edwardblu
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sabato 1 marzo 2014
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poteva essere un bel film, invece...
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Le ambientazioni sono poetiche, Belle e la Bestia sono bellissimi, il castello è fatto molto bene così come i vestiti, ma la storia lascia a desiderare! I dialoghi sono poveri e senza anima, il rapporto di Belle con la Bestia non emoziona per niente e le musiche sono piuttosto standard per un film e in certi casi inappropriate, come quando il padre di belle si perde nella foresta e si sente un motivetto quasi allegro, mentre invece sarebbe stato corretto un motivo che incutesse ansia, o meglio, solo il ruomore del vento incessante che tormenta il padre di Belle. Belle e la Bestia passano tutto il film a starsi antipatici, poi lui la salva mentre cercava di fuggire e Belle si innamora all'istante di lui che subito dopo la lascia tornare a casa dai suoi.
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Le ambientazioni sono poetiche, Belle e la Bestia sono bellissimi, il castello è fatto molto bene così come i vestiti, ma la storia lascia a desiderare! I dialoghi sono poveri e senza anima, il rapporto di Belle con la Bestia non emoziona per niente e le musiche sono piuttosto standard per un film e in certi casi inappropriate, come quando il padre di belle si perde nella foresta e si sente un motivetto quasi allegro, mentre invece sarebbe stato corretto un motivo che incutesse ansia, o meglio, solo il ruomore del vento incessante che tormenta il padre di Belle. Belle e la Bestia passano tutto il film a starsi antipatici, poi lui la salva mentre cercava di fuggire e Belle si innamora all'istante di lui che subito dopo la lascia tornare a casa dai suoi. secondo me avrebbero dovuto fare come nel film Disney dove si assiste a un lento miglioramento del rapporto tra i due finchè lei diventa sua amica per poi innamorarsene. Poi ci sono i segugi del principe che una volta divenuto bestia diventano dei cagnetti in miniatura col testone, gli occhi giganti tipo manga e le orecchie lunghissime! insignificanti! potevano diventare dei lupi al servizio della bestia oppure delle statue di pietra! Poi c'è la scena finale dove la bestia morente dice a belle se con un pò di tempo e pazienza avrebbe potuto amarlo e lei gli risponde che lo ama già. allora... a parte il fatto che lei gli risponde col sentimento di un robot, ma poi xkè?? Per tutto il film lo ha odiato e ora che lui l'ha salvata, BAM! l'odio è diventato amore immenso! Ma dai! Prima di innamorartene conoscilo meglio, condividi esperienze con lui, confidatevi, parlate di cose spiritose! non ti puoi innamorare così! considerando che precedentemente la bestia era stata buttata in una vasca d'acqua in grado di guarirlo, la scena diventa quasi comica xkè si vede una che parla a un gattone a mollo nell'acqua! insomma poteva essere un gran bel film ma hanno sprecato l'occasione.
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(di sesyl)
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mickey97
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martedì 4 marzo 2014
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film dalle grandi potenzialità non molto sfruttate
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Rivisitazione Dark della nota favola Disneyana, la quale però viene egualmente rispettata nonostante differenze non richieste e per nulla necessarie, infatti in questa nuova versione de La Bella e La Bestia la rosa è solo il pretesto per esprimere il grande desiderio della Bestia ovvero quello di avere accanto la ragazza, affinchè possa amarlo per il fine di restituirgli la sua forma originaria, quella del bello e vigoroso principe. La vicenda si svolge, anche in dei toni a volte macabri, generati dalle cupe e misteriose scenografie ma il film richiama anche il gotico con il castello della Bestia e il tutto risulta a dir poco spaventoso, così tanto spaventoso da far piangere i bambini in sala.
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Rivisitazione Dark della nota favola Disneyana, la quale però viene egualmente rispettata nonostante differenze non richieste e per nulla necessarie, infatti in questa nuova versione de La Bella e La Bestia la rosa è solo il pretesto per esprimere il grande desiderio della Bestia ovvero quello di avere accanto la ragazza, affinchè possa amarlo per il fine di restituirgli la sua forma originaria, quella del bello e vigoroso principe. La vicenda si svolge, anche in dei toni a volte macabri, generati dalle cupe e misteriose scenografie ma il film richiama anche il gotico con il castello della Bestia e il tutto risulta a dir poco spaventoso, così tanto spaventoso da far piangere i bambini in sala. Il film in genere è ben fatto, anche i costumi sono molto belli ma rimane pur sempre un prodotto dalle grandi potenzialità non pienamente sfruttate per quanto concerne la sceneggiatura e la trama, da queste ci aspettavamo molto di più e non la superficialità. Infatti il film di per sè risulta superficiale specialmente nel rapporto tra Bell e La Bestia, il quale non viene valorizzato a dovere e anzichè esprimersi graualmente, si consuma velocemente. Infatti, Bell non si affeziona a poco a poco alla Bestia ma arriva ad amarla improvvisamente e fu così che il terribile mostro si trasformò nel bel principe che era. Comunque Lea Seydoux e Vincent Cassel sono stati molto bravi e convincenti nonostante la superficialità del rapporto, che sincermente delude risultando indiretto anzichè diretto ma almeno non risulta finto grazie anche alla bravura dei protagonisti stessi, i quali fortunatmente risultano alquanto espressivi specialmente in un finale avente una notevole dinamica che riesce a coinvolgere lo spettatore, tendendo a riparare il mancato coinvolgimento della parte sia iniziale che centrale. Comunque sia si tratta in genere di un film di qualità che poteva dare di più, è davvero un peccato che non vi sia stato un incremento nella scrittura e che queste potenzialità non siano emerse perchè questa nuova versione de La Bella e La Bestia poteva risultare un gran film.
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alexr
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giovedì 6 marzo 2014
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un classico
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Ho visto questo film in anteprima, è un classico molto affascinante. Non ho visto il 3D. Ma della versione normale posso dire che è un bel film, discreto e la storia scorre bene. Mi sono piaciuti molto i costumi, specialmente i vestiti della bella e la mascera della bestia........ Non voglio parlare della scelta degli attori, ma credo sia stata azzeccata. Gli effetti visivi , sono molto belli. La sala era piena di bambini, ma credo che in questa versione, anche se è una favola classica, non sia adatta ai piccini. Per il filone in cui si colloca è un film ben fatto, ma niente di piu, non si può paragonare alla qualità di alice nel paese delle meraviglie.
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Ho visto questo film in anteprima, è un classico molto affascinante. Non ho visto il 3D. Ma della versione normale posso dire che è un bel film, discreto e la storia scorre bene. Mi sono piaciuti molto i costumi, specialmente i vestiti della bella e la mascera della bestia........ Non voglio parlare della scelta degli attori, ma credo sia stata azzeccata. Gli effetti visivi , sono molto belli. La sala era piena di bambini, ma credo che in questa versione, anche se è una favola classica, non sia adatta ai piccini. Per il filone in cui si colloca è un film ben fatto, ma niente di piu, non si può paragonare alla qualità di alice nel paese delle meraviglie. Sicuramente il 3D gli effetti renderanno meglio lo svolgersi dell'azione. Si curamente rispetto alle wersioni Disney, questa e molto meglio e si coglie nella narrazione elementi che aumentano il fascino della favola.
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cassiopea
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giovedì 6 marzo 2014
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poteva essere, ma non è.
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Ho deciso di andare a vedere questo film spogliandomi delle altrui (negative) opinioni e del presentimento (altrettanto negativo) che mi ha provocato il trailer. Massì, mi son detta, diamogli una possibilità!
Ebbene, è vero che un libro non andrebbe giudicato dalla copertina, e un film dal trailer, e che l'apparenza può ingannare. Ma non è questo il caso. Avrei fatto meglio a starmene a casa, spendendo quegli 8euro per un acquisto più proficuo. E' un peccato, davvero, perchè dei buoni presupposti c'erano eccome: attori niente male (posso parlare di Lea per lo meno, di cui ho potuto vedere e apprezzare precedenti interpretazioni); scenografie emozionanti e ben fatte; costumi eccezionali; una trama conosciuta e amata.
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Ho deciso di andare a vedere questo film spogliandomi delle altrui (negative) opinioni e del presentimento (altrettanto negativo) che mi ha provocato il trailer. Massì, mi son detta, diamogli una possibilità!
Ebbene, è vero che un libro non andrebbe giudicato dalla copertina, e un film dal trailer, e che l'apparenza può ingannare. Ma non è questo il caso. Avrei fatto meglio a starmene a casa, spendendo quegli 8euro per un acquisto più proficuo. E' un peccato, davvero, perchè dei buoni presupposti c'erano eccome: attori niente male (posso parlare di Lea per lo meno, di cui ho potuto vedere e apprezzare precedenti interpretazioni); scenografie emozionanti e ben fatte; costumi eccezionali; una trama conosciuta e amata. Queste ottime carte però, sono state giocate male: ci sono dei buchi incomprensibili nel susseguirsi della vicenda, che non sto ad enunciare per non "peccare" di spoiler; compaiono ogni tanto personaggi totalmente casuali, tanto da farti dire più di una volta: ma perchè?? Ma soprattutto, manca TOTALMENTE la caratterizzazione dei personaggi. Cosa pensano i protagonisti? Quali emozioni vivono, quali amori, quali turbamenti? Cosa accade nelle loro menti nel susseguirsi della vicenda? Non ci è dato saperlo. Quelli che vedi sono due bambolotti senza spessore, peraltro poco azzeccati. I ruoli della Bella e della Bestia appaiono invertiti. La Bestia non ha nulla della bestia: a parte digrignare i denti in un paio di occasioni, altro non fa. Non incute paura, soggezione. Non è un duro dal cuore tenero, è tenero e basta! Un orsacchiotto sarebbe stato più adeguato al ruolo. Non trasmette forza, si piega servilmente di fronte agli occhi severi di Belle. E Belle? Lea, per sua natura, è una donna dall'aspetto austero, sicuro, dallo sguardo di sfida, dal fare quasi aristocratico.. A questo si può ragionevolmente ribattere dicendo: è un'attrice, interpretare una persona diversa da quella che è è il suo lavoro. Ed è verissimo, ma in questo stavolta non riesce affatto: la sua personalità traspare in ogni istante del film, sostituendo totalmente quella di Belle, che dovrebbe invece impersonare la bontà, la gentilezza. Non vedo nè Belle nè la Bestia in questo film. Questa è tutt'altra storia..
Tanta delusione per questo film.
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(di kirla212)
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niccoiaco
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sabato 8 marzo 2014
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incompreso e bruttino
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Ho visto questo film sapendo che la storia della bella e la bestia è stata raccontata fin dal 1550 in molteplici versioni,alcuni attribuiscono il racconto originale a Giovanni Francesco Straparola. La versione raccontata in questo film è quasi totalmente fedele al racconto di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, quindi sapendo di non andare a vedere la storia raccontata dalla disney che ha fatto riavvicinare a questa trama grandi e bambini (la cui versione è la più taroccata in assoluto) mi aspettavo di vedere un film gotico e fantastico, metafora di un tema non più "scottante" per la nostra cultura come i matrimoni di convenienza. Tutti quelli che si sono appassionati al cartone disneyano non riescono a tollerare l'assenza della "tazzina, candelabro e degli altri escamotage narrativi adottati dal cartone per creare una relazione tra i due protagonisti che non si parlano".
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Ho visto questo film sapendo che la storia della bella e la bestia è stata raccontata fin dal 1550 in molteplici versioni,alcuni attribuiscono il racconto originale a Giovanni Francesco Straparola. La versione raccontata in questo film è quasi totalmente fedele al racconto di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, quindi sapendo di non andare a vedere la storia raccontata dalla disney che ha fatto riavvicinare a questa trama grandi e bambini (la cui versione è la più taroccata in assoluto) mi aspettavo di vedere un film gotico e fantastico, metafora di un tema non più "scottante" per la nostra cultura come i matrimoni di convenienza. Tutti quelli che si sono appassionati al cartone disneyano non riescono a tollerare l'assenza della "tazzina, candelabro e degli altri escamotage narrativi adottati dal cartone per creare una relazione tra i due protagonisti che non si parlano"... Quella non è la vera storia de la bella e la bestia. La critica a questo film non è quanto sia più o meno fedele alla versione di Beaumont (cani "occhioni", giganti di pietra, ninfe che si trasformano in cervi..), ma perché adattato al cinema molto male: scene sconnesse, sonori non funzionali...musiche quasi stonate per l'atmosfera, interrelazione tra i protagonisti non sviluppata...passano da non avere nessun tipo di rapporto ad innamorarsi senza un'apparente motivo (oggi, perché quando è stata scritta la storia, le figlie delle persone benestanti odience di questa novella, erano cedute in moglie da un giorno all'altro, trovandosi cosi all'improvviso tra le braccia di mariti/bestie sconosciuti). A gli "amici della tazzina" invito a pensare a cosa voleva dire chi ha scritto la storia e cosa ha fatto la disney con la vostra testa. Forse il ragionamento troppo sottile dei produttori di credere di avere un pubblico "colto" non è funzionale. Magari invece di scrivere sulle locandine "il film", sarebbe stato meglio scrivere " la vera storia de La bella e la bestia di Beaumont" così da creare una diversa aspettativa nel pubblico e quindi una diversa critica. Il mio giudizio del film: troppe cose sbagliate a partire dalla comunicazione. Molto del pubblico che ha visto questo film si aspettava un'altra cosa,con un paragone: è come se avessero ordinato al ristorante bistecca e gli avessero portato due sogliole, buone si, ma boh... voto 2, sei stato una DILUSIONE!
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ashtray_bliss
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martedì 7 ottobre 2014
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fiaba visivamente ricca ma povera di contenuti.
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La bella e la bestia di C. Gans voleva essere una delle tante rivisitazioni moderne della classica favola che ha accompagnato da secoli grandi e piccini. Una rivisitazione in chiave dark e gotica, che sembra essere molto di moda nelle recenti trasposizioni cinematografiche delle fiabe. Ma purtroppo questo film risulta un fallimento totale nel cercare di adattare la celebre fiaba e renderla piu' moderna, allontanandosi pertanto dal racconto della Disney, ma fallendo comunque a far decollare in qualsiasi modo la storia. Siamo infatti davanti ad un prodotto eccessivamente ricco ed accurato visivamente parlando e basta. La fotografia e scenografia sono impeccabili a dire poco, anche se ampiamente aiutate dal digitale.
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La bella e la bestia di C. Gans voleva essere una delle tante rivisitazioni moderne della classica favola che ha accompagnato da secoli grandi e piccini. Una rivisitazione in chiave dark e gotica, che sembra essere molto di moda nelle recenti trasposizioni cinematografiche delle fiabe. Ma purtroppo questo film risulta un fallimento totale nel cercare di adattare la celebre fiaba e renderla piu' moderna, allontanandosi pertanto dal racconto della Disney, ma fallendo comunque a far decollare in qualsiasi modo la storia. Siamo infatti davanti ad un prodotto eccessivamente ricco ed accurato visivamente parlando e basta. La fotografia e scenografia sono impeccabili a dire poco, anche se ampiamente aiutate dal digitale. Tutti i dettagli sono curatissimi nelle scene degli interni ed esterni del palazzo, dalla tavola bandita con qualsivoglia cibo e argenteria preziosa, alle stoffe, tende, tovaglie adoperate nelle scene. I vestiti risultano splendidi, molto ricchi, curati nelle scelte di colori e stoffe e coerenti coi tempi e l'ambientazione del racconto cinematografico (tardo ottocento e meta' cinquecento durante i flash back) da impressionare lo spettatore in modo piu' che positivo. Altersi', il contrasto dei colori (il passaggio dai colori brillanti e vividi a quelli cupi e scuri) usati nella fotografia e' molto bello e resta impresso nella mente durante la visione del film. Ma purtroppo oltre che questo fasto visivo, il film appare piatto e blando, privo di contenuti, di sentimento o emozioni. Non riesce a decollare mai e nemmeno a far appassionare o immedesimare lo spettatore con nessuno dei protagonisti.
A dire il vero, non esiste il benche' minimo rapporto tra i protagonisti principali, ovvero la Bella e la Bestia. Non c'e' pathos tra loro, e nemmeno un crescendo di situazioni che giustifichino il maturare dei sentimenti reciproci. I due, nel film, vengono dipinti proprio come perfetti estranei. La Bestia non e' nemmeno credibile come carceriere dato che lascia alla fanciulla ogni liberta' di girare libera nella sua immensa dimora alla sola condizione che non la abbandoni mai. Altro diffetto della pellicola in questione e' la monodimensionalita' dei protagonisti. Ovvero, non esiste alcuna caratterizzazione psicologica dei personaggi, principali o secondari che siano. Adirritura, quelli secondari appaiono in maniera quasi caricaturale (le sorelle di Belle) o estremamente marginali ai fini del racconto (il padre e i fratelli). Non esiste nemmeno un vero villain. Un cattivo che tenti almeno di far scaturire qualche emozione negli spettatori e che cerchi di dar vita a quello che risulta essere solo un film piatto, freddo e distaccato che non si avvicina mai allo spettatore, non lo coinvolge emotivamente e non suscita in lui nemmeno la curiosita' di assistere alla fine della storia (peraltro prevedibile).
Gli attori, ma principalmente la Seydoux, sono alquanto inespressivi e piatti, adeguati del resto al ritmo narrativo della storia nella sua totalita'. Sprecato Cassel per le poche scene nelle quali appare. In definitiva, anche se era interessante lo spunto di rendere la classica storia in modo diverso e inserire elementi nuovi per il pubblico che ha conosciuto solo la versione Disney (come la Ninfa, i giganti di pietra protettori del castello ecc.) il risultato e' piuttosto negativo e fallimentare. Si tratta di un film che appaga gli occhi ma non il cuore. Non insegna, non resta impresso ma anzi ti lascia un vuoto dentro, il vuoto dell'incompiutezza e della mancanza di magia che vi si ritrova nel classico Disney.
Trascurabile.
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pascale marie
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venerdì 14 marzo 2014
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una bestia affascinante
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Le favole mi affascinano sempre e non mi stancano mai, perciò ho rivisto con entusiasmo quest'altra versione di Christophe Gans che ho trovato ben raccontata e diretta. Sicuramente mi ripeterò, ma gli scenari erano stupendi, la neve dà sempre un tocco magico al paesaggio, e quel castello lontano, quasi sospeso, nascosto dalla boscaglia, da rovi e roseti, e poi i costumi, il tutto fiabesco davvero. Fantastici anche i giganti di pietra apparsi come a delineare giustizia e a difendere il loro territorio dall'ingordigia umana. E in una favola vera appare sempre un cavallo, questa volta nero, che per fatalità e privilegio indicherà la via che conduce al castello, aprendo un sentiero nascosto da rovi e boschi insidiosi.
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Le favole mi affascinano sempre e non mi stancano mai, perciò ho rivisto con entusiasmo quest'altra versione di Christophe Gans che ho trovato ben raccontata e diretta. Sicuramente mi ripeterò, ma gli scenari erano stupendi, la neve dà sempre un tocco magico al paesaggio, e quel castello lontano, quasi sospeso, nascosto dalla boscaglia, da rovi e roseti, e poi i costumi, il tutto fiabesco davvero. Fantastici anche i giganti di pietra apparsi come a delineare giustizia e a difendere il loro territorio dall'ingordigia umana. E in una favola vera appare sempre un cavallo, questa volta nero, che per fatalità e privilegio indicherà la via che conduce al castello, aprendo un sentiero nascosto da rovi e boschi insidiosi. Il cast quasi eccellente, ha per protagonisti Vincent Cassel l'affascinante principe d'altri tempi, Andrè Dussollier attore apprezzato e premiatissimo in Francia, e Léa Seydoux che purtroppo non mi ha convinta, non so spiegare perchè, forse i suoi occhi, il suo sguardo, è stata brava indubbiamente, ma per me non era lei l'attrice adatta ad interpretare Bella. Mi è piaciuto l'inizio e la fine, una favola raccontata nella favola da una giovane mamma ai suoi bambini con le magiche parole... c'era una volta... Un agiato mercante perde tutte le sue fortune e si ritira a vita modesta in campagna con i suoi figli, che non accettano il loro nuovo stato, tranne Bella buona e semplice. Il padre intraprende un viaggio che spera gli porterà fortuna ma smarrisce la strada e scopre uno strano castello ed il suo stupendo roseto e coglie una rosa, unico dono richiesto da Bella. Il castello è abitato da una Bestia, apparentemente scorbutica e feroce che lo condanna a morte per aver rubato una sua rosa. Ma sarà Bella a sacrificarsi e a ritornare al castello dovre avrà modo di conoscere la Bestia e scoprire la sua precedente e tragica vita e la sua terribile maledizione, ma soprattuto di vedere con altri occhi la solitudine e la tristezza con cui è costretta a vivere. L'amore di Bella libererà il castello e il paesaggio che torneranno a risplendere ma soprattutto libererà la Bestia ritrasformandolo in un principe affascinante. Le favole oltre alla magia racchiudono una loro morale di buoni propositi e sentimenti. Film da vedere.
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sweetcookieable
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martedì 1 aprile 2014
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paesaggi rapinosi e un sub-racconto memorabile
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Questa versione de 'La Bella e la Bestia' è quella più ispirata dal punto di vista immaginifico.
Rose a profusione, baroccheggiare negli abiti, un castello magnifico circondato da un giardino selvaggio e al tempo stesso, curato.
Nel giardino, sta il cuore della storia.
La ninfa che volle provare l'amore e che fece una fine ingloriosa, per mano proprio del suo amato.
Guardando i flashback offerti dallo specchio magico, ci si tuffa in un turbinio di sensazioni, emozioni e suspence commovente.
Certo, avrebbero potuto lavorare un pò di più sul contatto Bestia- Bella (anche se i momenti non mancano), ma questa sotto-storia sopperisce in parte a questa leggerissima piattezza.
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Questa versione de 'La Bella e la Bestia' è quella più ispirata dal punto di vista immaginifico.
Rose a profusione, baroccheggiare negli abiti, un castello magnifico circondato da un giardino selvaggio e al tempo stesso, curato.
Nel giardino, sta il cuore della storia.
La ninfa che volle provare l'amore e che fece una fine ingloriosa, per mano proprio del suo amato.
Guardando i flashback offerti dallo specchio magico, ci si tuffa in un turbinio di sensazioni, emozioni e suspence commovente.
Certo, avrebbero potuto lavorare un pò di più sul contatto Bestia- Bella (anche se i momenti non mancano), ma questa sotto-storia sopperisce in parte a questa leggerissima piattezza.
Il filone narrativo è più fedele all'originale di quello Disney, e non mancherà di fornire spunti interessanti.
Tutto è nato con una rosa..
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lgiulianini
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sabato 18 marzo 2017
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la bella favola di lèa e vincent.
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Ritengo metodologicamente scorretto valutare un “remake” sulla base della maggiore o minore fedeltà narrativa all'originale, a sua volta “remake” di un testo scritto: un “remake” deve essere una rilettura, originale se possibile e convincere in questo percorso di ri-visitazione del testo, non avrebbe senso altrimenti.
Ed a me la rilettura messa in scena da Cristophe Gans è piaciuta, pur non negando i contributi che il regista ha assunto da altre pellicole, ma non siamo filtri di paglia: è logico che quel che vediamo ed assorbiamo mentalmente condizioni quello che facciamo a nostra volta.
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Ritengo metodologicamente scorretto valutare un “remake” sulla base della maggiore o minore fedeltà narrativa all'originale, a sua volta “remake” di un testo scritto: un “remake” deve essere una rilettura, originale se possibile e convincere in questo percorso di ri-visitazione del testo, non avrebbe senso altrimenti.
Ed a me la rilettura messa in scena da Cristophe Gans è piaciuta, pur non negando i contributi che il regista ha assunto da altre pellicole, ma non siamo filtri di paglia: è logico che quel che vediamo ed assorbiamo mentalmente condizioni quello che facciamo a nostra volta.
Gans tenta, riuscendoci pienamente a mio parere, di costruire due realtà parallele: il prima del principe rinascimentale alla caccia del cervo d'oro con la sua splendida corte nel suo sontuoso castello, ed il dopo della bestia condannata dal dio delle foreste, a vivere come bestia appunto, in solitudine nel suo castello diroccato. Nel processo tutto si è trasformato: la bella moglie che il principe ha ucciso uccidendo il cervo d'oro, che si rivela essere una ninfa del bosco cui era stato permesso di assumere umana sembianza per conoscere l'amore, si è trasformata in pietra in un giardino di rose magiche, gli uomini del principe si sono trasformati in giganti di pietra ricoperti di vegetazione, financo i beagle della muta da caccia del principe sono diventati dei simpatici e pavidi animaletti dagli occhioni spropositati. Solo l'amore di una donna potrà ridare al principe le sue sembianze umane, è questa la maledizione del dio della foresta cui non volendo il principe ha ucciso la figlia rappresentata dal cervo d'oro, ma vista la sua ripugnante bestialità, il dio è convinto di aver inflitto all'incauto e sfortunato principe una punizione eterna.
E qui entra in scena Belle ad incrinare questo meccanismo punitivo, a far sì che le parallele si incontrino concedendo al buon principe sfortunato e maledetto una nuova possibilità.
Il padre di Belle ruba una rosa magica per portarla alla figlia, di qui la minaccia del principe: entro il giorno dopo l'uomo dovrà offrire la sua vita in cambio della rosa rubata, una vita per una rosa appunto.
Venuta a conoscenza dell'accaduto, Belle ruberà un cavallo e si presenterà lei al castello per offrirsi alla bestia al posto del padre per salvarne la vita, e qui incomincerà la loro storia, fatta di attenzioni delicate da parte del principe visibilmente affascinato da subito dalla bella ragazza impersonata dalla bella Lèa Seydoux, e di un avvicinamento lento da parte della bella allo sfortunato principe, la cui storia, e questo l'espediente convincente che Gans realizza, verrà pian piano riconosciuta dalla ragazza per via onirica, sognando appunto.
Di fronte allo specchio, ovvero alla fonte magica cui in sogno la bella sarà via via condotta, la bella conoscerà la sfortunata storia della bestia, e l'innamoramento si realizzerà così, per via di sogno, mentre il principe, che aveva minacciato la morte di tutta la sua famiglia se lei fosse scappata, quando le concede un giorno per far visita ai suoi cari, le dice che se non tornasse “ne morirebbe”, attestando il cambiamento avvenuto.
Ma i cattivoni sono in agguato, un manipolo di manigoldi che tiranneggia i fratelli della giovane, viene a conoscenza della ricchezza presente nel castello abbandonato, ed il tentativo di furto è scontato. Di qui la storia si dipana secondo tradizione, la lotta tra bene e male, il risveglio dei giganti operato dal dio della foresta invocato da Belle, perché il suo più forte desiderio ormai è “ritornare da lui”.
Il tutto caratterizzato da ritmi, fotografia e sequenze di spettacolarità misurata ed incantevole. Un bel film insomma, scandito da un ragguardevole interpretazione di Vincent Cassel e Léa Seydoux, dalla fotografia ispirata di Cristophe Beaucarne, e dalla musica incantevole (si ricordi la scena del valzer per citarne solo una) di Pierre Adenot, il tutto immerso in un sapore di favola antica da innumerevoli dettagli (le lucciole magiche ad es. messaggere e portatrici), che conferiscono al film una delicata leggerezza favolistica tutta europea, lontano dalle americanate cui ci siamo, purtroppo, evidentemente assuefatti.
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pathisas
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giovedì 13 marzo 2014
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film estetico per eccellenza, ma il finale penoso.
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Tratto dalla fiaba originale, il film si distacca quasi del tutto dalla versione della Walt Disney del 1991.
In questo film l'estetica regna sovrana, la cura dei dettagli è minuziosa, scenografie fantastche e costumi favolosi.
Vi sono parecchi richiami all'ambiente fiabesco generale, come "La Bella Addormentata nel Bosco", per alcuni dettagli troppo sfarzosi, e la scelta di alcuni accessori, che può considera
Vincent Cassel, con la sua interpretazione, ha dato una profondità maggiore al personaggio della Bestia, e la sua espressività, nonostante la "maschera" era eccezionale.
Léa Seidoux, nella parte di Belle, era invece molto fredda ed inespressiva.
C'è una nota dolente nel film: il finale, decisamente poco credibile e penoso sotto molteplici punti di vista.
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Tratto dalla fiaba originale, il film si distacca quasi del tutto dalla versione della Walt Disney del 1991.
In questo film l'estetica regna sovrana, la cura dei dettagli è minuziosa, scenografie fantastche e costumi favolosi.
Vi sono parecchi richiami all'ambiente fiabesco generale, come "La Bella Addormentata nel Bosco", per alcuni dettagli troppo sfarzosi, e la scelta di alcuni accessori, che può considera
Vincent Cassel, con la sua interpretazione, ha dato una profondità maggiore al personaggio della Bestia, e la sua espressività, nonostante la "maschera" era eccezionale.
Léa Seidoux, nella parte di Belle, era invece molto fredda ed inespressiva.
C'è una nota dolente nel film: il finale, decisamente poco credibile e penoso sotto molteplici punti di vista.
Per il resto è un ottimo film, capace di emozionare e commuovere tutti.
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(di vapor)
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