peer gynt
|
giovedì 10 settembre 2015
|
fuggire dalla gabbia seguendo un'anomalia
|
|
|
|
Film a suo modo spiazzante, che riesce ad essere brutto e originale allo stesso tempo. Genialità? Forse. Sicuramente grande originalità e grande voglia di sperimentare. Siamo di fronte ad un film a pupazzi animati (animazione a passo uno), e fin dall'inizio lo spettatore si chiede: perché tutti i personaggi tranne il protagonista hanno la stessa voce e la stessa inflessione? La risposta tecnica la trovate nei titoli di coda: perché tutti i personaggi, maschili e femminili, sono stati doppiati dalla stessa persona, l'attore e scrittore Tom Noonan. La risposta filmica sta allo spettatore: siamo di fronte alla storia di una solitudine depressiva, cioè di un uomo in crisi esistenziale che si vede circondato da un mondo omologato, fatto di gente scontatamente normale e senza più nulla di spontaneo? Oppure, come è stato fatto notare, dato che il protagonista alloggia all'Hotel Fregoli, siamo di fronte ad un uomo patologicamente malato (di fregolismo, appunto), che si vede perseguitato dal suo prossimo, incarnato da personaggi diversi che sono in definitiva sempre lo stesso personaggio? Poi il nostro protagonista incontra un'anomalia di nome Lisa (da qui il titolo), e la storia pare accendersi, e Lisa ha la voce dolce e tenera di una donna finalmente (è Jennifer Jason Leigh), e allora l'incontro di quest'uomo incolore con una sorta di goffa e tenera Bridget Jones lo accende di una passione calda e sincera: ma l'anomalia, che è per definizione un'eccezione, una deviazione dalla via normale e scontata, è in questo caso un'eccezione piacevole? Oppure è una deviazione che si trasforma in devianza? O è un parto della mente? Il film si lascia interpretare, non offre un percorso definito, e qui l'intelligenza di Kaufman riluce, ma nello stesso tempo non piace totalmente perché racconta una storia a suo modo noiosa, che si snoda lenta e realistica come la vita che vorrebbe fuggire (malgrado a viverla siano dei pupazzi di cui è ampiamente sottolineata la finzione) e che conosce anche qualche incidente di percorso (l'episodio del direttore d'albergo gay che vive negli interrati sembra un po' fuori tono, per quanto abbia i colori dell'incubo).
[+]
Film a suo modo spiazzante, che riesce ad essere brutto e originale allo stesso tempo. Genialità? Forse. Sicuramente grande originalità e grande voglia di sperimentare. Siamo di fronte ad un film a pupazzi animati (animazione a passo uno), e fin dall'inizio lo spettatore si chiede: perché tutti i personaggi tranne il protagonista hanno la stessa voce e la stessa inflessione? La risposta tecnica la trovate nei titoli di coda: perché tutti i personaggi, maschili e femminili, sono stati doppiati dalla stessa persona, l'attore e scrittore Tom Noonan. La risposta filmica sta allo spettatore: siamo di fronte alla storia di una solitudine depressiva, cioè di un uomo in crisi esistenziale che si vede circondato da un mondo omologato, fatto di gente scontatamente normale e senza più nulla di spontaneo? Oppure, come è stato fatto notare, dato che il protagonista alloggia all'Hotel Fregoli, siamo di fronte ad un uomo patologicamente malato (di fregolismo, appunto), che si vede perseguitato dal suo prossimo, incarnato da personaggi diversi che sono in definitiva sempre lo stesso personaggio? Poi il nostro protagonista incontra un'anomalia di nome Lisa (da qui il titolo), e la storia pare accendersi, e Lisa ha la voce dolce e tenera di una donna finalmente (è Jennifer Jason Leigh), e allora l'incontro di quest'uomo incolore con una sorta di goffa e tenera Bridget Jones lo accende di una passione calda e sincera: ma l'anomalia, che è per definizione un'eccezione, una deviazione dalla via normale e scontata, è in questo caso un'eccezione piacevole? Oppure è una deviazione che si trasforma in devianza? O è un parto della mente? Il film si lascia interpretare, non offre un percorso definito, e qui l'intelligenza di Kaufman riluce, ma nello stesso tempo non piace totalmente perché racconta una storia a suo modo noiosa, che si snoda lenta e realistica come la vita che vorrebbe fuggire (malgrado a viverla siano dei pupazzi di cui è ampiamente sottolineata la finzione) e che conosce anche qualche incidente di percorso (l'episodio del direttore d'albergo gay che vive negli interrati sembra un po' fuori tono, per quanto abbia i colori dell'incubo). Film anomalo come la sua Lisa, incanta e infastidisce allo stesso tempo. Ma certo non passa inosservato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a peer gynt »
[ - ] lascia un commento a peer gynt »
|
|
d'accordo? |
|
nerone bianchi
|
sabato 26 marzo 2016
|
la voragine affettiva
|
|
|
|
Siamo di fronte a qualcosa davvero di molto originale, una novità nel cinema d'animazione, non solo per la tecnica con cui è realizzato, una sorta di stop-motion speciale, ma anche e soprattutto per il racconto che si è deciso di narrare. La vicenda di Michael Stone, novello guru della produttività aziendale, e delle sue confusioni affettive, è quacosa di molto presente nel mondo in cui viviamo, qualcosa che chi più e chi meno tutti ci riguarda. Percorrere con il cinema d'animazione questi sentieri così stretti e impervi è già di per sé segno di coraggio. Michael Stone sbanda vistosamente, arrivato a Cincinnati per una conferenza, prima cerca una sua ex con la quale arriva subito in rotta di collisione, quindi conosce nell'albergo una giovane che era venuta, insieme ad un'amica, per ascoltarlo, si invaghisce di lei e tempo qualche secondo dichiara di amarla, passano la notte insieme e a colazione, la relazione che già prevedeva vite insieme e taslochi vari, scricchiola pericolosamente, un movimento della forchetta un rumore di masticazione e tutto rischia di esplodere.
[+]
Siamo di fronte a qualcosa davvero di molto originale, una novità nel cinema d'animazione, non solo per la tecnica con cui è realizzato, una sorta di stop-motion speciale, ma anche e soprattutto per il racconto che si è deciso di narrare. La vicenda di Michael Stone, novello guru della produttività aziendale, e delle sue confusioni affettive, è quacosa di molto presente nel mondo in cui viviamo, qualcosa che chi più e chi meno tutti ci riguarda. Percorrere con il cinema d'animazione questi sentieri così stretti e impervi è già di per sé segno di coraggio. Michael Stone sbanda vistosamente, arrivato a Cincinnati per una conferenza, prima cerca una sua ex con la quale arriva subito in rotta di collisione, quindi conosce nell'albergo una giovane che era venuta, insieme ad un'amica, per ascoltarlo, si invaghisce di lei e tempo qualche secondo dichiara di amarla, passano la notte insieme e a colazione, la relazione che già prevedeva vite insieme e taslochi vari, scricchiola pericolosamente, un movimento della forchetta un rumore di masticazione e tutto rischia di esplodere. Dopo la conferenza lui torna nella tranquillità della sua famiglia e lei a casa con l'amica. Di questo smarrimento affettivo si parla, delle voragini in cui tutti cadiamo e ci rialziamo, incessantemente, con una cifra che sta più nella patologia che nella normalità. La scena del sesso tra i due è davvero incredibile, come geniale appare il disegno dei volti, fatto a pezzi staccabili, come maschere del momento.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nerone bianchi »
[ - ] lascia un commento a nerone bianchi »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
giovedì 3 marzo 2016
|
un uomo fortemente in crisi
|
|
|
|
"Anomalisa" è un film d'animazione, nel senso che non è interpretato da esseri umani attori, ma non può essere definito come un cartone animato vero e proprio. Le figure, a cui danno la voce svariati attori (nella versione inglese originale Jennifer Jason Leigh, David Thewlis, ecc...) sono disegnate al computer con una tecnica altamente raffinata da sembrare dei reali individui, sebbene dotati di maschere, e la riproduzione quanto mai realistica e dettagliata degli ambienti e di tutti i particolari in generale che compaiono sullo schermo, fanno apparire quest'opera come un vero e proprio film.
La storia ruota tutta intorno alla figura del personaggio principale che è un noto scrittore, il quale trascorre la sera e la giornata seguente a Cincinnati al fine di presenziare alla conferenza stampa del proprio libro che è diventato un best seller.
[+]
"Anomalisa" è un film d'animazione, nel senso che non è interpretato da esseri umani attori, ma non può essere definito come un cartone animato vero e proprio. Le figure, a cui danno la voce svariati attori (nella versione inglese originale Jennifer Jason Leigh, David Thewlis, ecc...) sono disegnate al computer con una tecnica altamente raffinata da sembrare dei reali individui, sebbene dotati di maschere, e la riproduzione quanto mai realistica e dettagliata degli ambienti e di tutti i particolari in generale che compaiono sullo schermo, fanno apparire quest'opera come un vero e proprio film.
La storia ruota tutta intorno alla figura del personaggio principale che è un noto scrittore, il quale trascorre la sera e la giornata seguente a Cincinnati al fine di presenziare alla conferenza stampa del proprio libro che è diventato un best seller. Arrivato alla sera in albergo da Los Angeles egli, dimostra subito, di essere un uomo fortemente in crisi, e sono un malessere ed un'insoddisfazione interiori che egli prova già da molto tempo. Decide così di rivedere una sua ex fidanzata da cui però si era improvvisamente allontanato e da cui, dopo un brevissimo incontro, viene rifiutato. Nel frattempo conosce due giovani donne venute anch'esse in città per presenziare alla suddetta conferenza stampa e con una di loro, l'Anomalisa del titolo, ingenua ed un poco provinciale impiegata in una fabbrica di dolciumi, trascorre una notte d'amore. Per lui, ma anche per lei, la giovane donna potrebbe rivelarsi come uno spiraglio a cambiare la routine esistenziale e sentimentale della propria vita.....
Quello che si apprezza particolarmente in questa pellicola, oltre alla grafica perfetta e dettagliata delle immagini, è la vicenda in sè che, sebbene senza grossi avvenimenti ed exploit, racconta una storia vera all'insegna dei sentimenti umani che il regista Charlie Kaufman peraltro conosce molto bene. Egli infatti è il pluri premiato sceneggiatore del film "Se Mi Lasci Ti Cancello" di Michel Gondry, dove era narrata un'intensa ed originale storia sentimentale, ma in quest' occasione Kaufman si trasforma direttamente in regista di un film totalmente di animazione, affrontando sempre la materia delle relazioni amorose tra i suoi personaggi. Acuto osservatore e conoscitore delle debolezze e dei sentimenti umani, Kaufman riesce a descrivere perfettamente lo stato d'animo e le azioni e reazioni dei vari personaggi, presentandoli dotati di pregi e difetti nonchè di svariate incoerenze. E pertanto, ancora una volta riesce a creare un prodotto del tutto particolare ed interessante, sempre all'insegna di una velata malinconia frammista a sottile ironia, ma soprattutto vero ed atto ad di indurre lo spettatore alla riflessione. Quanto mai meritato il Gran Premio dell Giuria all'ultimo Festival del Cinema di Venezia che gli è stato insignito.
Altamente consigliabile.
[-]
[+] condivido i tuoi giudizi
(di tom87)
[ - ] condivido i tuoi giudizi
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
enrico danelli
|
lunedì 11 aprile 2016
|
film da strizzacervelli ?
|
|
|
|
Di fronte alla spiazzante originalità del film (ricercata in modo ossessivo sia nella tematica che nella tecnica di esecuzione) può essere altrettanto spiazzante una lettura semplice attraverso una domanda perfino banale : a chi è rivolto veramente il film ? A qualche strizzacervelli interessato a cimentarsi con un caso di scuola ? A qualche casa cinematografica che fino a prima ha snobbato la animazione stop motion ? Se così fosse, la maggior parte degli spettatori ha fatto una scelta sbagliata visto che il film concede pochissimo in termini estetici ai non specialisti sul tema. Se il film invece nelle intenzioni degli autori fosse rivolto ad un pubblico più vasto, la vicenda non può limitarsi al caso particolarissimo di Michael Stone, affetto dalla sindrome di Fregoli o da qualche altro singolare distrurbo della psiche.
[+]
Di fronte alla spiazzante originalità del film (ricercata in modo ossessivo sia nella tematica che nella tecnica di esecuzione) può essere altrettanto spiazzante una lettura semplice attraverso una domanda perfino banale : a chi è rivolto veramente il film ? A qualche strizzacervelli interessato a cimentarsi con un caso di scuola ? A qualche casa cinematografica che fino a prima ha snobbato la animazione stop motion ? Se così fosse, la maggior parte degli spettatori ha fatto una scelta sbagliata visto che il film concede pochissimo in termini estetici ai non specialisti sul tema. Se il film invece nelle intenzioni degli autori fosse rivolto ad un pubblico più vasto, la vicenda non può limitarsi al caso particolarissimo di Michael Stone, affetto dalla sindrome di Fregoli o da qualche altro singolare distrurbo della psiche. Se riusciamo a far assumere alle sue vicende un significato universale, le sue paure e le sue ansie diventano le paure e le ansie di tutti, volenti o nolenti coscienti del fatto che del prossimo, degli altri (anche dei più intimi) non conosceremo mai nulla se non una maschera di luoghi comunii e condizionamenti ambientali e culturali. Questo limite umano (che rende ovviamente insoddisfatti perchè irremediabilmente soli) è invalicabile e nel film la anomalia di aver creato un vero contatto con un simile si rivela una illusione di una notte, un sogno che svanisce all'alba. Crudo, ma vero.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enrico danelli »
[ - ] lascia un commento a enrico danelli »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
mercoledì 30 marzo 2016
|
film discontinuo, come il suo protagonista
|
|
|
|
Quindici anni fa Richard Linklater diresse un film abbastanza sottovalutato secondo chi
scrive,"Waking Life",basandosi su un sogno del protagonista ove attori in carne ed
ossa recitevano " ridotti"a disegni animati.
Senza aver visto l'opera precedente di Kaufman "Syneddoche, New York", si potrebbe dire
che le analogie con "Anomalisa" non sono cosi inconsistenti.Quest'opera assume una valenza
esplicitamente onirica solo in una situazione, ma lo svolgimento propone più di una riflessione
in questo senso, cominciando col "nuovo appuntamento" con una persona del passato, se
pensiamo all'iniziativa di lui ed alla prima reazione di lei.
[+]
Quindici anni fa Richard Linklater diresse un film abbastanza sottovalutato secondo chi
scrive,"Waking Life",basandosi su un sogno del protagonista ove attori in carne ed
ossa recitevano " ridotti"a disegni animati.
Senza aver visto l'opera precedente di Kaufman "Syneddoche, New York", si potrebbe dire
che le analogie con "Anomalisa" non sono cosi inconsistenti.Quest'opera assume una valenza
esplicitamente onirica solo in una situazione, ma lo svolgimento propone più di una riflessione
in questo senso, cominciando col "nuovo appuntamento" con una persona del passato, se
pensiamo all'iniziativa di lui ed alla prima reazione di lei. Quando poi il protagonista torna in
albergo, alcuni spunti introducono a quella "scomponibilità" dell'essere umano già vista in "Se
mi lasci, ti cancello", di cui lo stesso Kaufman era stato sceneggiatore; né il suo rapporto con le
due donne viene chiarito. Dove e quando si erano conosciuti, abbastanza marginalmente
tra l'altro, dato che si danno del"lei?"
Un onirismo, quello del film, che assume una dimensione ora amarostica -Le riflessioni della
Leigh sulla preferenza accordatole-ora lieve, ora grottesca. Una levità che, tuttavia, in talune
situazioni rischia di costituire un limite, anche perché i dialoghi palesano un'assenza di
quella vivacità notata in certo Gondry ( se non consideriamo, almeno in parte, il "sogno del
capufficio").
Il messaggio, comunque, sembra rimperniato sulla mancanza di coraggio del protagonista.
prigioniero delle convenzion ie della propria insicurezza, che quando tenta di rivolgere la sua
attenzione verso qualcuno che esce dai canoni, ritorna ad essere prigioniero del proprio
oblomovismo. La routine del quotidiano, ritratta tra l'altro in una tra le scene migliori,
appare l' unico rifugio per chi abbia una caratteristica che scopriremo alla fine.
Il film stesso, tuttavia appare abitato dall'indecisione del personaggio, ed
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
storyteller
|
martedì 31 maggio 2016
|
un'anomalia cinematografica
|
|
|
|
Sono del parere che certi film vadano valutati in base al genere, ai propositi commerciali e al pubblico di riferimento.
Da una commedia musicale mi aspetto cose diverse rispetto a un film di supereroi, per questo secondo me il metro di giudizio va riadattato di volta in volta.
Anomalisa non è uno di questi film. Parla un linguaggio che più personale non si può, eppure è universale.
O se non altro, riesce a raggiungere il cervello e il cuore di chi ha vissuto abbastanza, e non sempre in modo conforme alle proprie aspettative, e ogni tanto si è fermato a domandarsene il perché.
Non diventerà un cult da qui a trent'anni, come molti altri film di genere che da contenitori vetusti si trasformano magicamente in opere precoci per la loro epoca.
[+]
Sono del parere che certi film vadano valutati in base al genere, ai propositi commerciali e al pubblico di riferimento.
Da una commedia musicale mi aspetto cose diverse rispetto a un film di supereroi, per questo secondo me il metro di giudizio va riadattato di volta in volta.
Anomalisa non è uno di questi film. Parla un linguaggio che più personale non si può, eppure è universale.
O se non altro, riesce a raggiungere il cervello e il cuore di chi ha vissuto abbastanza, e non sempre in modo conforme alle proprie aspettative, e ogni tanto si è fermato a domandarsene il perché.
Non diventerà un cult da qui a trent'anni, come molti altri film di genere che da contenitori vetusti si trasformano magicamente in opere precoci per la loro epoca.
È già da adesso un film che resisterà alla prova del tempo, e che - come nel caso della cantante tanto ammirata da Lisa - conquista proprio perché non vuole piacere a tutti i costi.
Ci sarà sempre un vasto pubblico di adolescenti tardivi con seri disturbi dell'attenzione (e poca propensione ad approfondire o a immedesimarsi) che troverà noiose simili opere... Alcuni di questi arrivano addirittura a scrivere recensioni per i quotidiani. Ma a noi non interessa.
Conta solo sapere che non serve veramente parlare di Anomalisa e del perché sia uno dei più bei film mai fatti. Basta vederlo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a storyteller »
[ - ] lascia un commento a storyteller »
|
|
d'accordo? |
|
lbavassano
|
martedì 21 febbraio 2017
|
sconcertante, volutamente, ottimamente
|
|
|
|
Sconcertante, intenzionalmente sconcertante, nell'avere voluto affidare a "pupazzi", ai tecnici l'esatta definizione, a marionette l'espressione di sentimenti autenticamente umani, profondamente, quotidianamente umani, la falsità dei rapporti cui si fa finta di credere, il sogno di uno strappo, uno squarcio, che ci restituisca a noi stessi. A figure caricaturali, nei movimenti, nei corpi innaturalmente scorciati eppure realistici proprio nei loro difetti, in quei nudi grotteschi ma tanto più reali dei troppi corpi ritoccatamente perfetti che popolano l'immaginario cinematografico e televisivo dei nostri tempi. A maschere sempre sul punto di rompersi per farci vedere.
[+]
Sconcertante, intenzionalmente sconcertante, nell'avere voluto affidare a "pupazzi", ai tecnici l'esatta definizione, a marionette l'espressione di sentimenti autenticamente umani, profondamente, quotidianamente umani, la falsità dei rapporti cui si fa finta di credere, il sogno di uno strappo, uno squarcio, che ci restituisca a noi stessi. A figure caricaturali, nei movimenti, nei corpi innaturalmente scorciati eppure realistici proprio nei loro difetti, in quei nudi grotteschi ma tanto più reali dei troppi corpi ritoccatamente perfetti che popolano l'immaginario cinematografico e televisivo dei nostri tempi. A maschere sempre sul punto di rompersi per farci vedere... Per farci vedere ciò che in realtà preferiamo non vedere. Sicuramente sbagliata, ma inevitabile, la domanda su come avrebbe funzionato la medesima storia affidata a volti, a corpi in carne ed ossa. Sicuramente sarebbe stata diversa, difficilmente sarebbe stata altrettanto forte, altrettanto capace di emozionarci come la scena della canzone di Cyndi Lauper, difficilmente dimenticabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lbavassano »
[ - ] lascia un commento a lbavassano »
|
|
d'accordo? |
|
eugenio
|
mercoledì 17 febbraio 2016
|
kafka in stop motion
|
|
|
|
Uno stop motion che fa il verso a Kafka e a autori esistenzialisti del calibro di Albert Camus.
Avevamo visto già Freud mischiato al fumetto con “Inside out” con risultati soddisfacenti e siamo a conoscenza del fatto che molti film di animazione siano divenuti quasi lo specchio più intimo e preciso del malessere e al tempo stesso della gioia di vivere della nostra società.
Charlie Kaufman, con il supporto di Duke Johnson, è il “burattinaio” che muove le file dell’ultimo film di animazione in uscita a fine febbraio, un film distopico dove l’uomo è vittima delle sue illusioni (tema tanto caro al primo Woody Allen Ombre e nebbia) senza possibilità di redenzione.
Anomalisa ecco il titolo, è incentrato sulla figura dello scrittore Stone, distaccato e incapace di intrattenere rapporti convenzionali con tutti.
[+]
Uno stop motion che fa il verso a Kafka e a autori esistenzialisti del calibro di Albert Camus.
Avevamo visto già Freud mischiato al fumetto con “Inside out” con risultati soddisfacenti e siamo a conoscenza del fatto che molti film di animazione siano divenuti quasi lo specchio più intimo e preciso del malessere e al tempo stesso della gioia di vivere della nostra società.
Charlie Kaufman, con il supporto di Duke Johnson, è il “burattinaio” che muove le file dell’ultimo film di animazione in uscita a fine febbraio, un film distopico dove l’uomo è vittima delle sue illusioni (tema tanto caro al primo Woody Allen Ombre e nebbia) senza possibilità di redenzione.
Anomalisa ecco il titolo, è incentrato sulla figura dello scrittore Stone, distaccato e incapace di intrattenere rapporti convenzionali con tutti. Lo vediamo in viaggio verso una piovosa Cincinnati al fine di partecipare a un convegno sui servizi dedicati ai clienti e prendere alloggio in un grande quanto lussuoso albergo, il Fregoli, in cui sembra non percepire alcun interesse nei confronti di chicchessia.
Atarassico e indifferente, Stone cerca dopo vani tentativi di recitare il preconfezionato discorso, di riprendere una relazione con una sua “fiamma” abbandonata ben oltre dieci anni prima, chiaramente senza successo e poi per corteggiare Lisa, una sua “pretendente” che a differenza delle altre persone incontrate presenta delle peculiarità che lo colpiscono come la vistosa cicatrice vicino l’occhio destro e, soprattutto, la suadente voce.
Finisce a letto (il nudo integrale in stop-motion credo non abbia precedenti nella storia del cinema), come è noto, ma al risveglio, la normalità della quotidianità farà spronfondare “Anomalisa” nell’abisso di meschinità, quello che Stone vorrebbe evitare.
Questo non è un indifferente totale come Camus, non è un detached come in un famoso recente film, è un incapace per dirla in breve, un incapace emozionale che non sa quello che realmente vuole, che ha una fama nata da un libro motivazionale di successo che ha venduto milioni di copie, inceccepibile sul lavoro ma talmente alienato dal mondo che lo circonda da non essere capace di relazionarsi con esso e con chi lo popola.
Curioso notare come la scelta stilistica di Kaufman ricada, per sottolineare l’iterazione di volti sempre identici, sulla voce, qualità imprescindibile di ogni essere vivente e qui assunta appunto come metafora dell’esistenza asettica e conforme a ogni dettame precostituito. Come se la scelta comportamentale di Stone ricada nel suo riconosciuto desiderio di isolarsi dalla “novità” che irrompe, improvvisa nella voce squillante di Lisa tale da far breccia nello scrittore, turbandone lo stato psicologico nella possibilità di una nuova vita.
Precaria, inutile illudersi: malgrado il sussulto emotivo, l’“anomalia” di Lisa dalla voce magica, (da cui il soprannome AnomaLisa), non è altro che l’ennesimo prototipo di straniante normalità, quella stessa normalità che irrita e spaventa il protagonista perchè si sa, “le ragazze vogliono il meglio” come reciterà (in italiano americanizzato) Lisa sul letto durante la prima notte a Stone.
Una fiaba non a lieto fine, originale magari nello stile del racconto ma certamente non adatta a un pubblico giovane, grande limite di un film d’animazione che dovrebbe essere universale e parlare a tutti, indipendetemente dall’età e dai virtuosismi stilistici cui i cineasti evidentemente mirano.
[-]
[+] ma perché?
(di francesco2)
[ - ] ma perché?
|
|
[+] lascia un commento a eugenio »
[ - ] lascia un commento a eugenio »
|
|
d'accordo? |
|
|