batobato
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lunedì 6 agosto 2012
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henry barthes è.......
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Henry Barthes è un uomo solitario e introverso, quindi un uomo.
Un quest'epoca molto triste un cui tutto perdi, anche la vita per uno sguardo o un parcheggio, tutto si richiude su se stesso l'egoismo e la paura per il domani imperversano. La vita vale la pena di essere vissuta? Henry fà il suo percorso sulle miserie, "i genitori devono avere la patente prima di generare dei figli", alla fine ti lancia un messaggio di speranza, riesce a costruire una famiglia e a redimersi.
Un film che consiglio di vedere, magari in una sala con 4 spettatori come me, mentre i 3d e i spara spara imperversano, devastando il poco che resta nella testa dei buoi da macello.
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Henry Barthes è un uomo solitario e introverso, quindi un uomo.
Un quest'epoca molto triste un cui tutto perdi, anche la vita per uno sguardo o un parcheggio, tutto si richiude su se stesso l'egoismo e la paura per il domani imperversano. La vita vale la pena di essere vissuta? Henry fà il suo percorso sulle miserie, "i genitori devono avere la patente prima di generare dei figli", alla fine ti lancia un messaggio di speranza, riesce a costruire una famiglia e a redimersi.
Un film che consiglio di vedere, magari in una sala con 4 spettatori come me, mentre i 3d e i spara spara imperversano, devastando il poco che resta nella testa dei buoi da macello.
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flyanto
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giovedì 12 luglio 2012
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un distacco totale da tutta una società ormai priv
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Film sulla vita di un insegnante solo e dal passato tragico che si trova a supplire un collega per un breve periodo in un liceo di periferia frequentato solo da studenti altamente difficili e violenti e praticamente irrecuperabili per ciò che concerne la loro motivazione a migliorare se stessi e la propria vita. La "missione" che si prefigge il protagonista (interpretato ottimamente da Adrien Brody) risulta praticamente inutile, eccetto il suo prodigarsi per togliere dalla strada una baby prostituta, ma nel suo vano affannarsi e lottare l'insegnate, appunto, dovrà cozzare con la spietata realtà ed abbandonare il suo operato, venendo così a creare sempre di più un "distacco" totale da quello che sono ora i valori di una certa società ed il ruolo di educatore nel sistema scolastico.
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Film sulla vita di un insegnante solo e dal passato tragico che si trova a supplire un collega per un breve periodo in un liceo di periferia frequentato solo da studenti altamente difficili e violenti e praticamente irrecuperabili per ciò che concerne la loro motivazione a migliorare se stessi e la propria vita. La "missione" che si prefigge il protagonista (interpretato ottimamente da Adrien Brody) risulta praticamente inutile, eccetto il suo prodigarsi per togliere dalla strada una baby prostituta, ma nel suo vano affannarsi e lottare l'insegnate, appunto, dovrà cozzare con la spietata realtà ed abbandonare il suo operato, venendo così a creare sempre di più un "distacco" totale da quello che sono ora i valori di una certa società ed il ruolo di educatore nel sistema scolastico. Pessimista ed altamente poetica e malinconica questa pellicola è estremamente dura sia nelle immagini che nei dialoghi, che comunque servono a rappresentare perfettamente un certo tipo di società degradata. Meravigliosa inoltre è la figura dell'insegnante (ripeto, ottimamente interpretata) sorretto dai suoi nobili ideali e dalla sua dignitosa esistenza di solitudine. Ottima anche la fotografia che alterna il bianco e nero ai colori più vivaci, quasi da "murales". Altamente consigliato.
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alberto toniutti
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lunedì 9 luglio 2012
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intenso e commovente
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Molto bello, commovente,intenso,ben fatto!
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astromelia
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domenica 8 luglio 2012
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da rivedere
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sublime il monologo narrante di adrien brody e la sua prova,grande film per fotografia e sceneggiatura,commovente per chi ha dei figli,perchè è lo specchio della gioventù d'oggi,spavaldi ma soli,in continua richiesta d'aiuto mimetizzata sotto l'agire scontroso e arrogante,e quando ti aspetti che la trama prenda una piega positiva,ecco il finale tragico dove tutti si arrendono all'evidenza.....senz'altro merita di essere rivisto.
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ruspa machete
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venerdì 6 luglio 2012
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bellissimo
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Gran film, molto intenso, recitato egregiamente, con una bellssima fotografia e un'ottima colonna sonora.
La sensazione di uscire da una sala completamente vuota dopo un film così bello è impagabile.
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queenbeelw
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sabato 30 giugno 2012
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prendete carta e penna...
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perchè in questo film ci sono tipo un centinaio di frasi che vanno dritte al cuore. Commuovente, un pò crudo, pieno di significato : cosa volete di più da un film drammatico? Una volta che avrete finito di guardarlo, avrete qualcosa in più dentro di voi. Guardatelo e mi darete ragione!
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spike
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mercoledì 27 giugno 2012
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usa e getta
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Un film disturbante sulla scuola americana e sulle giovani generazioni. La sceneggiatura è ottima, la regia non scontata così come la fotografia, ottime le interpretazioni. Da vedere nelle scuole.
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rosye
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martedì 26 giugno 2012
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bello e possibile
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Il film ha sicuramente un indubbio fascino per l'originale messa in scena.Ma mi è sembrato un po' troppo facile il salvataggio della ragazzina prostituta come pure un po' troppo facile il suicidio programmato dell'altra ragazza. Troppo facile ancora la messa a bada di ragazzi difficili (ricordiamo con quanta amarezza e veridicità era trattato il tema in "Mary per sempre").Dunque alla fin fine un film a tesi e incentrato sulla figura di un professore (un ottimo Adrien Brody) che finirà per mettere in profonda discussione il suo approccio alla realtà e agli altri, rielaborando un passato che aveva fermato.In effetti, come ha detto qualcuno è un film particolare: non una vera e propria storia ma un esame di coscienza che scava nelle viscere della psicologia di una persona.
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Il film ha sicuramente un indubbio fascino per l'originale messa in scena.Ma mi è sembrato un po' troppo facile il salvataggio della ragazzina prostituta come pure un po' troppo facile il suicidio programmato dell'altra ragazza. Troppo facile ancora la messa a bada di ragazzi difficili (ricordiamo con quanta amarezza e veridicità era trattato il tema in "Mary per sempre").Dunque alla fin fine un film a tesi e incentrato sulla figura di un professore (un ottimo Adrien Brody) che finirà per mettere in profonda discussione il suo approccio alla realtà e agli altri, rielaborando un passato che aveva fermato.In effetti, come ha detto qualcuno è un film particolare: non una vera e propria storia ma un esame di coscienza che scava nelle viscere della psicologia di una persona.Che rinascerà imparando e cambiando. Non mi sembra poco! Accorgersi degli altri sconquassa. Questo mi è sembrato l'epicentro di un buon;onesto film.
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luana
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lunedì 25 giugno 2012
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e' inutile parlare del contenuto di un film...
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..che tra l'altro pure in questo caso fa molto a desiderare. Un film è un racconto che ci trasporta in un altro mondo. Non un discorso o una filippica. Perfino Bergman o Tarkovsky, dai profondi contenuti, sapevano creare STORIE.Ormai il cinema come cinema..e non come sperimentazioni varie...è morto. Non usa il suo proprio linguaggio e allora sorbiamoci questi "discorsini" di una ingenuità incredibile tra l'altro e chiamiamoli film...a proposito RENATO VOLPONE..dove è che non sei...te li scarichi mi sa tanto..guarda che non è obbligatorio lasciare recensioni ad ogni tua GIORNALIERA visione. Roba da matti!!
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natadiluglio
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lunedì 25 giugno 2012
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l'educazione è amore
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Recentemente ho visto un film in TV in cui un tipo pieno di buona volontà,entrato in un istituto nella Germania imperiale e pre-nazista, con un preside vecchio ma lungimirante, a contatto con ragazzi disperatamente non educati, fatica parecchio a trovare una chiave per entrare nel loro mondo ostile, diffidente, deluso, e infine trova uno strumento nuovo, ignoto, misterioso: veniva dall'Inghilterra, e consisteva nel dare calci a un pallone di cuoio. Lo strano metodo dapprima riempì di diffidenza tutti, specialmente i vecchi professori, ma poi divenne un grande modo di aggregazione, e anche se noi lo chiamiamo football e lo consideriamo ovvio, risale solo alla fine dell'ottocento.
Il film che vede protagonista uno scarno professore, supplente per scelta in plessi scolastici degradati in una periferia newyorkese, mi ha ricordato l'altro, e mi pare degno di appartenere alla categoria dei film "pedagogici".
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Recentemente ho visto un film in TV in cui un tipo pieno di buona volontà,entrato in un istituto nella Germania imperiale e pre-nazista, con un preside vecchio ma lungimirante, a contatto con ragazzi disperatamente non educati, fatica parecchio a trovare una chiave per entrare nel loro mondo ostile, diffidente, deluso, e infine trova uno strumento nuovo, ignoto, misterioso: veniva dall'Inghilterra, e consisteva nel dare calci a un pallone di cuoio. Lo strano metodo dapprima riempì di diffidenza tutti, specialmente i vecchi professori, ma poi divenne un grande modo di aggregazione, e anche se noi lo chiamiamo football e lo consideriamo ovvio, risale solo alla fine dell'ottocento.
Il film che vede protagonista uno scarno professore, supplente per scelta in plessi scolastici degradati in una periferia newyorkese, mi ha ricordato l'altro, e mi pare degno di appartenere alla categoria dei film "pedagogici". Non è con le paternali, che si aprono le orecchie della mente e del cuore, e infatti Henry/Brody non ne fa, almeno non subito, ma non liscia la pelliccia arruffata dei giovani disadattati, sta di fronte a loro serio, sincero, fermo. La sua vita è coerente con i valori che sostiene: senza dirlo è uno di quei tipi che sono messi qui per aiutare, modificare le condizioni umane peggiori, se ci riesce, per salvare.
Motivato da antichi traumi familiari, ha scelto una strada che somiglia alla redenzione, alla missionarietà. E qualcuno dei suoi giovani si perde, come la fragile e grassa Meredith, altri si salvano, come la giovanissima e apparentemente spacciata prostituta da strada, il giovane nero invasato di rabbia e molti di contorno. Perchè hanno ascoltato, prima con le orecchie chiuse, per osmosi, poi con la sensibilità che si risvegliava dei piccoli fiori di campo calpestati e rialzati da pioggia leggera, da aria e sole. In parole semplici da noi questo si chiama amore. Senza retorica, ma sempre più si affacciano germogli di richiamo alla nostra calpestata umanità. Abbondanza di libertà, nel senso di licenza di fare e dire tutto quello che si vuole, ma assenza di libertà di volere costruire qualcosa che non sia piacere materiale, assenza di educazione come addestramento al vivere. Non è così semplice, e il supplente non si fa illusioni, però agisce. Il distacco, tittolod el film, è l'unica condizione per salvare se stesso, perchè l'amore può anche distruggere, se non è saldamente guidato dalla saggezza e dalla misura. Quando le giovani disperate tendono a travolgerlo, il prof. non si sottrae, ma il suo sano distacco gli impone scelte.Così dovrebbe agire sempre l'educazione, che non è pedanteria, ma semplicemente amore intriso di sapere e di obiettivi. Il più importante obiettivo nel mondo e in casa nostra, e naturalmente nella scuola, ci dice questo film provvidenziale, è quello di aiutare i giovani a crescere con qualcosa dentro che una volta si chiamavano valori. Oggi,come si chiamano?
Alda Cicognani
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[+] molto belle le tue righe, natadiluglio
(di pescepensatore)
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