paride86
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giovedì 15 gennaio 2015
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brillante
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Commedia intelligente e gradevole ma, al tempo stesso, molto leggera e acida.
Un film intrigante e originale, da vedere.
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no_data
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lunedì 22 dicembre 2014
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di piu'
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si di piu', ce ne vorrebbero di film cosi', e di piu' meriterebbe come voto. 4 stelle meritatissime, per un film che racconta bene lo scenario dei rapporti tra i 40enni, i 50enni, ben diversi da quelli dei 30 anni o dei 20 ... le frustrazioni personali e di gruppo, la disillusione e l'inizio della resa dei conti ("il ghigno", per esempio), personali(lo sfogo di babu', per dirne una) , delle illusioni comuni (l'amicizia tradita, o forse no), o delle aspettative e' la realta' che piu' frequentemente si affaccia tra quelli che erano rapporti sognati e sognanti, intimi e condivisi, i muri si alzano comunque e solo l'accettazione nel cambiamento permette eventualmente di lasciare il rapporto galleggiare ulteriormente.
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si di piu', ce ne vorrebbero di film cosi', e di piu' meriterebbe come voto. 4 stelle meritatissime, per un film che racconta bene lo scenario dei rapporti tra i 40enni, i 50enni, ben diversi da quelli dei 30 anni o dei 20 ... le frustrazioni personali e di gruppo, la disillusione e l'inizio della resa dei conti ("il ghigno", per esempio), personali(lo sfogo di babu', per dirne una) , delle illusioni comuni (l'amicizia tradita, o forse no), o delle aspettative e' la realta' che piu' frequentemente si affaccia tra quelli che erano rapporti sognati e sognanti, intimi e condivisi, i muri si alzano comunque e solo l'accettazione nel cambiamento permette eventualmente di lasciare il rapporto galleggiare ulteriormente. Bellissimo film, fine e comico, triste e reale, ma che affronta un tema assai delicato facendoci ridere e rendendoci, noi 40enni, meno imbecilli di quel che potremmo apparire persino a noi stessi.
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algol
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mercoledì 26 marzo 2014
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amici ma non troppo
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Ho visto questo film un paio di volte già e devo dire che è sempre piacevole ascoltare i dialoghi veloci, anche se a volte forse un po' troppo. Gli attori sono bravi e ognuno interpreta bene il suo ruolo. Vincent è grandioso! Il taglio troppo politico appensantisce il film un po' all'inizio a mio modo di vedere, ma nel complesso una serata divertente ^_^ Della serie anche tra i migliori amici ci possono essere segreti e bugie....
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fabal
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domenica 27 ottobre 2013
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tensione dialogica con qualche intoppo linguistico
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Il bisogno di contestualizzazione suggerito dal titolo italiano decide di trasformare Le prénom in Cena tra amici, sfruttando il plausibile richiamo al connazionale La cena dei cretini. Anche se banalotta, la resa del titolo è comunque determinante per ricordare il buon film di Francis Veber e sperare nella medesima falsariga umoristica. Ma Le prénom condivide forse più materiale con Carnage, al quale somiglia per la tensione dialogica ma senza l'immediatezza d'approccio, difetto di cui il cinema transalpino degli ultimi anni si è comunque avveduto. La fase di introduzione pecca di narrazione ricorrendo alla solita voce fuori campo, come se si stesse ancora parlando della buffa Amélie, quasi a voler liberare una regia apparentemente insicura dall'impaccio iniziale.
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Il bisogno di contestualizzazione suggerito dal titolo italiano decide di trasformare Le prénom in Cena tra amici, sfruttando il plausibile richiamo al connazionale La cena dei cretini. Anche se banalotta, la resa del titolo è comunque determinante per ricordare il buon film di Francis Veber e sperare nella medesima falsariga umoristica. Ma Le prénom condivide forse più materiale con Carnage, al quale somiglia per la tensione dialogica ma senza l'immediatezza d'approccio, difetto di cui il cinema transalpino degli ultimi anni si è comunque avveduto. La fase di introduzione pecca di narrazione ricorrendo alla solita voce fuori campo, come se si stesse ancora parlando della buffa Amélie, quasi a voler liberare una regia apparentemente insicura dall'impaccio iniziale. I personaggi avrebbero, invece, la verve sufficiente per presentarsi con le proprie forze, senza sintesi biografiche affidate a frames che per un quarto d'ora allontanano il film dalla sua paternità teatrale. Quando, poi, tutto si svolge nella stanza e l'attenzione dello spettatore viene in effetti convogliata sui dialoghi, Cena tra amici sembra finalmente sciogliersi e fidarsi dei suoi (bravi) interpreti, in cui l'istrione è certamente Bruel. L'armonia della conversazione, un po' pomposa, un po' (troppo) francesizzata per un umorismo internazionale, viene finalmente rotta dalla dichiarazione di Bruel in merito al nome che lui e la moglie hanno scelto per il figlio: Adolphe. Da questo momento tutto degenera, e dall'ilarità si passa alla lite, ai rancori, con il forte sospetto (solo quello) di una tragedia finale.
I differenti cambi di registro e di tematiche, dal politico al personale, dai (triviali) riferimenti sessuali a quelli letterari, fanno di Cena tra amici un'opera di buona ironia, che sotto l'apparenza della complessità va a mostrare come i rancori interpersonali nascano per difendere l'orgoglio ferito dalle bassezze, tanto più se l'ambiente è colto. La metafora è perfettamente incarnata nella lite tra Pierre, docente bacchettone, e Vincent, che vuole chiamare il figlio come Hitler. Quando poi Vincent ammette di aver solo scherzato, Pierre, anziché sentirsi sollevato, è ancora più risentito. Non per faccende storiche, ma perché è stato preso in giro.
Questo sarcasmo, spesso violento, rende colorite le conversazioni e fa di Cena tra amici un film tutto sommato piacevole, ingabbiato però da una longevità eccessiva e da un certa fatica con cui il pubblico internazionale entra in sintonia con le gag, troppo calate nella specificità linguistica del francese, a cui il doppiaggio italiano, per non incappare in evidenti problemi di traduzione, concede molta della terminologia originale.
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stefano bruzzone
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mercoledì 7 agosto 2013
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altro che la commedia all'italiana....
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non c'e' niente da fare... i francesi nella classica commedia nazionalpopolare ci fanno un mazzo tanto. e noi tentiamo invano di scopiazzare, vedi Benvenuti al sud, con risultati penosi e questo è dovuto, secondo me, alla qualità degli attori....noi abbiamo bisio e sconsolata, loro hanno veri attori capaci, come in questo caso, di dialogare per tutto il film nel salotto di un appartamento riuscendo, oltre che a divertire un sacco, a non annoioare mai lo spettatore. una cena fra parenti e amici porterà alla luce una verità che metterà a repentaglio rapporti di parentela e amicizie trentennali....ma non tutti i mali vengono per nuocere. divertentissimo, da non perdere.
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non c'e' niente da fare... i francesi nella classica commedia nazionalpopolare ci fanno un mazzo tanto. e noi tentiamo invano di scopiazzare, vedi Benvenuti al sud, con risultati penosi e questo è dovuto, secondo me, alla qualità degli attori....noi abbiamo bisio e sconsolata, loro hanno veri attori capaci, come in questo caso, di dialogare per tutto il film nel salotto di un appartamento riuscendo, oltre che a divertire un sacco, a non annoioare mai lo spettatore. una cena fra parenti e amici porterà alla luce una verità che metterà a repentaglio rapporti di parentela e amicizie trentennali....ma non tutti i mali vengono per nuocere. divertentissimo, da non perdere.
Voto: 8
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rita branca
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giovedì 18 luglio 2013
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un frizzante tuffo nella commedia umana
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Cena tra amici, film (2012) di Alexandre de La Patellièree Matthieu Delaporte con Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec.
Piacevolissimo film degno della miglior cinematografia francese, scoppiettante nei dialoghi ricchi di irresistibile humour che hanno luogo nel corso della cena offerta da una coppia di docenti con figli. Gli ospiti sono un vecchio amico scapolo, il fratello di lei e sua moglie in attesa del primo figlio.
L’immagine che si percepisce subito è quella di una combriccola di personaggi gioiosi che non solo si amano ma che si divertono da morire nella reciproca compagnia, che godono di una reciproca confidenza tale da potersi permettere di esprimere giudizi sulle scelte degli altri rischiando, senza tema, di essere inopportuni.
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Cena tra amici, film (2012) di Alexandre de La Patellièree Matthieu Delaporte con Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec.
Piacevolissimo film degno della miglior cinematografia francese, scoppiettante nei dialoghi ricchi di irresistibile humour che hanno luogo nel corso della cena offerta da una coppia di docenti con figli. Gli ospiti sono un vecchio amico scapolo, il fratello di lei e sua moglie in attesa del primo figlio.
L’immagine che si percepisce subito è quella di una combriccola di personaggi gioiosi che non solo si amano ma che si divertono da morire nella reciproca compagnia, che godono di una reciproca confidenza tale da potersi permettere di esprimere giudizi sulle scelte degli altri rischiando, senza tema, di essere inopportuni.
Tale atmosfera goliardica è però di tanto in tanto spinta a tal punto da creare tensioni che sembrano rompere l’incanto di rapporti perfetti e desiderabili e che mettono a nudo qualche miseria umana.
Lo spettatore è trascinato nel vortice delle vivaci conversazioni, giochi verbali e di ruolo, desiderando fortemente di essere uno degli ospiti, non solo per gustare i cibi preparati con grande cura e le prelibate bevande, ma per entrare nel vivo della commedia umana, dove, come si sa, gli elementi tragici si tramutano facilmente in comici e viceversa.
Ammirevole la prova di bravura di tutti i protagonisti, molti i colpi di scena.
Da non mancare assolutamente.
Rita Branca
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gabriella
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venerdì 15 marzo 2013
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una cenetta tète a tète
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Come insegnava Oscar Wilde, il nome è importante in una persona, non solo perché ci identifica, ma anche per il suo significato, specie se esprime una positività e un’interiorità ricca e profonda.
Ma ci sono nomi off limits, intoccabili, proprio perché a pronunciarli sono riconducibili a eventi drammatici e imbarazzanti; chi mai darebbe il nome di Caino o Edipo al proprio figlio?.
Ed è nello scherzo, architettato da Vincent, futuro padre invitato a cena dalla sorella Elizabeth e dal cognato, assieme a un amico comune che si svolge questa gustosissima commedia francese. Nell’attesa dell’arrivo della moglie di Vincent che è come al solito in ritardo, si discute sulla scelta del nome destinato al nascituro scatenando una discussione, dapprima sull’inopportunità del “ prenom” fino a prendere di mira ogni convitato sulle proprie debolezze, le piccole manie, i difetti caratteriali, nascono battibecchi, rimproveri, rivalse, ricordi d’infanzia usurpati, scaturiscono sospetti e insinuazioni, confessioni e rivelazioni inaspettate, prese di posizioni politiche tra i due cognati, uno, il padrone di casa, orgogliosamente di sinistra, anche se nonostante l’aria stropicciata e bohemin è molto meno anticonformista di quel che vuol apparire ( come marito e come padre), e il cognato, uomo di successo di destra, sfacciatamente griffato e abbronzato che ostenta spavalderia e sicurezza.
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Come insegnava Oscar Wilde, il nome è importante in una persona, non solo perché ci identifica, ma anche per il suo significato, specie se esprime una positività e un’interiorità ricca e profonda.
Ma ci sono nomi off limits, intoccabili, proprio perché a pronunciarli sono riconducibili a eventi drammatici e imbarazzanti; chi mai darebbe il nome di Caino o Edipo al proprio figlio?.
Ed è nello scherzo, architettato da Vincent, futuro padre invitato a cena dalla sorella Elizabeth e dal cognato, assieme a un amico comune che si svolge questa gustosissima commedia francese. Nell’attesa dell’arrivo della moglie di Vincent che è come al solito in ritardo, si discute sulla scelta del nome destinato al nascituro scatenando una discussione, dapprima sull’inopportunità del “ prenom” fino a prendere di mira ogni convitato sulle proprie debolezze, le piccole manie, i difetti caratteriali, nascono battibecchi, rimproveri, rivalse, ricordi d’infanzia usurpati, scaturiscono sospetti e insinuazioni, confessioni e rivelazioni inaspettate, prese di posizioni politiche tra i due cognati, uno, il padrone di casa, orgogliosamente di sinistra, anche se nonostante l’aria stropicciata e bohemin è molto meno anticonformista di quel che vuol apparire ( come marito e come padre), e il cognato, uomo di successo di destra, sfacciatamente griffato e abbronzato che ostenta spavalderia e sicurezza. La discussione è frizzante , spiritosa e divertente e la commedia non dimostra affatto di soffrire della claustrofobia dello spazio di una stanza. Viene naturale associare il film di Le Patellier a “Carnage” anche se nel film di Polansky i protagonisti sono degli estranei tra di loro e rimarranno tali, qui invece i personaggi sono parenti più che amici e il loro legame non viene messo in discussione, trattasi di schermaglie, in fondo, anche se lo sfogo finale di Elizabeth è una bella lavata di capo per ogni singolo invitato, poi la nascita dell’erede rimetterà tutto a posto.
Consigliatissimo.
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gabry
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sabato 9 marzo 2013
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divertente, interessante, incalzante
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divertente film francese con una incalzante sceneggiatura, bravi gli attori, un film piacevole e diretto molto bene
sicuramente da vedere per passare una piacevole serata
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luanaa
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martedì 26 febbraio 2013
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un filmetto
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Con una discreta sceneggiatura che però finisce nel sfociare nel banale e nel solito clichè sesso tabù quando non contemplato nei soliti schemi.Il cinema francese sta scadendo a livelli notevoli in modo direttamente proporzionale ai suoi ex detrattori che adesso lo esaltano come il "nuovo e vero cinema francese". Invece il cinema francese si sta abbassando ai degustatori di bocca buona...pardon pessima!! Una versione moderna del brutto " la cena dei cretini". Ma dai! Come si fa a dare 4 stelline a questo filmetto! Datene 5 di stelle già che ci siete..siamo in tema con i risultati elettorali...
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jon sugar
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domenica 13 gennaio 2013
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la nuova rivoluzione francese: quella del cinema
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Veramente bellissimo. Come è già stato detto, la Francia sta superando i mitici USA, almeno in campo di commedie: sa far ridere senza arrivare alla volgarità, con anche un pizzico di malizia, con semplicità e originalità. Questo film dimostra come con cinque attori e nemmeno un effetto speciale si possa portare avanti quasi un'ora e tre quarti, con sorprese e risate sincere e mai forzate, battute divertenti e rivelazioni equivocabili esilaranti. Cast limitato ma ampiamente sufficiente e che rende bene l'idea degli amiconi che si ritrovano a cena. Buona riuscita di un film tratto da uno spettacolo teatrale, esperimento non sempre portato a termine con successo. Lunga vita alla comicità alla francese, una piacevole rivelazione degli ultimi anni.
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Veramente bellissimo. Come è già stato detto, la Francia sta superando i mitici USA, almeno in campo di commedie: sa far ridere senza arrivare alla volgarità, con anche un pizzico di malizia, con semplicità e originalità. Questo film dimostra come con cinque attori e nemmeno un effetto speciale si possa portare avanti quasi un'ora e tre quarti, con sorprese e risate sincere e mai forzate, battute divertenti e rivelazioni equivocabili esilaranti. Cast limitato ma ampiamente sufficiente e che rende bene l'idea degli amiconi che si ritrovano a cena. Buona riuscita di un film tratto da uno spettacolo teatrale, esperimento non sempre portato a termine con successo. Lunga vita alla comicità alla francese, una piacevole rivelazione degli ultimi anni.
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