Toxic Jungle

"Toxic Jungle" rappresenta il viaggio che un componente di una nota band musicale degli anni '70, i Santoro, fa da anziano e malato al cuore nella foresta Amazzonica al fine di vivere l'esperienza di fumare la una famosa pianta dalle guaritrici proprietà. In realtà egli vuole ripercorrere il viaggio, mai attuato in quanto morto prematuramente di overdose, dal proprio fratello maggiore, anch'egli appartenente, come anche gli altri molteplici fratelli, alla suddetta banda. Seguendo, dunque, l'itinerario tracciato dal fratello, il protagonista ritrova nei luoghi del Sud America la donna che ai tempi era la fidanzata del fratello (e non solo) e che ora, stabilitasi in questi luoghi remoti lo accoglie e lo accompagna fino a dove risiede lo stregone che celebrava e celebrerà il tanto agognato rito di purificazione.

Diviso tra continui flash back in cui si ricordano i vari componenti della band, i loro rapporti personali e la loro attività musicale concernenti il passato, ed il momento presente in cui il protagonista è fortemente intenzionato a compiere l'esperienza allucinogena, il film va avanti in questa altalena di epoche e momenti, riportando sullo schermo il modo di vivere e di concepire conseguentemente la vita negli degli anni '70. Pertanto il regista Gianfranco Quattrini si sofferma molteplici volte sulla descrizione del mondo di quei suddetti anni  caratterizzati da una forte passione per la musica, dalla più emancipata libertà sessuale che veniva esplicata non solo dai regolari rapporti di coppia ma anche da quelli promiscui, dall'uso continuo ed eccessivo delle sigarette, delle sostanze allucinogene e da altre droghe più o meno pesanti. Un' epoca di cui si è ben a conoscenza in quanto o vissuta o, comunque, già stata ben rappresentata in molteplici e varie precedenti pellicole cinematografiche e, pertanto, "Toxic Jungle" da questo punto di vista non dice nulla di nuovo risultando così nel suo svolgimento alquanto noioso e pieno di luoghi comuni. Il tema del viaggio e della nostalgia per un'epoca ormai lontana e che non tornerà più avrebbe potuto essere, invece, parecchio interessante (belle e suggestive le riprese delle terre ancora non del tutto contaminate della foresta Amazzonica) ma i continui ed eccessivi flash back distolgono la narrazione e risultano quanto mai pesanti. Un vero peccato perchè girato in una forma meno discontinua e con un contenuto un poco più originale "Toxic Jungle" avrebbe avuto sicuramente una migliore riuscita.