riccardo-87
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martedì 27 aprile 2010
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woody allen filosofeggia tra bergman e tolstoj
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La filosofia che si fa cinema e comicità: questa è una prima definizione che si può dare al film “Amore & guerra” di Allen. Il periodo delle guerre napoleoniche dove si svolgono le vicende serve da pretesto al genio newyorkese per dare avvio ad una serie di riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte, sulla morale e su Dio, sulle angosce e le ossessioni, riflessioni degne di nota. Memorabili sono i dialoghi tra Boris (Allen) e Sonja (Diane Keaton) nei quali, tra le altre cose, si arriva ad estremizzare il senso della vita e la problematica dell’esistenza di Dio sino alla comicità: “ Sonja, e se Dio non esistesse” dice Allen, a cui la Keaton risponde: “ma se non esiste Dio, la vita non avrebbe alcun significato.
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La filosofia che si fa cinema e comicità: questa è una prima definizione che si può dare al film “Amore & guerra” di Allen. Il periodo delle guerre napoleoniche dove si svolgono le vicende serve da pretesto al genio newyorkese per dare avvio ad una serie di riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte, sulla morale e su Dio, sulle angosce e le ossessioni, riflessioni degne di nota. Memorabili sono i dialoghi tra Boris (Allen) e Sonja (Diane Keaton) nei quali, tra le altre cose, si arriva ad estremizzare il senso della vita e la problematica dell’esistenza di Dio sino alla comicità: “ Sonja, e se Dio non esistesse” dice Allen, a cui la Keaton risponde: “ma se non esiste Dio, la vita non avrebbe alcun significato. Perché dovremmo continuare a vivere? Perché allora non suicidarsi?” “beh, non facciamo gli isterici, potrei sbagliare: io oggi mi uccido e domani lui concede un’intervista”. Una filosofia che talvolta porta la morale a supporto della codardia come scusante razionale per un non-agire, una filosofia che pone sul banco degli accusati costrutti umani quali “coraggio”, “codardia”, “patria”, “onore”, “disonore”, “bene” e “male”, mettendoli in relazione con il concetto del “bon sens”. La critica di Allen si rivolge crudamente, seppure in modo sottile e comico, contro l’assurdità del tentativo di decine di pensatori di dimostrare tanto l’esistenza quanto l’inesistenza di Dio tramite processi razionali, sottolineando però che il porsi la domanda sia fondamentale così come il prendere una posizione su tale dicotomia problematica escludendo una posizione agnostica. Certo gli spunti riflessivi e le citazioni di Allen sono innumerevoli, da “Guerra e pace” di Tolstoj, ai citati Spinoza e Tommaso d’Aquino, sino, nelle frasi di Dean Keaton, a Leibnitz (“sì sono convinta che questo è il migliore dei mondi possibili”) e alla dottrina ebraica (“se Dio l’ha creata (la natura), deve essere bella anche se il suo piano non ci è chiaro per il momento); ma poche volte i critici si sono soffermati su quanto vi sia in questo film del maestro Bergman: il soffermarsi tipico dell’andamento di “amore e guerra” sui timori dell’uomo, sul dramma della fede interiore contrapposto alla fede universale, arrivando a toccare il concetto kantiano di “imperativo categorico” in quanto morale interiore universalizzabile o meno - concetto questo tuttavia mai abbracciato da Allen – riporta ai temi cari al regista svedese. Molte volte, nei suoi film, Allen preferisce “prendere di petto” l’uomo dei nostri giorni, nel quale più che i timori prevalgono le ossessioni; Bergman invece si sofferma sempre sulle prime, trattando un uomo timoroso di Dio e del suo giudizio, un uomo riflessivo sul tema della morte e della vita, mentre Allen preferisce portare sullo schermo un uomo ossessionato più che angosciato, inserito in una società che lo aliena dalle sue passioni portandolo all’esaurimento. Sotto questa analisi si può affermare, in conclusione, che “amore e guerra” è il film di Allen che si avvicina maggiormente, assieme a “Hanna e le sue sorelle”, alla filosofia dell’immortale Bergman, con la differenza che la comicità messa sulla scena dal regista newyorkese rende la rappresentazione meno lenta a scapito talvolta però della profondità e della fecondità proprie della produzione bergmaniana.
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nick castle
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lunedì 18 aprile 2011
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grande opera di allen...
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Il vecchio Woody da New York con furore! Portando avanti situiazioni assimilabili a "Guerra e pace" di Tolstoj, ma che sembrano più una simil-parodia di Barry Lyndon al contrario, Amore e guerra è un film comico di ottima fattura, spassosissimo, che fa ridere per ridere anche a chi non conosce la filosofia (nelle gag citazioni di Tommaso D'Aquino, Socrate, e riferimenti al panteismo, sempre tutto in vena comica ovviamente...), con l'infanzia di Boris che ricorda quella di Rasputin. Insomma, Allen mischia vecchio e nuovo insieme (lavagnette magnetiche per appunti con tanto di lettere calamitate, occhiali da vista dalla montatura volutamente anacronistica, venditori di hot dog ambulanti, cheerleaders ecc.
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Il vecchio Woody da New York con furore! Portando avanti situiazioni assimilabili a "Guerra e pace" di Tolstoj, ma che sembrano più una simil-parodia di Barry Lyndon al contrario, Amore e guerra è un film comico di ottima fattura, spassosissimo, che fa ridere per ridere anche a chi non conosce la filosofia (nelle gag citazioni di Tommaso D'Aquino, Socrate, e riferimenti al panteismo, sempre tutto in vena comica ovviamente...), con l'infanzia di Boris che ricorda quella di Rasputin. Insomma, Allen mischia vecchio e nuovo insieme (lavagnette magnetiche per appunti con tanto di lettere calamitate, occhiali da vista dalla montatura volutamente anacronistica, venditori di hot dog ambulanti, cheerleaders ecc.), non soltanto negli oggetti e nelle trovate ma anche nei modi di parlare, ornando gag riuscite alla perfezione con ingegnosi giochetti di luce e originali primissimi piani con uso e abuso di ottiche e obbiettivi vari. In più, la morte in tonaca bianca, appena uscita dal settimo sigillo di Bergman, che ogni tanto appare per portar via qualcuno. Questo stile anticipa di pochi anni quello dei tre sceneggiatori-registi David Zucker, Jim Abrahams e Jerry Zucker.
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corazzatakotiomkin
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martedì 5 marzo 2013
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ironia e citazioni in uno dei capolavori di allen
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Se si volesse far capire ad una persona chi è Woody Allen è sufficiente mostrarle questo film. Perché questa pellicola è Woody Allen; è il suo pensiero, è la sua ironia, è il suo genio.
In questo lavoro Allen riesce a trovare il giusto compromesso tra comicità e messaggio; in tal modo il film non risulta assolutamente verboso (critica che alcuni spesso fanno nei confronti dei film di Allen; critica che, personalmente non condivido affatto), ma, anzi, si rivela "frizzante", ricco di battute intelligenti (come al solito) sia satiriche che puramente comiche.
Un'altra caratteristica di grandissima importanza è l'introduzione di palesi citazioni di film di maestri che hanno fatto la storia del cinema; uno fra tutti Ingmar Bergman, le cui idee ricorrono più volte in "Amore e guerra".
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Se si volesse far capire ad una persona chi è Woody Allen è sufficiente mostrarle questo film. Perché questa pellicola è Woody Allen; è il suo pensiero, è la sua ironia, è il suo genio.
In questo lavoro Allen riesce a trovare il giusto compromesso tra comicità e messaggio; in tal modo il film non risulta assolutamente verboso (critica che alcuni spesso fanno nei confronti dei film di Allen; critica che, personalmente non condivido affatto), ma, anzi, si rivela "frizzante", ricco di battute intelligenti (come al solito) sia satiriche che puramente comiche.
Un'altra caratteristica di grandissima importanza è l'introduzione di palesi citazioni di film di maestri che hanno fatto la storia del cinema; uno fra tutti Ingmar Bergman, le cui idee ricorrono più volte in "Amore e guerra". La vicinanza al regista svedese viene messa in mostra ulteriormente tramite l'introduzione di scene che ricordano chiaramente immagini di alcuni capolavori dello stesso Bergman.
In sostanza si sta parlando di uno dei primi grandi lavori realizzati dal genio di Woody Allen; e fortunatamente ne seguiranno molti altri.
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fedeleto
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domenica 29 aprile 2012
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allen tra la morte ,l'amore e la guerra
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Dopo lo straordinario successo d IL DORMIGLIONE,Woody Allen(prendi i soldi e scappa,il dittatore dello stato libero di Bananas) consacrato genio della comicita',gira un'ottima pellicola intitolata AMORE E GUERRA.All'inizio del XIX secolo in Russia Boris sta per essere giustiziato,cosi ripercorre in un lungo flashback la sua vita,da quando era bambino e dialoga con la morte,chiedendo come e' e se ci sono donne,all'arruolamento dove viene sempre deriso per il suo codardo,anche se diventera' un eroe inaspettato per tutti con una bizzarra situazione.Innamorato della cugina Sonja con cui argomenta diatribe filosofiche,riuscira' a sposarla dopo che il marito prima di lui muore.
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Dopo lo straordinario successo d IL DORMIGLIONE,Woody Allen(prendi i soldi e scappa,il dittatore dello stato libero di Bananas) consacrato genio della comicita',gira un'ottima pellicola intitolata AMORE E GUERRA.All'inizio del XIX secolo in Russia Boris sta per essere giustiziato,cosi ripercorre in un lungo flashback la sua vita,da quando era bambino e dialoga con la morte,chiedendo come e' e se ci sono donne,all'arruolamento dove viene sempre deriso per il suo codardo,anche se diventera' un eroe inaspettato per tutti con una bizzarra situazione.Innamorato della cugina Sonja con cui argomenta diatribe filosofiche,riuscira' a sposarla dopo che il marito prima di lui muore.Non sara' facile la convivenza e nemmeno il piano per poter eliminare Napoleone e il suo esercito che avanza alla conquista della Russia.Anche se un angelo di dio dopo la cattura del povero Boris lo rassicura che non verra' giustiziato,Boris morira' lo stesso.Errore di Dio?ma dio esiste?Allen si diverte a filosofeggiare rendendo il tutto al limite del non sense,cita Tolstoj,Doestoevskij,CechovTommaso d'AquinoSocrate,Spinoza,,e nel campo cinematografico il grande Bergman per quanto riguarda parecchie inquadrature(inspirate per lo piu' a PERSONA).Il risultato e' piu' che soddisfacente ,e la grande capacita' di Allen sta prorpio nel non annoiare lo spettatore con dialoghi filosofici,conditi ovviamente con sottile ironia.Amore e guerra e' un film sulla liberta' di linguaggio ma anche sull'oppresione sociale e politica(l'arruolamento obbligatorio,i valori della madre russia che impongono l'omicidio di Napoleone),la liberazione finale e dunque la morte sembra l'ultima espiazione anche se il dolore viene paragonato al pollo mangiato al ristorante Tresky,un ennesimo contatto tra materia e anima,del resto per Allen il corpo ha la sua importanza necessaria in un concetto anche post morte.Diane Keaton pertanto rimane bravissima nella parte di Sonja(non a caso e' la terza pellicola con Allen,ormai il sodalizio si e' stabilizzato),e Allen come sempre ci diverte con molte scene(l'arruolamento che sembra essere simile a quello del dittatore dello stato di bananas) e le sue fulminanti battute,ma la scena finale rimane la migliore,ovvero il ballo con la morte(citazione evidente del SETTIMO SIGILLO di BERGMAN).Per gli amanti di Allen e' un film da non perdere.
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lucaguar
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lunedì 30 dicembre 2013
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il film-manifesto di allen, unico nel suo genere
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"Amore e guerra" è sicuramente un caposaldo nella fimografia di Woody Allen, ma non solo.
Questo film è, a mio parere, l'opera che meglio riesce a rendere l'idea di cosa sia il cinema alleniano, fatto di filosofia, dubbi esistenziali, attenzione certosina verso i rapporti umani e verso l'amore in particolare, il tutto confezionato da una strepitosa dote umoristica, che pochissimi altri registi al mondo hanno saputo esprimere.
La principale caratteristica (e la più straordinaria) di Woody consiste proprio nell'unicità del suo stile, difficilmente risocontrabile in qualsiasi altro artista (forse solo Chaplin e Benigni si avvicinano vagamente a lui).
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"Amore e guerra" è sicuramente un caposaldo nella fimografia di Woody Allen, ma non solo.
Questo film è, a mio parere, l'opera che meglio riesce a rendere l'idea di cosa sia il cinema alleniano, fatto di filosofia, dubbi esistenziali, attenzione certosina verso i rapporti umani e verso l'amore in particolare, il tutto confezionato da una strepitosa dote umoristica, che pochissimi altri registi al mondo hanno saputo esprimere.
La principale caratteristica (e la più straordinaria) di Woody consiste proprio nell'unicità del suo stile, difficilmente risocontrabile in qualsiasi altro artista (forse solo Chaplin e Benigni si avvicinano vagamente a lui).
Premesso questo, "Amore e guerra" è lo specchio del grande regista newyorkese: ambientato nella Russia ai tempi di Napoleone, con vari richiami a Tolstoj e Dostoevskij, in questo film Allen riesce a mescolare brillantemente una comicità a tratti travolgente con un contenuto filosofico profondo.
Sempre divertenti le sventure del povero Boris, un giovane codardo e debole fisicamente, aspirante poeta, e altrettanto divertenti e bellissime le dispute teologiche con la cugina Sonja, di cui Boris è innamorato.
"Amore e geurra", reso un film veramente straordinario anche dalla pregevole interpretazione di una splendida Diane Keaton, riesce sempre a far riflettere in modo ridicolo ma mai banale, palesando tutto il genio di un Woody Allen che non ha eguali quanto ad autoironia, con il suo solito piglio semi-nichilista/burlone che però travolge per simpatia, pur facendo trasparire chiaramente la sua spiccata intelligenza e la sua voglia di trattare temi di estrema profondità e serietà come il mistero della morte (impossibile non citare in questo senso il monologo finale in cui la morte viene a prendere Boris e lui sdrammatizza con frasi memorabili del tipo "ci sono cose peggiori della morte, se avete passato una serata con un assicuatore sapete di che parlo") ma anche l'amore, il coraggio e la ricerca della verità ultima, cioè Dio.
Quest'opera è, a mio parere, il punto più alto toccato da Woody Allen che, neanche in capolavori più acclamati (Annie Hall, Manhattan), riesce a trasmettere una tale "ironia tragica".
In questo film si vede chiaramente più che in ogni altro quanto Woody non sia in realtà un attore, ma un personaggio che riesce a portare il vero lato di se stesso in ogni storia che racconta.
Il suo rivolgersi direttamente allo spettatore (pratica abituale per Allen), il suo rompere gli schemi del cinema trascendendo la "serietà" e l'ipocrisia intrinseche della finzione filmica, riesce a rendere più puro, sincero e cristallino il suo voler indagare alla ricerca del senso della vita e dei rapporti con gli altri usando appunto il metodo a lui più congeniale, cioè la comicità, che dona alle sue opere una grande originalità.
Tutte le caratteristiche che ho sopra citato mi fanno amare il cinema di Woody Allen e in "Amore e guerra" si palesano in un modo più evidente che in altri suoi film.
Qui, davvero, non si cade mai nel lirismo e nell'eccessiva ridondanza delle tematiche (specialmente quelle amorose) in cui purtroppo a volte ci si imbatte in alcune pellicole del regista americano ma, forse anche grazie ad alcuni espedienti narrativi (la particolare ambientazione storica, ad esempio) l'opera risulta veramente priva di divagazioni e di eccessi, e vola leggera negli occhi, nella mente e nell'anima di chi la guarda.
Insomma, "Amore e guerra" più che un film è una lezione di filosofia tenuta da un professore che tutti vorrebbero avere.
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dandy
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martedì 2 ottobre 2018
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tovarisch allen.
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Rispetto ai precedenti film,Allen privilegia l'umorismo verbale a discapito dello slapstick,e omaggia la letteratura russa sbeffeggiandone i luoghi comuni.Oltre ai riferimenti più classici(Dostoeviskij e Tolstoj)troviamo omaggi a Ingmar Bergman("Persona","Il settimo sigillo"),Serjei Ejzenstejn(come sempre "La corazzata Potemkin"),e anche a Mel Brooks("Frankenstein Junior").E comincia qui la riflessione sulla morte,che nei film seguenti porterà ad incursioni drammatiche.Intellientemente divertente,anche se un pò datato.Godibile il finale beffardo.
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