casomai21
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lunedì 15 febbraio 2021
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una storia realistica per una grande regia
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Grande professionalità del regista nel raccontare una storia con poche essenziali parole ma con particolari inquadrature che esprimono i sentimenti e le situazioni che vanno a verificarsi dei giovani protagonisti, ma anche di un impeccabile Alessio Boni, personaggio convincente, che ben interpreta la figura dell'imprenditore bresciano di successo.Il giovanissimo protagonista si trova malauguratamente ad abbandonare la sua agiata infanzia e a scontrarsi con quel terzo mondo, spietato e contemporaneamente solidale che ve de negli immigrati le vittime di criminali affaristi e di scafisti insensibili ai possibli rischi e alla loro incolumità. Il film è del 2005, ma il tema è ancora attuale e l'Italia, seppur appare come la meta agognata di questi immigrati, sembra fare il suo meglio nell' accogliere nella emergenza e nella solidarietà consapevole di essere terra di transito provvisoria per raggiungere il nord- Europa.
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Grande professionalità del regista nel raccontare una storia con poche essenziali parole ma con particolari inquadrature che esprimono i sentimenti e le situazioni che vanno a verificarsi dei giovani protagonisti, ma anche di un impeccabile Alessio Boni, personaggio convincente, che ben interpreta la figura dell'imprenditore bresciano di successo.Il giovanissimo protagonista si trova malauguratamente ad abbandonare la sua agiata infanzia e a scontrarsi con quel terzo mondo, spietato e contemporaneamente solidale che ve de negli immigrati le vittime di criminali affaristi e di scafisti insensibili ai possibli rischi e alla loro incolumità. Il film è del 2005, ma il tema è ancora attuale e l'Italia, seppur appare come la meta agognata di questi immigrati, sembra fare il suo meglio nell' accogliere nella emergenza e nella solidarietà consapevole di essere terra di transito provvisoria per raggiungere il nord- Europa. Nel film viene anche sottolineato che,dopo questa rocambolesca traversata multietnica, le insidie continuano nella gestione di queste persone nell'identificazione, nella coabitazione di gruppi diversi, nel pericolo di fuga e conseguente ingresso nella clandestinità. L'attenzione del regista si concentra però su due giovani immigrati a cui la nuova patria può riservare un futuro roseo, ma che la burocrazia rallenta e respinge. I due giovani assaporano anche il calore di una famiglia in grado di accoglierli,ma preferiscono la clandestinità in una grande metropoli, piuttosto che in una laboriosa città di provincia.Il film in tal senso sembra realistico e privo di speranza, ma nel finale è proprio il giovane agiato protagonista che senza dir nulla si confronta col mondo degli ultimi e della corruzione minorile e con semplicità trova la chiave del riscatto nella solidarietà tra giovanissimi. Il film nel trattare un tema scomodo non ha forse avuto tutti i riconoscimenti che meritava, ma senza dubbio è una perla del nostro cinema ,soprattutto per le sequenze girate in mare, sott'acqua e per le atmosfere vissute nei centri raccolta , negli ex capannoni industriali di Milano occupati da clandestini e senza tetto, ma descritte senza retorica e falsa pietà.Il film è coprodotto anche da Gran Bretagna e Francia oltre che da Rai cinema. Eccellente è la sceneggiatura
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tamburel
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giovedì 28 maggio 2020
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potente
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Un film da vedere..Toccante
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stefano capasso
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sabato 23 luglio 2016
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l'empatia che favorisce la comprensione
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Sandro è un adolescente figlio di un’imprenditore bresciano. In famiglia il benessere è sin troppo scontato e spesso diventa perbenismo. Durante una vacanza in barca nelle isole greche col papà e l’amico avvocato Sandro rimane coinvolto in una vicenda drammatica che metterà in moto una serie di conseguenze inaspettata.
Bel film di Marco Tullio Giordana sempre in bilico tra la suspance e la riflessione che affronta il tema dell’immigrazione e del confronto con la gente che li accoglie. Nel percorso dei protagonisti l’empatia, in special modo l’esperienza condivisa, sarà la chiave che guida i comportamenti che adotteranno per fronteggiare gli eventi
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arwen88
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sabato 17 marzo 2012
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bellissomo film
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Bellissimo film , bravi attori e bellissima la scena finale !!!
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matilde91
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lunedì 5 gennaio 2009
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immobile
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questo film mi ha reso immobile dall'inizio alla fine...ci sono molti colpi di scena...a parer mio...comunque un film più che discreto...
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marta
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lunedì 5 gennaio 2009
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l'immigrazione
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x me é stato bello e interessante...ti prende!!
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ely76
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venerdì 21 novembre 2008
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finale triste...
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Ho visto questo film l'altra sera su un canale rumeno...Parlato in italiano con sottotitoli in rumeno (come si usa da loro in Romania). E' stato bello vederlo in compagnia del mio ragazzo che è rumeno. Purtroppo ho perso l'inizio...il finale mi ha lasciata senza parole...non me lo aspettavo. Bello!!!
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francho1956
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venerdì 29 agosto 2008
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fa riflettere
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Che dire.....si è detto di tutto e di più, condivisibile sulle problematiche dell'immigrazione..., ma in merito alla narrazione dei fatti e al susseguirsi delle scene cinematografiche, la recitazione dei protagonisti è troppo spedita, il linguaggio è da teatro anonimo pseudo padano ma senza usare il dialetto vero. Solo un operario senegalese parla, come nella realtà, un discreto italiano con cadenza...celtica (la volontà di integrarsi è anche questa) e le 2 signore autoctone in autobus rispecchiano il modo pregiudizievole di pensare e di esprimersi della gente comune in vero dialetto bresciano doc. Del resto, che senso ha girare un film a Brescia come fosse una zona linguisticamente franca o neutra, dopo anni di film ambientati nel mezzogiorno con fiumi di orazioni, dialoghi e imprecazioni in dialetti italici centro/meridionali.
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carry75
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martedì 29 luglio 2008
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una buona idea asservita alla tv!
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ho visto ieri sera il film di giordana in tv e sono rimasta dubbiosa. premetto che l'idea di fondo l'ho apprezzata molto. la casualità mette in contrasto il mondo del benessere con la miseria più buia il tutto visto e narrato con gli occhi di un adolescente. ma il cuore del film si ferma all'idea e non ha uno sviluppo adeguato. dal momento dello sbarco dei clandestini al finale mi è sembrato di ritrovarmi nel bel mezzo di una fiction televisiva qualunque da incantesimo a don matteo. luoghi comuni, frasi ed immagini fatte, italiani come al solito "brava gente", immigrati disperati e pronti a tutto. se il regista avesse offerto un'immagine cruda e senza colori moralistici, soffermandosi soprattutto sulla realtà dei cpt con il distacco di un documentario senza cedere alle logiche televisive sarebbe stato certamente più apprezzabile.
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ho visto ieri sera il film di giordana in tv e sono rimasta dubbiosa. premetto che l'idea di fondo l'ho apprezzata molto. la casualità mette in contrasto il mondo del benessere con la miseria più buia il tutto visto e narrato con gli occhi di un adolescente. ma il cuore del film si ferma all'idea e non ha uno sviluppo adeguato. dal momento dello sbarco dei clandestini al finale mi è sembrato di ritrovarmi nel bel mezzo di una fiction televisiva qualunque da incantesimo a don matteo. luoghi comuni, frasi ed immagini fatte, italiani come al solito "brava gente", immigrati disperati e pronti a tutto. se il regista avesse offerto un'immagine cruda e senza colori moralistici, soffermandosi soprattutto sulla realtà dei cpt con il distacco di un documentario senza cedere alle logiche televisive sarebbe stato certamente più apprezzabile.
peccato una buona idea, ma assevita alla tv!
carry75!
blog.libero.it/CARRY75
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[+] carry...mi ricorda qualcosa
(di vanessa)
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[+] hei....
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