Un'ombra sulla verità |
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Un film di Philippe Le Guay.
Con François Cluzet, Jérémie Renier, Bérénice Bejo, Jonathan Zaccaï.
continua»
Titolo originale L'homme de la cave.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 114 min.
- Francia 2021.
- Bim Distribuzione
uscita mercoledì 31 agosto 2022.
MYMONETRO
Un'ombra sulla verità
valutazione media:
2,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quel negazionista in cantina
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Il cappotto è liso, i modi cortesi, lo sguardo febbrile. Si capisce: quello sconosciuto di mezz'età deve sgombrare la casa della madre morta, alcuni imprevisti rendono il compito ancora più ingrato. Dunque affare fatto: ecco l'assegno, ecco la cantina, porti pure subito le sue cose, concede il venditore. Così il pacato monsieur Fonzic, che insegna storia in un liceo della banlieue, si piazza armi e bagagli in quella cantina sotto un bel palazzo parigino ("L'homme de la cave recita il polanskiano titolo originale). E non se ne va più, anzi si blinda e ruba anche luce e gas condominiali. Perché non era vero niente. La cantina gli fa da casa, da rifugio, da covo, come scoprono sgomenti l'ex-proprietario e sua moglie, i signori Sandberg, giovane coppia borghese con qualche brutto ricordo sepolto nel passato. Il capofamiglia infatti è di origini ebraiche, alcuni suoi parenti non tornarono dai lager, anzi quell'appartamento... ma sono cose di cui non ama parlare, e anche questo si capisce. Il capzioso monsieur Fonzic però disdegna le verità ufficiali. Il discorso dominante cela sempre qualcosa, spiega ai condomini incuriositi e alla vulnerabile Justine, figlia adolescente dei Sandberg. Facile, per voi che avete tutto, emarginarci, zittirci, umiliarci. Ma chi dice che le cose debbano andare cos1? Anzi che siano andate lager compresi davvero Così? Già. Con i suoi modi cortesi, l'inquilino del sottoscala è un negazionista fuso a un populista. Un blogger che sparge veleno camuffandosi da vittima (anzi, con ribaltamento atroce da ebreo dei ghetti). Una brutta bestia per i Sandberg, costretti a scoprire che tra i vicini c'è chi è pronto a prendere le sue difese. Dunque a reagire. Anche con violenza.. Peccato che Le Guay, già autore di piccoli ordigni implacabili come "Molière in bicicletta" o "Le donne del sesto piano', così incisivo sul fronte della minaccia, lo sia meno su quello della cosiddetta normalità, come spesso accade. Perché questo film ispirato a una storia vera risalente a una decina d'anni fa, allegoria di un contagio che ormai invade indisturbato tutti i canali, sarà pure laborioso, a tratti convenzionale (le musiche), forse datato. Ma una volta visto resta dentro e scava. Come un tarlo. Come un parassita che resiste a tutto (ma non era un argomento degli antisemiti?). Come monsieur Fonzic.
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