maddalena
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sabato 6 febbraio 2021
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qndo scamarcio era bello
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Eh si, col tempo la bellezza di Scamarcio è come svanita, il fisico appesantito con un inizio di pancetta, il viso diventato carnoso sembra gonfio, anche i capelli ricci hanno perso fulgore, solo gli occhi incredibili nel colore ed espressivi sono quelli del giovane Riccardo. Ed allora Scamarcio si reinventa, non più bello del cinema italiano ma sceneggiatore, produttore e ruoli che sembrano impegnati. Perché sembrano? Perché ormai le lotte di classe affrontate come se fossero giochetti di uno scarso potere da risolvere con una bevuta non sono granché. Ciccio protesta ma non conclude. La sua rivoluzione si risolve facendo l'amore con la figlia del vessatore.
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Eh si, col tempo la bellezza di Scamarcio è come svanita, il fisico appesantito con un inizio di pancetta, il viso diventato carnoso sembra gonfio, anche i capelli ricci hanno perso fulgore, solo gli occhi incredibili nel colore ed espressivi sono quelli del giovane Riccardo. Ed allora Scamarcio si reinventa, non più bello del cinema italiano ma sceneggiatore, produttore e ruoli che sembrano impegnati. Perché sembrano? Perché ormai le lotte di classe affrontate come se fossero giochetti di uno scarso potere da risolvere con una bevuta non sono granché. Ciccio protesta ma non conclude. La sua rivoluzione si risolve facendo l'amore con la figlia del vessatore. Anche sottostimando l'odio e il potere di quest'ultimo, andando così ad un appuntamento con la morte quasi allegramente.
e che succede? Arriva il secondo nuovo Scamarcio nella veste del vendicatore che abbandona Trieste ed una vita già scritta nel benessere, per ritornare alle radici e reintegrarsi nella vita della Puglia sottosviluppata dell'epoca e si conclude con un lancio di petali alla "Uomini e donne" per sottolineare che uno può anche andarsene, crearsi una nuova vita nuovi amori, ma quando la terra chiama non si resiste.
bah...film che poteva essere ma non è...
voto 3
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ghisi
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lunedì 8 febbraio 2021
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un melodramma rusticano
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In questo periodo di chiusura delle sale cinematografiche è Netflix a proporci alcune prime. “L’ultimo Paradiso” di Rocco Ricciardulli, è la storia di una famiglia - in particolare dei fratelli Paradiso - in una società patriarcale sullo sfondo del caporalato in Puglia negli anni ’50: una sorta di tragedia greca in atto in un piccolo paese pugliese (Gravina di Puglia). Molte sono le tematiche toccate dal film quali quella del richiamo del sud, della famiglia, dell’attaccamento alla terra, della violenza e del senso della giustizia commisto a quello della vendetta.
Ciccio Paradiso (interpretato da Riccardo Scamarcio) rappresenta la ribellione in un contesto omertoso e il rifiuto alla sottomissione, Antonio (interpretato sempre Riccardo Scamarcio) invece rappresenta la fuga.
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In questo periodo di chiusura delle sale cinematografiche è Netflix a proporci alcune prime. “L’ultimo Paradiso” di Rocco Ricciardulli, è la storia di una famiglia - in particolare dei fratelli Paradiso - in una società patriarcale sullo sfondo del caporalato in Puglia negli anni ’50: una sorta di tragedia greca in atto in un piccolo paese pugliese (Gravina di Puglia). Molte sono le tematiche toccate dal film quali quella del richiamo del sud, della famiglia, dell’attaccamento alla terra, della violenza e del senso della giustizia commisto a quello della vendetta.
Ciccio Paradiso (interpretato da Riccardo Scamarcio) rappresenta la ribellione in un contesto omertoso e il rifiuto alla sottomissione, Antonio (interpretato sempre Riccardo Scamarcio) invece rappresenta la fuga. Siamo nel 1958 e mentre Antonio è andato a lavorare in una fabbrica vicino Trieste nel nord Italia, Ciccio continua a fare il contadino nel sud e vive con i genitori, la moglie Lucia e il figlio Rocco di 7 anni.
I due fratelli hanno caratteri molto diversi: Ciccio è uno “sciupafemmine” estroverso e passionale, Antonio invece è chiuso, quasi ombroso, ma attento e gentile con i compagni nella fabbrica.
Malauguratamente Ciccio si è invaghito di Bianca (un’affascinante Gaia Bermani Amaral) - con cui ha un’ardente relazione - la figlia di Cumpà Schettino (un bravoAntonio Gherardi), un avido proprietario terriero che abusa delle sue contadine più giovani e sfrutta i braccianti. Bianca vorrebbe affrancarsi da quel padre-padrone e i due amanti sognano di fuggire insieme per andare a Parigi a imparare il francese.
Ciccio rischia doppiamente perché incita i contadini a ribellarsi a Cumpà Schettino, oltre ad avere con sua figlia questo rapporto illegittimo, essendo già sposato.
I film diventa un melodramma rusticano dove viene raccontata la violenta esplosione di rabbia di CumpàSchettino. Ad Antonio, tornato in Puglia per i funerali del fratello, dirà a proposito di Ciccio: «Chi semina spine non può camminare scalzo».
Un altro elemento di quel mondo contadino messo in evidenza dal film è che le famiglie rivali sono intrecciate di parentele e l’adulterio maschile è vissuto come evento naturale, o almeno così lo era mezzo secolo fa.
La terra ben fotografata da Gian Filippo Corticelli in “L’ultimo paradiso” è assolata e agricola; si possono apprezzare gli ulivi di Gravina di Puglia, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, e il gruppo di donne che si ritrova a lavare i panni in un piccolo corso d’acqua.
Nonostante le problematiche siano di estremo interesse, e nonostante gli attori siano bravi, il film non riesce a coinvolgere più di tanto forse perché manca l’approfondimento di uno dei vari aspetti e un affondo psicologico dei personaggi che, in tal modo, rimangono appena abbozzati, rischiando di essere dei cliché. Così pure poco convincente è la scena finale come “sipario calato” in forma onirica.È probabile che la sceneggiatura di Rocco Ricciardulli, con lo stesso Riccardo Scamarcio, sia un tantino velleitaria e abbia voluto inserire un po' troppe cose.
Riccardo Scamarcio, oltre a interpretare il doppio ruolo dei fratelli, è anche il produttore del film con la sua Eusebio. È originario di Andria e torna in Puglia un’altra volta, infatti le sue caratteristiche fisiche decisamente mediterranee lo rendono adatto a interpretare film che si svolgono anche in parte nel sud d’Italia, così come ad esempio ne “Le mine vaganti” di Ferzan Özpetek del 2010 o ne “La prima luce” di Vincenzo Marra del 2015 o nel più recente “Il ladro di giorni” di Guido Lombardi del 2019.
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fabrizio friuli
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domenica 16 luglio 2023
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non è un posto per rivoluzionari
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Il contadino pugliese noto come Ciccio è un uomo determinato e ribelle, ma anche un marito infedele, dato che ha una relazione con la figlia del tirannico proprietario terriero che vessa gli umili contadini e soddisfa il suo turpe appetito sessuale convincendo una giovane contadina ad immolarsi per lui. Dato che Ciccio ha un ' indole ribelle convince gli altri contadini a far pagare ai potenti oppressori quel che loro producono con il sudore della fronte, anche ricorrendo ad atti di violenza, tra l'altro, Ciccio continua a incrontarsi clandestinamente con la figlia del " tiranno " e quando lui scopre questa relazione " illecita " lui convica Ciccio in un zona di campagna e lo sopprime spietatamente con una pala e il suo cadavere viene esposto davanti agli occhi dei poveri contadini devastati sul dorso di un cavallo.
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Il contadino pugliese noto come Ciccio è un uomo determinato e ribelle, ma anche un marito infedele, dato che ha una relazione con la figlia del tirannico proprietario terriero che vessa gli umili contadini e soddisfa il suo turpe appetito sessuale convincendo una giovane contadina ad immolarsi per lui. Dato che Ciccio ha un ' indole ribelle convince gli altri contadini a far pagare ai potenti oppressori quel che loro producono con il sudore della fronte, anche ricorrendo ad atti di violenza, tra l'altro, Ciccio continua a incrontarsi clandestinamente con la figlia del " tiranno " e quando lui scopre questa relazione " illecita " lui convica Ciccio in un zona di campagna e lo sopprime spietatamente con una pala e il suo cadavere viene esposto davanti agli occhi dei poveri contadini devastati sul dorso di un cavallo. In seguito alla morte del rivoluzionario Ciccio, suo fratello arriva in Puglia e sembra essere disposto a prendere il posto del defunto parente.
L' ultimo paradiso è un film drammatico italiano, il cui titolo sembra quello di una soap opera o di una telenovela, e il film stesso è come una soap opera o come una telenovela, infatti, il protagonista del film ricorda i protagonisti di quei tipi di programmi televisivi : Ciccio è un contadino seducente e ben voluto dai compaesani ed ha una relazione settimanale con una donna giovane e anche piuttosto attraente che ha le caratteristiche della bellezza mediterranea ( anche se è interpretata da un' ex modella brasiliana Gaia Bermani Amaral ) invece il seducente contadino è interpretato da Riccardo Scamarcio e in questo film ha semplicemente indossato la maschera del seduttore italiano ( usata anche in altri film come Italians e giù di lì ), mentre il bravo attore Antonio Gerardi ha rivestito il ruolo di Cumpa' Schettino, il proprietario terriero, padre di Bianca e antagonista principale del film che viene poi assassinato in una stalla in una scena del film, ed anche il suo " gorilla " viene ucciso fuori dalla stalla dove è avvenuto il delitto. Inoltre, dopo il decesso di Ciccio, entra in scena il silenzioso ed elegante fratello di Ciccio: Antonio Paradiso, anch' egli impersonato da Riccardo Scamarcio, e verso l' ultima parte del film, egli presumibilmente, decide di cambiare vita, chiedendo a Bianca , rimasta senza padre e senza amato, di diventare sua moglie. Il regista Rocco Ricciardulli, che è anche lo sceneggiatore del film, esattamente come Riccardo Scamarcio, ha diretto un lungometraggio facilmente dimenticabile, perché il lungometraggio drammatico è sentimentale non è niente di eccezionale, non solo per la storia , ma anche per i personaggi che la compongono, come ad esempio Cumpa' Schettino : egli è un proprietario terriero che agisce e si comporta come un capo della malavita, infatti egli vessa i più deboli e può uccidere senza provare rimorso, come se non bastasse, egli è una persona depravata, perché in una scena , egli comincia a lusingare una giovane contadina molto più giovane di lui ma poi la convince ad essere la sua " prostituta " senza nemmeno pagarla, e non è l' unico ad essere un depravato, anche don Luigi , altro personaggio negativo, tenta di abusare della sventurata Bianca, nonostante egli aveva un buon rapporto con suo padre e lei, essendo stufa di avere a che fare con uomini perversi come suo padre ( che pur, non volendo vedere sua figlia svestita, gli piaceva avere rapporti sessuali con una contadina più giovane ) , gli affonda un coltello nella gamba e scappa via, tuttavia, una scena in cui la fanciulla tira fuori gli artigli, non è sufficiente per permettere a un film come questo di diventare un prodotto cinematografico memorabile, per tanto, se questo lungometraggio non fosse mai esistito, sarebbe stato uguale, e nessuno avrebbe sentito il bisogno di vederlo, è sufficiente vedere una semplice soap opera o una telenovela, perché questo film consiste nel risultato che si ottiene unendo una telenovela e una soap opera.
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