claudiolanarodevito
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lunedì 25 giugno 2018
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sconnessi, è morto il wi-fi(lm)
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ieri sera, seduto sul divano, ho cercato tra le varie proposte di Sky un film. Per non guardare per l’ennesima volta un titolo di Bud Spencer, ho scelto tra le ultime proposte di Sky di vedere Sconnessi. Il film uscito a febbraio 2018, mi aveva tentato nei cinema, per vari motivi non sono riuscito a godere della pellicola nel buio della sala e oggi, a distanza di 4 mesi posso dire, menomale che non ho buttato 10 euro. Un regista quasi sconosciuto, per una regia quasi inesistente. Siamo più vicini a un’opera teatrale che a uno spettacolo cinematografico. Il film, infatti, si svolge tra le mura di una casa in montagna, centrando tutto la sceneggiatura sulle vite dei protagonisti. Questi, però, non hanno una profondità psicologica tale da reggere la durata del film e le loro storie sono fatte di escamotage narrativi che provano a interessare lo spettatore.
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ieri sera, seduto sul divano, ho cercato tra le varie proposte di Sky un film. Per non guardare per l’ennesima volta un titolo di Bud Spencer, ho scelto tra le ultime proposte di Sky di vedere Sconnessi. Il film uscito a febbraio 2018, mi aveva tentato nei cinema, per vari motivi non sono riuscito a godere della pellicola nel buio della sala e oggi, a distanza di 4 mesi posso dire, menomale che non ho buttato 10 euro. Un regista quasi sconosciuto, per una regia quasi inesistente. Siamo più vicini a un’opera teatrale che a uno spettacolo cinematografico. Il film, infatti, si svolge tra le mura di una casa in montagna, centrando tutto la sceneggiatura sulle vite dei protagonisti. Questi, però, non hanno una profondità psicologica tale da reggere la durata del film e le loro storie sono fatte di escamotage narrativi che provano a interessare lo spettatore. Uno tra tutti, l’allusione che Achille possa essere l’amante della sua sorellastra Margherita. In un film come questo, se viene a mancare anche la sceneggiatura, resta la bravura degli attori a doverci condurre alla fine. Posso affermare che i tre fratellastri coatti, di cui uno affetto da disturbo psicotico, ci trascinano fino alla fine del film. Non sono sicuro, però, che siano riusciti a portare tutti gli spettatori fino ai titoli di coda. Se avessi dovuto trovare io il nome di questo film, lo avrei chiamato La governante russa, solo grazie a lei infatti, che si scopre essere militare, psichiatra, membro del KGB e deus ex machina dell’intera sceneggiatura, risolviamo un film che purtroppo ci lascia con l’amaro in bocca e che, a un certo punto, speriamo solo finisca nel più breve tempo possibile. Per chi di voi non avesse aspettato la scena dopo i titoli di coda in stile Avengers, Palmiro si fidanza con la governante russa. www.cinematicamente.it/sconnessi
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alejazz
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lunedì 7 gennaio 2019
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una buona morale ma il film non decolla
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Tema centrale: la internet-dipendenza di tutti noi.
Ogni giorno spendiamo ore e ore di navigazione internet con smartphone e computer per condividere i nostri stato d'animo sui social, compravendita di oggetti e beni di facile consumo, chat e giochi on line....
Il film, sebbene con una trama debole ed una morale apparentemente scontata, aiuta a riflettere sul nostro stato sociale. Infatti ad oggi praticamente ci risulta molto difficile attenerci dalla rete e provare a starci senza per almeno un giorno.
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Tema centrale: la internet-dipendenza di tutti noi.
Ogni giorno spendiamo ore e ore di navigazione internet con smartphone e computer per condividere i nostri stato d'animo sui social, compravendita di oggetti e beni di facile consumo, chat e giochi on line....
Il film, sebbene con una trama debole ed una morale apparentemente scontata, aiuta a riflettere sul nostro stato sociale. Infatti ad oggi praticamente ci risulta molto difficile attenerci dalla rete e provare a starci senza per almeno un giorno.
Pellicola non molto emozionante e si salva forse per la presenza di attori noti come Ricky Memphis, Fabrizio Bentivoglio, Carolina Crescentini e Stefano Fresi. Ma oltre la mediocrità non si va...
Cosa mi è piaciuto:
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la morale che è stata ricamata
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l’interpretazione (coadiuvata dalla sua simpatia) di Stefano Fresi nella parte del fratello bipolare
Cosa non mi è piaciuto:
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Scene spesso avvolte in apatia che rallentano di molto la narrazione rendendo il film più lento e pesante
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film quasi a livello di un cinepanettone
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Fotografia scarna
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Scenografia poco pratica con colori chiari che non consentono una buona visione
Consigliata la visione a tutti
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