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Albanesi mette da parte horror seri e trash volontari e gira una sorta di commedia esistenziale,basandosi su spunti autobiografici.Il ritratto di un giovane orfano arrabbiato col mondo,bloccato da se stesso e incapace di fare i conti col passato ed il futuro,"svantaggiato" rispetto a chi lo circonda poichè consapevole della propria impotenza.Il tono lieve,la reciatazione trattenuta del cast(escluso Paolo Riva,sempre troppo sopra le righe),certe trovate vagamente poetiche e surreali,e l'innegabile simpatia e bravura del protagonista rendono questo film abbastanza piacevole.Regia ben curata a dispetto del solito budget all'osso(se non erro appena 500 euro).Ma il finale si risolve in maniera abbastanza scontata,con Dante che appena prende coscienza ha già dei tornaconti dalla vita.Un pelo di cattiveria in più avrebbe giovato,e il tormentone del ladro non funziona.Altro rimpianto,l'idea solo abbozzata dell'amico immaginario di Dante,interpretato da Albanesi stesso.Avendo troppo poco spazio,finisce per essere superfluo.E' un prodotto realizzato con indubbia passione,è evidente che il regista ci teneva.Ma rimane un lavoretto indie senza troppe pretese,che funziona meglio quando Dante è da solo.
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