renato volpone
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domenica 26 febbraio 2012
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trionfo della commedia inglese
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Splendido film nel suo genere, ottima l'ambientazione e la ricostruzione storica, toccante il ritratto del mondo della medicina e di quello della condizione della donna, ancora attualissimo, non può non tornare alla mente la vita del dr. Ignaz Semmelweis che nel 1841 ipotizzò la presenza di agenti patogeni invisibili che causavano la morte di giovani puerpere dopo che i medici avevano effettuato autopsie nel vicinissimo obitorio e le facevano partorire senza lavarsi le mani, e la sua lotta contro l'ignoranza del tempo, così il giovane dottor Mortime Grenville si trova combattuto tra l'agiatezza del suo tempo e il suo dovere morale verso il giuramento di ippocrate e le innovazioni della medicina di allora.
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Splendido film nel suo genere, ottima l'ambientazione e la ricostruzione storica, toccante il ritratto del mondo della medicina e di quello della condizione della donna, ancora attualissimo, non può non tornare alla mente la vita del dr. Ignaz Semmelweis che nel 1841 ipotizzò la presenza di agenti patogeni invisibili che causavano la morte di giovani puerpere dopo che i medici avevano effettuato autopsie nel vicinissimo obitorio e le facevano partorire senza lavarsi le mani, e la sua lotta contro l'ignoranza del tempo, così il giovane dottor Mortime Grenville si trova combattuto tra l'agiatezza del suo tempo e il suo dovere morale verso il giuramento di ippocrate e le innovazioni della medicina di allora. L'invenzione del vibratore sembra quasi un pretesto per ricordarci quanto è ostinata la mente umana nel preservare mete acquisite senza riuscire a guardare oltre il proprio naso. Così pure ci racconta la storia delle suffragette e della lotta delle donne per il voto e per la libertà. Inchiniamoci a questa parte della storia e alle grandi conquiste che sono state raggiunte. Il film è attualismo perchè se trasponiamo al presente i concetti morali sociologici e filosofici trattati ci troviamo ad osservare l'oggi come un mondo spento e conservatore nonostante si sia raggiunto il terzo millennio dove nessuno più osa oltrepassare le colonne d'ercole della scienza. Agiatezza e denaro sono i malesseri sociali di sempre. Ottima l'interpretazione, splendidi i costumi e la fotografia, la musica e la sceneggiatura e, avvenimento del tutto straordinario, anche il doppiaggio. Assolutamente da non perdere.
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osteriacinematografo
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martedì 28 febbraio 2012
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le strane origini dell'odierno vibratore
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Londra, 1880. Mortimer Granville è un giovane dottore all’avanguardia; fervido sostenitore della teoria patogenetica e dell’esistenza dei germi, egli sostiene che una buona igiene sanitaria potrebbe evitare innumerevoli infezioni, in un’epoca in cui sono ancora diffuse le terapie a base di bagni di vapore e i salassi per mezzo di sanguisughe.
A causa di queste sue “strambe” teorie, viene allontanato dall’ospedale in cui lavora; troverà occupazione soltanto presso il Dottor Dalrymple, medico specializzato nel trattamento dei casi di isteria femminile. Dalrymple effettua massaggi manuali intimi alle signore affette da tale patologia, provocando parossismi che alleviano le nevrosi e l’irritabilità delle pazienti.
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Londra, 1880. Mortimer Granville è un giovane dottore all’avanguardia; fervido sostenitore della teoria patogenetica e dell’esistenza dei germi, egli sostiene che una buona igiene sanitaria potrebbe evitare innumerevoli infezioni, in un’epoca in cui sono ancora diffuse le terapie a base di bagni di vapore e i salassi per mezzo di sanguisughe.
A causa di queste sue “strambe” teorie, viene allontanato dall’ospedale in cui lavora; troverà occupazione soltanto presso il Dottor Dalrymple, medico specializzato nel trattamento dei casi di isteria femminile. Dalrymple effettua massaggi manuali intimi alle signore affette da tale patologia, provocando parossismi che alleviano le nevrosi e l’irritabilità delle pazienti. Granville accetta così di effettuare la medesima pratica, riscuotendo peraltro grande successo fra le pazienti.
In tale contesto, conosce le figlie del Dr. Dalrymple: la posata Emily, inconsapevolmente soggiogata dalla volontà paterna che ne restringe la visuale e i movimenti; l’anticonformista Charlotte, che sostiene l’inutilità delle pratiche mediche del padre e dirige con fatica un centro in cui educa e cura i bambini indigenti di Londra.
Granville, fiero paladino del giuramento di Ippocrate, inizierà ad avere dubbi sulla reale natura delle pratiche di Dalrymple, finalizzate per lo più a combattere la dilagante repressione sessuale dell’epoca; ciononostante, a causa di un problema alle articolazioni della mano, realizza, assieme all’amico aristocratico Edmund, uno strumento elettrico in grado di sostituire l’azione umana: credendo di sviluppare una cura per l’isteria, Granville sarà l’inconsapevole inventore dello strumento di piacere femminile più diffuso al mondo: il vibratore.
Gli attori si calano alla perfezione nei rispettivi ruoli, da Jonatha Pryce a Rupert Everett, da Maggie Gyllenhaal a Hugh Dancy: quest’ultimo in particolare interpreta con disinvoltura un affascinante e credibile Dottor Granville.
Tanya Wexler, laureata in psicologia dei generi sessuali, realizza una commedia d’esordio divertente e godibile, trattando con garbo e raffinatezza un tema scabroso; le ambientazioni sono curate, e offrono uno spaccato interessante di una società puritana e in piena evoluzione: l’Inghilterra vittoriana è in piena (seconda) rivoluzione industriale e le invenzioni sono all’ordine del giorno; il massaggiatore elettrico muterà velocemente la destinazione d’uso originaria, e verrà brevettato negli Stati Uniti con enorme successo.
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francesca meneghetti
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sabato 10 marzo 2012
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la favola bella di una suffragetta-cenerentola e
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Anni fa nelle facoltà di filosofia – corso di psicologia - era molto di moda Freud (che per altro non è mai caduto in disgrazia). Naturalmente si studiava l’esperienza del medico viennese alla Salpêtrière, a Parigi, dove Charcot curava l’isteria, misteriosa malattia femminile (una nota riproduzione di una sua lezione universitaria su tale patologia, mostra una donna, un po’ discinta, che viene osservata da una platea di medici). Ci insegnavano che sino ad allora il male veniva curato con idroterapia (bagni d’acqua gelida), con l’ipnosi e, via via, con l’elettroterapia. Nessuno ci raccontava di altri rimedi “manuali”, che i medici praticavano con distacco professionale e discrezione, convinti, se è credibile, che le donne non conoscessero piacere sessuale.
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Anni fa nelle facoltà di filosofia – corso di psicologia - era molto di moda Freud (che per altro non è mai caduto in disgrazia). Naturalmente si studiava l’esperienza del medico viennese alla Salpêtrière, a Parigi, dove Charcot curava l’isteria, misteriosa malattia femminile (una nota riproduzione di una sua lezione universitaria su tale patologia, mostra una donna, un po’ discinta, che viene osservata da una platea di medici). Ci insegnavano che sino ad allora il male veniva curato con idroterapia (bagni d’acqua gelida), con l’ipnosi e, via via, con l’elettroterapia. Nessuno ci raccontava di altri rimedi “manuali”, che i medici praticavano con distacco professionale e discrezione, convinti, se è credibile, che le donne non conoscessero piacere sessuale.
Il film di Tanya Wexler ci racconta come un medico londinese, fedele al giuramento di Ippocrate – e pertanto disoccupato - trovato finalmente impiego come aiuto di un noto curatore di isteriche di lusso, si trovi in difficoltà: mentre le ammalate traggono evidente beneficio dalla terapia, la sua mano ne soffre, in termini di crampi… Avendo come amico un appassionato di elettricità e tecnologia, sperimenta sulla propria mano i benefici di un apparecchio vibrante. Poi si accende la lampadina: si potrà usare, anche al posto della mano, nella cura dell’isteria? I dubbi ci sono, ma gli esperimenti danno risultati straordinari: tre parossismi in cinque minuti! Ma il film non ha come scopo ricostruire la storia del sex toy più popolare (anche se lo fa, con british style, cioè con garbo, ironia e senza volgarità).
E’ anche la storia dell’incontro di questo giovane medico con la figlia ribelle e diseredata del suo capo: una donna istruita, appassionata alle cause umanitarie e civili, impetuosa, travolgente e fin anche aggressiva, ma generosa e tollerante, al punto da approvare l’invenzione del vibratore con la motivazione che è uno dei pochi ritrovati della medicina che non uccide nessuno. E’ chiaro che le simpatie della regista vanno a questo personaggio, interpretato da Maggy Gyllenhaal: molto politically correct (forse troppo) e anche molto ricalcato sullo stereotipo dell’eroe americano, dotato di vitalità e di un istintivo senso dell’etica naturale, perciò incline a fregarsene delle leggi. Cosi come è chiara la sua funzione: bilanciare l’imbranataggine maschile di fronte alla sessualità femminile. Così come è prevedibile il lieto fine da favola: e vissero tutti felici e contenti, in pace con l’etica.
Però la commedia è deliziosa. Ed è sempre piacevole, per chi gradisce l’old british style, la cura dell’ambientazione. Buone le interpretazioni dei personaggi principali , con un ben ritrovato Rupert Everett, ma anche di quelli secondari: specie le isteriche (strepitoso l’orgasmo della cantante d’opera spagnola) e la prostituta-domestica , Molly, prima e coraggiosa cavia del vibratore (Sheridan Smith): le dovrebbero essere debitori la scienza e le donne!
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michela papavassiliou
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mercoledì 4 aprile 2012
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hysteria e piacere
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Un gentiluomo si muove con ghette immacolate su eleganti scarpe di vernice nera. Prima di entrare in un grande edificio tenta di liberarsi dalle foglie d'autunno incollate alla suola, mentre una barella con un ferito sanguinante attraversa la scena. E' questa la realtà ospedaliera inglese di fine Ottocento arretrata e poco incline alle norme igieniche di base ed ad un rinnovamento radicale. Salassi, putrefazioni, amputazioni, bende sporche, pillole inefficaci, sono lo scenario dove si trova a lavorare il giovane medico protagonista di questa pellicola, interpretato da un convincente Hugh Dancy. Siamo nel 1880 in una Londra dove la pratica medica accreditata delude.
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Un gentiluomo si muove con ghette immacolate su eleganti scarpe di vernice nera. Prima di entrare in un grande edificio tenta di liberarsi dalle foglie d'autunno incollate alla suola, mentre una barella con un ferito sanguinante attraversa la scena. E' questa la realtà ospedaliera inglese di fine Ottocento arretrata e poco incline alle norme igieniche di base ed ad un rinnovamento radicale. Salassi, putrefazioni, amputazioni, bende sporche, pillole inefficaci, sono lo scenario dove si trova a lavorare il giovane medico protagonista di questa pellicola, interpretato da un convincente Hugh Dancy. Siamo nel 1880 in una Londra dove la pratica medica accreditata delude. Mortimer Granville si scontra ogni giorno con questa realta' obsoleta e proprio a causa delle sue visioni incomprensibili per la vecchia casta di dottori che detiene il potere, perde il posto faticando a trovarsi una nuova occupazione. Unico conforto alle frustrazioni quotidiane l' amico Edmondi, mpersonato da un attempato Ruper Everett, inventore tra mille aggeggi strani anche del futuro telefono. In una sala d'attesa prima di un colloquio di lavoro Mortimer incontrerà due figure femminili che lo colpiranno, l'affascinante Charlotte, travolgente Gyllenhaal, figlia del dottore Robert e la più remissiva sorella Emily. Aureola ben formata , uomo molto sensibile, trombo rigido che predige fama, dando la chiave per il futuro di successo, sara' la previsione di quest' ultima, ragazza acuta ed iper razionale ma inevitabilmente scialba. Cosa sa Granville dell isteria che attanaglia mezza città ? Il giovane fino a quel momento ignora il sintomo e scopre un mondo. Viene assunto infine, non tanto per particolari meriti personali quanto per la impressionante mole di lavoro. Il giovane pensa di essersi innamorato a prima vista di Emily e la prospettiva di lavorare col padre, specialista nella cura dell' universo Donna, lo inebria. Il massaggio della vulva sembra la cura ideale all'isteria per una flotta infinita di vedove e donne frustrate che affollano lo studio medico uscendo, dopo il trattamento manuale, perfettamente soddisfatte. La figlia Charlotte molto meno assennata piu ribelle ed appassionata, filantropica, pungente e generosa di Emily turba il giovane medico facendolo vacillare nella certezza del suo amore per la sorella. Emily è una donna ideale ma Charlotte è una femmina che "sente molto le cose", cosi diverse eppure consanguinee.
A causa dei numerosi trattamenti terapeutici il ragazzo accusa presto tremendi crampi alla mano che causeranno infine la perdita del nuovo e promettente lavoro. Granville si sentira' finito ma svilupperà presto, grazie ad un prototipo dell'amico Edmond, un' invenzione rivoluzionaria il massaggiatore elettrico portatile, che verra' testata sulla disinibilta cameriera Molly verso un parossismo planetario assicurato. Arriva la fama e la ricchezza e con esso il fidanzamento tra Mortimer ed Emily . Ma il destino ha in serbo un fuori programma e sara' infine Charlotte la prescelta. Film, per la regia di Tania Wexler, ben interpretato a tratti quasi credibile nella rappresentazione della difficile acquisizione dei diritti femminili e sociali. Michela Papavassiliou
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cimmino pasquale
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lunedì 12 marzo 2012
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vibranti speranze...
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Vibranti speranze erano certamente quelle che dovevano albergare nel cuore delle donne (ma anche degli uomini) della Londra di fine '800: questo film si preoccupa di impastarle, rimestarle e tirarne fuori un pasticcio che ad ogni morso svela un nuovo sapore. I personaggi si presentano variamente sfaccettati e presentati in un quadro che non va a ritrarre ciò che hanno, quanto ciò che non hanno: il ricco vuole il brivido della novità, il medico vuole aiutare invero la gente, la giovane vuole un mondo diverso per le donne, e così via per ogni personaggio. Su questa falsariga non poteva certo che innestarsi, così, il desiderio atavico, sogno d'ogni donna, oscura meta ad ogni uomo.
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Vibranti speranze erano certamente quelle che dovevano albergare nel cuore delle donne (ma anche degli uomini) della Londra di fine '800: questo film si preoccupa di impastarle, rimestarle e tirarne fuori un pasticcio che ad ogni morso svela un nuovo sapore. I personaggi si presentano variamente sfaccettati e presentati in un quadro che non va a ritrarre ciò che hanno, quanto ciò che non hanno: il ricco vuole il brivido della novità, il medico vuole aiutare invero la gente, la giovane vuole un mondo diverso per le donne, e così via per ogni personaggio. Su questa falsariga non poteva certo che innestarsi, così, il desiderio atavico, sogno d'ogni donna, oscura meta ad ogni uomo. Ogni cosa sacrificata al ragiungimento del proprio obbiettivo, si esplica poi nel lieto fine in cui ognuno ottiene l'oggetto della propria bramosia e di conseguenza ogni cosa è appagata.
Insomma, in un film in cui non sono il ritmo o la verve a farla da padroni, certamente bisogna apprezzare almeno la capacità di non cadere nel volgare con un argomento, che non oso immaginare come sarebbe stato trattato da De Sica o Boldi.
Da vedere.
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gort-mvc
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lunedì 19 marzo 2012
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honny soit qui mal y pense
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E' film della più pura tradizione humor inglese. Un modo intelligente per far riflettere su fenomeni di costume e situazioni sociali con un tranquillo sorriso. E il pubblico si appassiona e riflette forse più che di fronte a tante opere seriose e noiose. La situazione igienica degli ospedali nella Londra fine '800 (riservati prevalentemente alla classe sociale meno ambiente) fa il pari solo con le scarse cononoscenze dei presunti luminari. Fa contrappunto l'elegante ambulatorio a ottimo pagamento (senza fattura) dove si cura una non-malattia: l'insoddisfazione sessuale. E non possiamo qui non riflettere e capire quante situazioni sono, ancora oggi, medicalizzate nell' interesse del profitto.
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E' film della più pura tradizione humor inglese. Un modo intelligente per far riflettere su fenomeni di costume e situazioni sociali con un tranquillo sorriso. E il pubblico si appassiona e riflette forse più che di fronte a tante opere seriose e noiose. La situazione igienica degli ospedali nella Londra fine '800 (riservati prevalentemente alla classe sociale meno ambiente) fa il pari solo con le scarse cononoscenze dei presunti luminari. Fa contrappunto l'elegante ambulatorio a ottimo pagamento (senza fattura) dove si cura una non-malattia: l'insoddisfazione sessuale. E non possiamo qui non riflettere e capire quante situazioni sono, ancora oggi, medicalizzate nell' interesse del profitto.E in condizioni, fatto sconto della modernità, molto simili. La scoperta del vibratore porterà la democrazia, consentendo con poca spesa di curare la malattia comodamente a casa, possibilmente davanti a una buona rivista. La presa di coscienza della situazione di grande povertà in cui è costretta buona parte della popolazione inglese, il cammino per l'emancipazione delle donne, l'introduzione di alcuni concetti psicanalitici (la figura del padre che genera in una figlia la protesta e nell'altra l' asservimento) sono altri argomenti trovati in questo buon film. Eccezionale interpretazione di Rupert Everett a cui l' età sta portando in dono anche un aspetto fisico da grande attore elisabettiano (la sparo quì: mi ha ricordato alcune interpretazioni, leggere, di Laurence Olivier). Il suo personaggio a metà tra Oscar Wilde e Sherlock Holmes è quanto di più british si potesse immaginare per connotare quel periodo. E non è casuale che il suo caro amico sia giovane e medico. Giusti gli altri attori, gradevole e di lieve tocco la regia.
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fanny cerry
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domenica 11 marzo 2012
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verso l'emancipazione femminile...
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Londra, 1880. Mortimer Granville è un giovane medico dalle idee rivoluzionarie per l’epoca, costretto a lavorare in ambienti dove dominano pratiche obsolete, come il salasso, e in cui si stenta addirittura a credere all’esistenza dei germi. Dal momento che si batte per difendere ciò in cui crede, Mortimer viene ripetutamente licenziato da tutti gli ospedali in cui lavora. Trova un impiego solo presso il dottor Dalrymple, specializzato nella cura dell’isteria femminile attraverso massaggi della… zona più delicata del corpo di una donna. Da questo punto del film si può dire che si sviluppano due storie parallele: l’invenzione di Mortimer, anche grazie all’aiuto dell’amico Edmund, di uno strumento che possa ugualmente dare piacere alle donne senza che il medico lamenti insopportabili dolori alla mano; e la storia d’amore fra Mortimer e la figlia maggiore di Dalrymple, Charlotte, una giovane femminista che si batte con vigore per i diritti delle donne e dei più poveri, e che per questo viene anche arrestata.
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Londra, 1880. Mortimer Granville è un giovane medico dalle idee rivoluzionarie per l’epoca, costretto a lavorare in ambienti dove dominano pratiche obsolete, come il salasso, e in cui si stenta addirittura a credere all’esistenza dei germi. Dal momento che si batte per difendere ciò in cui crede, Mortimer viene ripetutamente licenziato da tutti gli ospedali in cui lavora. Trova un impiego solo presso il dottor Dalrymple, specializzato nella cura dell’isteria femminile attraverso massaggi della… zona più delicata del corpo di una donna. Da questo punto del film si può dire che si sviluppano due storie parallele: l’invenzione di Mortimer, anche grazie all’aiuto dell’amico Edmund, di uno strumento che possa ugualmente dare piacere alle donne senza che il medico lamenti insopportabili dolori alla mano; e la storia d’amore fra Mortimer e la figlia maggiore di Dalrymple, Charlotte, una giovane femminista che si batte con vigore per i diritti delle donne e dei più poveri, e che per questo viene anche arrestata.
Il film è un interessante spaccato della vita alla fine del XIX secolo, e ci mostra che tutto ciò che caratterizza le nostre esistenze, anche le cose che diamo per scontate, sono frutto di lotte di chi si batteva per costruire un mondo migliore. Inoltre, pur trattando un argomento “tabù” (l’invenzione del vibratore), il film non scade mai nel volgare, pur riuscendo a essere carino e divertente; forse però, proprio perché si distacca molto dai soliti film sboccati cui siamo stati abituati, ci potrebbe essere chi, soprattutto tra i giovani, non lo apprezzerà molto. Ciò non toglie che “Hysteria” sia un film assolutamente da vedere.
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filippo catani
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venerdì 30 marzo 2012
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commedia ben fatta
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Inghilterra del fine '800. Un giovane medico, dopo aver girato diversi studi, finisce per accettare un lavoro da un dottore che si occupa di problemi femminili legati al sesso. Il giovane finirà per mettere a punto uno strumento rivoluzionario insieme all'aiuto di un eccentrico e ricco amico: il vibratore. Il giovane medico finirà anche per innamorarsi di entrambe le figlie del dottore presso cui lavora; una remissiva e obbediente ai voleri del padre mentre l'altra anticonformista e pronta ad aiutare gli altri specie se indigenti.
Una commedia frizzante e leggera che colpisce lo spettatore e gli permette di passare un'ora e mezza di spensieratezza o quasi.
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Inghilterra del fine '800. Un giovane medico, dopo aver girato diversi studi, finisce per accettare un lavoro da un dottore che si occupa di problemi femminili legati al sesso. Il giovane finirà per mettere a punto uno strumento rivoluzionario insieme all'aiuto di un eccentrico e ricco amico: il vibratore. Il giovane medico finirà anche per innamorarsi di entrambe le figlie del dottore presso cui lavora; una remissiva e obbediente ai voleri del padre mentre l'altra anticonformista e pronta ad aiutare gli altri specie se indigenti.
Una commedia frizzante e leggera che colpisce lo spettatore e gli permette di passare un'ora e mezza di spensieratezza o quasi. Quasi perchè in controluce nella vicenda c'è la questione dell'isteria cioè di quei comportamenti femminili che al tempo non erano compresi. Frigidità, mancanza di attenzioni, svilimento a mera fabbrica e accuditrice di bimbi portavano le donne a essere tristi o irascibili. Per risolvere il problema spesso le si internava o peggio ancora veniva loro asportato l'utero con conseguenze facilmente immaginabili. Ecco allora la geniale trovata di questo medico che, attraverso l'uso di uno strumento elettrico, evita al medico di dover intervenire manualmente. Svolgimento più che apprezzabile, bene il finale e bravissimi gli attori dove su tutti spicca l'ottimo Rupert Everett.
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francescoambrosino
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lunedì 19 marzo 2012
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hysteria: un piacevolissima sorpresa
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Ho visto questo film incuriosito dal trailer e devo ammettere che è stata una vera sorpresa. E' molto bello, divertente, moderno nonostante l'ambientazione.
Il film racconta l'invenzione del Vibratore, inizialmente utilizzato per curare donne con diagnosi di Isteria, malattia che ha cessato di essere considerata tale solo negli anni trenta.
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Ho visto questo film incuriosito dal trailer e devo ammettere che è stata una vera sorpresa. E' molto bello, divertente, moderno nonostante l'ambientazione.
Il film racconta l'invenzione del Vibratore, inizialmente utilizzato per curare donne con diagnosi di Isteria, malattia che ha cessato di essere considerata tale solo negli anni trenta. Ma vediamo la trama. Ambientato nel 1880 a Londra, in piena epoca vittoriana, narra le vicende di un giovane medico, Mortimer Granville, interpretato da un convincente Hugh Dancy, orfano affidato alla nobile famiglia St. John-Smythe, che lavora saltuariamente in diversi ospedali ma perde sempre il lavoro o viene rifiutato a causa dei suoi metodi giudicati reazionari rispetto alla medicina tradizionale.
Dopo giorni di ricerche inconcludenti, trova lavoro presso il dottor Dalrymple, titolare di un rinomato studio specializzato nella cura dell'isteria. La sua terapia consiste nel massaggio manuale della vagina delle pazienti che ha allevia i disturbi legati all'isteria, quali ansia, nervosismo, depressione, instabilità, sbalzi di umore; insomma tutto quello che significa essere donna. Il dottor Dalrymple ha due figlie: Emily (Felicity Jones,nda), devota e obbediente al padre, e Charlotte, la splendida Maggie Gyllenhaal, socialista e femminista, che dirige un istituto per la riabilitazione dei poveri della città. Ovviamente il rapporto tra lei e suo padre non è dei migliori. In poco tempo Mortimer ottiene molto successo, sottoponendo però la mano destra ad una eccessiva attività che gli procura fortissimi crampi. Destinato ad ereditare lo studio e sposare la giovane Emily, Mortimer nasconde il suo problema. Nei giorni successivi, Mortimer impara a conoscere meglio Charlotte, rendendosi conto che non è assolutamente una sprovveduta isterica come pensa il padre, ma una ragazza intraprendente e appassionata. Il segreto dei dolori alla mano, però, non dura molto. Dopo aver "deluso" una cliente, il dottor Dalrymple lo licenzia.
Ritorna così a vivere in casa del suo tutore, Edmund, un eccellente e purtroppo poco sfruttato Rupert Everett, scienziato ed appassionato di tecnologia. E sarà proprio una sua invenzione a dargli l'idea geniale. Da uno spolverino elettrico, con una piccola modifica, si passa, infatti, al vibratore. Dopo aver testato, con enorme successo, l'oggetto sulla cameriera, ex prostituta, Molly, Mortimer propone l'utilizzo dello strumento al dottor Dalrymple che, dopo una efficace dimostrazione, decide di adottarlo per le sue cure. Le cose iniziano ad andare meglio, gli affari vanno a gonfie vele e così Mortimer e Emily annunciano il loro fidanzamento, senza troppa convinzione, ad essere sinceri. Charlotte, che nel frattempo si è indebitata fino al collo per mantenere la casa dei poveri, si reca alla festa dove però viene raggiunta da una sua amica che è stata picchiata dagli strozzini. Per mandarla via, interviene la polizia. Per difenderla Charlotte colpisce un agente con un pugno in faccia e viene arrestata. Al processo, l'accusa chiede l'internamento in manicomio per isteria , ed un successivo intervento di isterectomia. Mortimer, chiamato a testimoniare contro di lei, interviene invece in sua difesa, sostenendo che dietro alla sua passionalità, dall'accusa considerata come uno dei sintomi dell'isteria, c'è una grande generosità in difesa dei più bisognosi, e che la diagnosi di isteria è assurda. Il giudice nega l'internamento ma condanna comunque Charlotte a una lieve pena per aver picchiato il poliziotto. Nel frattempo, Edmund vende i diritti del brevetto del vibratore, che ora è disponibile nei negozi, e consegna a Mortimer la sua percentuale. All'uscita dal carcere, Mortimer chiede la mano di Charlotte e le dona il denaro per ampliare il suo istituto.
Un film veramente piacevole, divertente, scritto e diretto molto bene, che ha visto però enormi difficoltà di produzione. Ci sono voluti, infatti, circa 7 anni per realizzarlo. Una curiosità sulla regista, Tanya Wexler: è laureata in psicologia dei generi sessuali.
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felicity
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domenica 25 agosto 2024
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commedia romantica e nulla più
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Hysteria è sostanzialmente una commedia romantica che occhieggia più volte alla satira di costume, ma mantiene nel tono una leggerezza in grado di strappare sorrisi sinceri e convinti.
Una commedia godibile e innocua finalizzata all'intrattenimento che, a parte l’originalità insita nel soggetto, riserva ben poche sorprese. A meno di non stupirsi nel vedere il ritorno di Rupert Everett nel ruolo di un ricco e vizioso benefattore dalla battuta sempre pronta, o la resa dei conti finale esplicitata in un processo pubblico dove ogni personaggio ha il suo palcoscenico risolutivo. Escamotage, questo, di chiara matrice americana, dove pare che il superamento di ogni contrasto debba inevitabilmente passare attraverso un confronto con la collettività.
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Hysteria è sostanzialmente una commedia romantica che occhieggia più volte alla satira di costume, ma mantiene nel tono una leggerezza in grado di strappare sorrisi sinceri e convinti.
Una commedia godibile e innocua finalizzata all'intrattenimento che, a parte l’originalità insita nel soggetto, riserva ben poche sorprese. A meno di non stupirsi nel vedere il ritorno di Rupert Everett nel ruolo di un ricco e vizioso benefattore dalla battuta sempre pronta, o la resa dei conti finale esplicitata in un processo pubblico dove ogni personaggio ha il suo palcoscenico risolutivo. Escamotage, questo, di chiara matrice americana, dove pare che il superamento di ogni contrasto debba inevitabilmente passare attraverso un confronto con la collettività. Aspetto che, insieme alla brillante Maggie Gyllenhaal, alla regista Tanya Wexler, malgrado tema e ambientazione rigidamente inglesi tradisce l'animo yankee del film.
Hysteria non si segnala dunque per particolari intuizioni registiche, né per uno sguardo che mostri la pretesa di scandalizzare o scuotere le convenzioni sociali.
Il film della Wexler si limita ad assolvere, con onestà, il suo compito di intrattenere e divertire, gettando anche un po' di luce su un periodo cruciale della storia moderna e sulla misconosciuta genesi di un suo prodotto.
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