Indivisibili

Viola e Dasy uccidono qualcosa di se stesse per crescere

L'estetica della bellezza naturale sconciata dalla mano umana, l'estetica di Gomorra per dirla in breve, come egli stesso dichiara e come ha già dimostrato nei primi due film Mozzarella stories e Perez, affascinano Edoardo De Angelis, napoletano, che dalla fotogenia negativa del litorale casertano trae linfa per il suo sguardo visionario. Viola e Dasy (nella vita Angela e Marianna Fontana, gemelle, due talenti), siamesi, si esibiscono in feste conviviali e religiose lasciandosi sfruttare da famiglia, chiesa e boss. Sono diverse, la prima è più passiva mala seconda sogna Los Angeles e Janis Joplin, l'indipendenza e l'amore. Ma quando un medico dice che la chirurgia può separarle, anche Viola comincia a sognare. Così le due si offrono ingenuamente al peggiore di tutti gli sfruttatori per farsi finanziare l'operazione. La metafora - uccidere qualcosa di sé per crescere, sacrificare ciò che si ama per amarlo meglio - viene espressa con sapienza, con indubbia originalità e personalità creativa.
Da La Repubblica, 29 settembre 2016


di Paolo D'Agostini, 29 settembre 2016