Il film è evidentemente, ma non dichiaratamente, ispirato al dramma teatrale Tre sorelle di Anton Čechov e il regista sceglie un approccio teatrale per raccontare questa fiaba per adulti ambientata in un villaggio sperduto tra le montagne dell’Anatolia centrale. In realtà la pellicola è stata girata nel distretto di Yusufeli a nord est della Turchia a causa della difficolta di trovare un villaggio privo di costruzioni moderne che rispondesse alle esigenze della storia.
Oltre al tema della situazione femminile e del tentativo di emancipazione delle tre sorelle dalla situazione oppressiva e soffocante del piccolo villaggio isolato tra le montagne e senza nessuna prospettiva di miglioramento della condizione sociale, emergono anche i temi della disuguaglianza e della forza delle tradizioni e dei rituali che tengono unita la comunità.
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Il film è evidentemente, ma non dichiaratamente, ispirato al dramma teatrale Tre sorelle di Anton Čechov e il regista sceglie un approccio teatrale per raccontare questa fiaba per adulti ambientata in un villaggio sperduto tra le montagne dell’Anatolia centrale. In realtà la pellicola è stata girata nel distretto di Yusufeli a nord est della Turchia a causa della difficolta di trovare un villaggio privo di costruzioni moderne che rispondesse alle esigenze della storia.
Oltre al tema della situazione femminile e del tentativo di emancipazione delle tre sorelle dalla situazione oppressiva e soffocante del piccolo villaggio isolato tra le montagne e senza nessuna prospettiva di miglioramento della condizione sociale, emergono anche i temi della disuguaglianza e della forza delle tradizioni e dei rituali che tengono unita la comunità. La figura della donna, seppur subordinata ai personaggi maschili, non è mai passiva: la volontà delle tre sorelle di evadere da una realtà soffocante è forte, anche se si scontra con eventi imprevisti e drammatici.
Da un punto di vista cinematografico Alper sceglie, come già detto di dare un’impostazione teatrale mettendo soprattutto in risalto lo splendido paesaggio montano che diventa quasi uno dei personaggi del film grazie anche all’ottima fotografia di Emre Erkmen. Proprio l’impostazione è forse il limite maggiore di questo dramma, i lunghi dialoghi, infatti, ne limitano la tensione emotiva. Ne risulta un film eccessivamente lungo ma apprezzabile per il modo in cui vengono trattate tematiche universali e attualissime.
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