felicity
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domenica 25 agosto 2024
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commedia romantica e nulla più
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Hysteria è sostanzialmente una commedia romantica che occhieggia più volte alla satira di costume, ma mantiene nel tono una leggerezza in grado di strappare sorrisi sinceri e convinti.
Una commedia godibile e innocua finalizzata all'intrattenimento che, a parte l’originalità insita nel soggetto, riserva ben poche sorprese. A meno di non stupirsi nel vedere il ritorno di Rupert Everett nel ruolo di un ricco e vizioso benefattore dalla battuta sempre pronta, o la resa dei conti finale esplicitata in un processo pubblico dove ogni personaggio ha il suo palcoscenico risolutivo. Escamotage, questo, di chiara matrice americana, dove pare che il superamento di ogni contrasto debba inevitabilmente passare attraverso un confronto con la collettività.
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Hysteria è sostanzialmente una commedia romantica che occhieggia più volte alla satira di costume, ma mantiene nel tono una leggerezza in grado di strappare sorrisi sinceri e convinti.
Una commedia godibile e innocua finalizzata all'intrattenimento che, a parte l’originalità insita nel soggetto, riserva ben poche sorprese. A meno di non stupirsi nel vedere il ritorno di Rupert Everett nel ruolo di un ricco e vizioso benefattore dalla battuta sempre pronta, o la resa dei conti finale esplicitata in un processo pubblico dove ogni personaggio ha il suo palcoscenico risolutivo. Escamotage, questo, di chiara matrice americana, dove pare che il superamento di ogni contrasto debba inevitabilmente passare attraverso un confronto con la collettività. Aspetto che, insieme alla brillante Maggie Gyllenhaal, alla regista Tanya Wexler, malgrado tema e ambientazione rigidamente inglesi tradisce l'animo yankee del film.
Hysteria non si segnala dunque per particolari intuizioni registiche, né per uno sguardo che mostri la pretesa di scandalizzare o scuotere le convenzioni sociali.
Il film della Wexler si limita ad assolvere, con onestà, il suo compito di intrattenere e divertire, gettando anche un po' di luce su un periodo cruciale della storia moderna e sulla misconosciuta genesi di un suo prodotto.
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devo27
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domenica 12 luglio 2020
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una commedia vibrante
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Non è facile trovare una commedia sentimentale così divertente, apparentemente leggera e che mostri innocentemente come l'inibizione sessuale sia stata uno dei grandi limiti dell'evoluzione umana. L'invenzione del vibratore non ha risolto il problema, ma può aver contribuito a liberare alcune donne dalla rimozione delle proprie pulsioni sessuali. In questo film ci si diverte, si passa un'ora e mezza in cui è quasi difficile arrossire, tale è la bravura del regista nel trattare la questione 'storica'. Visto ai nostri giorni, c'è qualcosa di decisamente surreale nel vedere un medico provocare l'orgasmo delle sue pazienti, ma la qualità del film sta proprio nel non alimentare possibili reazioni moralistiche.
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Non è facile trovare una commedia sentimentale così divertente, apparentemente leggera e che mostri innocentemente come l'inibizione sessuale sia stata uno dei grandi limiti dell'evoluzione umana. L'invenzione del vibratore non ha risolto il problema, ma può aver contribuito a liberare alcune donne dalla rimozione delle proprie pulsioni sessuali. In questo film ci si diverte, si passa un'ora e mezza in cui è quasi difficile arrossire, tale è la bravura del regista nel trattare la questione 'storica'. Visto ai nostri giorni, c'è qualcosa di decisamente surreale nel vedere un medico provocare l'orgasmo delle sue pazienti, ma la qualità del film sta proprio nel non alimentare possibili reazioni moralistiche. Una vera commedia, senza superflue velleità. Un valore aggiunto gli attori, Everett in primis.
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onufrio
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giovedì 3 settembre 2015
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un sollievo scientifico
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Una simpatica commedia che racconta la storia dell'invenzione del "vibratore", nato con sani principi per curare le donne "affette" da isteria, in quanto all'epoca veniva considerata una malattia. Protagonista di questa divertente storia è il dottor Mortimer Granville, che in cerca di lavoro, dopo l'ennesimo licenziamento per differenti visioni sulla medicina dell'epoca, si ritrova assunto dal dottor Dalrymple, esperto nella cura dell'isteria femminile e alle prese con due figlie l'una opposta all'altra, ovvero la pacata e signorile Emma e l'irrefrenabile ed isterica Charlotte.
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darkovic
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venerdì 29 agosto 2014
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simpatico
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Non essendo un appassionato dei film ambientati in quegli anni ,ho trovato il flm molto teatrale e simpaticamente particolare per l'argomento trattato ,ma sinceramente non e' un film che mi e'piaciuto particolarmente.
buona fotografia ma Interpretazioni un po' sopra le righe, ma magari e'una caratteristica delle commedie inglesi a cui non sono molto appassionato.
Simpaticamente noioso
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rita branca
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lunedì 11 novembre 2013
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un diritto sacrosanto
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Hysteria, film (2011) di Tanya Wexler con Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Price, Rupert Everett, Ashley Jensen.
Deliziosa commedia che narra con garbo tutto britannico ed elegante ironia delle sofferenze femminili sia a livello sociale che domestico e intimo dalla fine dell’800 alla prima metà del secolo XX, quando qualunque malessere della donna era ricondotto nell’ambito dell’isteria e curato come tale anche in maniera cruenta col ricorso all’isterectomia.
Personaggi principali sono due generosi eroi, il dott. Mortimer Granville e Charlotte Dalrymple, non rari anche ai giorni nostri che credono ancora nella professione medica come missione e non semplicemente come arida fabbrica di patrimoni individuali.
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Hysteria, film (2011) di Tanya Wexler con Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Price, Rupert Everett, Ashley Jensen.
Deliziosa commedia che narra con garbo tutto britannico ed elegante ironia delle sofferenze femminili sia a livello sociale che domestico e intimo dalla fine dell’800 alla prima metà del secolo XX, quando qualunque malessere della donna era ricondotto nell’ambito dell’isteria e curato come tale anche in maniera cruenta col ricorso all’isterectomia.
Personaggi principali sono due generosi eroi, il dott. Mortimer Granville e Charlotte Dalrymple, non rari anche ai giorni nostri che credono ancora nella professione medica come missione e non semplicemente come arida fabbrica di patrimoni individuali.
Charlotte, la coraggiosa figlia primogenita di un famoso medico, contravvenendo alla volontà paterna, si dedica totalmente alla cura e rieducazione sanitaria degli svantaggiati, battendosi per il riconoscimento della dignità e dei diritti femminili, ivi compreso quello a una vita sessuale totalmente soddisfacente. Si innesta facilmente un altro personaggio, Edmund, una specie di genio della tecnologia, che unisce le sue intuizioni all’esperienza vissuta dal giovane medico con le molte pazienti diagnosticate come affette da isteria, per la creazione di un piccolo magico strumento che tanto successo sembra avere nel mondo contemporaneo: il vibratore.
Bella fotografia, ironia e buon intreccio rendono questo film totalmente godibile.
Rita Branca
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toty bottalla
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mercoledì 12 giugno 2013
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anche un vibratore ha la sua storia!
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Vedere un film sugli inventori dello stimolante erotico più famoso ti predispone bene, con sorriso, curiosità e una birra ad allietare la visione, ma per almeno un'ora il film è utile a chi soffre di insonnia perchè è lento e noioso, ma chi non soffre di narcolessia può ammirare la buona fotografia e l'ambientazione e godersi un finale romantico, si, ma prima che finisce...svegliate gli altri! Saluti.
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kondor17
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venerdì 31 agosto 2012
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divertente ed irriverente
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Veramente godibile e spassoso, mai volgare e divertente dal primo all'ultimo fotogramma. Ancora sorrido al pensiero.
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benedettap
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domenica 26 agosto 2012
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leggero ed intelligente
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Carino, leggero, senza provocazioni o oscenità
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alex2044
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venerdì 24 agosto 2012
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carino
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Film lieve e cortese ma un po' prevedibile. Materia scivolosa ma svolta con leggerezza.
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francesca romana cerri
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venerdì 11 maggio 2012
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una commedia deliziosa come un vibratore
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La Commedia con squisito Humor britannico e attori impeccabili, sceneggiatura, regia e fotografia godibili ci racconta con leggerezza un teama molto interessante che lungi dall'essere antico ha rapporti ancora con il presente.
La sessualità femminile, i bisogni del corpo che sono eterni quanto il mondo in certe culture furono repressi a causa di una società in cui gli uomini avevano la supremazia. Ecco che l'insoddisfazione femminile invece di essere indagata in termini relazionali, veniva etichettata a a partire dai sintomi: "Isteria".
Non si dimentichi che la psicanalisi nasce proprio sull'osservazione delle cosidette " isteriche".
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La Commedia con squisito Humor britannico e attori impeccabili, sceneggiatura, regia e fotografia godibili ci racconta con leggerezza un teama molto interessante che lungi dall'essere antico ha rapporti ancora con il presente.
La sessualità femminile, i bisogni del corpo che sono eterni quanto il mondo in certe culture furono repressi a causa di una società in cui gli uomini avevano la supremazia. Ecco che l'insoddisfazione femminile invece di essere indagata in termini relazionali, veniva etichettata a a partire dai sintomi: "Isteria".
Non si dimentichi che la psicanalisi nasce proprio sull'osservazione delle cosidette " isteriche". ( Freud). Freud costruì il suo modello della Libido influenzato da Helmotz, studioso di fisica all'epoca dell'esplosione della rivoluzione industriale. In particolare Freud riprese dal Helmotz il concetto di principio di costanza. Questo principio sottolinea che quantità di energia troppo grandi siano scaricate, come nel caso dell'eccitamento accumulato o " ingorgato". Così nelle pazienti cosidette isteriche si ravvisava proprio un eccitamento che aveva bisogno di essere scaricato. Nulla si diceva delle inadempienze e delle incapacità relazionali dell'Uomo, nulla si diceva della Cultura repressiva della sessualità femminile, nulla si diceva della necessità per la sessualità di rapportarsi da " uguali".
La protagonista del film non crede al matrimonio, perchè non è tra uguali. E il protagonista per farsi sposare le prometterà alla fine che si comporterà da uguale.
Ecco, l'uguaglianza, che non è appiattimento delle differenze, ma necessità di essere se stessi senza stabilire una gerarchia, il sesso vero non ne ha bisogno. Così gli inglesi con leggerezza passano delle verità che non sono ancora scontate nemmeno nell'epoca in cui viviamo.
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