Roberto Manassero
Film TV
Pawel Lozinski, figlio del documentarista Marcel, prende la camera, si piazza sul suo balcone al primo piano di una palazzina di Varsavia e ferma le persone che passano lì sotto. Non spia alla maniera di Viktor Kossakovsky in Tishe!, ma invita gli altri a entrare in relazione con lui, a volte ottenendo risposta, altre volte no, altre ancora trovando soggetti pronti a mettersi in mostra o addirittura a confessarsi. A emergere è il ritratto parziale ma credibile di un paese, la Polonia, colto in una fase di mutamento ormai chiaro a tutti, conservatore e ottuso, un po' compiaciuto per via della consapevolezza comune a tutti i passanti di essere filmati, ma a tratti incredibilmente autentico, come quando - e sono i momenti più belli del film - una vedova ammette di non aver amato abbastanza il marito o il vicino ex carcerato dice di aver trovato un lavoro onesto ma di faticare a vivere dignitosamente. [...]
di Roberto Manassero, articolo completo (1693 caratteri spazi inclusi) su Film TV 20 dicembre 2022