L'interrogativo che subito m'è saltato in mente non appena conclusa la proiezione de La sedia della felicità al Festival d Torino è stato: siamo davanti a una delle più grandi occasioni mancate?
Vediamo un po'.
La regia e le idee di Mazzacurati sono come sempre molto originali, e in Italia non è certo una consuetudine. Il regista padovano riesce perfino a supplire a un lavoro di sceneggiatura grossolano che fa acqua da tutte le parti (Doriana Leondef e Marco Pettinello non sono evidentemente degli specialisti in materia: non si firma col sorriso una sceneggiatura simile neanche se poi la dovesse dirigere Kubrik!!!).
Per fortuna Mazzacurati stringe un patto con lo spettatore, un voto all'incredulità, e noi ci stiamo. Ma ecco in agguato i due attori protagonisti. Scialbi, monocorde, esteticamente bruttini. Mastandrea - con un'unica faccia, ma almeno ce l'ha - tenta di salvarsi con delle smorfie che fanno rimpiangere i Vanzina, e in piccola parte ci riesce. La Ragonese neanche quello, è un disastro su tutti i fronti: senza volto (e per un'attrice è un bel problemino!), femminile meno venti, stonata, sempre incerta, annoiata. Insomma proprio cagna. Si può dire? Cagna!! (come fece Virzì a dirigerla bene è ufficialmente il quarto segreto di Fatima).
Battiston non ha colpe, è un personaggio irrisolto sulla carta, un cattivo che non è cattivo. Che senso ha? Anche se sarebbe più giusto chiedersi che senso ha una favola senza il cattivo... Cameo di Orlando e Bentivoglio gigione e imbarazzante, grande assente Marco Messeri.
Ed ora l'errore più grave: cos'è La sedia della felicità?! Perché è stato scelto un titolo simile? Ma anche solo l'amministrazione di Rai Cinema non si è resa conto che la sola funzione che ha un titolo del genere è quella di tenere il pubblico ben lontano dalla sala?? Che è obbiettivamente insulso e repellente? Anche se lo stesso La Passione per una commedia fu un passo falso non da poco.
Eppure c'è qualcosa nel film, nello sguardo confusionato e indulgente di Mazzacurati, qualcosa che monda tutti questi errori, a monte e a valle. E non c'entrano nulla tutte quelle baggianate sul Nord-Est che hanno accompagnato il film al festival. E' qualcosa di più intimo, di personale e commovente, di unico e speciale. Qualcosa che non si può recensire, come quando si cammina soli per istrada, d'inverno, e svoltando l'angolo s'incrocia una banda che suona. E' stonata, sono tutti fuori tempo, dai fiati escono perlopiù pernacchie e i tamburi sono fastidiosi e sproporzionati e assordanti, eppure qualcosa ci tocca dentro, qualcosa che non sappremmo dire, ma torniamo felici verso casa, con attorno una stramba energia tutta nuova. Ecco cosa vuol dire lo sguardo di un Regista.
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romifran
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venerdì 25 aprile 2014
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intrigante!
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Non ho ancora visto il film (penso che andrò oggi pomeriggio); ma la tua recensione intrigante e raffinata (nonostante le critiche feroci!) mi ha molto incuriosita. Che bella quella chiosa finale sulla banda stonata che, svoltato un angolo, ci lascia nel cuore energia e allegria, nonostante le sue sbavature musicali... Che piacere leggere critiche fondate, motivate, intelligenti... Depone a favore del cinema, del buon cinema e ci fa sperare che la settima arte possa diventare sempre migliore, col contributo di un pubblico assennato e colto che rifugge dagli stereotipi e dai luoghi comuni... quei tristissimi: "Bello, ma...", "Non andateci, è brutto!", "Rivoglio i soldi del biglietto..." Congratulazioni!
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no_data
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venerdì 25 aprile 2014
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pier71 hai colto nel segno
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@Pier71 - Non posso che essere d'accordo pienamente con la tua recensione, che coglie profondamente e perfettamente tutto lo spirito di questo film, includendo le pecche e i pregi. Bravo, ben fatto. Complimenti, mi hai perfino chiarito quello che mi ronzava in testa dopo aver visto questo piacevole film e mi aveva lasciato con una sensazione un po' vaga. Grazie.
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fafia61
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lunedì 28 aprile 2014
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grottesco
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Credo che tu sia stato fin troppo buono. Primo tempo passabile;secondo tempo disastroso e inguardabile, con improponibili sedute spiritiche,preti farlocchi, orsi di cartapesta,montanari folli e inappropriati,e poi maghi, piazzisti,fiorai,ecc....e in mezzo i due protagonisti sempre con le stesse facce!! Insomma troppo goffo e surreale,per non dire grottesco.......peccato!!l'idea iniziale era buona!!
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r. simoni
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lunedì 28 aprile 2014
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si ma quella banda che incontri non la paghi...
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a poesia sei bravo, ma stiamo parlando veramente di una gran porcata qui... 3 stelle? Cioè io mi sa che da adesso in poi guarderò che voto danno le persone che a sta frescaccia hanno dato 3-4-5 stelle e se date un bel voto me ne resto a casa... pazzesco.
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