renatoc.
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lunedì 5 marzo 2018
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continua nella prossima puntata!
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Non esprimo voto perchè, trattandosi della prima parte di un'unica storia lo farò quando avrò visto anche la II^ parte! Posso fare qualche considerazione du Jennifer Lawrence, sempre magnifica, anche in tuta! E nella scena in cui Peeta la stava strozzando i suoi occhi non sprizzavano nè paura nè odio ma amore anche in quel momento! Ovvio che sapevo che non sarebbe morta, ma in quel momento Peeta mi è diventato odioso, anche se non era copla sua ma era manovrato, ipnotizzato, non l'ho capito bene!
Comunque non ho ancora visto la II^ parte del film e quindi ci risentiremo dopo che l'avrò vista, sperando in un happy-end!
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onufrio
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sabato 9 aprile 2016
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la lunga e noiosa strada verso la rivolta
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Prima parte del Canto della Rivolta tanto atteso da tutti i distretti che guidati dalla ghiandaia imitatrice si apprestano a spodestare il Presidente Snow. Questa prima parte prepara lo spettatore, a tratti lo culla (letteralmente), d'innanzi a scena lungamente noiose e con poco senso ed interesse, diciamo che è un semplice antipasto verso il secondo capitolo.
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fedeleto
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venerdì 11 marzo 2016
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inizia la rivolta...
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Sono finiti gli Hungher Games,e Katness è sopravvissuta.Alleata ai ribelli dichiara guerra alla Capitol City,e il suo unico desiderio è liberare Peeta,prigioniero ormai del sistema tiranno.La rivolta prenderà vita e la battaglia incomincia.Peccato che alcuni esiti non siano quelli aspettati.e Peeta?Francis Lawrence continua con il terzo capitolo,e la regia è tagliata con l'accetta.Molto più statico dei due film precedenti,quest'ultimo stenta a partire,e anche gli spettatori ne sono rimasti delusi.Suterland sempre il solito cattivo,Katness sempre più dubbiosa,Peeta forse e l'unico che lascia la voglia di continuare a seguire la serie per capire cosa gli è successo.
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Sono finiti gli Hungher Games,e Katness è sopravvissuta.Alleata ai ribelli dichiara guerra alla Capitol City,e il suo unico desiderio è liberare Peeta,prigioniero ormai del sistema tiranno.La rivolta prenderà vita e la battaglia incomincia.Peccato che alcuni esiti non siano quelli aspettati.e Peeta?Francis Lawrence continua con il terzo capitolo,e la regia è tagliata con l'accetta.Molto più statico dei due film precedenti,quest'ultimo stenta a partire,e anche gli spettatori ne sono rimasti delusi.Suterland sempre il solito cattivo,Katness sempre più dubbiosa,Peeta forse e l'unico che lascia la voglia di continuare a seguire la serie per capire cosa gli è successo.Per una serata senza pretese ne pensieri.Peccato perché Jennifer Lawrence sta incominciando a diventare brava.Sarà per il prossimo capitolo.Suzanne Collins del resto ha la sua gallina dalle uova d'oro.Effetti speciali costanti,e trama senza troppe novità.Ma chissà perché la formula continua.
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beatrixtodd
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mercoledì 30 dicembre 2015
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un pò noioso, statico
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E' l'unico film della serie che mi è piaciuto meno. Sto leggendo i libri e sapevo che sarebbe stato abbastanza statico.
Lo consiglio solo per chi è interessato a seguire tutta la saga.
Gli attori sono bravissimi, però troppo noioso.
Bocciato.
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kyotrix
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domenica 3 maggio 2015
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ho lottato con la sonno
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Sarà che ero stanco e il divano mi cullava, ma in diversi momento ho avuto difficoltà a star sveglio. Per fortuna nell'ultima mezz'ora è migliorato.
Come trama, beh, oramai dei games non ha + nulla, qui si tratta di guerra ( ipotizzo nella seconda parte, nella prima + che altro di chiacchiere )
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dragoneme
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mercoledì 15 aprile 2015
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due ore di niente
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Premetto che mi erano molto piaciuti i primi due capitoli. Interessanti sia dal punto di vista del puro intrattenimento sia delle tematiche di fondo. Ricordate i suggestivi scenari, i bei costumi, le Frasi ad effetto, il tema dell oppressione sociale, l impegno per scardinare il sistema dall interno, la storia d amore tutto sommato godibile? Ecco, ora dimenticate tutto, perché non c é più traccia di tutto questo. Ambienti scarni, dialoghi inutili, protagonista infantile ed egocentrica, assenza di azione. Il film, senza fare spoiler, racconta solo un paio di azioni militari e la protagonista si limita più che altro a girare spot propagandistici (stile ISIS). Non c è neanche alcun messaggio di fondo, se non la guerra come mezzo di riscatto (alimentando nei giovani la convinzione che le armi siano la risposta a tutto).
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Premetto che mi erano molto piaciuti i primi due capitoli. Interessanti sia dal punto di vista del puro intrattenimento sia delle tematiche di fondo. Ricordate i suggestivi scenari, i bei costumi, le Frasi ad effetto, il tema dell oppressione sociale, l impegno per scardinare il sistema dall interno, la storia d amore tutto sommato godibile? Ecco, ora dimenticate tutto, perché non c é più traccia di tutto questo. Ambienti scarni, dialoghi inutili, protagonista infantile ed egocentrica, assenza di azione. Il film, senza fare spoiler, racconta solo un paio di azioni militari e la protagonista si limita più che altro a girare spot propagandistici (stile ISIS). Non c è neanche alcun messaggio di fondo, se non la guerra come mezzo di riscatto (alimentando nei giovani la convinzione che le armi siano la risposta a tutto). Profondamente deludente.
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akyro
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domenica 12 aprile 2015
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come si fa...
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come si fa a trovare un pubblico per filmacci del genere?!
una trama improbabile, un ritmo da soap opera...
sorprende il folto pubblico di minus habens, oppure è pensato proprio per loro!
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killbillvol2
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martedì 3 marzo 2015
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il canto della noia
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Tra tutte le saghe young adult che stanno imperversando sugli schermi di tutto il mondo, quella di Hunger Games è forse la più intelligente, la più riuscita e la più profonda. Lo aveva dimostrato nei due capitoli precedenti, stupendo per l'audacia dei temi trattati e per aver non solo mantenuto inalterata, ma anche per aver migliorato la qualità tra il primo e il secondo capitolo e tra il passaggio di regia, dal più personale Ross al mestierante Lawrence.
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Tra tutte le saghe young adult che stanno imperversando sugli schermi di tutto il mondo, quella di Hunger Games è forse la più intelligente, la più riuscita e la più profonda. Lo aveva dimostrato nei due capitoli precedenti, stupendo per l'audacia dei temi trattati e per aver non solo mantenuto inalterata, ma anche per aver migliorato la qualità tra il primo e il secondo capitolo e tra il passaggio di regia, dal più personale Ross al mestierante Lawrence. Perciò, l'attesa e le aspettative erano parecchio elevate e ansiose di essere soddisfatte. L'attesa, però, è stata solamente in parte premiata. Infatti, il film è comunque un prodotto riuscito per la fascia di pubblico a cui si rivolge, superiore alla media dei suoi simili, anche grazie ad argomenti molto più profondi di quanto non si pensi. Se nella prima pellicola sembrava che si prendessero di mira la crudeltà e la spietatezza dei mass media, in particolar modo dei reality show, emulando in particolar modo altre opere (Battle Royale), e nella seconda l'apparire al pubblico, in quest'ultimo capitolo si capisce dove la Collins e il suo discorso volevano andare a parare: oltre a una satira (più o meno riuscita, lo decide lo spettatore) sulla società in cui viviamo e contro la quale bisogna ribellarsi, si imbastisce una situazione e una riflessione metacinematografiche. Quando una (per una volta) bravissima Jennifer Lawrence si ritrova a dover girare dei filmati propagandistici davanti a uno schermo sul quale vengono sovrapposte immagini di guerra, capiamo che non sta recitando: è davvero lei quella che deve apparire, che deve sembrare in un modo invece che in un altro, modo deciso e imposto da più alte e misteriose sfere. E il compianto Philip Seymour-Hoffman (al quale il film è giustamente dedicato) non è altro che Francis Lawrence: un mestierante, anch'esso piazzato lì da qualcun altro, rappresentato da Alma Coin (una sempre brava, ma pochissimo sfruttata Julianne Moore), proprio quella che dovrebbe essere la leader dei ribelli. Già solo per questo, Il Canto Della Rivolta - Parte 1 dovrebbe essere conservato come uno degli ultimi esemplari di intrattenimento veramente intelligente e profondo. Ma quelle due ultime parole che compongono il titolo pesano come una zavorra da eliminare subito e con forza, ma purtroppo, per guadagnare il doppio dei soldi, sappiamo che i produttori hanno deciso da qualche anno dividere gli ultimi capitoli di saghe tanto attese, così da battere il ferro finché è caldo e da accontentare i fan, che si vedranno rimandare la data di addio ai loro beniamini. Ma se in franchise come Matrix o Harry Potter le "prime parti" potevano essere considerate film a sé, ciò non accade con Hunger Games. Anzi. Per riempire vuoti e mancanza di materia da raccontare, ci si attacca a cavilli, a piccole cose di minima importanza per gonfiare il minutaggio, per incassare e per non far arrabbiare i puristi con la massima fedeltà alla matrice letteraria. Così, soprattutto nella parte centrale, si hanno numerosi cali di tensione e attenzione, e l'assenza di un climax (ridicolo l'inventarsi una sequenza action per darne una parvenza) lasciano insoddisfatti e delusi a fine visione, nonostante la musica di Newton-Howard (The Hanging Tree resta in testa) tenti di aumentare il nostro interesse. Purtroppo ciò avviene soltanto negli ultimi minuti, che si chiudono ancora una volta su di lei, su Katniss, esattamente come avveniva nel precedente capitolo, senza però la soddisfazione che lo caratterizzava. I veri appassionati della saga lo apprezzeranno sicuramente, ma che se non fosse stato diviso sarebbe stato migliore è un dato di fatto. Però, nonostante tutto, non è certo il periodo adatto per demolire un onesto e comunque divertente prodotto come questo.
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the thin red line
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giovedì 8 gennaio 2015
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senza ne capo ne coda
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Katniss, salvata dagli ultimi hunger games, si ritrova a scegliere se essere o meno il simbolo della rivolta contro la dittatura del presidente Snow. In sintesi, ma non troppo, la trama di hunger games il canto della rivolta parte 1 non è altro che un lungo e atroce preambolo per ciò che sarà il capitolo finale della saga, in poche parole una macchina mangiasoldi inutile e fastidiosa nonchè una presa in giro per i numerosi fan della saga letteraria della Collins. Con tutto il rispetto parlando non succede un bel niente se non qualche botta e risposta tra l'esercito e la resistenza. Dominano dialoghi inutili e prese di posizioni politiche manco fosse un Politic Thriller di una noia mortale che assopisce il pubblico togliendo pure spazio ai protagonisti.
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Katniss, salvata dagli ultimi hunger games, si ritrova a scegliere se essere o meno il simbolo della rivolta contro la dittatura del presidente Snow. In sintesi, ma non troppo, la trama di hunger games il canto della rivolta parte 1 non è altro che un lungo e atroce preambolo per ciò che sarà il capitolo finale della saga, in poche parole una macchina mangiasoldi inutile e fastidiosa nonchè una presa in giro per i numerosi fan della saga letteraria della Collins. Con tutto il rispetto parlando non succede un bel niente se non qualche botta e risposta tra l'esercito e la resistenza. Dominano dialoghi inutili e prese di posizioni politiche manco fosse un Politic Thriller di una noia mortale che assopisce il pubblico togliendo pure spazio ai protagonisti. Una pellicola che pare messa li solo a scopo economico (senza dubbio) e senza ne capo ne coda. Difficile recensire un film del genere senza denigrare lo spietato hollywood system che ci riempie di sequel inutili come questo per raddoppiare il profitto senza approfondire un bel niente della saga che fino a questo episodio funzionava come una macchina ben oliata. Ma veniamo all'analisi dell'opera, la trama si dilunga troppo sull'aspetto di facciata della battaglia togliendo spazio alla cattura e conseguente prigionia con lavaggio del cervello di Peeta che avrebbe dovuto essere il vero centro di gravità di questo secondo episodio. Francis Lawrence, invece, si dilunga senza fine nella lunga campagna di guerra tutta grandi discorsi di katniss dando spazio solo nel finale al ritorno di Peeta quando ormai il pubblico è bello che addormentato sulla poltrona. Scelta decisamente discutibile al fine di ingolosire il pubblico a prenotare il posto per il gran finale. Un omaggio all'iposcrisia questo terzo capitolo dove la sola Katniss porta il vero messaggio: la battaglia si fa sul campo e non in tv. Ps: Ma Gabriele Niola li guarda i film prima di recensirli? bha....
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hop_pask
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domenica 28 dicembre 2014
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un lungo trailer
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Non avendo potuto vedere il film appena uscito, mi sono messo a leggere le recensioni, che parlavano di questo film in un modo in confronto al quale Fantozzi aveva in camera i poster della Corazzata Potemkin. Il mio primo pensiero è stato: "Ecco, hanno rovinato tutto per incassare di più!". Nonostante ciò, sono andato comunque a vederlo e, con mia grande sorpresa, il film non è stato così male: le 2 ore sono passate abbastanza velocemente e senza punti morti. La Lawrence molto brava così come Philipp Seymour Hoffman, che era uno dei miei attori preferiti, mentre ho trovato i ruoli di Finn ed Effie poco incisivi (Effie quando non va dallo stesso stilista di Nainggolan diventa un personaggio inutile).
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Non avendo potuto vedere il film appena uscito, mi sono messo a leggere le recensioni, che parlavano di questo film in un modo in confronto al quale Fantozzi aveva in camera i poster della Corazzata Potemkin. Il mio primo pensiero è stato: "Ecco, hanno rovinato tutto per incassare di più!". Nonostante ciò, sono andato comunque a vederlo e, con mia grande sorpresa, il film non è stato così male: le 2 ore sono passate abbastanza velocemente e senza punti morti. La Lawrence molto brava così come Philipp Seymour Hoffman, che era uno dei miei attori preferiti, mentre ho trovato i ruoli di Finn ed Effie poco incisivi (Effie quando non va dallo stesso stilista di Nainggolan diventa un personaggio inutile).
Il vero problema del film è che, appena finito, ti chiedi: "E quindi??" .Siamo rimasti praticamente allo stesso punto del secondo film, con tutti i distretti pronti a dare guerra a Snow. Perchè, a parte sapere che Aymitch si è disintossicato (io lo preferivo da ubriaco, ma è un parere personale,) e che a Peeta è stato fatto il lavaggio del cervello, cosa ci ha detto questo film in più del precedente?? Io ho avuto la sensazione di aver assisito ad una mielina tesa principalmente a "rinfrescare la memoria" agli spettatori in vista del vero film, quello che uscirà l'anno prossimo. In pratica, ho speso 15 euro tra biglietto e cibo solo per guardare un trailer lungo 112 minuti; un gran bel trailer, ma non un film.
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