giuseppeponticello
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venerdì 10 giugno 2011
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l'indipendente che non sorprende ma che prende
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Il bello del cinema indipendente americano è la libertà di poter produrre un film senza alcun pretese e farlo bene. Sunshine cleaning è un film che consiglio a chi non comincia a vedere un film aspettandosi un trama intrecciata, inverosimile e sorprendente, ma che comunque vuol godersi una semplice trama supportata da un ottima e pulita regia. il cast è inquadrato perfettamente alla trama, Amy Adams recita perfettamente la parte senza sovraccaricarla, senza vittimizzarla, senza piangersi addosso. Una commedia agrodolce, dove situazione drammatiche vengono smorzate da battute e espressione piacevoli (Alan Arkin è maestro in questo). Alla fine del film lo spettatore può ritenersi soddisfatto di aver passato 90 minuti circa senza chissà quale sorpresa eppure è soddisfatto perchè non dobbiamo per forza pretendere il colossal o l'effetto speciale per ritenerci accontentati.
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dario
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lunedì 25 ottobre 2010
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irrisolto
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Piccolo spaccato di vita provinciale americana. Simpatico, ma le idee sono poche. L'indifferenza per le vicende viene parzialmente evitata dalla bravura delle attrici e da un certo piglio registico. Solito bambino petulante e Arkin sprecato.
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ultimoboyscout
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giovedì 16 settembre 2010
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una bella ripulita!
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Sinceramente film di una pochezza assoluta che non mi ispira nulla di particolare, nemmeno spunti di riflessioni che anche i più stupidi film riescono a sollevare.
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www.federicoremiti.com
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venerdì 13 agosto 2010
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delizioso. leggero. divertente. e indipendente!
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Sunshine Cleaning è uno di quei film che divertono, commuovono, ti trasportano in un mondo di personaggi bizzari e strampalati, ma dai quali non vorresti più venir via. In Italia abbiamo perso la capacità di costruire commedie leggere con così tanti elementi, con una storia e subplots perfettamente intrecciati, con un ritmo preciso tra le scene. La genuinità di Emilie Blunt nel personaggio di Norah Lorkowski, è commovente. Solo con la sua mimesi facciale è in grado di far sorridere, e forse si è divertita pure lei sul set. Sicuramente non è uno di quei film che entreranno nella storia del cinema, però quanto è da apprezzare una storia semplice, con un finale semplice ma con sottostorie (subplots) così peculiari e interessanti? Evviva questo cinema indipendente! Che ci fa vedere un pezzetto di America come veramente è, con occhi lontani da Hollywood ma con la stessa qualità cinematografica.
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lucalip
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venerdì 16 luglio 2010
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carino
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Mi è piaciuto. Niente di sensazionale, per carità, ma i valori che esprime sono assolutamente positivi. Ottima Emily Blunt, interpreta in modo sorprendente un personaggio controverso. Bello il rapporto fra le due sorelle e il rapporto tormentato con il padre. L'impegno con la realtà e con gli affetti familiari, cambia lentamente la vita delle due sorelle, fino al compimento finale.
Piacevole
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