Il biglietto d’acquistare per “Arance e martello” è : 3)Di pomeriggio
Una chance non si nega a nessuno. Il cinema è l’industria dei sogni e a volte di miracoli.
Non tutte le ciambelle vengono con il buco. Diego Bianchi dopo aver vinto le scommesse professionali come blogger, opinionista e aver avuto il merito di aver creato il gioiello e fenomeno televisivo“Gazebo”, ha tentato l’exploit anche al cinema usando i suoi talenti ed esperienze.
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Il biglietto d’acquistare per “Arance e martello” è : 3)Di pomeriggio
• “Arance e martello” è un film del 2014 scritto, diretto e interpretato da Diego Bianchi ,prodotto dalla Fandago e Rai Cinema, con: Giulia Mancini, Lorena Cesarini, Francesco Acquaroli,Luciano Miele,Ludovico Tersigni.Emanuele, Grazioli,Antonella Attili,Stefano Altieri, Ilaria Spada,Giorgio Tirabassi.
Una chance non si nega a nessuno. Il cinema è l’industria dei sogni e a volte di miracoli.
Non tutte le ciambelle vengono con il buco. Diego Bianchi dopo aver vinto le scommesse professionali come blogger, opinionista e aver avuto il merito di aver creato il gioiello e fenomeno televisivo“Gazebo”, ha tentato l’exploit anche al cinema usando i suoi talenti ed esperienze.
Stavolta per il simpatico nostalgico comunista l’operazione non è riuscita pienamente.
“Arance e Martello” è la versione cinematografica di Gazebo, avendo però a disposizione degli onesti e capaci attori che per la critica potrebbero essere definiti di seconda fascia.
Il film è ambientato a Roma nella calda e complicata estate del 2011, quando lo spread era diventata la parola più in voga sotto l’ombrellone degli italiani e il governo Berlusconi stava per entrare nell’ultimo chilometro di vita e nella opinione pubblica la nausea da politica era ai massimi livelli. Eppure al quartiere a San Giovanni, il vero problema è il rischio chiusura del mercato. I commercianti alla notizia della delibera comunale sono sul piede di guerra, sedotti e abbandonati dalla Destra, cercano il sostegno della sezione PD del quartiere. Inizia cosi una grottesca e a tratti surreale giornata di politica e poi di lotta nel quartiere. I dirigenti PD dopo un accaldato dibattito non si dimostrano all’altezza del compito e così i commercianti furenti decidono d’occupare la sezione per attirare l’attenzione dei media e del sindaco. Nonostante gli sforzi e l’ardore dei bottegai l’esito dell’occupazione non porterà gli effetti sperati.
Diego Bianchi sceglie di raccontare una Roma verace e indolente attraverso gli uomini e le donne di un mercato di un quartiere storicamente di sinistra. L’uso del dialetto romano, seppure simpatico, incide alla fine sulla fruibilità e godibilità del film, rischiando di diventare di difficile comprensione sopra la linea gotica.
Se la prima parte del film è frizzante, divertente e particolare con le interviste di Diego tra i vari banchi del mercato, dove emerge l’ironia e l’indolenza romana, invece nella seconda parte la struttura narrativa si sfalda, diventando caotica e confusa. La sceneggiatura ha sicuramente un elemento originale e un’iniziale freschezza, ma perde poi d’ incisività e interesse, cadendo in stereotipi regionali e politici così facendo scemare l’attenzione e coinvolgimento del pubblico.
L’esordio di Bianchi alla regia è nel complesso dignitoso:brillante nella prima parte e arruffato nel finale. “Arance e martello” è’ un prodotto di respiro più televisivo che cinematografico, con evidenti limiti nella struttura narrativa, ma capace comunque di strappare qualche risata al pubblico in sala
E’ un film corale, dove l’intero cast si muove con talento ed efficacia nel rappresentare e raccontare un mondo particolare e umorale. Bianchi ha il merito di metterli in scena tirando fuori da tutti il meglio, riuscendo almeno nella prima parte a garantire un buon livello comico .. Una menzione particolare la merita Ilaria Spada per il ruolo della “ricercatrice” sui generis.
Lo spettatore, forse un po’ assonnato alla fine, raccoglie almeno in parte il messaggio del film svegliandosi e prendendo atto che almeno a Roma con Francesco Totti, l’ideologia non è finita.
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