Un impeccabile gentiluomo del diciottesimo secolo, Barnabas Collins, si vede uccidere le persone più amate da un'amante respinta, la conturbante strega Eva Green (Angelique), che lo trasforma poi in vampiro perché la sua sofferenza sia eterna. Non paga di ciò trova il modo di sepperlirlo a tempo indeterminato, fino a quando, causa lavori in corso, la bara viene disseppellita e il vampiro Johnny Depp si sveglia negli psichedelici anni '70.
E' un film che ha veramente del genio, a cominciare dalla scelta di ambientare la storia nel 1972, approfittandone per fare l'occhiolino al risveglio generazionale di questi anni, ed esilaranti trovate, in cui Barnabas ravvisa segni diabolici in ogni ormai scontata invenzione del ventesimo secolo. Tornato al suo palazzo ormai in rovina, il vampiro trova i suoi discedenti impoveriti e disincantati, e decide di rimettere insieme l'antico patrimonio costruito con il commercio del pesce, ormai però ben oltre l'orlo del fallimento a causa della concorrenza sleale della strega Angelique.
I personaggi sono tutte creature di Tim Burton, con la loro dose di follia: la psichiatra alcolizzata e nevrotica che non vuole invecchiare, l'adolescente smaliziata che giudica e critica, il bambino strambo che parla col fantasma della madre, il maggiordomo alcolizzato, l'impassibile discendente che si trova nel ruolo di colei che tiene insieme ciò che resta della famiglia, e che considera del tutto naturali le follie di tutti quanti. E poi naturalmente ci sono Angelique, ancora divorata dalla sua passione di strega per Barnabas, meravigliosa e fatale, che manipola gli eventi a suo piacimento, e Barnabas, vampiro crudele e ingenuo, pieno di buoni proposito ma a volte inconcludente, diabolico e imbranato allo stesso tempo.
Gli eventi si rincorrono e quasi sfuggono alla volontà dei protagonisti, troppo impegnati dal loro egocentrismo e presi ognuno nella propria storia personale. Da questo scaturisce una trama che funziona, grazie alla sua stessa imprevedibilità. Gli stili si sovrappongono, passando dalle risate all'horror in men che non si dica.
Un solo appunto: pur essendo perfetto per Tim Burton, un regista dovrebbe anche mettersi alla prova creando personaggi che non devono essere necessariamente cuciti addosso ad un solo attore. Insomma, non è ora di cambiare e scegliersi un protagonista che non sia sempre Johnny Depp?
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