chriss
|
giovedì 9 settembre 2010
|
violenza chiama violenza...
|
|
|
|
Il giustiziere della notte (Death Wish) è un film di razza: una potente opera di denuncia sociale. Forse non sarà un capolavoro del cinema, ma ci sono tanti ingredienti, sapientemente mescolati, di cui parlare (o sparlare). I temi principali (violenza urbana, incapacità di uno Stato di dare una sicurezza ai propri cittadini, giustizia privata) sono ben trattati e non sfociano mai nella volgarità o nel moralismo. Il regista, Michael Winner, non calca mai la mano nel rappresentare la violenza. L' aggressione ai danni dei familiari del protagonista può dirsi la sola scena un poco esasperata. Charles Bronson è un attore che si cala benissimo nella parte del giustiziere.
[+]
Il giustiziere della notte (Death Wish) è un film di razza: una potente opera di denuncia sociale. Forse non sarà un capolavoro del cinema, ma ci sono tanti ingredienti, sapientemente mescolati, di cui parlare (o sparlare). I temi principali (violenza urbana, incapacità di uno Stato di dare una sicurezza ai propri cittadini, giustizia privata) sono ben trattati e non sfociano mai nella volgarità o nel moralismo. Il regista, Michael Winner, non calca mai la mano nel rappresentare la violenza. L' aggressione ai danni dei familiari del protagonista può dirsi la sola scena un poco esasperata. Charles Bronson è un attore che si cala benissimo nella parte del giustiziere. Io non sono mai riuscito a vedercene un altro in quei panni. La sua faccia da duro si contrappone magnificamente ai pochi momenti di tenerezza con la moglie (e con la figlia, dopo la violenza subita). Il divo statunitense, che interpreta Paul Kersey, riesce persino a mascherare quasi tutti i sentimenti del suo giustiziere. In tutto il film non verserà una lacrima per nessuno! Avrà qualche momento di sbandamento e sconforto, ma soltanto dopo l' uccisione della la sua prima vittima. La trama del film segue la tragica logica del giustiziere. Paul Kersey è un ingegnere ed un uomo felice. I baci che dà a sua moglie ne sono la testimonianza. La sua vita cambia quando tre delinquenti gli uccidono la moglie e gli violentano la figlia. Si rivolgerà (come ogni onesto cittadino farebbe) alla Polizia per ottenere giustizia, ma né questa, né gli altri organi statali competenti potranno soddisfare la sua richiesta. Il capo di Paul, che ne comprende il dramma, lo manda in vacanza in Arizona. La vacanza diventerà pure un pretesto per un nuovo lavoro edilizio. In quel posto, baciato dal sole, farà la conoscenza di un cliente che gli dimostrerà che armarsi, al giorno d' oggi, sarebbe l' unica possibilità di salvezza contro la violenza. Paul tornerà a casa con qualche cambiamento interiore e con una pistola (non registrata) calibro 32. Sarà la goccia che farà traboccare il vaso. Un uomo, con una pistola in mano, potrebbe trasformarsi in qualsiasi cosa: per esempio in un giustiziere privato. Per adempiere alla sua missione gli basterà girare armato nei posti più malfamati della città, aspettando che qualcuno lo aggredisca. Per questo la notte farà al caso suo. Paul stroncherà la parte peggiore della società, anche se avrà la Polizia e la Stampa decisamente contro. Una decina di cadaveri sarà il suo lascito: nessun delinquente verrà risparmiato. Quando l' ispettore Ochoa, che si occupa del caso, capirà, con una serie di lunghe e particolari indagini, che il giustiziere potrebbe avere il volto di Paul Kersey, i superiori gli ordineranno di fermarlo, ma non di arrestarlo. Il finale non sarà per nulla scontato. Il film fu duramente contestato dall' opinione pubblica. Non mi ritengo la persona più appropriata per giudicare se sia giusto quello che fa il giustiziere. Non spetta a me. Di una cosa sono sicuro: violenza chiama violenza! E' troppo facile puntare il dito sulla giustizia privata se non proviamo sulla nostra pelle le disgrazie della vita. Anche un uomo normale potrebbe, da un giorno all' altro, diventare un' altra persona e commettere efferati delitti. Io trovo che il film sia originale ed ancora di grande attualità. Quattro stelle, di cui una mia personale al grande attore scomparso Charles Bronson: il giustiziere della notte. Chriss...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a chriss »
[ - ] lascia un commento a chriss »
|
|
d'accordo? |
|
marco cantarini
|
martedì 23 gennaio 2007
|
il giustiziere della notte
|
|
|
|
di Marco Cantarini ,Calvagese d/r Brescia
Dopo l' omicidio della moglie e lo stupro della figlia, Paul Kersey capisce che nè la polizia nè la giustizia possono aiutarlo
nel acciuffare i colpevoli.
Per questo motivo, una volta entrato in possesso di una pistola, deciderà di
farsi giustizia da solo eliminando tutti coloro che, anche lontanamente, gli ricordano gli aggressori della moglie e della figlia ripulendo la città di New York da un gran numero di delinquenti.
Bella la fotografia,ma soprattutto la colonna sonora che accompagna lo spetttore in un ambiente da incubo.
Film piu' che discreto anche se con troppi sequel inutili e a fini solo ed esclusivamente commerciali.
|
|
[+] lascia un commento a marco cantarini »
[ - ] lascia un commento a marco cantarini »
|
|
d'accordo? |
|
spalla
|
venerdì 2 aprile 2010
|
primo e miglior film della serie
|
|
|
|
Una cupa storia di vendetta, che si affida soprattutto ad un bravo e coriaceo Charles Bronson. Il film, politicamente scorretto, tratta il tema della violenza come soluzione ai problemi che la giustizia non riesce a risolvere. Tema molto trattato nei primi anni '70, come ad esempio nella serie dell'ispettore Callaghan. Il riferimento più diretto è probabilmente però "Cane Di Paglia", girato tre anni prima. Anche qui infatti, il pacifico architetto Paul Kersey, troppo provocato dalle ingiustizie subite arriva a trasformarsi nel più terribile dei massacratori. Certo, Bronson non è Dustin Hoffman, ma se la cava comunque bene. Inoltre, il film non va inteso come un mero inno alla violenza, ma dà anche almeno un minimo di messaggio di collaborazione, nelle scene in cui i cittadini, spronati dalle azioni del giustiziere, iniziano a far anche loro qualcosa per difendersi dalla criminalità.
[+]
Una cupa storia di vendetta, che si affida soprattutto ad un bravo e coriaceo Charles Bronson. Il film, politicamente scorretto, tratta il tema della violenza come soluzione ai problemi che la giustizia non riesce a risolvere. Tema molto trattato nei primi anni '70, come ad esempio nella serie dell'ispettore Callaghan. Il riferimento più diretto è probabilmente però "Cane Di Paglia", girato tre anni prima. Anche qui infatti, il pacifico architetto Paul Kersey, troppo provocato dalle ingiustizie subite arriva a trasformarsi nel più terribile dei massacratori. Certo, Bronson non è Dustin Hoffman, ma se la cava comunque bene. Inoltre, il film non va inteso come un mero inno alla violenza, ma dà anche almeno un minimo di messaggio di collaborazione, nelle scene in cui i cittadini, spronati dalle azioni del giustiziere, iniziano a far anche loro qualcosa per difendersi dalla criminalità. Messaggio che andrà poi perso nei film successivi. La storia comunque è scorrevole, abbastanza avvincente e accompagnata da buone atmosfere metropolitane. Da segnalare poi di fianco a Charles Bronson un bravo Vincent Gardenia nei panni del simpatico ispettore Ochoa. "Il Giustiziere Della Notte" è quindi sicuramente un film discreto che dovrebbe soddisfare senza problemi i fan delle storie di vendetta anche oggi, a 36 anni dalla sua uscita, a patto ovviamente che non ci si aspetti sparatorie mozzafiato ogni pochi secondi, ma si cerchi di calarsi un po' nella mentalità dell'epoca.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a spalla »
[ - ] lascia un commento a spalla »
|
|
d'accordo? |
|
toty bottalla
|
mercoledì 16 febbraio 2011
|
quando non c'è giustizia...
|
|
|
|
Il primo e il secondo della serie sono film credibili, chi di noi non ha fatto il tifo per il giustiziere, in questo caso il bravo BRONSON veste di umanità logica il personaggio facendolo crescere di cattiveria e determinazione durante le esecuzioni per poi tornare innocuo alla vita di tutti i giorni.
|
|
[+] lascia un commento a toty bottalla »
[ - ] lascia un commento a toty bottalla »
|
|
d'accordo? |
|
hulk1
|
mercoledì 27 luglio 2011
|
un uomo una ctta'
|
|
|
|
A distanza di 35 anni le riletture ormai sono diventate quasi una prassi. ll giustiziere è un film reazionario? Fascista? certo Callaghan è un poliziotto, Bronson un semplice cittadino che si erge a giustiziere. Callaghan viene sempre affiancato dal poliziotto laureato, da una donna detective, sgominerà la banda di giovani poliziotti giustizieri , tra i quali un giovane Starsky, insomma nel bene, come nel male lui rappresenta la legge. Un cristo che durante la rincorsa a Serpico finirà ai piedi di una statua dolente risalendo al suo golgota, la sua via crucis. Bronson non si limita alla vendetta, non si limita alla ricerca degli assassini della moglie, ma si inoltra nella buia città, ecco il rapporto del singolo uomo e la giungla cittadina.
[+]
A distanza di 35 anni le riletture ormai sono diventate quasi una prassi. ll giustiziere è un film reazionario? Fascista? certo Callaghan è un poliziotto, Bronson un semplice cittadino che si erge a giustiziere. Callaghan viene sempre affiancato dal poliziotto laureato, da una donna detective, sgominerà la banda di giovani poliziotti giustizieri , tra i quali un giovane Starsky, insomma nel bene, come nel male lui rappresenta la legge. Un cristo che durante la rincorsa a Serpico finirà ai piedi di una statua dolente risalendo al suo golgota, la sua via crucis. Bronson non si limita alla vendetta, non si limita alla ricerca degli assassini della moglie, ma si inoltra nella buia città, ecco il rapporto del singolo uomo e la giungla cittadina. Si rigenererà in campagna dove grazie ad un nuovo padre, sopirà il buonismo della madre, dimenticherà di essere di 'sinistra', un obiettore di coscienza e farà affiorare il lato ferino dell'occhio per occhio. Ho subito ad un bankomat una aggressione, erano in due armati di coltello, mi sono ribellato, stupidamente a mani nude, uno dei due aggressori è finito a terra l'ho preso ferocemente a calci, l'altro più piccolo cervava di colpirmi, ad un tratto tre beretta calibro nove lungo sono apparse, erano carabinieri in borghere , stavano controllado il bankomat, troppe rapine . Il maresciallo mi ha dato del pirla, anche perchè reagendo ho complicato il loro lavoro, avrebbero potuto prendermi come ostaggio. Non sono un Karateca, un pugile, mi tengo in forma con la palestra. Il tizio che ho scalciato è finito al pronto soccorso con tre costole incrinate, il mio non è stato un eccesso di legittima difesa ero disarmato. Non ho dovuto nemmeno comparire al processo sono stati colti in flagrante, è bastata la mia frma , hanno beccato 15 annni. Dopo ho realizzato la cazzata combintata. l film ora ha ritrovato una sua dimensione storica, critica, se pensiamo al Punisher della Marvel, il lato oscuro di Capitan america, figlio degli ottanta reganiani, di amaro Giuliani. Anche se purtroppo è un autentico, onesto, film reazionario.
[-]
[+] bravo
(di gillo)
[ - ] bravo
|
|
[+] lascia un commento a hulk1 »
[ - ] lascia un commento a hulk1 »
|
|
d'accordo? |
|
henry
|
mercoledì 27 giugno 2007
|
convincente..ma fino a un certo punto
|
|
|
|
Un inizio promettente ed iperteso si lascia sostituire da un più consueto (e per certi versi banale) intreccio a metà tra thriller, azione e poliziesco. Bronson è abbastanza convincente nel ruolo del giustiziere che a suo modo ripulisce una NY city piena di feccia, ma la suspense e le scene di sangue sono davvero troppo ridotte rispetto a quanto ci si può aspettare da un film del genere. Anzi, date le premesse e visti i temi, di violenza se ne riscontra davvero pochina (l'unica scena che lascia il segno è quella iniziale che inquadra la furia dei tre maniaci nazisti sulle due donne). Per il resto ci si aspetta un giustiziere che faccia davvero giustizia contro il crimine, invece il personaggio di Bronson si limita ad ammazzare il delinquente di turno con qualche banale colpo di pistola, mentre sarebbe stato più convincente infierire in modo esplicito, efferato e diretto sul criminale in questione.
[+]
Un inizio promettente ed iperteso si lascia sostituire da un più consueto (e per certi versi banale) intreccio a metà tra thriller, azione e poliziesco. Bronson è abbastanza convincente nel ruolo del giustiziere che a suo modo ripulisce una NY city piena di feccia, ma la suspense e le scene di sangue sono davvero troppo ridotte rispetto a quanto ci si può aspettare da un film del genere. Anzi, date le premesse e visti i temi, di violenza se ne riscontra davvero pochina (l'unica scena che lascia il segno è quella iniziale che inquadra la furia dei tre maniaci nazisti sulle due donne). Per il resto ci si aspetta un giustiziere che faccia davvero giustizia contro il crimine, invece il personaggio di Bronson si limita ad ammazzare il delinquente di turno con qualche banale colpo di pistola, mentre sarebbe stato più convincente infierire in modo esplicito, efferato e diretto sul criminale in questione. Forse per l'epoca questo era troppo, comunque più violenza era necessaria per rendere meglio l'idea. La tesi del regista (farsi giustizia da sè non è una soluzione ma un altro problema) è discutibile, comunque le immagini si commentano da sè. Sceneggiatura abile a mantenere viva l'attenzione, splendida la fotografia di una NY da incubo. Come valvola di sfogo contro la delinquenza il film funziona poco e per certi versi è troppo superficiale, comunque è sempre meglio che niente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a henry »
[ - ] lascia un commento a henry »
|
|
d'accordo? |
|
|