occhi, guardate il nostro mondo attraverso noi, riconqustatelo attraverso noi, allara saremo vicini a voi e voi vicini a lui"
Basta questa enuncizione dell'angelo iniziale , così intensamente struggente e mistica per desisderare di assorbire questo capolavoro estetico ed aprire il cuore alla vibrazione sicornica che si espande .
Questo film è uno splendido volo immerso nella comunicazione fra materia ed energia spirituale che ci "avvolge".
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"Voi che noi amiamo, voi che non ci sentite ..che ci credete così lontani...eppure siamo così vicini.noi siamo i messaggeri non il messaggio.
Il messaggio è l'amore .
Noi non siamo niente voi siete il nostro tutto.
Lasciateci vivere nei vosti occhi, guardate il nostro mondo attraverso noi, riconqustatelo attraverso noi, allara saremo vicini a voi e voi vicini a lui"
Basta questa enuncizione dell'angelo iniziale , così intensamente struggente e mistica per desisderare di assorbire questo capolavoro estetico ed aprire il cuore alla vibrazione sicornica che si espande .
Questo film è uno splendido volo immerso nella comunicazione fra materia ed energia spirituale che ci "avvolge".
Il messaggero , prima osservatore silente, poi si anima nel colore della vita umana in un connubio di contenuti estetico,lirici,poetici struggenti, esistenziali, filosofici.
Chi è vivente in qulche modo è eroe inconsapevole ,attore di un gioco di cui è vittima e carnefice, dentro un gioco sicuramente infinitamente più grande di lui.
Wim Winders, regista , èì il film con tutto il suo pensiero, sentire complessità esistenziale , in un valzer estetico . originale, ridondante, di ariticolata comunicazione, un valzer sospeso fra cielo e terra , imbevuto di ideali,filosofie dell'essere, durante l'incontro fra gli angeli e la materia da cui scaturisce un sentimento di condivisone e di repusione , di attrazione e di disprezzo; è comunque incontro , dibattitto alla ricerca delle motivazione dell'essere , delicato, appasionato, triste , colto, musicale , drammatico,spaziale , profondo.
capolavoro
weach illuminati
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weach
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domenica 26 dicembre 2010
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sospeso fra operetta e voglia di profondità
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Lettura gradita
Placido ,Claudio Santamaria,Paola Cortellesi , Silvio Orlando mettono in scena una commedia dalle grandi potenzialità che però non decolla come potrebbe , rimanendo commedia , quasi leggera,per non aver saputo toccare temi sociali gravi con l'adeguata incisività e strumenti rappresentativi appropriati
“Voi che noi amiamo, voi che non ci sentite ..che ci credete così lontani...eppure siamo così vicini,noi siamo i messaggeri non il messaggio.Il messaggio è l'amore .Noi non siamo niente voi siete il nostro tutto.
Lasciateci vivere nei vostri occhi, guardate il nostro mondo attraverso noi, riconquistatelo attraverso noi, alla
ora saremo vicini a voi e voi vicini a lui"
Basta questa enunciazione, così intensamente struggente e mistica per desiderare di espandere un lavoro inconsapevolmente estetico per aprire il cuore e far sgorgare una vibrazione sincronica che potrebbe espandersi .
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Lettura gradita
Placido ,Claudio Santamaria,Paola Cortellesi , Silvio Orlando mettono in scena una commedia dalle grandi potenzialità che però non decolla come potrebbe , rimanendo commedia , quasi leggera,per non aver saputo toccare temi sociali gravi con l'adeguata incisività e strumenti rappresentativi appropriati
“Voi che noi amiamo, voi che non ci sentite ..che ci credete così lontani...eppure siamo così vicini,noi siamo i messaggeri non il messaggio.Il messaggio è l'amore .Noi non siamo niente voi siete il nostro tutto.
Lasciateci vivere nei vostri occhi, guardate il nostro mondo attraverso noi, riconquistatelo attraverso noi, alla
ora saremo vicini a voi e voi vicini a lui"
Basta questa enunciazione, così intensamente struggente e mistica per desiderare di espandere un lavoro inconsapevolmente estetico per aprire il cuore e far sgorgare una vibrazione sincronica che potrebbe espandersi .
Questo film vorrebbe essere un volo nella comunicazione fra materia ed energia spirituale che ci avvolge ,;vorrebbe essere un film con ,un sentire esistenziale , una sorta di un valzer estetico , ridondante, di articolata comunicazione, un valzer sospeso fra cielo e terra , imbevuto di ideali,filosofie dell'essere, ; vorrebbe essere una sorta di comunque incontro , dibattito alla ricerca delle motivazione dell'essere , delicato, appassionato, triste , musicale , drammatico,spaziale , profondo.
Ma così non è!!!
La vita si anima nel colore della vita umana in un connubio di contenuti estetico,lirici,poetici struggenti, esistenziali, filosofici ma bisogna coglierli altrimenti ci si confonde in una comunicazione lieve.
Chi è vivente in qualche modo è eroe inconsapevole ,attore di un gioco di cui è vittima e carnefice, dentro un gioco sicuramente infinitamente più grande di lui ed è bravo il regista che ha gli strumenti di sensibilità per rappresentarli
" Questo avrebbe potuto essere lo spirito del film che si è disperso in un disimpegno di espressione poco convincente .
Mentre la vita scorre, incerta fra insicurezza di un posto di lavoro che potrebbe essere negato e la ricerca di uno spazio dove trovare un equilibrio esistenziale la connotazione della commedia prende sempre più forma.
Un regista attento ai temi sociali come Riccardo Milani ed eccellenti attori come Michele Placido ,Claudio Santamaria,Paola Cortellesi si disperdono in una trama a volte tragicomica , in una commedia che non può avere lo spessore per entrare con incisività in temi “fondamentale “ con l’adeguato linguaggio
Non si rincorre tanto l'intensità, sembra dire Riccardo Milani, perché quello che si voleva rappresentare è l'anelito dell' anima che vuole respirare oltre ogni difficoltà immanente.
Va bene accettiamo la scelta ma questo film non ha sufficiente coraggioso,e non tocca né l'anima né i temi sociali che fanno parte comunque del soggetto rappresentato.
Qualcuno ha detto che tutto avrebbe potuto avere " peso " se si fosse fatta una scelta di regia meno da "operetta": condivido.
Non si rappresentano drammi solo con malinconia e rincorrendo un soggetto leggero.
Resta comunque film godibile, anche grazie al cast eccellente, il tutto nell'ambito di una commedia all'italiana che scivola leggera ........senza troppi perché veri.
weach illuminati
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gaetano
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martedì 9 settembre 2003
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denuncia o operetta?
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C'era una volta, anche in Italia, il cinema di denuncia (Rosi, Bellocchio, solo per citare qualche nome), duro, rigoroso, realista. Si poteva essere d'accordo o meno, si poteva giudicarlo eccessivo, di parte, ma certamente era un cinema che presentava un tema forte, fortissimo, con cui confrontarsi. C'era una volta, appunto, a differenza di quello che c'è ora, un film come "Il posto dell'anima", in cui i conflitti sociali si mischiano a quelli sentimentali, in cui il realismo si trasforma in operetta ( cos'altro è la scena in cui Silvio Orlando sputa addosso al manager della multinazionale?), in cui la denuncia svanisce nell'aria come il falò del pupazzo, in cui il rappresentante degli operai è proprio chi non vuole fare più l'operaio ma il pastaio, in cui si convivono una fabbrica che dovrebbe far paura ma anche quella valle rimasta miracolosamente così verde.
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C'era una volta, anche in Italia, il cinema di denuncia (Rosi, Bellocchio, solo per citare qualche nome), duro, rigoroso, realista. Si poteva essere d'accordo o meno, si poteva giudicarlo eccessivo, di parte, ma certamente era un cinema che presentava un tema forte, fortissimo, con cui confrontarsi. C'era una volta, appunto, a differenza di quello che c'è ora, un film come "Il posto dell'anima", in cui i conflitti sociali si mischiano a quelli sentimentali, in cui il realismo si trasforma in operetta ( cos'altro è la scena in cui Silvio Orlando sputa addosso al manager della multinazionale?), in cui la denuncia svanisce nell'aria come il falò del pupazzo, in cui il rappresentante degli operai è proprio chi non vuole fare più l'operaio ma il pastaio, in cui si convivono una fabbrica che dovrebbe far paura ma anche quella valle rimasta miracolosamente così verde. C'è tutto, e quindi inevitabilmente troppo, ed alla fine ci si ritrova in mano con l'idea edulcorata che i presidi davanti alla fabbrica sono anche meglio delle lunghe ore davanti ai macchinari...Con buona pace di due grandissimi come Silvio Orlando e Michele Placido che salvano quel ( davvero poco) che c'è da salvare...
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