max lupi
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venerdì 10 maggio 2019
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judi dench è la spia rossa
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Judi Dench è una anziana pensionata che vive nei sobborghi di Londra ma nulla è quello che sembra. Viene improvvisamente smascherata dall' MI5. E' una famigerata spia che negli anni 40 ha passato all' Unione Sovietica i progetti per la costruzione della bomba atomica. Questo bel film avvince e emoziona fin dalla prima inquadratura come una insolita e originale spy story dei sentimenti. I personaggi sono complessi e affascinanti. L' intreccio della vicenda è coinvolgente. Le ambientazioni curate fino all' ultimo dettaglio. Un bel film classico e modernissimo insieme. Da vedere.
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taty23
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mercoledì 22 maggio 2019
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judy dench la spia del kgb
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Red Joan – Quale prezzo pagheresti per la pace?
Il film Red Joan racconta la storia della pensionata Joan Stanley. La donna vive una vita tranquilla nei sobborghi londinesi, inaspettatamente viene arrestata dall’MI5 ed accusata aver tradito la Corona e il suo paese.
Durante il pressante interrogatorio che segue l’arresto, Joan ripercorre la sua vita. Da quando era una giovane studentessa di fisica a Cambridge, dove incontra il fascinoso comunista Leo Galich, al suo lavoro top secret durante la seconda guerra mondiale in una sede di ricerca nucleare, fino ad arrivare ai motivi che la portarono a tradire.
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Red Joan – Quale prezzo pagheresti per la pace?
Il film Red Joan racconta la storia della pensionata Joan Stanley. La donna vive una vita tranquilla nei sobborghi londinesi, inaspettatamente viene arrestata dall’MI5 ed accusata aver tradito la Corona e il suo paese.
Durante il pressante interrogatorio che segue l’arresto, Joan ripercorre la sua vita. Da quando era una giovane studentessa di fisica a Cambridge, dove incontra il fascinoso comunista Leo Galich, al suo lavoro top secret durante la seconda guerra mondiale in una sede di ricerca nucleare, fino ad arrivare ai motivi che la portarono a tradire.
Judy Dench protagonista di una spy story con risvolti drammatici
La pellicola Red Joan è stata presentata al Toronto film Festival 2018 ed è l’adattamento del libro La ragazza del KGB ispirato alla reale vicenda di Melita Norwood, smascherata all’età di 87 anni in quanto spia chiave del KGB durante la seconda guerra mondiale e la guerra fredda.
La narrazione del film si sviluppa tra passato e presente, che si alternano creando un buon equilibrio ed un ritmo sempre costante.
Una spy story legata alle spie di Cambridge, ma principalmente un dramma di una donna con un segreto da nascondere. Si punta ad esplorare il lato umano di Joan individuandone le motivazioni e le ragioni per cui da persona comune diventi una spia.
Attraverso l’angoscia del dubbio, l’ineluttabile senso di impotenza davanti a delle verità scomode, la sottile linea tra il giusto e lo sbagliato, il bisogno di dover far qualcosa per cambiare, si tratteggia un personaggio che cerca di creare una sorta di empatia con il pubblico.
Un’emozionante ed emozionale Judi Dench interpreta la fragile, ma determinata protagonista nel presente, consapevole delle sue ragioni più logiche che idealistiche, anche se impreparata alle ripercussioni non solo giuridiche che il segreto svelato potrebbe portarle. Invece una convincente Sophie Cookson si cala nei panni della decisa ed appassionata Joan del passato.
In conclusione
Red Joan porta sullo schermo una spy story intrigante che mescola bugie, tradimenti e mezze verità. Un drama agrodolce, con risvolti romantici e sentimentali, che si discosta dalla classica spy story di genere.
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elgatoloco
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lunedì 23 settembre 2019
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da premiare sempre, grande film
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"Red Joan"(Trevor Nunn, 2018)è riferito ad una ex-spia britannica(in realtà in parte involontaria, diremo così)che dopo molti anni(quando è ormai avviata al declino fisico fino alle inevitabili conseguenze)viene scoperta e quasi processata per altro tradimento. La famosa"Joan"(red perché lo "spionaggio"era stato a favore dell'allora URSS), brillante ricercatrice in campo fisico e segnatamente di fisica nucleare era stata convinta dal suo ex, fervente comunista, ma anche dalla convinzione che l'arma nucleare vada condivisa(vista la tragedia di Hiroshima e Nagazaki, pena una guerra nucelare totale). Il film, francamente, a parte la straordinaria interpretazione di Judi Dench, nella parte dell'anziana Joan, andrebbe iper-premiata senza risparmio, senza remore, in quanto l'istana etica(salvare l'umanità , senza distinzione nazionale o ideoogica)va salvata comunque, ad ogni costo, Credo che scuole, università, circoli culturali, mass.
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"Red Joan"(Trevor Nunn, 2018)è riferito ad una ex-spia britannica(in realtà in parte involontaria, diremo così)che dopo molti anni(quando è ormai avviata al declino fisico fino alle inevitabili conseguenze)viene scoperta e quasi processata per altro tradimento. La famosa"Joan"(red perché lo "spionaggio"era stato a favore dell'allora URSS), brillante ricercatrice in campo fisico e segnatamente di fisica nucleare era stata convinta dal suo ex, fervente comunista, ma anche dalla convinzione che l'arma nucleare vada condivisa(vista la tragedia di Hiroshima e Nagazaki, pena una guerra nucelare totale). Il film, francamente, a parte la straordinaria interpretazione di Judi Dench, nella parte dell'anziana Joan, andrebbe iper-premiata senza risparmio, senza remore, in quanto l'istana etica(salvare l'umanità , senza distinzione nazionale o ideoogica)va salvata comunque, ad ogni costo, Credo che scuole, università, circoli culturali, mass.media debbano essere coinvolti, specie in quanto è falso che tutto si sia svolto solo fino al 1989(crollo del Muro, della"guerra fredda")perché il pericolo atomico esiste ancora, anche perché "dislocato"in mano a potenze estranee e "glocal"ISIS...) molto più pericolose delle superpotenze che qualche remora comunque l'avevano e dovevano averla. La regia è rigorosamente efficace, alternando passato e presente, in un film che, più spionistico, è veramente drammatico-.umano, con la bella resa attoriale anche di Sophie Cookson, ma soprattutto di Tom Hughes, nella parte del figlio della donna, avvocato di grido che quasi si rifiuta di difendere la madre... El Gato
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felicity
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lunedì 25 maggio 2020
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loffio e poco ispirato
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C’è un generale senso di trascuratezza narrativa, che aleggia su tutto Red Joan, una sciatteria nella gestione del racconto che contrasta in modo stridente con le sue ambizioni.
È loffio e poco ispirato, il film di Trevor Nunn, inutilmente didascalico in molti passaggi, contrassegnato da uno stucchevole e poco stimolante andirivieni tra passato e presente: un andirivieni che assume a volte la forma del kitsch involontario, in particolare in alcune scelte di montaggio tese a sottolineare la continuità di sentimenti tra le due versioni della protagonista.
Del clima della società britannica di poco prima della guerra, e poi del mondo accademico che stava prendendo su di sé nientemeno che il peso della costruzione dell’arma nucleare, non ci sono che superficiali tracce: persino l’annuncio, dato dai notiziari radio, dell’esplosione della bomba su Hiroshima, non sembra provocare nei protagonisti che un passeggero turbamento.
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C’è un generale senso di trascuratezza narrativa, che aleggia su tutto Red Joan, una sciatteria nella gestione del racconto che contrasta in modo stridente con le sue ambizioni.
È loffio e poco ispirato, il film di Trevor Nunn, inutilmente didascalico in molti passaggi, contrassegnato da uno stucchevole e poco stimolante andirivieni tra passato e presente: un andirivieni che assume a volte la forma del kitsch involontario, in particolare in alcune scelte di montaggio tese a sottolineare la continuità di sentimenti tra le due versioni della protagonista.
Del clima della società britannica di poco prima della guerra, e poi del mondo accademico che stava prendendo su di sé nientemeno che il peso della costruzione dell’arma nucleare, non ci sono che superficiali tracce: persino l’annuncio, dato dai notiziari radio, dell’esplosione della bomba su Hiroshima, non sembra provocare nei protagonisti che un passeggero turbamento.
Così, tra l’articolarsi di una love story che vorrebbe muoversi parallelamente con le evoluzioni della Storia, la presenza intermittente di figure accessorie e inconsistenti (il futuro marito della protagonista) e un racconto in flashback che si muove a strappi e frammenti di narrazione, la storia di Red Joan si avvia verso la sua doppia conclusione: da una parte una protagonista giovane che ha realizzato una “presa di coscienza” di cui non abbiamo visto, di fatto, alcuna traccia; dall’altro una donna anziana che decide infine di affrontare, con retorica fierezza, le conseguenze delle azioni compiute decenni prima.
Se il film fosse giunto fin qui col supporto di qualcosa di simile a una sceneggiatura coerente, il risultato ne avrebbe certamente giovato.
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