luigidoradsl
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mercoledì 27 agosto 2008
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"il pianeta delle scimmie" ed il dramma umano
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Ho visto il film, ieri sera per caso, non esattamente dalla primissima scena, quindi non ero a conoscenza del titolo. Insomma, non sapevo si trattasse del notissimo film di Schaffner, quindi niente possibili condizionamenti (a dire il vero, l'ho intuito durante, quasi al termine). Anzi, fin dalle prime sequenze, confesso, ho pensato: "la solita americanata un pò retrò", poi invece superando le "imperfezioni" o "imprecisioni" sul piano logico-razionale e la diffidenza, mi sono appassionato alla complicata e per certi aspetti drammatica vicenda, ricca di risvolti. Mi sono detto questo film non può essere giudicato "con il senno di poi" e con il rigidissimo metro della logica deduttiva, è un film, delizioso, che mette in scena una storia tra il fantastico, l'irreale e il verosimile, si chiama appunto fantascienza, non scienza pura (non è una ricostruzione scientifica, non è CSI, per intenderci, grazie al cielo!).
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Ho visto il film, ieri sera per caso, non esattamente dalla primissima scena, quindi non ero a conoscenza del titolo. Insomma, non sapevo si trattasse del notissimo film di Schaffner, quindi niente possibili condizionamenti (a dire il vero, l'ho intuito durante, quasi al termine). Anzi, fin dalle prime sequenze, confesso, ho pensato: "la solita americanata un pò retrò", poi invece superando le "imperfezioni" o "imprecisioni" sul piano logico-razionale e la diffidenza, mi sono appassionato alla complicata e per certi aspetti drammatica vicenda, ricca di risvolti. Mi sono detto questo film non può essere giudicato "con il senno di poi" e con il rigidissimo metro della logica deduttiva, è un film, delizioso, che mette in scena una storia tra il fantastico, l'irreale e il verosimile, si chiama appunto fantascienza, non scienza pura (non è una ricostruzione scientifica, non è CSI, per intenderci, grazie al cielo!). Quindi il film va letto, secondo me, vagliando i differenti livelli comunicativi e contestualizzandolo nel periodo storico in cui è uscito (fine anni sessanta). Ed è in quel contesto che acquista un certo spessore (nel 1968 esce "2001: Odissea nello spazio", uno dei tanti capolavori di Kubrick che per primo pone il problema del rapporto uomo-macchina; sono, però, anche gli anni di "Berretti verdi", di e con J. Wayne, film reazionario e di propaganda, sul mito dell'America invincibile, impegnata contro i "cattivi musi gialli" vietnamiti per salvare il mondo). Nel film di Schaffner la storia è ben architettata, ci sono dei risvolti socio-politici ed etici che invitano alla riflessione che pongono degli interrogativi su argomenti anche attuali (il tema del controllo e della manipolazione delle menti, l'oscurantismo, l'ingiustizia, il bisogno di sopravvivenza, la prevaricazione, l'odio, le guerre, l'autodistruzione ecc.), il regista, dunque, non concede molto alla faciloneria propagandistica, alla visione semplicistica e manichea dell'universo (da un lato i buoni, "i nostri", e dall'altro i cattivi, le scimmie in questo caso), come avviene, spesso, in certa cinematografia, soprattutto nel filone fantascientifico, americana e non solo. Il finale è sconvolgente anche se prevedibile. Infine, il tragico interrogativo che si pone è: quanto paga ricorrere all'oscurantismo, la manipolazione, l'inquisizione e se necessario alla cancellazione della memoria con l'eliminazione delle testimonianze materiche del passato (mi riferisco alla scena della distruzione dei resti archeologici), pur di evitare la proliferazione dell'odio, dell'ingiustizia, della guerra, della tensione all'auto-distruzione? Con questo non si vuole dire che l’umanità dovrebbe rassegnarsi a tutto ciò, per niente! Il film, insomma, affronta il delicato tema del rapporto tra libertà, giustizia, verità e bisogno di sopravvivenza, di autoconservazione, questione assai complicata da districare; un paradosso sottende tutta l’opera: da un lato è la volontà di preservarsi da un mondo sicuramente vocato all’autodistruzione, dall’altro la completa abolizione della coscienza critica per raggiungere quest’obiettivo, è tutta qui la drammaticità della storia.
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paride86
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mercoledì 11 febbraio 2009
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da vedere
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"Il pianeta delle scimmie" racconta la storia di alcuni scienziati che atterrano in un pianeta dove la specie dominante è quella delle scimmie, mentre l'uomo è trattato al pari di un animale.
Ritengo che questo sia un film molto importante per il modo in cui affronta e descrive l'umanità, costringendoci, appunto, a guardare noi stessi riflessi nelle scimmie, a riconoscerci nel diverso. La storia, inoltre, ha una validissima chiave di lettura antropologica sul significato della religione e sul suo contrasto con la scienza, e propone un finale inquietante e ammonitore.
Peccato che - a parte gli effetti speciali - sul piano tecnico il film lasci alquanto a desiderare: regia e sceneggiatura sono grezze e piuttosto didascaliche e le ambientazioni risultano piatte e ordinarie, per niente suggestive.
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"Il pianeta delle scimmie" racconta la storia di alcuni scienziati che atterrano in un pianeta dove la specie dominante è quella delle scimmie, mentre l'uomo è trattato al pari di un animale.
Ritengo che questo sia un film molto importante per il modo in cui affronta e descrive l'umanità, costringendoci, appunto, a guardare noi stessi riflessi nelle scimmie, a riconoscerci nel diverso. La storia, inoltre, ha una validissima chiave di lettura antropologica sul significato della religione e sul suo contrasto con la scienza, e propone un finale inquietante e ammonitore.
Peccato che - a parte gli effetti speciali - sul piano tecnico il film lasci alquanto a desiderare: regia e sceneggiatura sono grezze e piuttosto didascaliche e le ambientazioni risultano piatte e ordinarie, per niente suggestive.
Mi domando cosa sarebbe stato di questo film se fosse finito in mano a Kubrick, o comunque ad un regista che avesse avuto talento visivo (o visionario).
Evitabile il remake di Burton, che ne stravolge gran parte del significato.
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filippo catani
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venerdì 19 giugno 2015
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fantascienza e filosofia
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Dopo 18 mesi di viaggio nello spazio, una navicella spaziale inviata dalla NASA atterra in un pianeta sconosciuto. Gli astronauti rimasti in vita si mettono alla ricerca di forme di vita e faranno una sconvolgente scoperta; in questo mondo le scimmie comandano sugli uomini.
Un film meraviglioso e dicendo questo si sarebbe già detto tutto. Un caposaldo del cinema di fantascienza che però osa e non poco anche dal punto di vista morale e filosofico. Il cinico e disilluso Heston è partito per questa missione convinto di trovare nell'universo degli esseri viventi che siano migliori degli uomini. Ecco invece che arriverà su un pianeta dove gli uomini sono stati asserviti dalle scimmie e dove si vive in un'epoca che potremmo definire medioevale dove la scienza proverebbe a muovere timidi passi ma è costantemente fermata da principi di auturità e dogmi di fede.
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Dopo 18 mesi di viaggio nello spazio, una navicella spaziale inviata dalla NASA atterra in un pianeta sconosciuto. Gli astronauti rimasti in vita si mettono alla ricerca di forme di vita e faranno una sconvolgente scoperta; in questo mondo le scimmie comandano sugli uomini.
Un film meraviglioso e dicendo questo si sarebbe già detto tutto. Un caposaldo del cinema di fantascienza che però osa e non poco anche dal punto di vista morale e filosofico. Il cinico e disilluso Heston è partito per questa missione convinto di trovare nell'universo degli esseri viventi che siano migliori degli uomini. Ecco invece che arriverà su un pianeta dove gli uomini sono stati asserviti dalle scimmie e dove si vive in un'epoca che potremmo definire medioevale dove la scienza proverebbe a muovere timidi passi ma è costantemente fermata da principi di auturità e dogmi di fede. Ovviamente i vari rimandi sono assolutamente comprensibili a tutti e nemmeno c'è bisogno di soffermarvisi sopra. La scena finale con il disperato sfogo di Heston è semplicemente straordinaria e riflette tutto lo smarrimento umano davanti ai dolori dell'esistenza. Oltre alla bravura del cast e alla fotografia azzeccatissima non si può non lodare lo straordinario lavoro di trucco e parrucco. Nonostante siano passati quasi 50 anni dalla sua uscita, Il Pianeta delle Scimmie resta un faro e una pietra miliale e quell'invito che Heston dà al giovane scimpanzè (diffida di tutti quelli che hanno più di trent'anni) risuona nelle nostre orecchie.
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zelig46
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venerdì 5 luglio 2013
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il pianeta delle scimme
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Un veicolo spaziale con astronauti a bordo, è stata lanciata dalla terra anni prima, viene sbalzata su un pianeta sconosciuto e i 3 superstiti devono fare i conti con la razza dominante sul quel Pianeta: Le scimmie.
Purtroppo dei 3 superstiti, uno solo (Taylor) sopravvive a varie peripezie e deve fare i conti con una visione arcaica e alquanto ristretta delle conoscenze dei capi tribù, che rifiutano in ogni modo il nuovo arrivato che potrebbe sconvolgere il loro modo di vivere.
Le sorprese sono appena cominciate, perchè Taylor non immagina nemmeno cosa scoprirà di li a poco....la sua astronave è precipitata sulla Terra e.................
Qualche curiosità:
Questo film a Hollywood nessuno lo voleva fare, il progetto è approdato in tutte le sedi delle Major senza che nessuno si decidesse a fare una trascrizione decente per lo schermo, nonostante la fama dello scrittore (Pierre Boulle), i costi di produzione venivano considerati stratosferici per un film di fantascienza.
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Un veicolo spaziale con astronauti a bordo, è stata lanciata dalla terra anni prima, viene sbalzata su un pianeta sconosciuto e i 3 superstiti devono fare i conti con la razza dominante sul quel Pianeta: Le scimmie.
Purtroppo dei 3 superstiti, uno solo (Taylor) sopravvive a varie peripezie e deve fare i conti con una visione arcaica e alquanto ristretta delle conoscenze dei capi tribù, che rifiutano in ogni modo il nuovo arrivato che potrebbe sconvolgere il loro modo di vivere.
Le sorprese sono appena cominciate, perchè Taylor non immagina nemmeno cosa scoprirà di li a poco....la sua astronave è precipitata sulla Terra e.................
Qualche curiosità:
Questo film a Hollywood nessuno lo voleva fare, il progetto è approdato in tutte le sedi delle Major senza che nessuno si decidesse a fare una trascrizione decente per lo schermo, nonostante la fama dello scrittore (Pierre Boulle), i costi di produzione venivano considerati stratosferici per un film di fantascienza.
Il Regista Blake Edwards fu l'unico che iniziò a muovere le acque girando alcuni provini con l'attore Edward G. Robinson nei panni dello scimmione Zaius, ma poi devette lasciar perdere il progetto.
Charlton Heston, per caso, lesse il copione e si innamorò della parte di Taylor, sbloccando una situazione di stallo, infatti una Star di prima grandezza come Heston permetteva alla produzione di rientrare delle spese, distribuendo il film in tutto il mondo.
Per non aver sorprese, comunque, fu riscritta completamente la sceneggiatura ad opera di Rod Serling (Twilight Zone) che in origine prevedeva una civiltà avanzatissima per il mondo delle scimmie, si optò invece per una civiltà di tipo medioevale e pertanto sostenibile con costi ridotti.
Il regista prescelto fu il solido Franklyn J. Schaffner, specialista in film di ampio respiro, gli effetti speciali (le maschere degli scimmioni) sono opera del geniale truccatore John Chambers che prese un Oscar speciale per questo lavoro.
La scena del processo all'uomo, ricorda molto da vicino il processo a Galileo e anche la scena finale non è da meno per il suo impatto che ebbe sul pubblico degli anni 60.
L'incredibile successo di questo film in tutto il mondo, risollevò la 20TH Century Fox dalla disgrazia finanziaria di qualche anno prima con "Cleopatra" e aprì un filone che fece rifiorire le casse della stessa.
4 seguiti, via via più miseri e una serie TV con 14 episodi fino al recente Remake di Tim Burton completano il quadro.
Lo scrittore Pierre Boulle, in una intervista dopo l'uscita del film dichiarò "Non mi immaginavo che un mio racconto minore potesse scatenare tanto entusiasmo.
La "Bella" Nova del film, all'epoca era la moglie del presidente esecutivo Darryl Zanuck.
La bellissima colonna sonora è a opera del solito geniaccio di Jerry Goldsmith.
Cult Film.
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dandy
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giovedì 19 aprile 2018
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il futuro è scimmia....
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Caposaldo del genere fantascientifico,che ai tempi rivaleggiò con "2001-Odissea nello spazio".Basato sul ribaltamento della gerarchia uomo-animale,si lascia vedere con piacere ancora oggi.Se il trucco delle scimmie(ai tempi all'avanguardia,e premiato con l'Oscar)oggi fa sorridere,resta ancora notevole la crudezza della descrizione della società delle scimmie:un'allegoria parossistica della società umana.E il colpo di scena finale conserva tutta la sua beffarda amarezza,e una critica lucida di un probabile futuro causato dalla follia dell'uomo.Regia vigorosa,bella colonna sonora di Jerry Goldsmith e un Heston perfetto nella sua incrollabile spavalderia.
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Caposaldo del genere fantascientifico,che ai tempi rivaleggiò con "2001-Odissea nello spazio".Basato sul ribaltamento della gerarchia uomo-animale,si lascia vedere con piacere ancora oggi.Se il trucco delle scimmie(ai tempi all'avanguardia,e premiato con l'Oscar)oggi fa sorridere,resta ancora notevole la crudezza della descrizione della società delle scimmie:un'allegoria parossistica della società umana.E il colpo di scena finale conserva tutta la sua beffarda amarezza,e una critica lucida di un probabile futuro causato dalla follia dell'uomo.Regia vigorosa,bella colonna sonora di Jerry Goldsmith e un Heston perfetto nella sua incrollabile spavalderia.Girato quasi completamente a Page in Arizona,e Leke Powell nello Utah.Notevoli le scene dell'atterraggio iniziale,e della caccia nei campi.Dall'omonimo romanzo di Pierre Boulle.4 seguiti e un remake nel 2001.
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oetzi
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sabato 22 marzo 2008
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col senno di poi ....
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Quando uscì, ormai 40 anni fa, mi piacque molto: l'idea era stimolante e ben trattata, con gli occhi di un ragazzino appena quindicenne patito di fantascienza.
Decenni più tardi, quel ragazzino è diventato ingegnere e ha sviluppato un senso critico, e si è reso conto di quanto l'intero plot sia minato alla base da uno svarione colossale.
Non mi riferisco, ovviamente, all'idea del viaggio nel tempo: questa è FS, e in tutta la FS si assume che esso sia possibile.
La premessa: la NASA seleziona tre astronauti destinati a una missione ad alto rischio, e si presume che scelga il meglio del meglio tra quelli disponibili. Invece, man mano che il film va avanti, i prescelti si rivelano sempre più dei perfetti idioti, che non li sceglieresti neanche per mandarli a far la spesa! Vediamo perché:
1) L'astronave atterra (anzi, ammara) su un pianeta sconosciuto in modo piuttosto fortunoso, tanto che gli occupanti devono abbandonarla in tutta fretta.
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Quando uscì, ormai 40 anni fa, mi piacque molto: l'idea era stimolante e ben trattata, con gli occhi di un ragazzino appena quindicenne patito di fantascienza.
Decenni più tardi, quel ragazzino è diventato ingegnere e ha sviluppato un senso critico, e si è reso conto di quanto l'intero plot sia minato alla base da uno svarione colossale.
Non mi riferisco, ovviamente, all'idea del viaggio nel tempo: questa è FS, e in tutta la FS si assume che esso sia possibile.
La premessa: la NASA seleziona tre astronauti destinati a una missione ad alto rischio, e si presume che scelga il meglio del meglio tra quelli disponibili. Invece, man mano che il film va avanti, i prescelti si rivelano sempre più dei perfetti idioti, che non li sceglieresti neanche per mandarli a far la spesa! Vediamo perché:
1) L'astronave atterra (anzi, ammara) su un pianeta sconosciuto in modo piuttosto fortunoso, tanto che gli occupanti devono abbandonarla in tutta fretta. Cosa si fa prima di uscire dalla nave su un pianeta sconosciuto? Prima di tutto, si analizza l'atmosfera, lo sanno tutti. Invece, i nostri eroi non solo non lo fanno (non ne hanno il tempo), ma
escono dalla nave senza una tuta né un casco. Causa di forza maggiore, forse: ma per loro fortuna trovano un'atmosfera perfettamente respirabile; anzi, è tale e quale quella di casa loro. Ma a questo non fanno caso.
2) Cominciano a gironzolare per il pianeta e, ancor prima di trascorrervi una notte, già stabiliscono (ipotizzano? tirano a indovinare?) che questo strano pianeta non ha neanche una luna ... Cosa glielo farà pensare?
3) Continuano a girovagare, e finalmente trovano della vegetazione, che deve proprio assomigliare a quella di casa loro, visto che non li sorprende minimamente.
4) Finalmente incontrano i primi autoctoni. Sorpresa! Sono proprio tali e quali a noi: stesse fattezze, stesse proporzioni; magari un po' rozzi e primitivi, ma innegabilmente umani, non "umanoidi". Unica differenza: non parlano. Ma neanche questa somiglianza fa suonare nelle loro teste alcun campanello!
5) Ed ora, arrivano i cattivi! Che, nella fattispecie, sono degli scimmioni (sì, proprio come quelli che ci sono sulla Terra), che usano fucili e pistole e sono bardati di tutto punto, e cavalcano animali che ... beh, sembrano proprio dei cavalli ... anzi, si direbbe proprio che lo siano! Ma (boh) neanche questo crea qualche sospetto. (Tosti, eh?)
6) Ma la cosa più strabiliante è che questi scimmioni parlano ... e non una lingua qualsiasi, no: parlano proprio l'inglese, tanto che il nostro eroe (l'unico sopravvissuto) li capisce, e gli scimmioni capiscono lui, e possono dissertare insieme di astronomia, filosofia, religione, sociologia .... Tutto normale, no?!
Si potrebbe pensare che una persona di media intelligenza (diciamo al livello di un bambino di dieci anni), messo davanti a una tale mole di indizi, comincerebbe ad avere dei seri dubbi su dove si trova realmente.
Ma il nostro eroe, passato attraverso decine di test psicoattitudinali per affrontare questa missione epocale, e prescelto in rappresentanza dell'intera specie umana, lui no: non lo assale il minimo dubbio o sospetto: deve aspettare di trovarsi davanti alla prova evidente di quanto è successo, per rendersi finalmente conto della realtà. Tutto il resto non lo ha minimamente toccato!
Beh, scusate, se quei tre erano il meglio della specie umana, viene da dire che allora gli scimmioni hanno fatto proprio bene a prendere e mantenere la supremazia!
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[+] il senso critico e...la fantascienza
(di alex o-drastico)
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(di franco)
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(di paride86)
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[+] non serve scomodare l'ingegneria
(di dio amiga)
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