Lettere da Berlino

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fabio 3121 sabato 9 maggio 2020
cartoline contro il regime nazista. Valutazione 3 stelle su cinque
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il film è basato sul romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fellada a sua volta tratto dalla vera storia dei coniugi Otto ed Elise Hampel che nella pellicola hanno il nome di Otto e Anna Quangel. Questi vivono a Berlino e nel 1940 arriva loro una lettera che porta la notizia della morte del loro unico figlio sul fronte francese. Da quel momento in poi i coniugi scriveranno delle lettere e delle cartoline nelle quali esprimeranno dei messaggi di protesta contro il regime nazista. Quindi Otto lascerà in diversi quartieri di Berlino centinaia di lettere e cartoline che verranno trovate dai passanti ma che verranno consegnate anche alla Gestapo che indagherà alla ricerca del suo autore. [+]

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aggiò martedì 15 gennaio 2019
resta il dubbio Valutazione 4 stelle su cinque
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Visto il film (passato in televisione a gennaio 2019) e letti i commenti, mi RESTA IL DUBBIO su comportamento dei tedeschi sotto il nazismo, come resta il dubbio sul fascismo degli italiani negli anni del "consenso". Certamente il cambiamento della guerra da blitzkrieg a insuccessi e disastri, la morte di persone care, la crudeltà delle polizie politiche, sono elementi che hanno fatto maturare la consapevolezza del male nazi-fascista. Personalmente ho parlato con tedeschi anziani, che erano giovani negli anni '30-'40, e loro non hanno saputo (o voluto?) dirmi chiaramente che cosa pensava la gente. Non bastano libri e film a chiarire eventi così complessi, prima entusiasmenti poi deludenti. [+]

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onufrio mercoledì 28 marzo 2018
una storia vera Valutazione 2 stelle su cinque
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Questo film è dedicato alla memoria di Otto e Anna Quangel che nella Berlino nazista durante la seconda guerra mondiale, nel periodo che va dal 1940 al 1943, dopo la morte in guerra dell'unico figlio Hans, decidono (in primis il marito) di protestare contro il regime e contro Adolf Hitler in un modo particolare: scrivere cartoline di protesta e di avvertimento alla nazione, lasciandole in qualsiasi luogo. Saranno oltre 250 le cartoline scritte dai coniugi Quangel sino al momento in cui verranno scoperti e ghigliottinati. Una storia vera che il regista Perez ha mostrato al grande pubblico seppur con poca incisività.

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ninoraffa sabato 17 giugno 2017
si muore soli Valutazione 4 stelle su cinque
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Hitler nel marzo 1933 incassa 17 milioni di voti (pari al 44%), nel ‘40 con la guerra che sembra quasi vinta è scontato che la maggioranza dei tedeschi stia dalla sua parte. In quello stesso anno due coniugi di modesta classe sociale, a seguito della morte del figlio al fronte, iniziano a distribuire per Berlino delle cartoline in cui smascherano le più evidenti menzogne naziste, invitando alla ribellione e al sabotaggio. Contro di loro la Gestapo mobilita il metodico ispettore Escherich, presto vittima egli stesso dei suoi brutali superiori impazienti di risolvere un caso imbarazzante. Sullo sfondo di questa partita a scacchi tra due improbabili criminali e un poliziotto sempre più dubbioso, i valori fondamentali di verità e libertà che lo stato totalitario vorrebbe dissolvere. [+]

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nadia domenica 21 maggio 2017
lettere da berlino Valutazione 2 stelle su cinque
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Settant'anni fa veniva pubblicato il libro "Ognuno muore solo" dello scrittore tedesco Hans Fallada, incaricato di raccontare la vera storia di due coniugi berlinesi di mezza età che nel 1940 iniziarono una personale resistenza contro il regime nazista, dopo la morte del proprio figlio al fronte. Lo scrittore, all'epoca alcolizzato e dipendente da farmaci, stese l'opera in pochi giorni e morì per una overdose di morfina poco prima che fosse pubblicata. Il romanzo, oggi lettura obbligatoria nelle scuole tedesche, è stato definito da Primo Levi come il più importante libro che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo, e da questo è tratto il film "Lettere da Berlino" del regista e attore Vincent Perez. [+]

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enzo70 mercoledì 22 febbraio 2017
in memoria di chi contrastò la follia nazista Valutazione 4 stelle su cinque
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A Berlino nel 1940 il regime nazista celebra le sue vittorie; ma ad Otto e Anna Quangel arriva una lettera con la quale viene annunciata la morte dell’unico figlio, Hans. Otto inizia a scrivere cartoline contro il regime, poche parole, ma simbolo di una piccola resistenza attiva. Ma la paura della gente trasforma queste lettere in un pericolo e gran parte viene consegnata alle Autorità; interviene la Gestapo che incarica un giovane ispettore di scoprire velocemente il colpevole. Questa la trama, ma oltre la storia si deve prendere atto di un film intelligente che con grande delicatezza riesce a tratteggiare il clima di quegli anni a Berlino e, in generale, in Germania. Vincent Perez porta sullo schermo il romanzo di Hans Fallada, “ognuno muore da solo”, con grande equilibrio, avvalendosi di tre attori eccezionali, Emma Thompson, Brendan Gleeson e Daniel Bruhl. [+]

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martedì 31 gennaio 2017
un''opposizione al regime inutile e tragica
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un film mediocre, lento, dove si mostra una realtà parziale e viziata dall obbligo di dipingere sempre la Germania Hitleriana come il peggiore dei mondi possibili.Il confine tra bene e male, in pellicole come queste, diventa netto, tangibile, apodittico, non c è spazio al ragionamento, un unico pensiero deve prevalere, chi si ribellava, non importa come, al nazionalsocialismo era il bene. Tutto il resto, un ammasso di collaborazionisti, schiavi o persone obnubilate incapaci di senso critico.(da che pulpito) Il film prende spunto da una storia vera per inventare scene assurde, estremizzate al limite dell assurdo, come ad esempio, il momento in cui un uomo finito sotto accusa per le lettere, mostra di essere dalla parte giusta, tirando fuori la foto che il figlio, gli ha mandato dal fronte. [+]

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emanuele 1968 mercoledì 25 gennaio 2017
perfetto Valutazione 5 stelle su cinque
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Perfetto, scenografie, attori, temi trattati, domande, riflessioni, personalmente è tanta carne al fuoco. Chissà cosa salterebbe fuori proponendolo in qualche scuola, mah?

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sergio dal maso sabato 21 gennaio 2017
cartoline da berlino Valutazione 3 stelle su cinque
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“Un granello di sabbia negli ingranaggi non ferma una macchina, ma se una persona comincia a lanciare un po’ più di sabbia ecco che il motore inizia a perdere colpi. Nei miei sogni vedo tanta gente che lancia sabbia negli ingranaggi.”                                         Otto Quangel
 
Secondo Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz e autore di testi fondamentali sulla malvagità umana, la vera forza di ogni struttura sociale totalitaria, sia essa il microcosmo di un campo di concentramento o il macrocosmo della Germania nazista, non è data da componenti elitarie ideologiche e fanatiche né dalla mancanza di una opposizione al potere, è data invece dalla zona grigia. [+]

[+] (di )
[+] (di antonio bianchi)
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pisiran mercoledì 9 novembre 2016
semplice e educato Valutazione 3 stelle su cinque
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Il film ispirato a una storia vera, tratta di marito e moglie che avendo perso in guerra l'unico figlio, si ribellano al regime nazista colpevole della morte di quest'ultimo e di tutti i disastri che ne seguiranno, spargendo cartoline in varie zone di Berlino con messaggi contro Hitler e il suo regime, atti ad aprire gli occhi e la mente a chi queste missive dovesse leggere. Certo come dice il protagonista è solo un granello di sabbia dentro una macchina, ma se i granelli di sabbia si moltiplicassero potrebbe accadere che la macchina si inceppi. Il film si evolve in una semplicità sia visiva che di dialogo, accompagnando lo spettatore in questa storia che fa ricordare la vicenda della "Rosa Bianca" di Monaco e che come quei giovani studenti finirà nello stesso modo. [+]

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