vissuti da queste donne . Un
L'anello, filo conduttore alle storie, passa da una
donna all'altra, secolo dopo secolo
Si racconta il percorso di vita, i valori,
la passione e soprattutto i disagi e dolori
vissuti da queste donne . Un
dramma che coinvolge donne diverse
ma accomunate dalla medesima
volontà di sperare in una condizione
migliore di vita, anche a costo di dover
sacrificare i propri affetti e desideri.Dietro
ogni grande personaggio, maschile,
c’è sempre una donna che spesso ha
sacrificato la propria vita per dare spazio
a un uomo. Tutti i personaggi dei racconti sono
trascinati dagli istinti, la loro coscienza
sembra avvolta da una luce ambigua
che anticipa quella del Doppio
sogno freudiano nel libro di Arthur
Schnitzler.
Una grande attenzione nel rappresentare
il rapporto tra i sessi che, per
certi versi, ha inaugurato la letteratura
contemporanea.
Non c'è dubbio che il regista Giliberti
conosca bene Leonardo Sciascia e
Gesualdo Bufalino, magistrali interpreti
della letteratura isolana nella
loro incessante ricerca della sicilianità.
A un'analisi attenta delle opere
dei due scrittori, ci si accorge come,
al fine di recuperare la sicilianità, essi
ricorrano frequentemente a tutta una
serie di riferimenti, analogie e concetti
di teatro, che potrebbero essere
facilmente assimilati alla tragedia
greca classica.
La Sicilia si presenta come una terra
misteriosa dove luce e lutto, allegria e
fatalismo, Eros e Thanatos, sembrano
compenetrarsi a vicenda, assumendo
un carattere cosmico e universale.
La Sicilia «offre la rappresentazione di
tanti problemi, di tante contraddizioni,
non solo italiani ma anche europei,
al punto da poter costituire la metafora
del mondo odierno».
Emergono indimenticabili ritratti
colti nel magma interiore d
ei loro sentimenti o, per dirla
con Musil stesso, nella «logica
scivolosa dell'anima»
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