felicity
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mercoledì 12 aprile 2023
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il miglior adattamento possibile
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Probabilmente la migliore versione possibile per un Zanna Bianca cinematografico. Un'opera che brilla anche grazie a una tecnica di animazione mista composta in parti uguali da motion capture, key frame e pittura, che conferisce a ogni singola immagine un tocco artistico di rara bellezza.
Il pregio migliore in assoluto di questa versione è senza dubbio l'unicità che il regista infonde a questa storia così famosa, raccontandola non solo come se fosse lui il primo a farlo al cinema, ma proprio come se a lui si dovesse la paternità dell'opera letteraria. Il regista ha infuso nel suo lungometraggio d'esordio un amore e una cura per ogni aspetto dell'opera che va ben al di là della perizia professionale, è qualcos'altro; rispetto, senza dubbio, ma anche passione.
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Probabilmente la migliore versione possibile per un Zanna Bianca cinematografico. Un'opera che brilla anche grazie a una tecnica di animazione mista composta in parti uguali da motion capture, key frame e pittura, che conferisce a ogni singola immagine un tocco artistico di rara bellezza.
Il pregio migliore in assoluto di questa versione è senza dubbio l'unicità che il regista infonde a questa storia così famosa, raccontandola non solo come se fosse lui il primo a farlo al cinema, ma proprio come se a lui si dovesse la paternità dell'opera letteraria. Il regista ha infuso nel suo lungometraggio d'esordio un amore e una cura per ogni aspetto dell'opera che va ben al di là della perizia professionale, è qualcos'altro; rispetto, senza dubbio, ma anche passione.
Passione per questo tipo di cinema e per questi personaggi, per lo scrittore che li ha inventati e per i film che ha ispirato. E, tornando indietro di oltre cent'anni, è riuscito ad arrivare al cuore dell'opera ricavandone il miglior adattamento possibile.
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lunedì 28 gennaio 2019
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sconsigliato!
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E' da poco che ho scoperto Jack London come uno dei miei autori preferiti, ne sono andata in overdose in pochi mesi, non ho letto altro! Ho letto anche Zanna Bianca e ho approfittato di un po' di tempo libero per guardare questo film d'animazione. Ho dato per scontato che molte delle scene violente e ricche di odio del libro sarebbero state addolcite un po' essendo un film d'animazione, ma non mi aspettavo una narrativa simile. Il messaggio che traspare alla fine del film è completamente diverso da quello lasciato da Zanna Bianca, l'evoluzione del cane/lupo non si percepisce, vengono dati degli accenni di ogni cosa senza che si crei una continuità, un senso, si prende ogni tanto una frase del libro e la si lascia dire alla voce narrante.
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E' da poco che ho scoperto Jack London come uno dei miei autori preferiti, ne sono andata in overdose in pochi mesi, non ho letto altro! Ho letto anche Zanna Bianca e ho approfittato di un po' di tempo libero per guardare questo film d'animazione. Ho dato per scontato che molte delle scene violente e ricche di odio del libro sarebbero state addolcite un po' essendo un film d'animazione, ma non mi aspettavo una narrativa simile. Il messaggio che traspare alla fine del film è completamente diverso da quello lasciato da Zanna Bianca, l'evoluzione del cane/lupo non si percepisce, vengono dati degli accenni di ogni cosa senza che si crei una continuità, un senso, si prende ogni tanto una frase del libro e la si lascia dire alla voce narrante. Zanna Bianca nasce nel Wild, spietato, che combatte la vita, ma Zanna Bianca è l'unico sopravvissuto di una cucciolata, è l'esemplare più forte, come lo era sua madre e come lo era suo padre, è intelligente e non si fida dell'ignoto, ne ha paura e impara a conoscerlo. Quando conosce l'uomo lo venera come un dio e ne riconosce la superiorità, non sa cosa sia l'amore per l'uomo, prova sentimenti di servilismo e neanche riceve amore; il primo rapporto con l'uomo è un rapporto di rispetto reciproco, i ruoli sono chiari. Zanna Bianca è mezzo lupo e per tutta la sua vita, da quando sua madre torna dall'uomo, da Castoro Grigio, tutti i cani che incontra lo attaccano, passa un' "infanzia" (chiamiamola così) terribile per colpa degli altri cani, viene allontanato dalla madre e impara la Legge del Bastone essendo malmenato più volte e con violenza dal suo primo padrone. Zanna Bianca diventa il nemico della sua razza, diventa sempre più solitario, cresce plasmato da eventi che ne atrofizzano la dolcezza, impara a combattere come un lupo e uccide, tutto questo peggiora quando viene venduto a Smith che lo rinchiude e lo costringe a non far altro che combattere per quasi un anno, Zanna Bianca lo odia profondamente ma gli deve obbedienza perché è un uomo ed è a lui superiore perché ha il bastone. Ora capisco che molta di questa violenza e questo odio siano stati un po' (parecchio, tanto da perderne il senso) addolciti nel film ma non capisco, ed è principalmente questo il motivo della mia unica stella (oltre al fatto che l'animazione era bruttina e la narrativa era terribile), perché mai perdere del tutto quella che è la parte più bella del libro: Zanna Bianca che finalmente conosce l'amore dell'uomo con W. Scott che si guadagna la sua fiducia, il suo amore così profondo al punto di cambiare Zanna Bianca che quasi muore di fame soffrendo per la lontananza di Scott, è Zanna Bianca che non sente più il richiamo della foresta ma sente il richiamo del focolare, il richiamo di quell'amore così forte che gli fanno addirittura superare l'odio funesto verso la sua stessa specie. "Zanna Bianca" non è "Il richiamo della foresta" (altro bellissimo libro), il discorso così semplicistico sulla libertà non c'entra assolutamente nulla, Zanna Bianca SCEGLIE di tornare dall'uomo e l'uomo lo tradisce fino all'arrivo di Scott. Il senso bellissimo del libro, che poteva essere bellissimo anche censurando un po' di violenza e adattando la storia per dei bambini, è stato stravolto e, a mio parere, svuotato da una narrativa pessima.
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davidmano
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sabato 3 novembre 2018
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zanna bianca
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Bellissimo, da non perdere!
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eugenio
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sabato 20 ottobre 2018
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libertà come forma di vita
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Il richiamo della foresta, il richiamo dalle molte note che risonava invitante e imperioso, giungeva a lui con limpidi e sicuri accenti. Da allora ogni estate un visitatore scende dalla valle. E’ un grande lupo con il pelo imperioso, simile eppure diverso da quello di ogni altro lupo.
Zanna bianca, considerato uno dei capolavori di Jack London con Il richiamo della foresta, un romanzo che dopo quasi cento anni, risulta ancora fresco e attuale, come urlo di libertà accorata alla natura, ritorna al cinema con un nuovo lungometraggio di produzione franco-lussemburghese, mai banale o retorico, esautorato da ogni nota pedante o, peggio, infantile.
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Il richiamo della foresta, il richiamo dalle molte note che risonava invitante e imperioso, giungeva a lui con limpidi e sicuri accenti. Da allora ogni estate un visitatore scende dalla valle. E’ un grande lupo con il pelo imperioso, simile eppure diverso da quello di ogni altro lupo.
Zanna bianca, considerato uno dei capolavori di Jack London con Il richiamo della foresta, un romanzo che dopo quasi cento anni, risulta ancora fresco e attuale, come urlo di libertà accorata alla natura, ritorna al cinema con un nuovo lungometraggio di produzione franco-lussemburghese, mai banale o retorico, esautorato da ogni nota pedante o, peggio, infantile.
La storia è nota ed è quella ascrivibile al romanzo d’avventura, classico della letteratura per ragazzi. Si narra la vita di un lupo “mezzosangue”, nelle gelide regioni dello Yukon di fine ‘800, negli anni della corsa all’oro. La vita tra i ghiacci con la madre, l’amicizia con gli indiani (ed in particolare con il capotribù, Castoro Grigio), le peripezie che ne conseguono nel riscatto del villaggio dai bianchi e la presa di “coscienza della vita in città”. Vita meschina che insegnerà al nostro protagonista violenza e sopraffazione nella sua veste ora di prigioniero costretto a combattere in duelli clandestini con “suoi mezzi-simili”, poi il “passaggio” ad una famiglia buona e generosa (il Weedon Scott del romanzo, ispettore minerario, gioviale californiano) sino a chiudere il cerchio con la natura sovrana a cui il nostro protagonista naturalmente tende.
E’ un’apologia, Zanna Bianca, degli stadi della vita, dalla nascita, della presa di coscienza del male, del distico ineluttabile vita-morte che segna e scandisce l’esistenza. Ma soprattutto è un forte inno alla libertà in ogni sua forma, al reprimere abusate forme di addomesticamento e costrizione, inneggiando alla capacità di seguire il proprio istinto anche se selvaggio in ogni sua forma. E si legge, nel libro, come in questo riuscito film d’animazione, tutta la vitalità di Jack London, grazie a uno stile asciutto capace in ogni immagine di raccontare quanto poco ci sia da discutere con la natura, quanto gli eventi di cui i suoi personaggi sono testimoni seguano un equilibrio che esiste in eterno e che regola ogni azione degli uomini come degli animali.
La scelta di Alexandre Espigares, insieme a quella degli sceneggiatori Serge Frydman, Philippe Lioret e Dominique Monfery è stata quella di inserire una voce fuori campo -che nella versione italiana ha il timbro caldo e impostato di Toni Servillo- a leggere stralci suggestivi, inserendo le immagini più potenti e conferendo ad esse il giusto peso (le foreste dello Yukon) nelle azioni del protagonista.
Nel doppiaggio riuscito (tra i tanti Franco Mannella, nella convincente caratterizzazione vocale del “cattivo”) le gesta di Zanna Bianca, mediate dai vari padroni, novità rispetto al libro, diventano tutt’uno, rendendo secondario un certo impaccio grafico legato a una stilizzazione troppo “secca” del tratto (del resto è un’animazione in computer grafica che imita quella in 2D,) ma esaltando, al contrario, nel ritmo e nella giusta modulazione la vita nelle sue regole e dogmi. La vita che va vissuta senza remore, in perenne coerenza con se stessi, nella sua bellezza che fa male, arbitrariamente, secondo istinto, conciliando dolore e gioia senza rimpianto e dubbio.
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dorotea- medici
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mercoledì 17 ottobre 2018
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un film emozionante e pauroso
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C'era una volta un piccolo lupacchiotto che girovagava per la foresta era buffo poi diventò un cane da slitta e poi un cane da lotta. questo è un film che consiglio ai bambini dai 5 anni all' lnfinito. Zanna Bianca è un film emozionante come un mondo attraverso lo schermo. Luca (6 anni)
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