il ciadiano
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venerdì 23 ottobre 2020
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non il futuro ma il presente
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Forse con una trama e un finale scontato, forse con le scene d'azione un po' troppo prolungate, forse con qualche cinismo di troppo ma la grande virtù di Elysium è di presentarci l'oggi in tutta la sua crudezza.
E' fin troppo facile e forse banale fare il parallelo ma sicuramente ci aiuta a mettere il nostro cuore dalla parte giusta.
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darkovic
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sabato 31 ottobre 2015
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futuro prossimo
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Mi addentro nel territorio a me quasi sconosciuto di una recensione di un film di fantascienza,un genere che non mi ha mai fatto impazzire
Ma devo dire che dopo avere apprezzato il primo film del regista sudafricano,non voglio fare paragoni ma cercare di espletare la mia recensione dopo avere visto questo film.
A me ,devo dire ,e' piaciuto molto,sara' la sceneggiatura ,secondo me ottima,il ritmo sempre alto ,l'azione sempre presente,i buoni effetti speciali,le buone idee fantascientifiche in generale
Credevo difficile apprezzare questo genere ma quando la trama e' avvincente e coerente , una visione del futuro credibile,sopratutto un futuro in cui un elite si allontanera' o si rinchiudera' da un resto del mondo nel caos , e una fotografia ottima ,passa naturalmente in secondo piano la recitazione dei,pur bravi attori,Damon ,Luna e Foster,ma che certo difficilmente riescono a trasmettere delle forti emozioni visto il genere e il ritmo del film.
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Mi addentro nel territorio a me quasi sconosciuto di una recensione di un film di fantascienza,un genere che non mi ha mai fatto impazzire
Ma devo dire che dopo avere apprezzato il primo film del regista sudafricano,non voglio fare paragoni ma cercare di espletare la mia recensione dopo avere visto questo film.
A me ,devo dire ,e' piaciuto molto,sara' la sceneggiatura ,secondo me ottima,il ritmo sempre alto ,l'azione sempre presente,i buoni effetti speciali,le buone idee fantascientifiche in generale
Credevo difficile apprezzare questo genere ma quando la trama e' avvincente e coerente , una visione del futuro credibile,sopratutto un futuro in cui un elite si allontanera' o si rinchiudera' da un resto del mondo nel caos , e una fotografia ottima ,passa naturalmente in secondo piano la recitazione dei,pur bravi attori,Damon ,Luna e Foster,ma che certo difficilmente riescono a trasmettere delle forti emozioni visto il genere e il ritmo del film.
Unico difetto,secondo me, un finale che nonostante la lunghezza,delle scene di azione e combattimenti, sembra un po' troppo facile,non so,ma sembra che il lieto fine sia un po troppo forzato e ovvio ,con la morte dell'eroe e la salvezza del bisognoso,sopratutto ci si domanda come mai le elite che si sono rinchiuse su Elysium ,non abbiano pensato di installare cosi perfette macchine di guarigione anche sulla terra ,almeno per evitare queste scorribande e proteggersi.
Comunque ottimo e da non perdere ,sopratutto in un genere ,secondo me difficile , da sceneggiare e dirigere ,e rendere cosi credibile .
Peccato per le tante recensioni negative per un opera sicuramente complessa e difficile ,dunque apprezzabile,ma non giudico,ognuno ha i suoi gusti,sopratutto non essendo un estimatore di fantascienza e avendoni visti pochi di film del genere,credo che le recensioni cosi negative siano anche per avere apprezzato altre opere di questo genere migliori,dunque se avete dei consigli di visione da darmi ,sarebbero molto apprezzati,un grazie in anticipo
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cristianshady
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venerdì 26 giugno 2015
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occasione sprecata
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Come il rigore di Baggio ai mondiali 1990, questo film è un tiro fuori porta di poco...il film si perde nella narrazione, personaggi stereotipati, trama quasi scontata fanno da contraltare ad una sceneggiatura ottima, ambientazione da brividi, ottimi effetti speciali...è sicuramente meglio District 9...
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tank87
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venerdì 17 aprile 2015
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davvero un bel film
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Eguagliare district 9 è impossibile ma questo film merita veramente
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stefano bruzzone
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mercoledì 4 marzo 2015
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avvincente
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effetti speciali strabilianti, ottima fotografia e sceneggiatura, seppur in pieno stile american-fantascienza, ben scritta e articolata senza creare troppi pensieri allo spettatore il quale può godersi appieno effetti speciali da oscar. Cast importante che ben si comporta e una regia abile e precisa fanno di questo film un ottimo film anche se riservato agli amanti del genere.
Voto: 7,5
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ashtray_bliss
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giovedì 18 settembre 2014
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elysium- parabola colma di simbolismi profondi.
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Come ogni film di fantascienza che si rispetti, anche Elysium non offre solo intrattenimento goliardico o effimero ma cattura lo spettatore e lo invita a pensare, a ragionare, dubitare e porsi domande importanti. Sia per l'oggi che viviamo sia per il domani che erediteranno le generazioni future. Perche' tutte le premesse impiegate in Elysium sembranno realizzarsi alla velocita' della luce e diventando realta' in un futuro ben piu' vicino del 2154: Iniziando dalla sovrappopolazione del pianeta, che esaurisce tutte le risorse naturali della Terra rendendo impossibile ospitare tutti quanti gli esseri umani e i loro bisogni, in costante aumento; passando poi ad un altro progetto molto caro agli scienziati Nasa, quello della colonizzazione dello spazio.
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Come ogni film di fantascienza che si rispetti, anche Elysium non offre solo intrattenimento goliardico o effimero ma cattura lo spettatore e lo invita a pensare, a ragionare, dubitare e porsi domande importanti. Sia per l'oggi che viviamo sia per il domani che erediteranno le generazioni future. Perche' tutte le premesse impiegate in Elysium sembranno realizzarsi alla velocita' della luce e diventando realta' in un futuro ben piu' vicino del 2154: Iniziando dalla sovrappopolazione del pianeta, che esaurisce tutte le risorse naturali della Terra rendendo impossibile ospitare tutti quanti gli esseri umani e i loro bisogni, in costante aumento; passando poi ad un altro progetto molto caro agli scienziati Nasa, quello della colonizzazione dello spazio. Elysium non e' altro che l'adattamento di un progetto realmente esistente su carta (al momento), ovvero il Toro di Stanford, progetatto da studiosi Nasa presso l'omonima universita' americana. Finendo col eterno contrasto e scontro tra classi sociali abbienti e quelle povere. Una visione ostentatamente marxista dell'eterna sete di potere; i ricchi vogliono mantenere il loro status quo, i poveri lottano per ribaltare la situazione. Questo e' sempre accaduto e cosi continuera' ad essere. Nessuno desidera l'uguaglianza, solo il dominio e potere sul resto della popolazione. Ultimo ma non irrilevante tema del film: l'alienazione. Persone che parlano coi robot, ai quali si rivolgono per poter giustificare le loro azioni. Il robot non ha ancora sostituito l'essere umano ma da li' a farlo, il passo e' veramente breve.
Fantascienza e attualita' come sempre vanno a pari passo, si alimentano l'una dallaltra e fanno da filo conduttore durante lo svolgimento della trama, ed Elysium ne e' una ulteriore conferma.
Un film decisamente riuscito che mescola in modo sempre bilanciato elementi di un oggi in decadenza con un domani sempre piu' scuro, ostile e difficile da vivere. Nell'immaginario di Blomkamp, nel 2154 si pagano tutti gli errori delle decadi precedenti e la Terra non e' altro che un amaro ricordo del tempo che fu: ambientato in una Los Angeles grigia (letteralmente) e distrutta, dove la maggior parte della popolazione si divide tra poverta' estrema, classe operaia e criminalita', non c'e' spazio per la speranza di un mondo migliore. La rassegnazione e desolazione regna su tutto. Anche le cure sulla Terra non esistono piu', poiche' sono diventate esclusivo beneficio dei ricchi, che anni prima abbandonarono il pianeta per abitare Elysium, un habitat spaziale esclusivamente destinato ai piu' abbienti e potenti. Un mondo parallelo, un paradiso extra-terrestre dove regna il benessere, la legalita', i colori (contrapposti al grigiume terreno) e la possibilita' di curare qualsiasi malattia. Quest'ultima diviene presto la ragione numero uno di diverse ondate di immigrazione le quali vengono sistematicamente respinte da un capo della sicurezza tenace e despotico, incarnato da una cattivissima Jodie Foster, disposta a tutto pur di prendere nelle sue mani le redini di Elysium. E si ritorna al tema di partenza, l'onnipresente sete di controllo e potere.
Attorno a queste condizioni, si svolge la trama che segue le imprese di Max (Damon) un operaio con precedenti penali in liberta' vigilata che vedra' la sua vita crollare quando verra' contaminato da una potente scarica di radiazioni. Gli restano soltanto 5 giorni di vita che vengono alleviati da farmaci che somministrano medici-robot. Ma Max vuole riscattarsi e sa che l'unica chance che ha e' atterrare su Elysium clandestinamente. Da li' si avvia una serie di eventi che terranno lo spettatore col fiato sospeso fino alla fine per vedere lo svolgersi della vicenda. Ricco di azione, colpi di scena, adrenalina, suspence, violenza (mai grauita, sia ben inteso!) e tanta grafica curata nei minimi dettagli per ricreare perfettamente e minuziosamente il "domani" nel quale si svolge il film, Elysium tenta di non deludere nessuno. E ci riesce. Chiunque sappia cercare bene e scavare a fondo, oltre l'apparenza ci trovera' una parabola zeppa di significati, una metafora istruttiva su quello che abbiamo e su quello che ci ritroveremo ad avere domani. Intrattenimento e istruttivita' e' cio che sta alla base della pellicolla in questione.
Ottima la scenografia, veramente accurta ed impeccabile, molto valida la fotografia, in particolar modo l'intercambiare gli albienti gelidi e "metallici" delle basi operative, con i colori color grigio e seppia che regnano negli esterni della citta' losangelina (appunto a sottolineare il degrado e la distruzione) totalmente contrapposti ai vividi ed illuminati esterni che regnano su Elysium, il paradiso (Extra)terrestre dei piu' potenti.
Ottimo il lavoro della regia, mai banale o scadente ma che riesce ad interessare e appassionare i suoi spettatori offrendo un intrattenimento, appunto, di qualita' con molteplici spunti di riflessione.
Inutile soffermarsi sulla recitazione di Matt Damon che tiene in piedi praticamente tutto il film. Damon e' un ottimo attore che non ha nulla da dimostrare al grande pubblico , in piu' e' totalmente a suo agio in ruoli d'azione dopo anni di esperienza con i vari Bourne. Veramente validi anche tutti i personaggi di supporto che ruotano attorno a Max. Brava e cattiva la Foster anche se occupa veramente una piccola parte in tutto il film.
Mi sento di consigliare vivamente questa pellicola, sia che cerchiate un buon film d'azione e fantascienza, sia che vogliate cogliere un significato dalla visione di un film (Sempre preferibile che non guardare un film vuoto e privo di un nucleo), troverete in Elysium pane per i vostri denti.
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ashtray_bliss
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domenica 3 agosto 2014
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parabola colma di significati. per oggi e domani.
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Come ogni film di fantascienza che si rispetti, anche Elysium non offre solo intrattenimento goliardico o effimero ma cattura lo spettatore e lo invita a pensare, a ragionare, dubitare e porsi domande importanti. Sia per l'oggi che viviamo sia per il domani che erediteranno le generazioni future. Perche' tutte le premesse impiegate in Elysium sembranno realizzarsi alla velocita' della luce e diventando realta' in un futuro ben piu' vicino del 2154: Iniziando dalla sovrappopolazione del pianeta, che esaurisce tutte le risorse naturali della Terra rendendo impossibile ospitare tutti quanti gli esseri umani e i loro bisogni, in costante aumento; passando poi ad un altro progetto molto caro agli scienziati Nasa, quello della colonizzazione dello spazio.
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Come ogni film di fantascienza che si rispetti, anche Elysium non offre solo intrattenimento goliardico o effimero ma cattura lo spettatore e lo invita a pensare, a ragionare, dubitare e porsi domande importanti. Sia per l'oggi che viviamo sia per il domani che erediteranno le generazioni future. Perche' tutte le premesse impiegate in Elysium sembranno realizzarsi alla velocita' della luce e diventando realta' in un futuro ben piu' vicino del 2154: Iniziando dalla sovrappopolazione del pianeta, che esaurisce tutte le risorse naturali della Terra rendendo impossibile ospitare tutti quanti gli esseri umani e i loro bisogni, in costante aumento; passando poi ad un altro progetto molto caro agli scienziati Nasa, quello della colonizzazione dello spazio. Elysium non e' altro che l'adattamento di un progetto realmente esistente su carta (al momento), ovvero il Toro di Stanford, progetatto da studiosi Nasa presso l'omonima universita' americana. Finendo col eterno contrasto e scontro tra classi sociali abbienti e quelle povere. Una visione ostentatamente marxista dell'eterna sete di potere; i ricchi vogliono mantenere il loro status quo, i poveri lottano per ribaltare la situazione. Questo e' sempre accaduto e cosi continuera' ad essere. Nessuno desidera l'uguaglianza, solo il dominio e potere sul resto della popolazione. Ultimo ma non irrilevante tema del film: l'alienazione. Persone che parlano coi robot, ai quali si rivolgono per poter giustificare le loro azioni. Il robot non ha ancora sostituito l'essere umano ma da li' a farlo, il passo e' veramente breve.
Fantascienza e attualita' come sempre vanno a pari passo, si alimentano l'una dallaltra e fanno da filo conduttore durante lo svolgimento della trama, ed Elysium ne e' una ulteriore conferma.
Un film decisamente riuscito che mescola in modo sempre bilanciato elementi di un oggi in decadenza con un domani sempre piu' scuro, ostile e difficile da vivere. Nell'immaginario di Blomkamp, nel 2154 si pagano tutti gli errori delle decadi precedenti e la Terra non e' altro che un amaro ricordo del tempo che fu: ambientato in una Los Angeles grigia (letteralmente) e distrutta, dove la maggior parte della popolazione si divide tra poverta' estrema, classe operaia e criminalita', non c'e' spazio per la speranza di un mondo migliore. La rassegnazione e desolazione regna su tutto. Anche le cure sulla Terra non esistono piu', poiche' sono diventate esclusivo beneficio dei ricchi, che anni prima abbandonarono il pianeta per abitare Elysium, un habitat spaziale esclusivamente destinato ai piu' abbienti e potenti. Un mondo parallelo, un paradiso extra-terrestre dove regna il benessere, la legalita', i colori (contrapposti al grigiume terreno) e la possibilita' di curare qualsiasi malattia. Quest'ultima diviene presto la ragione numero uno di diverse ondate di immigrazione le quali vengono sistematicamente respinte da un capo della sicurezza tenace e despotico, incarnato da una cattivissima Jodie Foster, disposta a tutto pur di prendere nelle sue mani le redini di Elysium. E si ritorna al tema di partenza, l'onnipresente sete di controllo e potere.
Attorno a queste condizioni, si svolge la trama che segue le imprese di Max (Damon) un operaio con precedenti penali in liberta' vigilata che vedra' la sua vita crollare quando verra' contaminato da una potente scarica di radiazioni. Gli restano soltanto 5 giorni di vita che vengono alleviati da farmaci che somministrano medici-robot. Ma Max vuole riscattarsi e sa che l'unica chance che ha e' atterrare su Elysium clandestinamente. Da li' si avvia una serie di eventi che terranno lo spettatore col fiato sospeso fino alla fine per vedere lo svolgersi della vicenda.
Ricco di azione, colpi di scena, adrenalina, suspence, violenza (mai grauita, sia ben inteso!) e tanta grafica curata nei minimi dettagli per ricreare perfettamente e minuziosamente il "domani" nel quale si svolge il film, Elysium tenta di non deludere nessuno. E ci riesce. Chiunque sappia cercare bene e scavare a fondo, oltre l'apparenza ci trovera' una parabola zeppa di significati, una metafora istruttiva su quello che abbiamo e su quello che ci ritroveremo ad avere domani. Intrattenimento e istruttivita' e' cio che sta alla base della pellicolla in questione.
Ottima la scenografia, veramente accurta ed impeccabile, molto valida la fotografia, in particolar modo l'intercambiare gli albienti gelidi e "metallici" delle basi operative, con i colori color grigio e seppia che regnano negli esterni della citta' losangelina (appunto a sottolineare il degrado e la distruzione) totalmente contrapposti ai vividi ed illuminati esterni che regnano su Elysium, il paradiso (Extra)terrestre dei piu' potenti.
Ottimo il lavoro della regia, mai banale o scadente ma che riesce ad interessare e appassionare i suoi spettatori offrendo un intrattenimento, appunto, di qualita' con molteplici spunti di riflessione.
Inutile soffermarsi sulla recitazione di Matt Damon che tiene in piedi praticamente tutto il film. Damon e' un ottimo attore che non ha nulla da dimostrare al grande pubblico , in piu' e' totalmente a suo agio in ruoli d'azione dopo anni di esperienza con i vari Bourne. Veramente validi anche tutti i personaggi di supporto che ruotano attorno a Max. Brava e cattiva la Foster anche se occupa veramente una piccola parte in tutto il film.
Mi sento di consigliare vivamente questa pellicola, sia che cerchiate un buon film d'azione e fantascienza, sia che vogliate cogliere un significato dalla visione di un film (Sempre preferibile che non guardare un film vuoto e privo di un nucleo), troverete in Elysium pane per i vostri denti.
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inesperto
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domenica 3 agosto 2014
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davvero notevole
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Film molto allegorico, quindi sostanzioso. Il mondo resta diviso in classi anche nel futuro: quella privilegiata che vive su Elysium (una specie di mega stazione orbitante intorno alla Terra), che ha tutti i lussi e le tecnologìe, persino la sanità privata in ogni casa (cioè una macchina entro la quale ogni tipo di malattia può esser curata); e quella sfruttata, che vive sulla Terra, dove non c'è nulla se non la lotta per la sopravvivenza e una bassa aspettativa di vita. Alcuni si danno al crimine, altri lavorano disumanamente in fabbriche automatizzate, con diritti sindacali non proprio assicurati. La differenza si rivela plasticamente anche nelle lingue parlate: sulla Terra il modesto spagnolo, su Elysium il più aristocratico francese.
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Film molto allegorico, quindi sostanzioso. Il mondo resta diviso in classi anche nel futuro: quella privilegiata che vive su Elysium (una specie di mega stazione orbitante intorno alla Terra), che ha tutti i lussi e le tecnologìe, persino la sanità privata in ogni casa (cioè una macchina entro la quale ogni tipo di malattia può esser curata); e quella sfruttata, che vive sulla Terra, dove non c'è nulla se non la lotta per la sopravvivenza e una bassa aspettativa di vita. Alcuni si danno al crimine, altri lavorano disumanamente in fabbriche automatizzate, con diritti sindacali non proprio assicurati. La differenza si rivela plasticamente anche nelle lingue parlate: sulla Terra il modesto spagnolo, su Elysium il più aristocratico francese. Il protagonista Damon, lottando per guarire da un'ondata di radiazioni che l'ha ridotto in fin di vita, finisce per salvare la bambina gravemente malata della sua più cara amica d'infanzia e l'intera popolazione terrestre, dando a tutti il privilegio d'essere cittadini di Elysium e di goderne i vantaggi. Ottimo, come sempre, William Fichtner.
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contrammiraglio
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martedì 6 maggio 2014
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non molto di nuovo in orbita
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Niente di nuovo, però ci si diverte abbastanza quindi è da vedersi; unico difetto i maledetti sottotitoli bianchi su sfondo celeste chiaro, non si legge un tubo!
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claudiofedele93
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lunedì 14 aprile 2014
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elysium: fantascienza e buona politica!
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Per chi ancora ne fosse all’oscuro, dietro a quel capolavoro fantascientifico di District 9 c’è la mano del giovane regista sudafricano Neill Blomkamp, classe 1979, che grazie ad una collaborazione con Peter Jackson in passato, è riuscito nel 2012 a farsi produrre da quest’ultimo la sua opera prima. Quando, di conseguenza, si realizza un film basato sull’integrazione razziale, sulle difficoltà di comunicazione tra la specie umana e quella aliena, con un audacia ed una potenza scenica senza pari tanto da contribuire in un qualche modo a fare la storia della fantascienza recente, è giusto avere tante aspettative e in egual misura paure per i lavori successivi; per questo ed molti altri motivi il nuovo progetto del regista (nato a Johannesburg), chiamato fin da subito semplicemente Elysium, ha sempre goduto di una certa attenzione fin da quando fu annunciato ufficialmente.
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Per chi ancora ne fosse all’oscuro, dietro a quel capolavoro fantascientifico di District 9 c’è la mano del giovane regista sudafricano Neill Blomkamp, classe 1979, che grazie ad una collaborazione con Peter Jackson in passato, è riuscito nel 2012 a farsi produrre da quest’ultimo la sua opera prima. Quando, di conseguenza, si realizza un film basato sull’integrazione razziale, sulle difficoltà di comunicazione tra la specie umana e quella aliena, con un audacia ed una potenza scenica senza pari tanto da contribuire in un qualche modo a fare la storia della fantascienza recente, è giusto avere tante aspettative e in egual misura paure per i lavori successivi; per questo ed molti altri motivi il nuovo progetto del regista (nato a Johannesburg), chiamato fin da subito semplicemente Elysium, ha sempre goduto di una certa attenzione fin da quando fu annunciato ufficialmente. Il ritorno di Blomkamp, dopo il successo di critica e pubblico del 2012, che si mette in proprio e scrive ancora una volta una storia che lo vede dietro alla macchina da presa, sarà l’occasione per dare la piena conferma delle doti del giovane autore? Elysium è un semplice blockbuster o nutre in sé qualche particolare ambizione?
Nell’anno 2154 esistono due classi di persone: i ricchi che vivono su una stazione spaziale artificiale immacolata chiamata Elysium e tutti gli altri che vivono su una Terra ormai sovrappopolata e in decadenza. La Segretaria di Stato Delacourt (Jodie Foster) è disposta a tutto pur di preservare lo stile di vita lussuoso dei cittadini di Elysium, ma questo non impedisce certo alla popolazione della Terra di cercare di accedervi con ogni mezzo a sua disposizione. Sarà Max (Matt Damon) ad accettare di un intraprendere una missione completamente folle e disparata per tentare di riportare l’equilibrio tra i due mondi.
Elysium si presenta fin dalle prime sequenze ai nostri occhi come un blockbuster atipico, dove alle tante scene d’azione e battaglie si unisce un messaggio forte, chiaro, che risuona cristallino fino alla fine della pellicola; per questo preciso motivo il secondo lavoro fatto da Neill Blomkamp ha il privilegio non solo di mostrarsi concretamente valido sotto molti punti di vista, primo tra tutti la sceneggiatura e la regia, ma anche di saper dare conferma che tutto quello che di buono ed eccellente si era visto in District 9 non era stato solo un caso o una mera coincidenza. Elysium per certi aspetti è un lungometraggio che si collega molto bene alla prima fatica del regista, grazie sopratutto ad un reparto estetico e a delle scenografie che ricordano molto la Johannesburg in lotta per la supremazia della razza umana. Tuttavia, laddove nell’opera del suo esordio il regista sudafricano cercava di adattare al meglio una fantascienza verosimile e moderna lavorando principalmente su una determinata allegoria e proponendo temi importanti come la tolleranza, il rispetto verso chi è diverso da noi o chi appartiene ad un altro universo, argomenti che essenzialmente erano alla base della pellicola, qui ci si allontana dalla Terra dei giorni nostri per fare un salto nel futuro di circa cento anni o poco più; a qualcuno potrà sembrare un qualcosa di poco conto, ma la scelta spazio-temporale è uno degli aspetti più importanti di questa produzione, in quanto già dalla data (2154) il regista vuole mandare un messaggio forte e chiaro affinché sia ben evidente che poco, alla fine, è il tempo che separa l’uomo tra l’oggi ed il domani di cui lui racconta.
Un film che dunque, al contrario dell’ottima fantascienza di Duncan Jones che abbiamo potuto apprezzare con Source Code o meglio ancora in Moon, la quale lavora più sui concetti e sui topoi fantascientifici (l’esplorazione dello spazio, i cloni etc…), cerca di fare del genere un punto di partenza attraverso il quale costruire una precisa struttura sociale su cui poi, a sua volta, muovere una violenta critica alla società. Blomkamp, come per District 9, non riesce proprio ad immaginare un mondo privo di umiliati e offesi, di gente unicamente ricca e di uomini e donne mossi da buoni sentimenti ed è per questo che Elysium, proprio come il suo precedente lavoro, gode al suo interno di un ottimo e profondo messaggio politico che si rivela sempre essere a fianco dei poveri ed al contempo spietato verso coloro che vivono e godo di benefici sulle spalle delle persone che rischiano la vita ogni giorno. Un particolare, questo qua, che inizia ad essere il marchio di fabbrica dell’autore, anche se tale assioma verrà confermato solo dalle sue future produzioni.
Tecnicamente il prodotto è valido, stiamo dopo tutto parlando di una regia camaleontica che qui si prende persino qualche libertà come ad esempio quella di voler omaggiate più e più volte videogiochi e film di genere e impostare qualche sequenza a rallentatore per enfatizzare la spettacolarità. Niente da eccepire, dunque, per quanto riguarda il talento di Blomkamp anche se stavolta è apparso molto più sperimentale con la telecamera in mano rispetto al passato. In definitiva bisogna comunque ammettere che quello che abbiamo tra le mani è sì un film realizzato per attirare giovani e puramente di intrattenimento, ma diretto sempre con intelligenza e con una padronanza tecnica mai invadente o eccessiva.
Elysium è davvero un valido film, un blockbuster atipico, intelligente e curato anche per quanto riguarda gli effetti speciali e le tante scene di azione; figlio dei più grandi film fantascientifici (tra i quali ci inseriamo anche il film Pixar Wall*e a cui Blomkamp si è senza dubbio ispirato nel ricreare gli ambienti malati, sovraffollati e inquinati del pianeta Terra) la seconda fatica del regista scoperto da Peter Jackson è minore solo alla prima in quanto non possiede la potenza narrativa né la profondità morale di cui era intriso District 9, che tutt’oggi dimostra di essere ancora un eccezionale film, erede delle storie del passato ed innovatore. Non fraintendete tuttavia il nostro giudizio, poiché Elysium è comunque uno dei miglior blockbuster in circolazione, che grazie ad un convincente Matt Damon, ad una straordinaria Jodie Foster e a Sharlto Copley sopra le righe ma incisivo, riesce a conquistare per il carisma dei suoi personaggi e la sua storia tanto semplice quanto alla fin fine abbastanza complicata nella messa in scena. Un prodotto, dunque, che trova una coerenza ed una continuità con quanto già visto in passato, che ancora fa parlare e focalizza l’attenzione su i poveri e mette quest’ultimi al centro di una realtà che se non è quella di oggi sarà quella di domani, ma il futuro di cui si parla adesso non è quello indefinito e impossibile da concretizzarsi, ma bensì quello che ogni giorno sembra avvicinarsi sempre di più al nostro presente. Neill Blomkamp firma così un secondo lungometraggio che non deluderà gli amanti del genere e gli appassionati cinematografici, ma l’aspetto più importante di tutta l’intera produzione sta nel fatto di darci la conferma che dopo Duncan Jones, anche Blomkamp è intenzionato a fare la migliore fantascienza possibile e a realizzare pellicole di spessore. Come premesse, queste, non sono niente affatto da prendere alla leggera!
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