max1171
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giovedì 19 dicembre 2013
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una pietà
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Sono andato solo perché prima di esprimere un'opinione era giusto vedere il film. Purtroppo le mie perplessità sono state tutte confermate. Il cast presenta degli attori sicuramente di rilievo nazionale (quando De Sica/Parenti chiamano tutti rispondono) ma il film è veramente scadente!!! Pessime e ritrite le battute (battute ... diciamo battute) lasciate perdere. Andate a vedere tutto tranne questo!
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(di pascale marie)
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brian77
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venerdì 20 dicembre 2013
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è proprio finita
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Sono curioso di sapere per quali gag si è riso in questo film.
Personalmente ho trovato simpatico solo quello con De Sica, vagamente nella linea paradossale dei vecchi cinepanettoni. Luca e Paolo erano impacciati, Lillo e Greg mi trasmettevano solo un terribile imbarazzo: risate, con loro, manco l'ombra. Tutta la storia con Raffaella Carrà, poi, lascia costernati.
Mi spiace aver visto il film in una sala semideserta, suppongo perché questi film riempiono davvero solo tra il 24 dicembre e il 1 gennaio. Ma vorrei capire se il pubblico ride davvero alle gag di Lillo e Greg. Quasi quasi torno a vederlo nei giorni festivi, per sentire con le mie orecchie, perché quelle dei critici mi sa che sono condizionate dalla presunta "superiorità" di una comicità astratta e puerile rispetto all'antica e classica comicità corporea.
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(di anthonius)
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(di _cobra_)
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paolo salvaro
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mercoledì 25 dicembre 2013
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l'ultima fatica di neri parenti
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E così dopo un decennio abbondante di stupro collettivo, Neri Parenti e Christian De Sica hanno deciso di risparmiare nuove sofferenze al mondo del cinema e agli spettatori che anche quest'anno, da quanto leggo, si sono precipitati a vedere l'ultimo cinepanettone. Per la serie: "prenderlo nel deretano a lungo andare inizia a piacere". Non ho nemmeno la forza di fare battute su una sceneggiatura che più accattona e pessima non si può. Un sacco di commedie più o meno recenti vengono citate, prese e riprese più volte, mentre in una sola ora e mezza ci vengono proposte tre diverse storie con al centro il tema della fortuna.
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E così dopo un decennio abbondante di stupro collettivo, Neri Parenti e Christian De Sica hanno deciso di risparmiare nuove sofferenze al mondo del cinema e agli spettatori che anche quest'anno, da quanto leggo, si sono precipitati a vedere l'ultimo cinepanettone. Per la serie: "prenderlo nel deretano a lungo andare inizia a piacere". Non ho nemmeno la forza di fare battute su una sceneggiatura che più accattona e pessima non si può. Un sacco di commedie più o meno recenti vengono citate, prese e riprese più volte, mentre in una sola ora e mezza ci vengono proposte tre diverse storie con al centro il tema della fortuna. Per fortuna, in questi ultimi due film si è pensato bene almeno di "svecchiare" il cast storico dei cinepanettoni che dopo aver perduto gli storici compagni di merenda Massimo Boldi ed Enzo Salvi decide di appoggiarsi una buona volta su attori veri (almeno, in alcune parti del film). Ma andiamo con ordine ed analizziamo ciascun episodio :
1) Luca e Paolo milionari all'improvviso: voto 5. Una banale parodia di Una notte da leoni, dalla quale viene ripresa anche la scena dell'animale inaspettato, oltre che dell'appartamento sottosopra e del tizio ubriaco che ha perso la memoria. Il motivo per il quale due comici del loro livello che hanno condotto Le Iene per 9 anni, Scherzi a parte nel 2012-2013, il Festival di Sanremo nel 2011 e preso parte già a diversi film più o meno riusciti, il motivo dicevo per il quale Luca e Paolo si siano dovuti prestare ad un'umiliazione del genere mi è sconosciuto ed incomprensibile. Coinvolti in mediocri battute viste e riviste tra bare violate, merda e situazioni tanto imbarazzanti quanto poco credibili ..... sul serio, non capisco perchè si siano prestati a tutto questo. Non credo che abbiano problemi di soldi o di visibilità nazionale. Comunque sia, la loro contagiosa simpatia rende tutto sommato anche piacevole i primi 30 minuti di film nei quali non si ride ma se non altro non si piange nemmeno. Ciò non toglie che sono attori da teatro, più che da cinema (un pò come Aldo, GIovanni e Giacomo) e che il cinepanettone non era e non sarà mai il loro ambiente (per fortuna) . Talento sprecato e mai mostrato.
2) De Sica e Mandelli, lo scaramantico e lo sfigato: voto 3. Imbarazzante, inguardabile ed improponibile segmento di film. Non so se sia più penoso vedere un uomo che disonora così lo storico cognome che porta ricoprendosi di ridicolo per l'ennesima volta, oppure un idiota che si atteggia a grande comico, tentando di far ridere con la gag vecchia come l'universo del tizio che sbagliando pronuncia sputa in faccia a chi gli sta davanti. La parte centrale del film è a dir poco orrenda e se durante la prima se non altro si poteva stare serenamente in attesa di una battuta mai arrivata, qui non resta che la disperazione.
3) Lillo e Greg: il povero ed il malato di mente: voto 6. Ad anni luce di distanza dall'episodio centrale e di gran lunga migliore anche di quello di Luca e Paolo. L'unico salvabile e che preso singolarmente fa vedere il film in un'ottica completamente diversa. Tra l'altro, a differenza della più blasonata coppia, Lillo e Greg hanno dalla loro parte pure l'attenuante di non essere famosi come loro e dunque si può tranquillamente perdonarli per aver preso parte a questo scempio, reso da loro quasi gradevole. Agli amici Luca e Paolo spetta invece una bella ramanzina. Dovrebbero seriamente prendere appunti per capire come si può riuscire ad entrare anche in personaggi scritti con l'ano da gente che scrivendo sceneggiature con l'ano e dirigendo con l'ano ha comprato ville e macchinoni. Un applauso per il duo romano: la scena della partita a tennis è il punto cinematograficamente e comicamente più elevato dell'intero film.
Poco altro da dire. Siamo arrivati alla fine di un'era. Speriamo che quella in via di sviluppo sia migliore.
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film80
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mercoledì 18 dicembre 2013
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commedia riuscita ma non del tutto
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la commedia di neri parennti questa volta e risciuta non bene nel tutto. ottimo l'episodio di lillo e greg. di meno quello con de sica e mandelli. il meno riuscito e' quello di luca e paolo.comunque si merita un 2.8. migliore di christmas in love del 2004 e di ole' del 2006.
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(di gcannata)
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[+] ma sta ziuitto tu! ognuno pensa la sua!
(di film80)
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paola libro
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giovedì 2 gennaio 2014
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“colpi di fortuna”al cinema. ma dov’è la fortuna?
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Surreale e banale con una comicità più inesistente che altro. Grandi nomi nel cast di “Colpi di fortuna” con Christian De Sica, Luca Bizzari, Paolo kessisoglu,Pasquale Petrolo eClaudio Gregori,per la regia di Neri Parenti , che però non sollevano la qualità del film.
Tre storie indipendenti l’una con l’altra, accomunate da una “botta” di fortuna (o sfortuna - in base alla vostra interpretazione), di stampo comiche di cui, però, di divertente si coglie solo l’intento umoristico: gag, battute, trame, alcune molto delle quali prevedibili ed altre irreali, che anziché suscitare risate sono in grado di strappare qualche sorriso accennato a random: è il caso dei due comici genovesi, Luca e Paolo, nei panni di Mario e Piero - alla ricerca del fortunato biglietto del lotto smarrito accidentalmente – e dell’accoppiata Christian De Sica-Francesco Mandelli, i quali rappresentano rispettivamente la personificazione della fortuna (Gabriele, ricco e fortunato imprenditore tessile ossessionato dai rituali scaramantici) e della sfortuna (il traduttore mongolo portatore di jella).
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Surreale e banale con una comicità più inesistente che altro. Grandi nomi nel cast di “Colpi di fortuna” con Christian De Sica, Luca Bizzari, Paolo kessisoglu,Pasquale Petrolo eClaudio Gregori,per la regia di Neri Parenti , che però non sollevano la qualità del film.
Tre storie indipendenti l’una con l’altra, accomunate da una “botta” di fortuna (o sfortuna - in base alla vostra interpretazione), di stampo comiche di cui, però, di divertente si coglie solo l’intento umoristico: gag, battute, trame, alcune molto delle quali prevedibili ed altre irreali, che anziché suscitare risate sono in grado di strappare qualche sorriso accennato a random: è il caso dei due comici genovesi, Luca e Paolo, nei panni di Mario e Piero - alla ricerca del fortunato biglietto del lotto smarrito accidentalmente – e dell’accoppiata Christian De Sica-Francesco Mandelli, i quali rappresentano rispettivamente la personificazione della fortuna (Gabriele, ricco e fortunato imprenditore tessile ossessionato dai rituali scaramantici) e della sfortuna (il traduttore mongolo portatore di jella). Dialoghi e battute tipiche che non apportano alcunché di originale; assenza di una colonna sonora, di effetti speciali e di inquadrature tipiche del grande schermo.
Poco divertente – in base anche ai commenti di alcuni spettatori – la coppia interpretata da Lillo e Greg nei panni di un ex ballerino di Raffaella Carrà e del fratello pazzo bisognoso di cure. Frasi da non dire per non suscitare la contrarietà del “ragazzo speciale” – come lo definiscono nel copione - , scene ai limiti della realtà che più che divertire incupiscono, tengono in tensione e, talvolta, innervosiscono lo spettatore.
Insomma, una semplice trama per un film da vedere senza troppe pretese.
Paola Libro
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nino pell.
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giovedì 26 dicembre 2013
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un film complessivamente sufficiente
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Pur essendo consapevole che i film comici natalizi non sono mai stati particolarmente entusiasmanti, per lo meno spesso in passato ogni volta che ne ho visto qualcuno, sono sempre uscito dalla sala cinematografica almeno divertito e rilassato. E' il caso ad esempio proprio del film di Parenti della precedente stagione "Colpi di fulmine" che confesso mi ha lasciato nella memoria un ricordo sicuramente piacevole. Ma questa volta il mio giudizio personale sul nuovo film del regista è decisamente di un livello sotto le aspettative. Pellicola caratterizzata da 3 episodi le cui idee a livello di sceneggiatura non sono malvagie, ma che vengono sviluppate in maniera spesso puerile e grossolana o perché affondano in momenti di comicità diretta ma banale o perché a volte si nota qualche momento volgare piuttosto ostentato nella forma.
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Pur essendo consapevole che i film comici natalizi non sono mai stati particolarmente entusiasmanti, per lo meno spesso in passato ogni volta che ne ho visto qualcuno, sono sempre uscito dalla sala cinematografica almeno divertito e rilassato. E' il caso ad esempio proprio del film di Parenti della precedente stagione "Colpi di fulmine" che confesso mi ha lasciato nella memoria un ricordo sicuramente piacevole. Ma questa volta il mio giudizio personale sul nuovo film del regista è decisamente di un livello sotto le aspettative. Pellicola caratterizzata da 3 episodi le cui idee a livello di sceneggiatura non sono malvagie, ma che vengono sviluppate in maniera spesso puerile e grossolana o perché affondano in momenti di comicità diretta ma banale o perché a volte si nota qualche momento volgare piuttosto ostentato nella forma. Gli attori dal canto loro si limitano a ricalcare dei ruoli orientati verso un tipo di comicità diretta, spensierata e facilone. Senza dubbio tra essi i migliori risultano essere Lillo e Greg in quanto, nel loro stile comico, sono ormai degli attori ben blasonati e che riescono a conferire spessore ai personaggi che interpretano. Simpatico (pur non risultando tutto sommato entusiasmante) il loro episodio finale che si conclude in maniera piacevolmente ottimista per tutti i protagonisti principali coinvolti nella storia. Peccato invece per De Sica costretto a cimentarsi in una serie di scenette e trovate volgari da tipico film di terza serie (in molti film precedenti ha fatto sicuramente di meglio) e con un finale della vicenda orribilmente kitsch. Peccato davvero. Nel complesso un film sufficiente in tutto, senza infamia e senza lode, senza picchi e senza discese disastrose. Mi sarei aspettato comunque un qualcosa in più con tutta franchezza.
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alexcold83
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venerdì 27 dicembre 2013
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noioso e dal finale persino inquietante
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Film che meriterebbe forse due stelle ma che se ne prende una soltanto perchè, più degli altri anni, il film è una "markettona" continua, marche su marche (Lotto, Msc, Volvo, il disco della Carrà, solo per dire alcune) fino all'autopubblicità del Napoli del suo produttore, per ragioni economiche il livello di "product placement" sfiora il ridicolo e finisce con l'irritare lo spettatore più del film stesso. Per il resto, scordatevi l'idea di andare a vedere questo film con l'obiettivo di farsi "risate spensierate". Film loffo e a tratti noioso, una commedia in tre atti con trame degno del "La sapevate quella" delle vecchie riviste di gossip in bianco e nero disperse nel fondo delle edicole.
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Film che meriterebbe forse due stelle ma che se ne prende una soltanto perchè, più degli altri anni, il film è una "markettona" continua, marche su marche (Lotto, Msc, Volvo, il disco della Carrà, solo per dire alcune) fino all'autopubblicità del Napoli del suo produttore, per ragioni economiche il livello di "product placement" sfiora il ridicolo e finisce con l'irritare lo spettatore più del film stesso. Per il resto, scordatevi l'idea di andare a vedere questo film con l'obiettivo di farsi "risate spensierate". Film loffo e a tratti noioso, una commedia in tre atti con trame degno del "La sapevate quella" delle vecchie riviste di gossip in bianco e nero disperse nel fondo delle edicole. Tre atti molto differenti fra loro, come se fossero voluti andare incontro ai gusti di più tipi di spettatori, finendo con lo scontentare tutti.
La prima parte è chiaramente scopiazzata da "Una notte da leoni", sullo sfondo di una Napoli usata come scusa per sbattere allo spettatore continue pubblicità, Luca e Paolo seguono il copione scontatissimo e con la stessa verve di chi è obbligato "per contratto" a far qualcosa, per quanto si impegnino lo si vede chiaramente che neanche loro hanno poi questa voglia di impegnarsi granchè. Scordatevi le risate di "Camera cafè", qui il gusto del caffè è decisamente bruciacchiato: giusto qualche sorriso nel vedere l'ennesima presa in giro del mondo partenopeo o il protagonista ripetere il nome della sua amata ossessivamente, niente di più.
Il secondo atto è forse quello che verrà apprezzato di più dal pubblico che pensa di andare a vedere il cinepanettone "per farsi due risate". Mandelli ce la mette proprio tutta a ritagliarsi addosso il personaggio del "giovine iettatore", De Sica ovviamente vede ritagliato su se stesso il solito ruolo del "facoltoso nobile un pò eccentrico", fra i due c'è una discreta armonia. Si ride, poco ma almeno si ride, soprattutto per le scene demenziali alla "Le Comiche" di Pozzetto&Villaggio, in pieno stile anni '80 (per esempio, la segretaria che ogni volta vola per fratturarsi da qualche parte). Finale ridicolo, con il giovine a cui viene finalmente dato un lavoro, però un ufficio a forma di "corno rosso portafortuna", e che dalle pareti sembra più una gabbia da manicomio.
Il terzo atto è invece la parte dove si ride meno, anzi non si ride proprio, con una trama "pirandelliana" (se cosi si può dire) forse apprezzabile in altri contesti ma che ha pochissimo in comune con la missione di una commedia di Natale, cioè far ridere lo spettatore. Un confronto inquietante fra due fratelli con le loro fissazioni e manie, con il primo che "eredita" e si fa trascinare dalla follia del secondo, completamente sconnesso dalla realtà e in grado di poter dare ceffoni "a ufo" senza che nessuno reagisca. Il livello di comicità si riassume con la battuta "Guarda che io leggetti Rin Tin Tin, no macchè Lessi, era Rin Tin Tin". Finale scontatissimo: quello che era "un matto da tollerare" diventa improvvisamente un abile speculatore di borsa e fa la fortuna del fratello che lo ha ospitato, fino a permettergli di incontrare la Raffaella Carrà (ennesima pubblicità del film, visto che la Carrà ha il disco in uscita).
Il film si conclude lasciando lo spettatore per lo più perplesso e annoiato, spensieratamente triste, consapevole che quel "panettone" accanto a "cine" è ormai sempre più ammuffito.
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ultimoboyscout
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martedì 15 aprile 2014
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lillo & greg, due tipi davvero speciali!
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Una grossa vincita al Lotto finisce con la perdita del preziosissimo biglietto. Un industriale assai superstizioso è costretto a lavorare con un interprete portatore di jella. Un uomo crede di aver ricevuto un'ingente eredità ma scopre che le cose non stanno come aveva creduto. Film diviso in tre episodi che non si incrociano mai per raccontare le diverse facce della (s)fortuna e gli scherzi del destino. Non il classico cinepanettone, anzi non c'entra nulla con quel filone, l'accoppiata Parenti-Delaurentiis dopo il film dello scorso Natale aggiunge nuovi "colpi" alla serie inaugurata giusto un anno prima, anche se almeno per DeSica e lo stesso regista, sarà l'ultimo mentre per Luca e Paolo è il primo e ce ne saranno sicuramente altri visto che con Filmaura hanno firmato per quattro film.
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Una grossa vincita al Lotto finisce con la perdita del preziosissimo biglietto. Un industriale assai superstizioso è costretto a lavorare con un interprete portatore di jella. Un uomo crede di aver ricevuto un'ingente eredità ma scopre che le cose non stanno come aveva creduto. Film diviso in tre episodi che non si incrociano mai per raccontare le diverse facce della (s)fortuna e gli scherzi del destino. Non il classico cinepanettone, anzi non c'entra nulla con quel filone, l'accoppiata Parenti-Delaurentiis dopo il film dello scorso Natale aggiunge nuovi "colpi" alla serie inaugurata giusto un anno prima, anche se almeno per DeSica e lo stesso regista, sarà l'ultimo mentre per Luca e Paolo è il primo e ce ne saranno sicuramente altri visto che con Filmaura hanno firmato per quattro film. E' stato definito il cinepanettone in versione rinnovata oppure cinepanettone 2.0, di sicuro è tutto diverso sia a livello di cast che di struttura e soprattutto manca la solita "vacanza cornuta". Dei tre episodi l'unico veramente da ricordare è il terzo, quello con Lillo & Greg. Tra i due artisti c'è un'alchimia pazzesca, hanno un'espressività e una fisicità uniche, alchimia che invece non sia vverte nell'altra coppia storica formata da Luca e Paolo, che nel loro episodio in stile "Una notte da leoni" cercano di ricostruire cosa sia successo la notte precedente per recuperare il biglietto milionario. L'ambito è quello farsesco, anche troppo. DeSica, dall'alto della sua esperienza, funziona bene, ma le gag sulla sfortuna sono sempre le stesse, riproposte per giunta alla stessa maniera e finiscono per affossare la sua interpretazione, comunque molto macchiettistica, e l'intero episodio di cui è protagonista. Gag che sono poi simili, se non le stesse, che Neri Parenti proponeva molti anni prima, già ai tempi in cui dirigeva i film del ragionier Fantozzi. Il resto è di una pochezza sconsolante e brutale, manca completamente il contesto, si vorrebbe far contrastare fortuna/sfortuna e crisi o ancor peggio avere la pretesa di raccontare l'Italia e gli Italiani ma l'importante è solo incassare senza preoccuparsi di quello che si propina realmente allo spettatore.
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fabio1957
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mercoledì 29 aprile 2015
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poca cosa
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Commentare questi film è facile,essendo veramente poca cosa.Quello che invece è difficile capire,è il motivo per cui artisti bravini, quali Luca e Paolo ,Lillo e Greg, si prestano a dare vita a personaggi così ridicoli, privi di verve comica, che non riescono a suscitare alcuna ilarità.Certo per motivi commerciali, ma si fanno i soldi con pellicole come queste?Io ne dubito o forse spero che non sia così,perchè significherebbe un inbarbarimento incomprensibile del gusto del pubblico.Scarsità di idee,sceneggiatura inesistente.
Continuiamo a farci del male
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ademan
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domenica 29 dicembre 2013
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non è un vero cinepanettone.
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De Sica e Neriparenti non faranno più cinepanettoni hanno concluso con questo film il loro contratto con la film auro.
Quindi questo è l'ultimo cinepanettone, ma non è un vero cinepanettone non chiamatelo così.
Ricordo i veri cinepanettoni, quelli surreali, pecorecci dal primo all'ultimo minuto, con De Sica e Boldi strana coppia che neanche un bambino avrebbe preso sul serio.
Tette, culi e parolacce.
Chi voleva togliersi il soprabito di persona matura e vedere un film mondezza dichiarata e ridere come si riderebbe di cose bambinesche era servito.
Si rideva come ad una rimpatriata tra compagni di scuola o compagni di classe, un paio d'ore di sospensione della maturità, una volta all'anno, e solo perchè è natale e siamo tra amici.
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De Sica e Neriparenti non faranno più cinepanettoni hanno concluso con questo film il loro contratto con la film auro.
Quindi questo è l'ultimo cinepanettone, ma non è un vero cinepanettone non chiamatelo così.
Ricordo i veri cinepanettoni, quelli surreali, pecorecci dal primo all'ultimo minuto, con De Sica e Boldi strana coppia che neanche un bambino avrebbe preso sul serio.
Tette, culi e parolacce.
Chi voleva togliersi il soprabito di persona matura e vedere un film mondezza dichiarata e ridere come si riderebbe di cose bambinesche era servito.
Si rideva come ad una rimpatriata tra compagni di scuola o compagni di classe, un paio d'ore di sospensione della maturità, una volta all'anno, e solo perchè è natale e siamo tra amici....
Nessuno si sarebbe mai sognato di noleggiarselo il film di natale, nasceva e moriva nel giro di due week end e andava bene così.
E sciocco il critico che di fronte alla mondezza dichiarata, si atteggiava a giudice compunto.
In questo film ci sono tre episodi, i due di lillo e greg e luca e paolo potrebbero appartenere ad una qualunque commediola nostrana, quello di DeSica ripropone la sua comicità surreale e le sue battute "sei andato in america?che ce sei stato cor titanic?"
I primi due episodi pagano agli occhi del critico la compagnia del famoso cinepanettonaro, quest'ultimo sconta la presenza di episodi non particolarmente pecorecci e ridanciani non in maniera smaccata.
Nel complesso vedibile senza pretese, vogliamo chiamarlo cinepanettone ma non riesce ad esserlo tutto qui.
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