Io e lei |
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Un film di Maria Sole Tognazzi.
Con Margherita Buy, Sabrina Ferilli, Fausto Maria Sciarappa, Domenico Diele.
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Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Italia 2015.
- Lucky Red
uscita giovedì 1 ottobre 2015.
MYMONETRO
Io e lei
valutazione media:
2,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Atroce pellicola didi FranconeFeedback: 621 | altri commenti e recensioni di Francone |
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domenica 5 marzo 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I critici italiani la devono piantare di andare al cinema sperando di vedere un film di sinistra, e dovrebbero iniziare ad augurarsi di vedere un bel film. Questo fa parte della prima e non della seconda categoria. La mancanza totale dell'aspetto erotico è ridicola; l'unica scena di sesso è censurata dalla storia con uno spostamento di camera, anziché con il normale montaggio, come per far intendere che quelle sono cose private che non ci riguardano e che non hanno a che fare con la lotta all'emacipazione: stronzate. Finché non sarà normale girare un film realistico su di una coppia gay, non avremo l'emancipazione, e negare la rappresentazione del rapporto erotico di una coppia qui è mera espressione del moralismo che ci affligge; nell'unica scena di contatto, un bacio, la Buy appare terrorizzata e avvilita. Ma questo ci porta al secondo enorme problema del film: la recitazione, talmente improbabile da far apparire la Ferilli, in tutta la sua coattezza, una buona attrice; i dialoghi suonano finti non solo per questo ma probabilmente anche per colpa di una scrittura piuttosto superficiale. E visto che qualcuno ha parlato del fatto che il film non ceda agli stereotipi, beh, gli faccio notare come la bisessuale (o neolesbica, forse lei si definisce così, non ricordo) Margherita Buy è per l'ennesima volta colei che fa del male all'altra, colei che ha avuto più storie, tormentata emotivamente, colei che crea problemi per la sua insicurezza e instabilità emotiva. Beh, innanzitutto chiariamo che la bisessualità esiste e ha la stessa dignità delle altre tendenze sessuali. E poi che i bisessuali non sono instabili emotivi, non sono troie e non vanno con tutti, non fanno finta e non sono personaggi autocostruiti, non sono vite storte ma vite come le altre. E a me La vita di Adele era pure piaciuta. Però basta con questo cliché, è offensivo e sta diventando insopportabile. Firmato, un bisessuale di sinistra che quando va al cinema non si augura film di sinistra ma film belli.
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