the importance of being not il brandani
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domenica 29 dicembre 2019
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frozen 2, quando il seguito ha ragione d’essere
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È il caso di dirlo: è lecito rimpiangere che Frozen sia diviso in due capitoli quando la compiutezza data da questo seguito potrebbe sei anni addietro dare vita in un'opera unica, Frozen del 2013, a un riferimento per lo stesso Tangled (per noi peninsulari Rapunzel) di cui era incaricato di seguire i buoni spunti di rinnovamento della formula degli Studios di Burbank. Il secondo capitolo non convincerà parecchie persone, non soltanto tra i già affermati denigratori di casa Disney che per partito preso non percepiranno validi elementi, ma addirittura tra i più accaniti difensori della forma "classica" che non apprezzeranno alcunché sia fuor di quella, l'elemento "neo" (nuovo) che anela a convivere col classico.
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È il caso di dirlo: è lecito rimpiangere che Frozen sia diviso in due capitoli quando la compiutezza data da questo seguito potrebbe sei anni addietro dare vita in un'opera unica, Frozen del 2013, a un riferimento per lo stesso Tangled (per noi peninsulari Rapunzel) di cui era incaricato di seguire i buoni spunti di rinnovamento della formula degli Studios di Burbank. Il secondo capitolo non convincerà parecchie persone, non soltanto tra i già affermati denigratori di casa Disney che per partito preso non percepiranno validi elementi, ma addirittura tra i più accaniti difensori della forma "classica" che non apprezzeranno alcunché sia fuor di quella, l'elemento "neo" (nuovo) che anela a convivere col classico. Il "neoclassicismo Disney", come è ormai il caso di nominare il filone d'ispirazione fiabesca avviato nel 2010 da Tangled, in Frozen II si avvia alla realizzazione e alla meta non può mancare molto. Non più i "fillers" di sei anni fa, siano le sfilze di trovate comiche con cui Olaf era chiamato a vivacizzare (con risultati altalenanti) la sceneggiatura di Lee, che a tratti lasciava intravedere un buon potenziale ma più frequentemente cadeva, complice un'incompiuta strutturazione; siano i personaggi non compiuti e inseriti nelle vicende in maniera pure forzata, vedasi il Duca di Weselton o lo stesso Hans (efficacia del colpo di scena a parte), che nella "memoria dell'acqua" riprenderanno vita per un attimo che sarà sufficiente a farci rimpiangere che quanto visto in questo seguito non fosse presente in loro vece allora. È ormai prossima la maturità di Jennifer Lee, subentrata a John Lasseter nel ruolo di "creative director" dei Disney Studios? Il tempo ci darà responso. La forma assunta dal "nuovo", il richiamo all'introspezione che possiamo pure letteralmente udire nella voce che echeggia nell'animo di Elsa, fa ben sperare.
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(di 67user)
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samantha altarozzi
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venerdì 29 novembre 2019
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sopravvalutarsi e sopravvalutare
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Ero ancora una ragazzina quando vidi al cinema il primo Frozen: trovai la trama interessante ma scarna di quei particolari e colpi di scena degni dei vecchi film Disney. Mancava il pathos del cattivo, per così dire: Hans insomma non aveva accontentato le aspettative. Con il secondo Frozen credevo che la Disney avrebbe incentrato molto di più il discorso su Elsa e, diciamo, in parte ci ha provato. Ma in che modo? Con le canzoni. E solo con quelle, visto che praticamente per tutta la prima metà di Frozen 2 é un continuo di canti e balli stile Broadway. È stata una mossa corretta? Secondo me, no. La Disney sapeva fare molto più che basarsi soltanto su dei testi musicali: basti pensare alle frasi, agli insegnamenti, che personaggi come Phil di Hercules o il Genio di Aladdin sapevano lasciar lì allo spettatore (non solo il più piccolo), senza dover per forza cantare.
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Ero ancora una ragazzina quando vidi al cinema il primo Frozen: trovai la trama interessante ma scarna di quei particolari e colpi di scena degni dei vecchi film Disney. Mancava il pathos del cattivo, per così dire: Hans insomma non aveva accontentato le aspettative. Con il secondo Frozen credevo che la Disney avrebbe incentrato molto di più il discorso su Elsa e, diciamo, in parte ci ha provato. Ma in che modo? Con le canzoni. E solo con quelle, visto che praticamente per tutta la prima metà di Frozen 2 é un continuo di canti e balli stile Broadway. È stata una mossa corretta? Secondo me, no. La Disney sapeva fare molto più che basarsi soltanto su dei testi musicali: basti pensare alle frasi, agli insegnamenti, che personaggi come Phil di Hercules o il Genio di Aladdin sapevano lasciar lì allo spettatore (non solo il più piccolo), senza dover per forza cantare.
In questo caso invece abbiamo una trama praticamente inconsistente, dove non esistono dialoghi degni di essere ricordati che non siano già stati sentiti da qualche altra parte (The Brave - Ribelle, resta molto più interessante, pur avendo i suoi picchi di comicità che risultano comunque moderati rispetto ai teatrini di Olaf). I personaggi secondari ruotano intorno ad Anna ed Elsa senza mostrare spessore caratteriale (mentre ricordiamo benissimo qualunque dei personaggi che hanno accompagnato i protagonisti negli anni passati: da Lumière e Tockins de "La Bella e la Bestia" ai Gargoyles de "Il Gobbo di Notre Dame" e così via). E le protagoniste? Semplicemente, vivono di luce riflessa. Anna "combatte" a suon di salti tra le rocce, senza nemmeno un graffio (ricordate i lividi di Hercules durante lo scontro con il ciclope, vero?) ed Elsa semplicemente scava nel suo passato, ma senza scavare davvero, visto che quello che poteva rivelarsi per i più piccini il "mistero" del del film ci viene subito rivelato: (spoiler alert) la mamma delle due ragazze era essa stessa una creatura "magica", per questo Elsa nasce con poteri che Anna invece non ha. Bene. E adesso? Accade che Frozen 2 voglia elevarsi a una "ricerca di sé stessi" che però non ha la stessa verve di Mulan o di Pocahontas, ricorrendo così tanto alla colonna sonora da non lasciare spazio a contenuti approfonditi. Perfino la battaglia tra popolo dei boschi e soldati di Arendelle sembra nascere di colpo nei racconti del padre di Elsa: così, di colpo. Non si ha un inquadramento nemmeno del nonno, colui che causa effettivamente i problemi e che potremmo in qualche modo considerare "il cattivo" di turno. Tutto sfuma tra perfidia troppo reale - e allo stesso tempo non teatrale (come accadeva al contrario per le macchinazioni di Scaar ne "Il re leone") e la volontà di creare un musical sperimentale dove anche l'utilizzo di certi tagli delle clip spinge ad avere una percezione un po' cringe del tutto (basti pensare a Kristoff e alle renne, con la sua scenetta che sembra una parodia dei Queen. Chi ha visto, capirà). Cosa tiene in piedi il film? In italiano forse solo la meravigliosa voce di Serena Autieri. Ma da qui a dire che Frozen 2 sia migliore del primo, o comunque pari, ce ne vuole.
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[+] le proprie origini per scoprire il proprio essere
(di antonio montefalcone)
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fabrizio friuli
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venerdì 12 maggio 2023
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non è un film eccezionale
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Elsa, la regina di Arendelle, pur continuando ad adempiere adeguatamente al suo dovere di regina , ode un suono simile ad una voce melodiosa che la rende inquieta e inconsapevolmente, gli elementi vengono risvegliati e ciò mette in pericolo Arendelle e per salvare Arendelle, Elsa, Anna, Sven, Kristoff e Olaf si recano nel Nord per scoprire cosa sta succedendo ( seguendo il consiglio del Re dei Troll ) e nel corso della loro avventura, vengono scoperte le " forme fisiche " degli elementi ed anche che il legame con la natura è stato compromesso dalla costruzione di una diga, voluta dal crudele Runeard, il padre del loro stesso padre, che voleva contrastare i Northundri, un popolo connesso con la natura.
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Elsa, la regina di Arendelle, pur continuando ad adempiere adeguatamente al suo dovere di regina , ode un suono simile ad una voce melodiosa che la rende inquieta e inconsapevolmente, gli elementi vengono risvegliati e ciò mette in pericolo Arendelle e per salvare Arendelle, Elsa, Anna, Sven, Kristoff e Olaf si recano nel Nord per scoprire cosa sta succedendo ( seguendo il consiglio del Re dei Troll ) e nel corso della loro avventura, vengono scoperte le " forme fisiche " degli elementi ed anche che il legame con la natura è stato compromesso dalla costruzione di una diga, voluta dal crudele Runeard, il padre del loro stesso padre, che voleva contrastare i Northundri, un popolo connesso con la natura.
Frozen 2 - Il segreto di Arendelle , essendo un seguito di un film della Disney , non è capace di reggere il confronto con il lungometraggio animato che lo ha preceduto, per via di parecchie componenti scomode presenti nel lungometraggio : Il generale di colore è la prima componente inopportuna del film , è non per il colore della sua pelle, ma il film si svolge nel Nord Europa e nel periodo storico in cui si svolge il film gli uomini di colore non vivevano nemmeno nell' Europa del Nord, un altro personaggio sbagliato del film è lo spirito del fuoco ( in questo film appaiono degli spiriti legati agli elementi della natura ) e lo spirito del fuoco in questo film appare come una salamandra o un geco celeste che , quando non è agitato , ha un aspetto adorabile, ed è palesemente basato su Pascal, il camaleonte che appare nel lungometraggio animato della Disney Rapunzel- L' intreccio della torre, invece lo spirito dell' aria viene rappresentato come una brezza invisibile che muove delle foglie ( ed ha senso ) , probabilmente sarebbe stato meglio rappresentare lo spirito del fuoco come un volatile capace di generare l' elemento stesso, e pur essendo basato sull' Araba Fenice, uno spirito con queste caratteristiche sarebbe stato più credibile ( a differenza della salamandra/geco celeste ). Un altro problema di questo film è l' inutile canzone di Kristoff e il personaggio del film cerca costantemente di fare la rende proposta alla sua amata Anna, riuscendoci solamente alla fine. Durante la loro avventura, i personaggi principali scoprono che il legame con la natura è stato compromesso a causa di un atto crudele, compiuto dal loro nonno , naturalmente, il film termina con il lieto fine : Il legame con la natura torna ad essere armonioso, Elsa , avendo scoperto di essere anche lei una sorta di spirito della natura, prende la decisione di diventare la protettrice della Foresta Incantata e vi risiede per garantire l' equilibrio degli elementi, ed Anna diventa la Regina di Arendelle.
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edwardblu
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sabato 21 dicembre 2019
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tutto fumo e niente arrosto ( attenzione spoiler )
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Questo film è bello solamente per la grafica e le brevi scene d'azione, senza dimenticare la trasformazione finale di Elsa, ma per il resto ma diverse mancanze. Anzitutto questo film sarebbe basato sul tema della crescita e della maturazione ( tema che tra l'altro c'era già nel primo frozen dove Elsa deve imparare ad trovare il suo equilibrio), solo che in questo film non c'è alcuna crescita ne maturazione! La storia parte con Elsa serena, sicura di se stessa e soddisfatta della sua vita e così arriva fino alla fine dove riceve la sua bellissima quanto inutile illuminazione. A cosa è servita? E' servita a farla diventare una persona matura determianta e fiduciosa di se stessa? è servita a farle scoprire le sue origini? o ad ottenere il potere di sconfiggere il nemico? nulla di tutto ciò.
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Questo film è bello solamente per la grafica e le brevi scene d'azione, senza dimenticare la trasformazione finale di Elsa, ma per il resto ma diverse mancanze. Anzitutto questo film sarebbe basato sul tema della crescita e della maturazione ( tema che tra l'altro c'era già nel primo frozen dove Elsa deve imparare ad trovare il suo equilibrio), solo che in questo film non c'è alcuna crescita ne maturazione! La storia parte con Elsa serena, sicura di se stessa e soddisfatta della sua vita e così arriva fino alla fine dove riceve la sua bellissima quanto inutile illuminazione. A cosa è servita? E' servita a farla diventare una persona matura determianta e fiduciosa di se stessa? è servita a farle scoprire le sue origini? o ad ottenere il potere di sconfiggere il nemico? nulla di tutto ciò. Lei era già sicura di se e maturata perchè lo aveva fatto nel primo film, le sue origini le aveva già scoperte durante il suo viaggio ed era già capace di sconfiggere i suoi nemici, ossia i 4 elementi che infatti doma uno ad uno. Ecco parliamo degli elementi: loro dovrebbero essere gli antagonisti della storia ma come tali lasciano davvero a desiderare.. rompono solo un pò le scatole ai protagonisti e tempo mezzo minuto vengono subito domati da Elsa. Tra l'altro loro avrebbero dovuto devastare il regno di Arendelle perchè il nonno di ELsa aveva fatto un grave torto al popolo dei Northundra, ma di fatto non fanno NULLA. non c'è alcuna devastazione o pericolo imminente per Arendelle, c'è solo una forte raffica di vento a inizio film, e le torce che si spengono. FINE. alla faccia della vendetta degli elementi! I titani di Hercules si che erano una minaccia concreta per il protagonista! Che poi il popolo di Arendelle si trova già al sicuro quindi non c'è alcuna tensione in questo film. ELsa sarebbe dovuta partire per salvare il suo popolo ma essendo già al sicuro, la cosa diventa solo un avventura alla scoperta della voce misteriosa che ELsa sente, che altro non è che il ricordo di sua madre che canta e vedere quel ricordo che fa fare un LEVEL UP stile sailor moon he però non serve a nulla se non dare ad Anna la possibilità di diventare lei l'eroina della storia facendo abbattere la diga dai giganti. cioè ok, ma ad Elsa a cosa è servito? a nulla, il che è deludente dal momento che il film parla del SUO viaggio alla scoperta di se stessa. E poi perchè si congela da sola?? non si sa. totalmente a caso. non si sa nemmeno perchè gli spiriti tengano prigioniero il popolo dei Northundra dentro la nebbia. avrebbero dovuto farlo con Arendelle piuttosto! infine non si capisce perchè Elsa sbologni Arendelle Ad Anna. cioè solo perchè una degli indigeni le ha detto che siccome è il quinto elemento allora appartiene a quel posto? ok.. una morivazione in più magari? poteva tranquillamente tornare a casa come regina di Arendelle E come regina del bosco dei Northundra, no? no, a quanto pare ELsa deve sentirsi inadeguata per Arendelle anche quanto diventa una semidea... totalmente inutile Kristoff, avrebbero potuto benissimo non inserirlo, tanto come spalla comica c'era già Olaf la cui morte TEMPORANEA è l'unico momento di vero pathos all'interno del film. Anche vedere i genitori di Elsa che stavano per morire avrebbe dovuto esserlo, ma la situazione di dramma dura decisamente troppo poco.
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edwardblu
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venerdì 20 dicembre 2019
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tutto fumo e niente arrosto
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Questo film è bello solamente per la grafica e le scene d'azione, per il resto ha diverse mancanze. Elsa non ha nessuna crescita-sviluppo-maturazione. È partita sicura, serena, consapevole di se, determinata e soddisfatta della sua vita e così è arrivata fino alla fine dove riceve la sua totalmente inutile illuminazione. A cosa è servita? Cos'è cambiato in lei a parte l'aspetto? È diventata matura, cosciente di se e di qual è il suo scopo? No, perché la maturazione la aveva già avuta alla fine del primo film, e il suo scopo lo aveva capito, non era più confusa e timorosa.
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Questo film è bello solamente per la grafica e le scene d'azione, per il resto ha diverse mancanze. Elsa non ha nessuna crescita-sviluppo-maturazione. È partita sicura, serena, consapevole di se, determinata e soddisfatta della sua vita e così è arrivata fino alla fine dove riceve la sua totalmente inutile illuminazione. A cosa è servita? Cos'è cambiato in lei a parte l'aspetto? È diventata matura, cosciente di se e di qual è il suo scopo? No, perché la maturazione la aveva già avuta alla fine del primo film, e il suo scopo lo aveva capito, non era più confusa e timorosa. Ha potenziato i suoi poteri per sconfiggere il nemico? Nemmeno, perché i nemici sarebbero gli spiriti degli elementi e lei li ha sottomessi uno ad uno ben prima di avere la sua realizzazione. Tra l'altro questi spiriti come antagonisti lasciano davvero a desiderare, a parte che si fanno battere subito da una che ancora tecnicamente non avrebbe ancora raggiunto il suo massimo potenziale,dato che deve avere una realizzazione versi la fine, ma poi non dovevano devastare Arendelle? Si limitano solo a rompere un po le scatole ai protagonisti 2 minuti e poi basta. addirittura ci giocano... Della devastazione che doveva colpire arendelle Non c'è traccia a parte una raffica forte di vento a inizio film. Poi tutti gli abitanti sono al sicuro, quindi in questo film non c'è tensione ne nessun pericolo incombente... nell'intenzione del film Elsa sarebbe dovuta partire per placare gli elementi e salvare il suo popolo, ma siccome il suo popolo è già al sicuro, la cosa si limita a diventare semplicemente una piccola avventura alla scoperta della voce misteriosa che Elsa sente, che altro non era che il ricordo della mamma di Elsa che canta, e vedere il ricordo di quella canzone le fa fare un level up da sailor moon ma che non serve a nulla a parte diventare ancora più figa e far sbavare tutti i fan di Elsa che non vogliono altro che vederla glorificata. Perchè poi alla fine vuole dare la corona ad Anna? Solo perchè l'indigena le ha detto che appartiene a quel posto in quanto lei è il quinto elemento? Ma questa nuova consapevolezza non ha significato nulla per lei, quel popolo finora non ha mai avuto bisogno di una regina e nemmeno gli spiriti degli elementi, quindi a che scopo sbolognare Arenelle ad Anna? insomma un film col vago tema della crescita personale spiegato e sviluppato in modo approssimativo.
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