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venerdì 8 ottobre 2021
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d’accordo ma non sul finale
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Beh non direi che arriva alle stesse conclusioni tradizionaliste. Sta con una donna di tipo 25 anni più di lui solo perché la ama e riesce a trascendere tutti i cliché ai quali era avvezzo…
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flavioarca
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lunedì 24 giugno 2019
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emancipata consacrazione della tradizione
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Pur non spiccando per originalità, Don Jon mi ha sorpreso e mi ha incollato allo schermo della TV. Facendo zapping mi imbatto nel film, che riesce a captare la mia sterile attenzione ai programmi TV, fino alla fine. Due bei protagonisti (tamarri quanto si vuole, ma modello per milioni di ragazzi) interpretano meravigliosamente i loro ruoli, che impersonano una generazione frivola, quanto ancorata ai simboli della tradizione : religione e famiglia. Una sorta di mostro a due teste; da un lato l'attaccamento alla famiglia, il nido, la tavola bandita con padre, madre, figlio e figlia perennemente con lo smartphone in mano. Dall'altro lato l'arroganza tipica delle nuove leve, tra palestra, alcol, porno e cura dell'apparenza.
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Pur non spiccando per originalità, Don Jon mi ha sorpreso e mi ha incollato allo schermo della TV. Facendo zapping mi imbatto nel film, che riesce a captare la mia sterile attenzione ai programmi TV, fino alla fine. Due bei protagonisti (tamarri quanto si vuole, ma modello per milioni di ragazzi) interpretano meravigliosamente i loro ruoli, che impersonano una generazione frivola, quanto ancorata ai simboli della tradizione : religione e famiglia. Una sorta di mostro a due teste; da un lato l'attaccamento alla famiglia, il nido, la tavola bandita con padre, madre, figlio e figlia perennemente con lo smartphone in mano. Dall'altro lato l'arroganza tipica delle nuove leve, tra palestra, alcol, porno e cura dell'apparenza. Ma il porno (che sembrerebbe rivestire un ruolo decisivo) a mio avviso passa in secondo piano. Don Jon che in realtà interpreta se stesso (attore, regista e sceneggiatore della propria vita di bullo e bello, in una vita di esteriorità ed a tratti di emancipata consacrazione della tradizione americana) in fin dei conti è un buono, uno che si confessa settimanalmente e prega durante gli esercizi in palestra. Il finale è pur troppo accomodante: lascia la bella pupa (timorosa di farsi vedere intenta ad acquistare un "mocio" per pulire in terra) e si innamora della più adulta e poco appariscente donna, con cui condivide oltre che al sesso, un forte dialogo introspettivo.
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amy78
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sabato 16 aprile 2016
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don jon...storia di un tamarro
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Ho guardato questo film per curiosità, ma non l'ho trovato un granché.... Il protagonista "Don Jon" è un ragazzo italo americano molto tamarro, la cui vita è fatta di standard: sveglia la mattina, messa a lucido della casa, lavoro, palestra, locale notturno, ragazza da portare a letto, ogni domenica a Messa, confessione (sempre gli stessi peccati, sesso fuori dal matrimonio e visione di video porno), pranzo a casa dei suoi in canottiera.
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Ho guardato questo film per curiosità, ma non l'ho trovato un granché.... Il protagonista "Don Jon" è un ragazzo italo americano molto tamarro, la cui vita è fatta di standard: sveglia la mattina, messa a lucido della casa, lavoro, palestra, locale notturno, ragazza da portare a letto, ogni domenica a Messa, confessione (sempre gli stessi peccati, sesso fuori dal matrimonio e visione di video porno), pranzo a casa dei suoi in canottiera.... il padre è altrettanto tamarro! In pratica in questa girandola di scene di routine, il tizio ci spiega che preferisce il porno al sesso vero, perché le donne vere non fanno quello che fanno le donne nei porno. Alla fine trova una ragazza bellissima che gliela fa sudare, convincendolo così a fare tutto quello che vuole lei: uscite con gli amici, conoscere i suoi, andare in palestra insieme, iscriversi ad un corso serale così da guadagnare di più.... ovviamente alla scoperta della sua ossessione per i porno la ragazza lo lascia. L'unico punto di forza del film è la morale finale, cioè che il tizio tamarro alla fine capisce che "fare l'amore" è ben altra cosa che replicare un film porno, me è un do ut des. Questo grazie all'incontro con la più anziana Julianne Moore, che sembra quasi riportare Jon ad una dimensione più "uomo" e meno tamarra. Non male per un esordio alla regia, ma non è un film che consiglierei.
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pilota54
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martedì 19 gennaio 2016
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film scanzonato, originale e moderno
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Ho visto il film ieri quasi per caso, cercando un film decente su Sky. Inizialmente pensavo fosse un filmetto, senza pretese, poi, guardandolo interamente, mi è piaciuto sempre di più per l'originalità del tema, le situazioni divertenti, la buona analisi dei personaggi, il non cadere nel volgare e boccaccesco, che dato il tema poteva accadere. Complimenti al neo regista e già buon attore.
E' la storia di un giovane ragazzo di buona famiglia, che passa gran parte del tempo a fare autoerotismo davanti al computer guardando siti porno (ma ripete spesso "tutti gli uomini guardano i porno"...), però è cattolico, confessa tutto al prete, ha genitori discreti con lui, ben caratterizzati dal regista-protagonista nei tratti caratteriali.
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Ho visto il film ieri quasi per caso, cercando un film decente su Sky. Inizialmente pensavo fosse un filmetto, senza pretese, poi, guardandolo interamente, mi è piaciuto sempre di più per l'originalità del tema, le situazioni divertenti, la buona analisi dei personaggi, il non cadere nel volgare e boccaccesco, che dato il tema poteva accadere. Complimenti al neo regista e già buon attore.
E' la storia di un giovane ragazzo di buona famiglia, che passa gran parte del tempo a fare autoerotismo davanti al computer guardando siti porno (ma ripete spesso "tutti gli uomini guardano i porno"...), però è cattolico, confessa tutto al prete, ha genitori discreti con lui, ben caratterizzati dal regista-protagonista nei tratti caratteriali. Perfetta la giovanissima sorella, muta a costantemente impegnata con lo smatphone, ma alla fine però parla, ed emette una sentenza di grande saggezza.
Lui a un certo punto si innamora di una donna di una bellezza mozzafiato (la brava e meravigliosa Scarlett Johansson), ma lei non capisce la sua psicologìa di uomo, è troppo concentrata su se stessa e fuggirà da quella situazione. Alla fine sarà la più matura e vedova collega di "corso" che gli farà capire cosa è il vero amore................
Buona la sceneggiatura, piuttosto bravi gli attori, scorrevole il film, che si lascia vedere volentieri.
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filippo catani
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venerdì 5 dicembre 2014
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una commedia senza moralismi
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Jon è un ragazzo che ama frequentare locali notturni con gli amici ed è stato ribattezzato Don Jon perchè riesce quasi sempre a trovare una ragazza. Una sera il giovane si innamora però seriamente di una ragazza che però vuole che lui prenda il diploma e smetta di guardare porno. Durante i corsi serali Jon incontra una donna con cui nasce qualcosa.
Gordon Hewitt è protagonista e regista di una commedia sui generis che non risparmia risate ma ha anche tocchi profondi. Ne nasce una lucida rappresentazione di giovani intenti a passare le loro serate a bere, ballare e dare voti alle ragazze senza disdegnare i film porno. Davvero divertentissima anche la caratterizzazione della famiglia di Jon che sembra un po' fare il verso alle tante famiglie viste sugli schermi americani con un padre sempre preso dalle partite di football e la sorella fissa al cellulare che però sul finale dirà l'unica battuta sensata.
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Jon è un ragazzo che ama frequentare locali notturni con gli amici ed è stato ribattezzato Don Jon perchè riesce quasi sempre a trovare una ragazza. Una sera il giovane si innamora però seriamente di una ragazza che però vuole che lui prenda il diploma e smetta di guardare porno. Durante i corsi serali Jon incontra una donna con cui nasce qualcosa.
Gordon Hewitt è protagonista e regista di una commedia sui generis che non risparmia risate ma ha anche tocchi profondi. Ne nasce una lucida rappresentazione di giovani intenti a passare le loro serate a bere, ballare e dare voti alle ragazze senza disdegnare i film porno. Davvero divertentissima anche la caratterizzazione della famiglia di Jon che sembra un po' fare il verso alle tante famiglie viste sugli schermi americani con un padre sempre preso dalle partite di football e la sorella fissa al cellulare che però sul finale dirà l'unica battuta sensata. Notevole anche la resa divertente del conflitto interiore che attanaglia Jon e lo porta a confessarsi ogni domenica svolgendo poi a modo suo la penitenza. C'è poi una parte più toccante che è saggiamente affidata alle corde della sempre brava Moore. Detto della bravura di Hewitt va sottolineata anche la parte della Johansson praticamente perfetta per la parte. Un plauso però all'ottimo e schizzofrenico montaggio. Ecco finito di vedere questa commedia la cosa che più si apprezza è l'assenza di una qualsiasi sorta di moralismo o insegnamento; i personaggi vanno avanti per la loro strada pronti a cadere e a rialzarsi.
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inesperto
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domenica 2 novembre 2014
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italians
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Film simpaticissimo. La vita di un ragazzo tra sesso, pornodipendenza, amore, palestra e amici. Ottima prova di Scarlett. Complimenti a Gordon-Levitt, forse la sua migliore interpretazione.
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ultimoboyscout
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mercoledì 22 ottobre 2014
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il porno non si batte!
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Jon ha la fissazione del porno e della masturbazione, due addiction che non riesce a placare nemmeno è in compagnia di amanti occasionali che rimorchia con tattiche di gusto dubbio (da qui il soprannome Don Jon) e poi intrattiene con performances distratte o nemmeno quando sta con Barbara, donna determinata e bellissima, quella che sembra essere la donna della sua vita. Ma i filmati in rete sono una tentazione troppo grossa e a Barbara la cosa non va giù. Un incontro gli cambia la vita, togliendogli l'abitudine di scendere sempre un pizzico sotto il suo ombelico. Joseph Gordon-Levitt è stato molto sottovalutato, ha dato l'impressione di essere uno dei tanti bellocci con faccia da schiaffi e nulla più.
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Jon ha la fissazione del porno e della masturbazione, due addiction che non riesce a placare nemmeno è in compagnia di amanti occasionali che rimorchia con tattiche di gusto dubbio (da qui il soprannome Don Jon) e poi intrattiene con performances distratte o nemmeno quando sta con Barbara, donna determinata e bellissima, quella che sembra essere la donna della sua vita. Ma i filmati in rete sono una tentazione troppo grossa e a Barbara la cosa non va giù. Un incontro gli cambia la vita, togliendogli l'abitudine di scendere sempre un pizzico sotto il suo ombelico. Joseph Gordon-Levitt è stato molto sottovalutato, ha dato l'impressione di essere uno dei tanti bellocci con faccia da schiaffi e nulla più. Invece è stato da tutti riscoperto e oggi è uno degli interpreti più apprezzati e versatili, che da diversi anni ormai non sbaglia più un colpo, più o meno dalla commedia "(500) giorni insieme". Ma tutto ci si poteva aspettare tranne che avesse talento anche come regista. L'esordio è molto convincente, non tanto per il tema della sessodipendenza, che rischiava di trasformare la pellicola in una farsa pruriginosa (ed è stato bravissimo a non farlo accadere), quanto per la costruzione dell'opera, sia a livello visivo che a livello narrativo, con l'attore-regista che decostruisce il raccontocon una serie di reiterazioni di comportamenti che si innestano in un'evoluzione costante, col montaggio che cambia la prospettiva. La sceneggiatura è ridotta all'essenziale, pur non essendo minimalista con Gordon-Levitt che si dimostra abile e sottile narratore dotato di grande consapevolezza, attaccando l'immaginario di cui un pò tutti siamo schiavi. Film pazzo, furbo al punto giusto, difficile se non impossibile da ignorare questa versione soft di "Shame" in cui si fondono romance e politicamente scorretto, baciato dalle interpretazioni di tre attori che si calano meravigliosamente nelle rispettive parti.
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liuk!
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lunedì 16 giugno 2014
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interessante
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Film sulla pornodipendenza, opera prima di JGL come regista. Un prodotto interessante su un tema difficile, realizzato molto bene con colori accessi ed ambientazioni realistiche. Pur risultando un dramma, non manca di tocchi di simpatica come la famigliola italiana o il prete nascosto.
Bravissima la Johansson, perfetta nel ruolo della femme fatale dalla moralitá ambigua.
Da vedere.
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criticopolis
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giovedì 29 maggio 2014
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film malriuscito sulla pornodipendenza
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Giudizio analitico: coatto italo-americano è dipendente dei video porno scaricati da Internet; dopo una delusione amorosa, tra una pippa e l'altra, dopo aver consumato quintali di fazzolettini per ripulirsi dallo sperma, troverà la redenzione grazie a una babbiona conosciuta a un corso (interpretata da una invecchiatissima Julianne Moore) che gli insegnerà il vero amore. Prodotto schematico, monocorde, e sostanzialmente senz'anima; superficiale il tentativo di imbastire una critica anticlericale, insistendo sulle ripetute confessioni lavacoscienza che il protagonista fa a un prete-robot, capace solo di impartire assoluzioni a raffica, senza dargli alcun consiglio spirituale.
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Giudizio analitico: coatto italo-americano è dipendente dei video porno scaricati da Internet; dopo una delusione amorosa, tra una pippa e l'altra, dopo aver consumato quintali di fazzolettini per ripulirsi dallo sperma, troverà la redenzione grazie a una babbiona conosciuta a un corso (interpretata da una invecchiatissima Julianne Moore) che gli insegnerà il vero amore. Prodotto schematico, monocorde, e sostanzialmente senz'anima; superficiale il tentativo di imbastire una critica anticlericale, insistendo sulle ripetute confessioni lavacoscienza che il protagonista fa a un prete-robot, capace solo di impartire assoluzioni a raffica, senza dargli alcun consiglio spirituale.
Giudizio sintentico: cagata onanistica
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simone magli
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mercoledì 7 maggio 2014
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argomenti non facili trattati niente male
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Un film fresco, divertente e volutamente esplicito. La vita di Don Jon rappresenta in fondo, quella che molto di noi vorrebbero fare, seppure ci siano tanti che se la raccontano. Ma il film ci mostra anche che non può bastarci e che per essere innamorati, bisogna perdersi l'uno/a nell'altro/a. Viene evidenziato infine, come il troppo porno abbia danneggiato l'eros.
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