donni romani
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martedì 23 aprile 2013
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giocattolo inutile per un eroe fotocopia
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Giocattolo in confezione di gran lusso ma assolutamente deludente nel contenuto. Prevedibile, iconografico, demagogico e patriottico come solo alcuni - scadenti - film americani sanno essere "Attacco al potere" non riesce ad indovinare una trovata, una battuta o un colpo di scena. Il protagonista, Mike Benning, ex guardia personale del presidente degli Stati Uniti, rimosso dopo un grave incidente in cui ha perso la vita la first lady, vivacchia fra scartoffie e noia quando un attacco da parte di un gruppo di terroristi nord coreani sferrato proprio al'interno della Casa Bianca non gli dà l'occasione per rientrare in gioco e recuperare la sua vecchia reputazione sterminando da solo l'intero plotone di terroristi e riuscendo anche a bofonchiare battute pseudo spiritose e a fare telefonate romantiche alla moglie fra una mitragliata e l'altra.
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Giocattolo in confezione di gran lusso ma assolutamente deludente nel contenuto. Prevedibile, iconografico, demagogico e patriottico come solo alcuni - scadenti - film americani sanno essere "Attacco al potere" non riesce ad indovinare una trovata, una battuta o un colpo di scena. Il protagonista, Mike Benning, ex guardia personale del presidente degli Stati Uniti, rimosso dopo un grave incidente in cui ha perso la vita la first lady, vivacchia fra scartoffie e noia quando un attacco da parte di un gruppo di terroristi nord coreani sferrato proprio al'interno della Casa Bianca non gli dà l'occasione per rientrare in gioco e recuperare la sua vecchia reputazione sterminando da solo l'intero plotone di terroristi e riuscendo anche a bofonchiare battute pseudo spiritose e a fare telefonate romantiche alla moglie fra una mitragliata e l'altra. Uomo solo contro tutti, spirito patriottico e pallottole, collaboratori traditori e segreti militari che sembrano il segreto di Pulcinella non aiutano a digerire l'ennesimo film d'azione che tecnicamente sarà anche ineccepibile ma che sul piano dialettico tende allo scheletrico, dal punto di vista della sceneggiatura sembra frutto di un vorace copia incolla e dal punto di vista recitativo lascia Morgan Freeman a chiedersi "che ci faccio io qui?" e Gerard Butler a parodiare i tanti precedessori, speriamo consapevole di non assomigliare neanche lontanamente a Bruce Willis e alla sua ironia decadente... Un'unico momento di divertimento, quando Robert Forster, nei panni di un generale dell'esercito, chiede esasperato "Dove è la squadra d'attacco?" provocando un sorriso di rimpianto e simpatia in chi ricorda che proprio Forster era a capo della madre di tutte le squadre d'attacco, la vecchia cara Swat, nei gloriosi telefilm degli Anni Settanta.
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(di lexxx)
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manunemer
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lunedì 22 aprile 2013
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non il top... ma molto interessante!
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Con un bel ritmo e un'ottima scenografia, Attacco al potere - Olympus has fallen, è un film che scorre molto veloce, nonostante i suoi modestissimi 120 minuti, in modo molto comprensibile e intuitivo. A volte, risulta un pò prevedibile come storia e come situazioni, ma è comunque in grado di far crescere mistero e adrenalina nello spettatore. Ottime le interpretazioni di Gerard Butler (Mike Banning), Aaron Eckhart (Presidente Asher), Rick Yune (il terrorista Kang) e dell'intramontabile Morgan Freeman (il portavoce Trumball). Pieno fino al collo di violenza, Attacco al potere, è consigliato agli amanti dell'Action-Thriller e della suspance pura.
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Con un bel ritmo e un'ottima scenografia, Attacco al potere - Olympus has fallen, è un film che scorre molto veloce, nonostante i suoi modestissimi 120 minuti, in modo molto comprensibile e intuitivo. A volte, risulta un pò prevedibile come storia e come situazioni, ma è comunque in grado di far crescere mistero e adrenalina nello spettatore. Ottime le interpretazioni di Gerard Butler (Mike Banning), Aaron Eckhart (Presidente Asher), Rick Yune (il terrorista Kang) e dell'intramontabile Morgan Freeman (il portavoce Trumball). Pieno fino al collo di violenza, Attacco al potere, è consigliato agli amanti dell'Action-Thriller e della suspance pura. Effetti audio straordinari, effetti speciali un pò meno, ma comunque apprezzabili. Il regista Antoine Fuqua e lo sceneggiatore Creighton Rothenberger riescono a dare al film la giusta dose di drammaticità ed ironia, soprattutto nel personaggio di Mike Banning che rappresenta un uomo che non si arrende ai suoi limiti e dà sempre il meglio nel suo lavoro ,di cui ne sembra quasi ossessionato, trascurando spesso la sua vita sentimentale. La pellicola, inoltre, sembra essere quantopiù attuale dato le tensioni tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. Come già accennato nel titolo della recensione, Attacco al potere è un film grintoso, ben fatto e piacevole da seguire, ma non è sicuramente il massimo nel suo genere. Fuqua può fare molto di più! Consigliatissimo in ISENS.
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angelo bottiroli - giornalista
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lunedì 22 aprile 2013
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incalzante e piacevole, in perfetto stile usa
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Forse per la prima volta dopo l’attacco alle Torri gemelle dell’ 11 settembre 2001 i registi americani tornano a girare un film in perfetto stile Usa dove la paura, a prescindere da come potrebbero finire le cose, sembra esorcizzata dalla sicurezza americana che non vacilla davanti agli attacchi dei terroristi persino se prendono la Casa Bianca.
Sembra questa la differenza tra “Attacco al Potere – Olympus Has Fallen” e tutti gli altri film che abbiamo visto negli ultimi 12 anni, dove gli Stati Uniti d’America non sembravano così sicuri, dove vacillavano ed avevano paura.
Francamente non sappiamo se veramente fosse questo il messaggio che il regista di colore Antoine Fuqua (Brooklyn’Finest, Shooter, King Arthur) voleva trasmettere agli spettatori, ma l’impressione che se ne ricava dal film è un etto ritorno all’intransigenza e alla strafottenza degli Usa, che, nel film, viene riassunta da una frase del presidente americano “Gli Stati Uniti non trattano coi terroristi”.
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Forse per la prima volta dopo l’attacco alle Torri gemelle dell’ 11 settembre 2001 i registi americani tornano a girare un film in perfetto stile Usa dove la paura, a prescindere da come potrebbero finire le cose, sembra esorcizzata dalla sicurezza americana che non vacilla davanti agli attacchi dei terroristi persino se prendono la Casa Bianca.
Sembra questa la differenza tra “Attacco al Potere – Olympus Has Fallen” e tutti gli altri film che abbiamo visto negli ultimi 12 anni, dove gli Stati Uniti d’America non sembravano così sicuri, dove vacillavano ed avevano paura.
Francamente non sappiamo se veramente fosse questo il messaggio che il regista di colore Antoine Fuqua (Brooklyn’Finest, Shooter, King Arthur) voleva trasmettere agli spettatori, ma l’impressione che se ne ricava dal film è un etto ritorno all’intransigenza e alla strafottenza degli Usa, che, nel film, viene riassunta da una frase del presidente americano “Gli Stati Uniti non trattano coi terroristi”.
Non ci ricordiamo di averla più sentita dopo l’11 settembre, perché la paura era così forte che aveva minato una certa sicurezza militare della nazione più potente del mondo.
Considerazioni a parte il film è fatto veramente bene e la storia regge abbastanza grazie anche ad un'abile interpretazione del protagonista il 43enne attore inglese Gerard Butler diventato famoso per aver magistralmente impersonato Leonida in “300” e che quest’anno abbiamo già avuto modo di apprezzare in “Quello che so sull’amore” dopo una serie di film mediocri su cui è meglio stendere un velo pietoso.
L’attore è molto bravo nei panni del capo della sicurezza: una spanna sopra tutti gli altri, anche se a nostro avviso una menzione meritano i “soliti” Morgan Freeman e Angela Basset, sempre perfetti nell’interpretare la parte del presidente in pectore degli Stati uniti e il capo della sicurezza: personaggi che sembrano loro cuciti addosso.
Ottimi gli effetti speciali così come è ottima la ricostruzione della Casa Bianca. Il film scorre veloce, piacevole e malgrado tutto infonde nello spettatore un senso di sicurezza perché ogni scena si svolge esattamente nel mondo che ognuno si aspetta.
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ventoacqua
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martedì 15 aprile 2014
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americanata fracassona
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Un giocattolone tutto esplosioni, sparatorie e combattimenti corpo a corpo, per chi cerca azione fine a se stessa, senza logica o collegamento con la realtà.
La Casa Bianca viene attaccata da un super-esercito terrorista di cui nessuno si era mai accorto prima, in grado di sconfiggere ogni nemico, tranne l'eroico agente Banning, che capitato davanti alla Casa Bianca per caso si mette a sterminare l'intero commando tutto da solo ; nel frattempo il Presidente, che è un Vero Americano, ovviamente non si fa intimorire ed affronta i terroristi a muso duro, evitando ogni forma di diplomazia o negoziato per atteggiarsi a sbruffone; i terroristi replicano mostrando sorrisetti malvagi (per fare capire che sono cattivi) : l'agente Baqnning torturando alcuni terroristi (la tortura sarebbe una cosa brutta, ma essendo Banning 'il buono', è accettabile) scopre che il loro piano è utilizzare un particolare codice di sicurezza per annientare gli Stati Uniti (e magari il mondo, già che ci siamo); i possessori delle 3 parti del codice, naturalmente, sono stati messi tutti nella stessa stanza, dato che nessuno, tra scienziati, militari ed organi del governo aveva mai notato che il suddetto codice poteva essere utilizzato per scatenare l'Apocallisse (un dettaglio trascurabile, in effetti)
Il governo americano provvisorio in fede al principio "mai negoziare con i terroristi" concede ai terroristi qualunque cosa essi chiedano, e di fronte alla difficile scelta tra la vita del Presidente e la vita di 50 milioni di coreani, coraggiosamente decide di immolare i coreani abbandonandoli a se stessi (forse l'elemento più realistico in tutto il film)
Benchè l'esercito, i reparti speciali ed i servizi segreti si dimostrino incapaci di affrontare la minaccia, subendo una disfatta dopo l'altra, l'eroico agente Banning si dimostra più efficace dell'intera forza militare statunitense, eliminando nemico dopo nemico incurante delle raffiche di mitragliatice, pistola o bazooka sparategli addosso.
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Un giocattolone tutto esplosioni, sparatorie e combattimenti corpo a corpo, per chi cerca azione fine a se stessa, senza logica o collegamento con la realtà.
La Casa Bianca viene attaccata da un super-esercito terrorista di cui nessuno si era mai accorto prima, in grado di sconfiggere ogni nemico, tranne l'eroico agente Banning, che capitato davanti alla Casa Bianca per caso si mette a sterminare l'intero commando tutto da solo ; nel frattempo il Presidente, che è un Vero Americano, ovviamente non si fa intimorire ed affronta i terroristi a muso duro, evitando ogni forma di diplomazia o negoziato per atteggiarsi a sbruffone; i terroristi replicano mostrando sorrisetti malvagi (per fare capire che sono cattivi) : l'agente Baqnning torturando alcuni terroristi (la tortura sarebbe una cosa brutta, ma essendo Banning 'il buono', è accettabile) scopre che il loro piano è utilizzare un particolare codice di sicurezza per annientare gli Stati Uniti (e magari il mondo, già che ci siamo); i possessori delle 3 parti del codice, naturalmente, sono stati messi tutti nella stessa stanza, dato che nessuno, tra scienziati, militari ed organi del governo aveva mai notato che il suddetto codice poteva essere utilizzato per scatenare l'Apocallisse (un dettaglio trascurabile, in effetti)
Il governo americano provvisorio in fede al principio "mai negoziare con i terroristi" concede ai terroristi qualunque cosa essi chiedano, e di fronte alla difficile scelta tra la vita del Presidente e la vita di 50 milioni di coreani, coraggiosamente decide di immolare i coreani abbandonandoli a se stessi (forse l'elemento più realistico in tutto il film)
Benchè l'esercito, i reparti speciali ed i servizi segreti si dimostrino incapaci di affrontare la minaccia, subendo una disfatta dopo l'altra, l'eroico agente Banning si dimostra più efficace dell'intera forza militare statunitense, eliminando nemico dopo nemico incurante delle raffiche di mitragliatice, pistola o bazooka sparategli addosso.
Riuscirà l'Eroe Americano a sconfiggere i Terroristi Cattivi e ad evitare che gli Stati Uniti/Mondo vengano completamente distrutti..? Impossibile prevederlo, il dubbio attanaglierà lo spettatore fino all'ultimo minuto (sicuramente...)
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themaster
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domenica 7 settembre 2014
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becero,becero,ah e quasi dimenticavo....becero.
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Che il cinema action americano non sia mai stato completamente al top lo sappiamo,anche se nella storia è pieno di grandi autori che hanno saputo giocare e innovare con questo genere,cito Sam Peckimpah,Walter Hill,e per uscire dall ambiente hollywoodiano ci sono stati John Woo,ma anche Takashi Miike e tanti altri e negli ultimi anni Gareth Evans (bellissimo il suo The Raid) e poi ci sono gli shooter (come li chiama con spregio John Carpenter) ovvero tutti quei registi di film d azione beceri e schifosi come ad esempio Commando di Mark Lester con quel nazi di Shwarzenegger,Cobra,Tango e Cash,Io vi Troverò di Pierre Morel e tanti altri. Questo Attacco al Potere non fa differenza,diretto da Antoine Fuqua che aveva iniziato bene con pellicole come Training Day che era un discreto film di genere(nonostante l oscar regalato a Washington) e che poi si è perso in film fascisti come L'Ultima Alba e quest ultimo.
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Che il cinema action americano non sia mai stato completamente al top lo sappiamo,anche se nella storia è pieno di grandi autori che hanno saputo giocare e innovare con questo genere,cito Sam Peckimpah,Walter Hill,e per uscire dall ambiente hollywoodiano ci sono stati John Woo,ma anche Takashi Miike e tanti altri e negli ultimi anni Gareth Evans (bellissimo il suo The Raid) e poi ci sono gli shooter (come li chiama con spregio John Carpenter) ovvero tutti quei registi di film d azione beceri e schifosi come ad esempio Commando di Mark Lester con quel nazi di Shwarzenegger,Cobra,Tango e Cash,Io vi Troverò di Pierre Morel e tanti altri. Questo Attacco al Potere non fa differenza,diretto da Antoine Fuqua che aveva iniziato bene con pellicole come Training Day che era un discreto film di genere(nonostante l oscar regalato a Washington) e che poi si è perso in film fascisti come L'Ultima Alba e quest ultimo. Il regista mette in gioco il peggio di sè,una regia brutta,che non dice nulla e che non valorizza nè la sceneggiatura nè gli attori nè nulla. La sceneggiatura è scritta con i piedi,con buchi e paraculate enormi (perchè il cattivo non si fa dire subito tutti i codici Cerbero dagli ostaggi invece di aspettare che Gerard Butler stempi metà dei suoi uomini? Perchè nel film dicono che i codici Cerbero non possono essere crackati e poi quello del presidente magicamente lo crackano? Questo per chi ha visto il film mi capirà) al che uno dice:- Va bene lo script è fatto male ma la regia?- la regia fa schifo,talmente confusa che non si capisce chi combatte chi,i tagli delle inquadrature sono amatoriali e il montaggio è talmente schizzato da non farti capire una sega peggio. La fotografia spegne i colori,grigia,triste,sciatta. Gli attori. Nel cast abbiamo Gerard Butler che è un bravo attore,oltre che un ammasso di muscoli,solo che la maggior parte delle volte la gente se lo dimentica,qui ha cercato di dare il meglio,ma quando hai per le mani un personaggio così scemo e piatto non puoi dare qualcosa di buono e la parte di Butler è l'unica accettabile di tutto il film. Aaron Eckhart è inutile,è lì a piangere con il mascellone e gli mettono in bocca alcune tra le frasi involontariamente più ridicole di tutto il film.
Morgan Freeman che è stanco,non ce la fa più e si vede (quando Morgan Freeman recita come Jason Statham c'è qualcosa che non va) Angela Bassett e Ashley Judd inutili anche se quest'ultima è sempre bona e Dylan McDermott che fa questa sorta di traditore per cui lo spettatore si ritrova a tifare incredibilmente.
Oltre alla realizzazione di basso livello,si unisce il solito patriottismo(/fascismo) americano che c'è in (quasi) tutti i film action degli ultimi anni.
è di un becero,con la bandiera ogni cinque secondi che è veramente insopportabile,cioè stiamo parlando di un film in cui ci sono tutti gli agenti dei servizi segreti morti in terra e il protagonista camminandoci in mezzo fa la battuta,il tutto è talmente irrealistico da far ridere. Tra i peggiori dieci film della storia del cinema insieme a Troll 2,Air Force One,Godzilla di Emmerich,American Pie e altri.
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mrmettiu
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domenica 12 maggio 2013
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eccezionale... nel suo genere!
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Il fantomatico mandato del Presidente Asher (Aaron Eckhart) non è sicuramente uno dei più tranquilli della storia degli USA. Diciotto mesi dopo la morte della bellissima First Lady (Ashley Judd), in occasione della visita del Presidente della Corea del Sud, la White House, fortezza del potere americano, cade in balia di un gruppo di terroristi nordcoreani. La situazione è critica: l'Olimpo (nome in codice della Casa Bianca) è crollato, il Presidente e le più alte cariche degli Stati Uniti sono tenuti in ostaggio dal misterioso Kang (Rick Yune) nell'impenetrabile bunker, la catastrofe nucleare sembra alle porte e Washington D.C. è in ammollo in un bagno di sangue.
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Il fantomatico mandato del Presidente Asher (Aaron Eckhart) non è sicuramente uno dei più tranquilli della storia degli USA. Diciotto mesi dopo la morte della bellissima First Lady (Ashley Judd), in occasione della visita del Presidente della Corea del Sud, la White House, fortezza del potere americano, cade in balia di un gruppo di terroristi nordcoreani. La situazione è critica: l'Olimpo (nome in codice della Casa Bianca) è crollato, il Presidente e le più alte cariche degli Stati Uniti sono tenuti in ostaggio dal misterioso Kang (Rick Yune) nell'impenetrabile bunker, la catastrofe nucleare sembra alle porte e Washington D.C. è in ammollo in un bagno di sangue. Ma il Commando d'emergenza del Pentagono, capitanato dall'Acting President (Morgan Freeman), ha un inaspettato asso nella manica. Mike Banning (Gerard Butler) incarna tutti i valori dell'eroe americano: leale verso gli amici e verso la Patria fino alla morte, coraggioso, prudente ma intraprendente, irriverente verso le autorità, fisicamente prestante. Ed è all'interno della Casa Bianca.
Attacco al Potere vanta inquadrature sensazionali, scenografie splendide e anche un'ottima recitazione. Fra tutti spiccano Butler, Freeman e Melissa Leo (nei panni del Segretario della Difesa), che si riconferma una delle migliori attrici non protagoniste sulla piazza. Il film è davvero lodevole per quanto riguarda gli effetti speciali (sia visivi che sonori), che gli conferiscono un ritmo del tutto particolare: pur nella situazione di stallo, le pulsazioni cardiache dello spettatore accelerano sensibilmente. Come molti altri film di Fuqua la trama è prevedibile, ma la visione risulta molto gradevole.
Nel complesso buon film, che porta con sé i soliti pregi e difetti dei film americani.
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onufrio
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venerdì 27 dicembre 2013
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attacco a fuqua
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Fuqua continua la sua (non )scalata nell'affermazione della mediocrità. La trama è scontata, assistiamo all'ennesimo film che vede in pericolo il Presidente della Casa Bianca, una vicenda per far riecheggiare lo spirito patriottico americano di una nazione ferita che si unisce e lotta contro il Cattivo, perchè c'è sempre un cattivo di turno, solo gli americani sono buono, loro lo sono sempre stati, fin dai primi western quando annientavano i "cattivissimi" indiani. Stavolta ci si mette la Corea del Nord, o meglio, un gruppo di estremisti, che s'ìimpossessano della Casa Bianca, con delle scene stile videogioco, si sbarazzano con allarmante facilità di un numero indistinto di guardie, per poi venire eliminati da un unico individuo, l'agente Banning, che per altro poco tempo prima non fu nemmeno in grado di salvare la first lady dall'incidente mortale (bastava tagliare la cintura di sicurezza col coltello e tirare fuori la donna), insomma, il film non convince, la trama è sempre la stessa usata per questi generi di film da decenni a questa parte.
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goliadkin
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sabato 4 maggio 2013
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ennesimo action-movie stereotipato ma godibile
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Tipico film d'azione USA che mette insieme un po' di stereotipi del genere, se non si sta a riflettere troppo su ciò che si sta vedendo, il risultato è una trama con un ritmo discreto (il cui esito è certo scontato, ma in un film del genere questo lo si capisce prima di entrare in sala) con un sufficiente equilibrio tra scene d'azione e parti funzionali a creare un contesto (qui calato nell'attualità con super cattivi Nord-coreani), il protagonista è in parte nel ruolo di super soldato e Gerald Butler è sufficientemente bravo da conferire un certo carattere entro i limiti ristretti di un personaggio piuttosto scontato, le scene d'azione (pilastro di un film del genere) sono efficaci (dall'attacco da cielo e da terra dei cattivi alla Casa Bianca ai combattimenti corpo a corpo ben coreografati).
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Tipico film d'azione USA che mette insieme un po' di stereotipi del genere, se non si sta a riflettere troppo su ciò che si sta vedendo, il risultato è una trama con un ritmo discreto (il cui esito è certo scontato, ma in un film del genere questo lo si capisce prima di entrare in sala) con un sufficiente equilibrio tra scene d'azione e parti funzionali a creare un contesto (qui calato nell'attualità con super cattivi Nord-coreani), il protagonista è in parte nel ruolo di super soldato e Gerald Butler è sufficientemente bravo da conferire un certo carattere entro i limiti ristretti di un personaggio piuttosto scontato, le scene d'azione (pilastro di un film del genere) sono efficaci (dall'attacco da cielo e da terra dei cattivi alla Casa Bianca ai combattimenti corpo a corpo ben coreografati).
Certo come già detto stereotipi e cadute di stile non mancano:
Semi distruzione della Casa Bianca simbolo del potere (davvero a difesa del suo ingresso ci sono solo una ventina di uomini dalla pessima mira armati di pistole?) e catarsi finale con i super terroristi sgominati.
Presidente USA integerrimo, nobile, tenace, generoso, magnanimo e dal fascino hollywoodiano.
Cattivi subdoli, perversi, dal ghigno beffardo, crudeli, e stavolta pure Nord-coreani.
Congegno di distruzione planetaria progettato perché sia impossibile fermarlo (tipo "arma fine di mondo" del Dott. Stranamore).
Entourage del presidente incapace di gestire la crisi in quanto formato da idioti, salvo uno che riconosce la supremazia totale del protagonista affidandogli il destino del mondo.
Stoico sacrificio patriottico degli ostaggi di fronte al sadismo compiaciuto dei sequestratori.
Insomma gli elementi sono ricorrenti (e ancora lo saranno in futuro) e probabilmente potevano essere gestiti meglio, ma prendendo lo spettacolo alla leggera l'ho trovato tutto sommato godibile.
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ultimoboyscout
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giovedì 23 maggio 2013
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la lunga notte della casa bianca.
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Mike Banning, ex agente dei servizi segreti, è l'ultima speranza degli Stati Uniti d'America: spietati terroristi nordcoreani hanno preso in ostaggio nientepopodimenoche il Presidente in persona e tutto il suo staff e si sono asserragliati all'interno dell'impenetrabile bunker della Casa Bianca, minacciando di uccidere i prigionieri e di far esplodere a terra tutte le testate nucleari statunitensi. Film decisamente attuale, che esce proprio nel momento in cui monta la tensione tra le due Coree e gli Stati Uniti sullo sfondo, un thriller d'azione a venature politiche ma anche un film di riscatto, di rinascita e sulle seconde occasioni. Cast notevolissimo diretto da uno che ci sa fare come Fuqua: la storia non è originale e tutti sappiamo appena inizia come andrà a finire il film, ma il regista è bravissimo nel non far perdere tensione, nel non concedere cali di ritmo pigiando sempre sull'acceleratore e nell'offrire dell'ottimo e sano intrattenimento.
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Mike Banning, ex agente dei servizi segreti, è l'ultima speranza degli Stati Uniti d'America: spietati terroristi nordcoreani hanno preso in ostaggio nientepopodimenoche il Presidente in persona e tutto il suo staff e si sono asserragliati all'interno dell'impenetrabile bunker della Casa Bianca, minacciando di uccidere i prigionieri e di far esplodere a terra tutte le testate nucleari statunitensi. Film decisamente attuale, che esce proprio nel momento in cui monta la tensione tra le due Coree e gli Stati Uniti sullo sfondo, un thriller d'azione a venature politiche ma anche un film di riscatto, di rinascita e sulle seconde occasioni. Cast notevolissimo diretto da uno che ci sa fare come Fuqua: la storia non è originale e tutti sappiamo appena inizia come andrà a finire il film, ma il regista è bravissimo nel non far perdere tensione, nel non concedere cali di ritmo pigiando sempre sull'acceleratore e nell'offrire dell'ottimo e sano intrattenimento. Fuqua conduce con mano più veloce che raffinata per batture sul tempo il quasi identico "White House down" del catastrofista Emmerich mentre Butler, dopo qualche flop, ha tutto per essere il perfetto "one man army", una sorta di "Die hard alla Casa Bianca", l'uomo che oltre ai terroristi deve uccidere i demoni che lo tormentano. La violenza non manca, anzi eccede, è il classico action all'americana che rappresenta la fragilità delle istituzioni. Ma il film è robusto e non va sottovalutato.
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elgatoloco
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mercoledì 27 dicembre 2017
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olympus has fallen buon film d'azione
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"Olympus Has Fallen"(2013, Antonie Fuqua), film d'azione che ì anche un"Instant movie", salvo che l'espressione si applica piuttosto all'"instant book"... Nel 2013 il "pericolo nordcoreano"era forse meno attuale, anzi sicuramente meno attuale a livello mediatico, forse non a livello strategico e di previsioni tattiche, certo a livello geopolitico qualche timore a riguardo era stato manifestato... pur se i mass-media non l'avevano raccolto, comunque minimizzato. Oggi, dato che le schermaglie(diplomatiche e non solo)tra Trump e il presidente-dittatore nordcoreano sono quasi quotidiane, il film si ripropone come opera estreamente attuale.
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"Olympus Has Fallen"(2013, Antonie Fuqua), film d'azione che ì anche un"Instant movie", salvo che l'espressione si applica piuttosto all'"instant book"... Nel 2013 il "pericolo nordcoreano"era forse meno attuale, anzi sicuramente meno attuale a livello mediatico, forse non a livello strategico e di previsioni tattiche, certo a livello geopolitico qualche timore a riguardo era stato manifestato... pur se i mass-media non l'avevano raccolto, comunque minimizzato. Oggi, dato che le schermaglie(diplomatiche e non solo)tra Trump e il presidente-dittatore nordcoreano sono quasi quotidiane, il film si ripropone come opera estreamente attuale. Prescindo qui da una considerazione ideologica sul film, pur rilevando (credo sia impossibile non farlo)il buon tasso di retorica nell'esaltazione dell'eroismo del protagonista MIke Banning(l'attore Gerard Butler, invero non molto espressivo, riesce però a caratterizzare sufficientemente il persosnaggio), nel"God save America"etc., ma bisogna considerare che, per l'uomo della strada americano, anzi meglio nordamericano , complici i media dalla guerra fredda in poi(ossia la continuazione della Seconda Guerra Mondiale con altri metodi, altre ideologie e altri nemici)il bomobrdamento sui pericoli, le autodifese etc. è più che martellante... Film d'azione efficace, con una punta di suspense forse non indispensabile per gli amanti del genere, ma necessaria per gli altri, "OLympus Has Fallen"solleva interrogativi certo"brucianti"perché drammaticamente(forse non acnora tragicamente attuaali), nonostante la carica troppo forte di"americanismo", il tasso di anticomunismo"maccartista" ancora presente, come anche la retorica di un certo razzismo, per cui gli Asiatici sarebbero di per sè crudeli etc., elmento su cui si insiste fin troppo, ma i passaggi del"dramma d'azione"sono ben delineati, Morgan Freeman è una garanzia(scherzando potremmo dire che l'avevamo vistoo già presidente USA in alcuni film precedenti, ora è retrocesso, qui, a mero presidente della Camera-portavoce della Presidenza), Aaroon Echkhart è un presidente discreto, Angela Bassett(come dal canto suo Freeman)una garanzia, mentre gli altri ruoli sono ripartiti con un certo criterio. Punte massime della suspense: l'attacco iniziale alla macchina presidenziale, con la morte della"first lady", l'attacco alla White House e il finale incandescnete e"salvifico"per chi crede ancora nelle"magnifiche sorti e progressive"dell'Occidente... El Gato
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