Fiore |
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Un film di Claudio Giovannesi.
Con Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Laura Vasiliu, Aniello Arena.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Italia, Francia 2016.
- Bim Distribuzione
uscita mercoledì 25 maggio 2016.
MYMONETRO
Fiore
valutazione media:
3,15
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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"Dal letame nascono i fior"di robroma66Feedback: 3301 | altri commenti e recensioni di robroma66 |
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domenica 29 maggio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Daphne è una giovane sbandata che rapina cellulari e finisce nel carcere minorile. Lì si innamora di Josh, anche lui rapinatore. In carcere l'amore è vietato ma tra sguardi in lontananza, lettere recapitate di nascosto, brevi conversazioni attraverso le sbarre Josh diventerà il legame cui Daphne si aggrappa per sperare di sparigliare le carte del suo futuro già scritto. Il film è molto bello ed è un affresco dolceamaro della gioventù marginale, sospinta nell'illegalità dalle proprie condizioni, irrequieta e dalla vitalità incomprimibile. Ha un taglio realistico e quasi documentario ma ha anche certi toni sentimentali ancorché totalmente privi di retorica, à la Nouvelle Vague per intenderci. E' un film denso di tensione ed emotivamente molto coinvolgente: impossibile non prendere a cuore le sorti di Daphne e augurarle miglior fortuna rispetto al sistema carcerario in cui è costretta e che non è solo privazione di libertà ma anche privazione d'amore e repressione (apparentemente) capricciosa e crudele. La fuga è l'unico sfogo possibile per lei, la canalizzazione quasi obbligata della sua voglia di vita e di libertà. Straordinariamente intensa l'interpretazione della protagonista (Daphne Scoccia), esordiente che vi sorprenderà. Il fisico esile e lo sguardo intenso concorrono alla sua assoluta adeguatezza nel ruolo. In un'intervista la Scoccia racconta che faceva la cameriera in un'osteria dove una volta sono andati a mangiare Giovannesi (il regista) e altri della produzione. Dopo qualche giorno le hanno telefonato proponendole di fare un provino e l'hanno presa. L'unico attore professionista e realmente noto è Valerio Mastandrea, nei panni del padre di Daphne: ex carcerato, dolente, affettivo e mite di indole ma debole rispetto alla vita e privo di quelle energie necessarie per disegnare un destino diverso per la figlia. Bravissimo anche lui (come sempre, peraltro).
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