Il pianeta delle scimmie

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Un film di Franklin J. Schaffner. Con James Whitmore, Charlton Heston, Kim Hunter, Linda Harrison, Roddy McDowall.
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Titolo originale Planet of the Apes. Fantascienza, Ratings: Kids, durata 112 min. - USA 1968. MYMONETRO Il pianeta delle scimmie * * * 1/2 - valutazione media: 3,65 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Col senno di poi .... Valutazione 0 stelle su cinque

di Oetzi


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sabato 22 marzo 2008

Quando uscì, ormai 40 anni fa, mi piacque molto: l'idea era stimolante e ben trattata, con gli occhi di un ragazzino appena quindicenne patito di fantascienza. Decenni più tardi, quel ragazzino è diventato ingegnere e ha sviluppato un senso critico, e si è reso conto di quanto l'intero plot sia minato alla base da uno svarione colossale. Non mi riferisco, ovviamente, all'idea del viaggio nel tempo: questa è FS, e in tutta la FS si assume che esso sia possibile. La premessa: la NASA seleziona tre astronauti destinati a una missione ad alto rischio, e si presume che scelga il meglio del meglio tra quelli disponibili. Invece, man mano che il film va avanti, i prescelti si rivelano sempre più dei perfetti idioti, che non li sceglieresti neanche per mandarli a far la spesa! Vediamo perché: 1) L'astronave atterra (anzi, ammara) su un pianeta sconosciuto in modo piuttosto fortunoso, tanto che gli occupanti devono abbandonarla in tutta fretta. Cosa si fa prima di uscire dalla nave su un pianeta sconosciuto? Prima di tutto, si analizza l'atmosfera, lo sanno tutti. Invece, i nostri eroi non solo non lo fanno (non ne hanno il tempo), ma escono dalla nave senza una tuta né un casco. Causa di forza maggiore, forse: ma per loro fortuna trovano un'atmosfera perfettamente respirabile; anzi, è tale e quale quella di casa loro. Ma a questo non fanno caso. 2) Cominciano a gironzolare per il pianeta e, ancor prima di trascorrervi una notte, già stabiliscono (ipotizzano? tirano a indovinare?) che questo strano pianeta non ha neanche una luna ... Cosa glielo farà pensare? 3) Continuano a girovagare, e finalmente trovano della vegetazione, che deve proprio assomigliare a quella di casa loro, visto che non li sorprende minimamente. 4) Finalmente incontrano i primi autoctoni. Sorpresa! Sono proprio tali e quali a noi: stesse fattezze, stesse proporzioni; magari un po' rozzi e primitivi, ma innegabilmente umani, non "umanoidi". Unica differenza: non parlano. Ma neanche questa somiglianza fa suonare nelle loro teste alcun campanello! 5) Ed ora, arrivano i cattivi! Che, nella fattispecie, sono degli scimmioni (sì, proprio come quelli che ci sono sulla Terra), che usano fucili e pistole e sono bardati di tutto punto, e cavalcano animali che ... beh, sembrano proprio dei cavalli ... anzi, si direbbe proprio che lo siano! Ma (boh) neanche questo crea qualche sospetto. (Tosti, eh?) 6) Ma la cosa più strabiliante è che questi scimmioni parlano ... e non una lingua qualsiasi, no: parlano proprio l'inglese, tanto che il nostro eroe (l'unico sopravvissuto) li capisce, e gli scimmioni capiscono lui, e possono dissertare insieme di astronomia, filosofia, religione, sociologia .... Tutto normale, no?! Si potrebbe pensare che una persona di media intelligenza (diciamo al livello di un bambino di dieci anni), messo davanti a una tale mole di indizi, comincerebbe ad avere dei seri dubbi su dove si trova realmente. Ma il nostro eroe, passato attraverso decine di test psicoattitudinali per affrontare questa missione epocale, e prescelto in rappresentanza dell'intera specie umana, lui no: non lo assale il minimo dubbio o sospetto: deve aspettare di trovarsi davanti alla prova evidente di quanto è successo, per rendersi finalmente conto della realtà. Tutto il resto non lo ha minimamente toccato! Beh, scusate, se quei tre erano il meglio della specie umana, viene da dire che allora gli scimmioni hanno fatto proprio bene a prendere e mantenere la supremazia!

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alex o-drastico lunedì 21 luglio 2008
il senso critico e...la fantascienza
73%
No
27%

Caro ingegnere, ieri ho rivisto il film e stamane eccomi a rendere omaggio ad un piccolo capolavoro di fantascienza. Il suo commento mi ha lasciato di stucco, nonostante sia già abituato all'irreale. Con il suo senso critico ultrasviluppato, il film non si sarebbe potuto realizzare. Immaginando che fosse stato lei ad imbastire la trama, il film che tanto amo, non avrebbe mai visto la luce. Oserei dire che lei, era meglio da bambino! E' ovvio che per realizzare un film fantascientifico occorre scendere a compromessi violando alcune norme comuni, in ragione di un filo logico che porta a riflettere sulla natura umana. D'altra parte in chi lo guarda, serve un pò di fantasia e la sensibilità di cogliere aspetti riflessivi di un film fantascientificamente atipico. [+]

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franco venerdì 26 dicembre 2008
la mente logica ha delle falle
33%
No
67%

Mi sembra che oetzi debba rivedere la pellicola perchè molte delle sue critiche son errate...

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paride86 mercoledì 11 febbraio 2009
da ingegnere a ingegnere
100%
No
0%

è vero, le cose che lei fa notare sono tutte vere e saltano immediatamente all'occhio. proprio per questo speravo che il remake di burton correggesse tali svarioni, e invece così non è stato. in ogni caso credo che il valore di questo film sia non tanto basato sulla credibilità degli eventi, ma sull'identificazione di noi stessi col diverso e con la presa di coscienza di quanta arroganza e inettitudine ci caratterizzi, proprio perché la vediamo riflessa negli altri. inoltre ritengo che questa pellicola presenti una valida chiave di lettura sul rapporto fede-scienza, per nulla scontata.saluti da un altro ingegnere

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dio amiga venerdì 18 marzo 2011
non serve scomodare l'ingegneria
60%
No
40%

I buchi di sceneggiatura elencati sono stati lasciati deleliberatamente per scatenere un Hype narrativo.Cioè, ora mi spiego: Tylor non doveva dubitare dell'intera questione perchè questo dubbio era un compito riservato solo a noi spettatori. Questa sua ignoranza ha permesso che Cornelius e Zira potessero esporre le loro ipotesi senza annoiarci, abbiamo potuto sospettare fin da subito che il dottor Zion la sapesse molto più lunga di ciò che voleva lasciar intendere, e pian piano scoprire la formula su cui è basata tutta l'idea del film, ovvero: "Che gli uomini si sono distrutti a vicenda e che le scimmie si sono evolute prendendo il loro posto." SE tutto questo ci fosse stato detto all'inizio non solo il fattore sorpresa sarebbe stato intaccato, ma anche la storia. [+]

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