mr.duff
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mercoledì 26 ottobre 2011
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novità e un finale spiazzante
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Quinto capitolo di questa saga nata un po per caso dopo il primo capitolo molto apprezzato e originale. Trama praticamente uguale ai precedenti film, le dinamiche sono le stesse così come l'evoluzione della storia. Due elementi però sono stati aggiunti che differenziano il 5o capitolo da tutti i precedenti, ossia il fattore "Uccidi per non essere ucciso", cioè consegnando alla morte un perfetto sconosciuto prendendo il suo posto. Quindi il film fa anche riflettere su cio che siamo disposti a fare per salvare la nostra vita,condizione che nel film porta a mettere gli ultimi superstiti l'uno contro l'altro, affetti da una forte volontà di rimanere in vita che li spinge ad atti folli. Forse questo è il capitolo più interessante (dopo il primo ovviamente) che da spunti nuovi.
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Quinto capitolo di questa saga nata un po per caso dopo il primo capitolo molto apprezzato e originale. Trama praticamente uguale ai precedenti film, le dinamiche sono le stesse così come l'evoluzione della storia. Due elementi però sono stati aggiunti che differenziano il 5o capitolo da tutti i precedenti, ossia il fattore "Uccidi per non essere ucciso", cioè consegnando alla morte un perfetto sconosciuto prendendo il suo posto. Quindi il film fa anche riflettere su cio che siamo disposti a fare per salvare la nostra vita,condizione che nel film porta a mettere gli ultimi superstiti l'uno contro l'altro, affetti da una forte volontà di rimanere in vita che li spinge ad atti folli. Forse questo è il capitolo più interessante (dopo il primo ovviamente) che da spunti nuovi. Il secondo fattore originale fa parte del finale dove veniamo a conoscenza di un fatto sconcertante...ci troveremo di fronte a un ciclo continuo...Il 3D è stato buono, adatto nelle scene splatter e che t fa vivere la morte in prima persona. Il cast non era nulla di eccezzionale e la sceneggiatura altrettanto, buone solo dove la morte vendica anche se molte (come al solito) troppo forzate e impossibili che invogliano più alle risate che alla paura.Spero solo di non vedere un sesto capitolo perchè possono benissimo concludere la saga così. Chissà se fin dal principio si era pensato a un finale come questo...
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(di psyco86)
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riccardo76
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sabato 22 ottobre 2011
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divertimento assicurato sulla giostra slasher
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Come definire Final Destination 5 , se non come un film-giostra, dove, una volta salito, lo spettatore trascorre un’ora e mezza di puro, macabro divertimento slasher, facendo emergere la parte più sadica di sé. Oramai la formula è stranota, e i sequel assumono tutti le caratteristiche di remake, portando variazioni solo nel modo in cui gli adolescenti di turno muoiono. Ma stavolta va riconosciuto che la fantasia del regista va oltre ogni aspettativa, regalandoci incidenti talmente assurdi e inverosimili da risultare estremamente ridicoli e provocando parecchie risate nello spettatore. Se si possiede un buon senso dell’umorismo nero, infatti, si ride più che in qualsiasi film comico.
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Come definire Final Destination 5 , se non come un film-giostra, dove, una volta salito, lo spettatore trascorre un’ora e mezza di puro, macabro divertimento slasher, facendo emergere la parte più sadica di sé. Oramai la formula è stranota, e i sequel assumono tutti le caratteristiche di remake, portando variazioni solo nel modo in cui gli adolescenti di turno muoiono. Ma stavolta va riconosciuto che la fantasia del regista va oltre ogni aspettativa, regalandoci incidenti talmente assurdi e inverosimili da risultare estremamente ridicoli e provocando parecchie risate nello spettatore. Se si possiede un buon senso dell’umorismo nero, infatti, si ride più che in qualsiasi film comico. Il divertimento poi è amplificato da un ottimo uso del 3D, che porta la morte a pochi centimetri dagli occhi dello spettatore.
Poco importa, quindi se la trama è scontatissima, i dialoghi banalissimi e più volte sentiti, e gli attori al limite dell'inespressività: l’unica cosa che conta è il divertimento dato dalle morti assurde, che lo spettatore cerca di prevedere seguendo gli indizi che il regista fornisce - come viti che si svitano, gocce d’acqua che cadono ecc. - senza però riuscirci, finendo per restare sorpreso e divertendosi un sacco, anche grazie alla forte componente splatter.
Una cosa però va riconosciuta: questo episodio cerca di staccarsi in un certo qual modo dagli altri, cambiando le regole del gioco; viene infatti scoperto uno stratagemma per non farsi prendere dalla morte, anche se questo provocherà dei problemi legati alla moralità.
Tuttavia alla fine poi il film finisce per ricongiungersi agli altri capitoli, con un finale genialmente autoreferenziare e con i titoli di coda che riproducono le morti più spettacolari della serie, come se la giostra aumentasse la sua velocità per il divertimento del pubblico.
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elgatoloco
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martedì 1 settembre 2015
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contaminatio interessante
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Felice esempio di contaminatio, questo"Final Destination 5", tra "horror fantastico"(e para-psicologico, anche se il termine appare ormai un po'desueto)e genere"catastrofico": qui le premonizioni, in forma di visione(o di incubo)arrivano sempre, a corta distanza di tempo, a realizzarsi, pur se non "funzionano sempre a orologeria", come nel caso del boy-friend della ginnasta che non arriva subito a prevederne il tragico incidente e, al contrario, pur"antevedendo"qualcosa, la rassicura e rincuora, sostenendo che farà una grande gara, il che si realizza nella prima parte, per poi prendere tutt'altra piega... Inquietante il personaggio"intercambiabile"(una volta becchino, un'altra coroner, per es.
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Felice esempio di contaminatio, questo"Final Destination 5", tra "horror fantastico"(e para-psicologico, anche se il termine appare ormai un po'desueto)e genere"catastrofico": qui le premonizioni, in forma di visione(o di incubo)arrivano sempre, a corta distanza di tempo, a realizzarsi, pur se non "funzionano sempre a orologeria", come nel caso del boy-friend della ginnasta che non arriva subito a prevederne il tragico incidente e, al contrario, pur"antevedendo"qualcosa, la rassicura e rincuora, sostenendo che farà una grande gara, il che si realizza nella prima parte, per poi prendere tutt'altra piega... Inquietante il personaggio"intercambiabile"(una volta becchino, un'altra coroner, per es.), alto, scuro(non solo per il colore della pelle, ma ben interpretato, in modo veramente inquietante), con una"tempestività"che lo fa "apparire al momento giusto", quasi terribile e ammonitore"deus ex machina". Come gli altri della serie, ma in maniera più incisiva, questo"Final Destination 5"sostiene una concezione fatalistica della vita, in parziale(parziale, visto che là si contempla comunque la Provvidenza)accordo con le chiese evangeliche di provenienza soprattutto calvinista. Gli interpreti, da non trascurare, sono assolutamente funzionali ai ruoli da interpretare, cosa che comunque contribuisce al buon esito del film, da non sottovalutare, credo, anche per i significati che veicola(cfr.le osservazioni relative al"fatalismo"). El Gato
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