great steven
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lunedì 8 settembre 2014
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tutto l'amore dell'imbecilllità: fiacco e scontato
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TUTTO L'AMORE DEL MONDO (IT, 2010) diretto da RICCARDO GRANDI. Interpretato da NICOLAS VAPORIDIS – ANA CATERINA MORARIU – ALESSANDRO ROJA – MYRIAM CATANIA – SERGIO RUBINI – ENRICO MONTESANO – EROS GALBIATI – MONICA SCATTINI – RICCARDO ROSSI – SARA TOMMASI § Matteo, giornalista che redige articoli su formaggi e delizie alimentari italiche, deve scrivere entro tre mesi una guida sui luoghi romantici dell’Europa, commissionatagli dalla sua rigorosa datrice di lavoro. Il lauto compenso gli servirà per evitare a sua madre lo sfratto dal suo negozio di libri. Il fotografo sottaniere che lo accompagna nel viaggio (le cui tappe sono: Barcellona, Parigi, Londra e Amsterdam) vi coinvolge l’ultima, vivace girlfriend e una sua amica, neolaureata in giurisprudenza e in attesa di nozze.
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TUTTO L'AMORE DEL MONDO (IT, 2010) diretto da RICCARDO GRANDI. Interpretato da NICOLAS VAPORIDIS – ANA CATERINA MORARIU – ALESSANDRO ROJA – MYRIAM CATANIA – SERGIO RUBINI – ENRICO MONTESANO – EROS GALBIATI – MONICA SCATTINI – RICCARDO ROSSI – SARA TOMMASI § Matteo, giornalista che redige articoli su formaggi e delizie alimentari italiche, deve scrivere entro tre mesi una guida sui luoghi romantici dell’Europa, commissionatagli dalla sua rigorosa datrice di lavoro. Il lauto compenso gli servirà per evitare a sua madre lo sfratto dal suo negozio di libri. Il fotografo sottaniere che lo accompagna nel viaggio (le cui tappe sono: Barcellona, Parigi, Londra e Amsterdam) vi coinvolge l’ultima, vivace girlfriend e una sua amica, neolaureata in giurisprudenza e in attesa di nozze. L’avventura condivisa insieme a quest’ultima farà riscoprire a Matteo i veri sentimenti e il valore dell’amore, tant’è vero che capitolerà sotto i suoi dardi romantici mentre lei lo aiuterà nella composizione dell’opuscolo turistico. Sarà un’esperienza formativa che avvicinerà i due e farà scattare una scintilla provvidenziale. Al suo primo film di fiction Grandi non se la cava male, ma lavora su una sceneggiatura (di Alessandro Roja, Edoardo Falcone e Andrea Bassi) che becca con la precisione di un cecchino una tale quantità di luoghi comuni da lasciare senza fiato. Commedia che ha il suo turbo nella presenza di Vaporidis, che però dovrebbe piantarla col cinema sentimentale e cimentarsi in altri generi più maturi e meno leziosi. Personaggi scontati quanto le bellezze obbligate della vecchia Europa: non manca il lago di Loch Ness. Passiamo a parlare più dettagliatamente e in profondità delle interpretazioni, molte delle quali non brillano affatto e lasciano molto a desiderare: la Morariu è forse tra le migliori attrici del film, con la sua pacatezza e tranquillità che non tradisce una certa frenesia recitativa e un autocompiacimento nelle scene più intime; Roja è uno scavezzacollo all’ennesima potenza, donnaiolo e impenitente, che ne combina di tutti i colori e si distingue per vivacità esplosiva e cialtroneria autentica, il che penalizza parecchio il suo personaggio idiota e manicheo; la doppiatrice M. Catania, fra le più rappresentative della sesta generazione del doppiaggio italiano, è abbastanza brava nel rendere il suo carattere esplosivo, vitale e scatenato, che si illanguidisce nella ricerca di una bellezza insieme fisica e interiore ed è alla costante ricerca di un sentimento puro, magari più completo di quello del compagno che la ingravida senza preoccupazioni di sorta; Rubini è un po’ in ombra, e il fatto di essere tenuto in disparte crea disagio nella sua interpretazione, nella quale non riesce ad esprimersi al pieno del suo consueto ardore recitativo che emerge spesso (ma poco qui) per creatività e animosità, ed essere relegato nei bassifondi lo spinge talvolta a recitare male, come capita anche al pur bravo Montesano, che interpreta l’avvocato padre della Morariu senza avere uno spazio adeguato per sé col quale cavare fuori dalla sua antica verve irresistibile tutta la forza interpretativa e il vigore stilistico che innescavano uragani di risate quando faceva gli sketch televisivi e i film-commedia fra gli anni 1970 e 1980; E. Galbiati (già comparso con Vaporidis nel dittico di Notte prima degli esami) incarna uno sportivo giureconsulto alle prime armi che presenta purtroppo un basso livello recitativo per debolezza rappresentativa e blando candore piuttosto immaturo, di certo inferiore al personaggio sciupafemmine e spigliato, il Riccardo amico di Luca Molinari nei due film sopracitati; M. Scattini è una direttrice severa e leggermente ottusa, che impartisce ordini ed esige che vengano rispettati per filo e per segno, pena una punizione rigida e inflessibile; R. Rossi ha curiosamente, nei confronti suoi, lo stesso atteggiamento reverenziale e timoroso che nutre Fantozzi per la signorina Silvani. Quanto al protagonista Vaporidis, è sempre vero che il film procede e arranca unicamente per merito suo, e la sua interpretazione non pecca troppo di infedeltà o scarsa verosimiglianza, ma il suo repertorio rischia di ripetersi eccessivamente per un sovrappiù di sentimentalismo e smancerie da interminabile fotoromanzo rosa, e quindi sarebbe ora che l’attore si rinnovasse e tentasse di buttarsi nel drammatico, dal momento che nella commedia se l’è cavata piuttosto bene e dunque, stando a quanto afferma Woody Allen, “un attore comico in un ruolo drammatico di solito non ha problemi”, la magia dovrebbe replicarsi anche questa volta, sempre che Nicolas dimostri le doti giuste al momento propizio. Soggetto di Massimiliano Bruno, recentemente esordito alla regia e già sceneggiatore di Notte prima degli esami (il primo). Vaporidis anche produttore esecutivo. Fotografia di Maurizio Calvesi. Distribuito da Medusa.
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giangy76
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mercoledì 1 agosto 2012
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riusciamo a (mal)imitare le commedie americane!
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La trama del film sembra uscita da un frullatore nel quale sono stati inseriti gli ingredienti: AMORE / RAPPORTO DIFFICILE GENITORE - FIGLI / BORGHESIA VS. PROLETARIATO / MORTE / ROAD TRIP / SPENSIERATEZZA GIOVANILE / CITTA' D'ARTE.
La sceneggiatura é ancora peggio: le ambientazioni sono degne dei più banali clichés.
Barcellona=Sagrada Familia & vita notturna
Parigi = Bateau Mouche & romanticismo
Scozia = Lochness
Amsterdam = biciclette & marijuana
I dialoghi poi sono di un penoso che li avrebbe scritti meglio persino mia figlia di 3 anni.
Ah: come nelle peggiori commedie americane (che comunque sono migliori di questo film) l'inserimento dei cameo di due "attoroni" (nel nostro caso Montesano e Rubini) dovrebbe aggiungere spessore all'Opera.
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La trama del film sembra uscita da un frullatore nel quale sono stati inseriti gli ingredienti: AMORE / RAPPORTO DIFFICILE GENITORE - FIGLI / BORGHESIA VS. PROLETARIATO / MORTE / ROAD TRIP / SPENSIERATEZZA GIOVANILE / CITTA' D'ARTE.
La sceneggiatura é ancora peggio: le ambientazioni sono degne dei più banali clichés.
Barcellona=Sagrada Familia & vita notturna
Parigi = Bateau Mouche & romanticismo
Scozia = Lochness
Amsterdam = biciclette & marijuana
I dialoghi poi sono di un penoso che li avrebbe scritti meglio persino mia figlia di 3 anni.
Ah: come nelle peggiori commedie americane (che comunque sono migliori di questo film) l'inserimento dei cameo di due "attoroni" (nel nostro caso Montesano e Rubini) dovrebbe aggiungere spessore all'Opera... :-)
Vaporidis tenta, non riuscendoci, di dare un'interpretazione credibile al suo personaggio che é il classico bello e dannato, anche qui luoghi comuni a pioggia: il padre non era presente nel momento più importante della sua giovinezza, lo ha abbandonato, lui aiuta la madre economicamente e (dato che é bello, ma dannato) ovviamente non fa il commesso in un centro commerciale ma SCRIVE guide turistiche facendo del VIAGGIO il suo lavoro...
Come perdersi poi il rientro da Amsterdam a Roma su un pulmino Volkswagen con simbolo della pace: se non é un cliché questo...
Si salva, secondo me, solo una frase che il migliore amico di Vaporidis (un Capossela dei poveri che suona per le strade di Amsterdam): "Se il viaggio diventa un lavoro non ti diverti più"
E infatti non ci siamo divertiti a guardarlo...
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giuliaandy
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sabato 28 aprile 2012
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non dobbiamo essere severi!
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Non si tratta ovviamente di un film impegnato, ma nemmeno ha la pretesa di esserlo. Il cinema è anche relax non solo e necessariamente un momento di riflessione. Non sono mai abbastanza i film che parlano dell'amore, possiamo sembrare una generazione scontata e facilona...ma siamo solo una generazione che ha forse pochi spunti per sognare...e quindi ben vengano i film che ci ricordano ancora che l'amore deve essere al centro delle nostre vite. Ben vengano i film che ci regalano il lieto fine...sembra che al giorno d'oggi il lieto fine sia additato come banale e scontato...forse...ma ci consente ancora di sognare.
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scafroglia
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giovedì 8 settembre 2011
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banale non è solo la trama. c'è di peggio
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Ho letto la recensione di maggie.love, dove dice che in fondo una trama banale può essere gradita perché essa "ci fa vedere quello che NOI vogliamo vedere. Vogliamo che ogni tanto ci sia un lieto fine" e quindi un amore impossibile, in una trama di questo tipo, può diventare invece possibile. A parte che un lieto fine non è necessariamente anche banale, comunque io credo che maggie.love non consideri che non sono solo le trame che determinano la banalità di un film. In questo infatti non solo le vicende sono scontate, ma anche il modo in cui vengono inscenate: la storia della ragazza promessa sposa che cambia idea e si innamora dell'altro spasimante -che è apparentemente senza speranze- è una trama che, come si sa, è diventata praticamente la regola.
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Ho letto la recensione di maggie.love, dove dice che in fondo una trama banale può essere gradita perché essa "ci fa vedere quello che NOI vogliamo vedere. Vogliamo che ogni tanto ci sia un lieto fine" e quindi un amore impossibile, in una trama di questo tipo, può diventare invece possibile. A parte che un lieto fine non è necessariamente anche banale, comunque io credo che maggie.love non consideri che non sono solo le trame che determinano la banalità di un film. In questo infatti non solo le vicende sono scontate, ma anche il modo in cui vengono inscenate: la storia della ragazza promessa sposa che cambia idea e si innamora dell'altro spasimante -che è apparentemente senza speranze- è una trama che, come si sa, è diventata praticamente la regola. Inutile quindi aspettarsi qui delle alzate d'ingegno. Ma è il fatto che in questo film ciò accada nella modalità più trita e stravista di tutte che spinge a dire: "basta banalità!". La ragazza ricca e vagamente viziata, promessa sposa al tanghero noioso che pensa solo agli affari, scopre la magia dell'avventura grazie al giovane appassionato, un po' scapestrato e un po' poeta, che la trascina in una girandola di follie, e dal momento che vengono (OVVIAMENTE) derubati, lei, abituata alla ricchezza, sente così il sapore della VERA VITA (stiamo parlando di banalità quindi tralascio qui di commentare a fondo l'insopportabile retorica, che pervade tutto il film, contro il povero cristo che si gode le vacanze facendo i cruciverba, considerato l'odiato borghese che rifiuta di condurre un'esistenza borderline come quella dei protagonisti, uno che NON VIVE LA VITA; è la primissima cosa che viene detta all'inizio del film). Ma il giovane non la vede come la ragazza, lui in mancanza di soldi diventa cinico, gli ricorda -IMMANCABILE FIGURA- il padre che non passava gli alimenti a lui e alla madre, un padre ASSENTE, che (testualmente riportato dal film) si dimenticò di andare a vederlo quando era piccolo e doveva fare la sua prima gara di tuffi -addirittura! la rovina della sua infanzia-; per finire in bellezza il giovane vedrà sciogliersi la sua corazza di cinismo perché, grazie alla purezza di lei, conoscerà il VERO amore.
Che dire? Io faccio parte della fetta di pubblico che, anche se era ben lungi dall'aspettarsi un capolavoro, non può reprimere lo sconforto nel vedere che quelli che vengono definiti i "registi emergenti" confezionano solo film privi di alcuna sorpresa. Trame pensate su personaggi spacciati per "gente come noi" il cui problema esistenziale più grosso è che il babbino si è dimenticato una volta del loro compleanno e che non hanno altre ambizioni se non cercare di fare sesso. Commedie il cui umorismo è composto quasi solo da volgarità (basti guardare lo humour dei personaggi-spalla di questo film, pensati e messi lì apposta per essere "quelli disordinati e un po' pazzi" e quindi comici). E altrettanta delusione prova, questa parte di pubblico, per gli attori, anche loro considerati "le giovani stelle" del cinema italiano, anche loro responsabili della banalizzazione del film, con la loro recitazione uniformata: da Muccino Junior in giù parlano tutti come se avessero una patata in bocca e mettono enfasi OVUNQUE. Ovunque è disperazione, ira, amore, ogni frase è buona per infilarci dentro dei sospiri e per parlare a raffica, mangiandosi le parole. E infatti i risultati di tutto ciò li vediamo: il cinema Italiano che sprofonda sempre più, tenuto in piedi dai soliti pochi ma buoni.
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arkadico
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lunedì 4 aprile 2011
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che vuol dire banale?
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Banale perché scorrevole senza perdersi in lentezze o filosofie di vita? C'è poco da fare: le serie del tipo "Notte prima degli esami" o "Ultimi della classe" funzionano bene, sono ben "oliate", scorrono più di certi capolavori del grande cinema. Ti par poco? Certo, ci sono le solite parolacce, scene forti di sesso, situazioni che forse sono la realtà solo de "Roma", eppure hanno vita. Non è un caso che non esiste un cinema .... "padano", e quello italiano è sostanzialmente dall'Emilia in giù. Ci sono tanti altri film sempliciotti o poco credibili in cui recita Raul Bova che non sa far ridere, ci sono certe toscanate, ma gli altri dove sono?
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maggie.love
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martedì 8 febbraio 2011
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un film banale? si! perchè è quello che vogliamo!!
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Ho letto diverse recensioni... una diceva che è un film banale... prevedibile... beh come dargli torto... ma ci sono film non prevedibili?... No! Sapete perchè? Perchè i film ci fanno vedere quello che NOI voglia vedere! Vogliamo che ogni tanto ci sia un lieto fine. Guardare un film significa prendersi una pausa dalla vita reale e dare libero sfogo all'immaginazione... il ragazzo che è innamorato di una ragazza senza essere ricambiato immagina che un giorno si innamorerà di lui... gli uomini in cariera sperano che un giorno o l'altro il loro capo li chiami e gli dica: "Complimenti... sei stato promosso!" e le donne sperano di trovare l'uomo giusto... il primcipe azzurro...
Tutto questo è possibile.
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Ho letto diverse recensioni... una diceva che è un film banale... prevedibile... beh come dargli torto... ma ci sono film non prevedibili?... No! Sapete perchè? Perchè i film ci fanno vedere quello che NOI voglia vedere! Vogliamo che ogni tanto ci sia un lieto fine. Guardare un film significa prendersi una pausa dalla vita reale e dare libero sfogo all'immaginazione... il ragazzo che è innamorato di una ragazza senza essere ricambiato immagina che un giorno si innamorerà di lui... gli uomini in cariera sperano che un giorno o l'altro il loro capo li chiami e gli dica: "Complimenti... sei stato promosso!" e le donne sperano di trovare l'uomo giusto... il primcipe azzurro...
Tutto questo è possibile... ma poche volte si realizza... per questo abbiamo bisogno di sognare... e guardare film che finiscano bene... e allora si guardano film come questi... e ci si addormenta la sera sognando di incontrare Nicolas Vapordis o Ana Caterina Morariu nella nostra prossima vacanza...
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[+] non è solo la trama ad essere banale
(di scafroglia)
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vittorio
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giovedì 9 settembre 2010
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gioellino....
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Piccolo gioiello....
Parte da commedia e finisce in modo drammatico e sentimentale......
La conferma di un gran Rubini con la sopresa Vaporidis per un film da vedere....
Bello!!
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(di jenny88)
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antonydg83
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giovedì 26 agosto 2010
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a volte la semplicità è il segreto
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Sono capitato per caso su questo film e devo dire che mi ha sorpreso, mi aspettavo un film che mi avrebbe annoiato o come minimo deluso.
E invece è avvenuto l'esatto opposto.
Alcune volte, a mio parere, un film deve semplicemente allietare, non importa quanto sia banale; se per un attimo si riesce ad immedesimarsi nei personaggi o nell'atmosfera allora un film riesce ad essere carino, pur senza pretese.
In questo film ho trovato tante cose, come il tema del viaggio, che mescolato ad altri temi, come specialmente il romanticismo, ha reso tutto molto gradevole trovando in esso, forse, parte di quel "Notte prima degli esami" che tanto mi aveva fatto sorridere.
La semplicità è una cosa che abbiamo perso, ormai i film italiani sono o di denuncia sociale, bellissimi senza dubbio ma unici pezzi degni di nota a mio avviso, oppure sdolcinati all'infinito, con qualche film comico a volte troppo volgare.
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Sono capitato per caso su questo film e devo dire che mi ha sorpreso, mi aspettavo un film che mi avrebbe annoiato o come minimo deluso.
E invece è avvenuto l'esatto opposto.
Alcune volte, a mio parere, un film deve semplicemente allietare, non importa quanto sia banale; se per un attimo si riesce ad immedesimarsi nei personaggi o nell'atmosfera allora un film riesce ad essere carino, pur senza pretese.
In questo film ho trovato tante cose, come il tema del viaggio, che mescolato ad altri temi, come specialmente il romanticismo, ha reso tutto molto gradevole trovando in esso, forse, parte di quel "Notte prima degli esami" che tanto mi aveva fatto sorridere.
La semplicità è una cosa che abbiamo perso, ormai i film italiani sono o di denuncia sociale, bellissimi senza dubbio ma unici pezzi degni di nota a mio avviso, oppure sdolcinati all'infinito, con qualche film comico a volte troppo volgare.
E, dunque, come capita sempre ai disillusi, come al sottoscritto che storce il naso ogni volta che sente un film italiano in uscita..è bello a volte ricredersi.
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thepaglia
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mercoledì 25 agosto 2010
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discreta commedia on the road
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Aldilà delle qualità di Nicolas Vaporidis come attore,che dopo svariati esami è comunque alle prime armi ma sta dimostrando un vago talento per la recitazione,che lo porterà,impegnandosi molto se deciderà di calcare i ruoli e le qualità degli attori,quelli con la A maiuscola,del cinema italiano,ad ottenere discreti successi;dovrebbe trasmettere soltanto un po' più di sentimento,fare proprio il personaggio,visto che si trova a recitare in commedie che certo non meritano le 4 stelline,ma due o anche tre ne meritano,vedi le due "Notti prima degli Esami" o i due "Maschi contro Femmine" e "Femmine contro Maschi" di Fausto Brizzi,che ancora dovranno uscire ma che sicuramente sbarcheranno il lunario al botteghino.
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Aldilà delle qualità di Nicolas Vaporidis come attore,che dopo svariati esami è comunque alle prime armi ma sta dimostrando un vago talento per la recitazione,che lo porterà,impegnandosi molto se deciderà di calcare i ruoli e le qualità degli attori,quelli con la A maiuscola,del cinema italiano,ad ottenere discreti successi;dovrebbe trasmettere soltanto un po' più di sentimento,fare proprio il personaggio,visto che si trova a recitare in commedie che certo non meritano le 4 stelline,ma due o anche tre ne meritano,vedi le due "Notti prima degli Esami" o i due "Maschi contro Femmine" e "Femmine contro Maschi" di Fausto Brizzi,che ancora dovranno uscire ma che sicuramente sbarcheranno il lunario al botteghino. Ritornando a Tutto l'amore del Mondo,la storia è molto originale ed è ben costruita;sono ben azzeccati i ruoli che interpretano Monica Scattini,Riccardo Rossi ed Enrico Montesano;ci sono anche dei bei personaggi che i quattro protagonisti incontrano "On the road",come il vecchio amico di Matteo,o proprio suo padre,interpretato alla perfezione da Sergio Rubini,che riesce anche a commuovere anche quelli dal carattere un po' più duro. Il finale è degno di nota,ma non più di tanto. 3 stelle meritate. Invecchiando, Montesano migliora sempre di più.
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mystyle.asso88
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venerdì 2 aprile 2010
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si parte per il cinema
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L' opera prima di Riccardo Grandi ci porta in una commedia one the road con varie giovani promesse del cinema italiano.Matteo(Nicolas Vaporidis),deve scrivere per la casa editrisce in cui lavora,una guida sui luoghi romantici del Vecchio Continente.Il giovane motivato dal compenso pattiuto che,servirà per aiutare la madre a saldare un debito per la libreria di famiglia, parte per il viaggio affiancato dall'esuberante fotografo Ruben (Alessandro Roja)che all' insaputa di Matteo fa venire la ragazza con cui si sta frequentando e una sua amica.Quest'ultima Anna(Ana Caterina Morariu),decide di partire subito dopo essersi laureata,prima di andare a lavorare con il padre avvocato(Enrico Montesano)e, sposarsi con il suo fidanzato storico.
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L' opera prima di Riccardo Grandi ci porta in una commedia one the road con varie giovani promesse del cinema italiano.Matteo(Nicolas Vaporidis),deve scrivere per la casa editrisce in cui lavora,una guida sui luoghi romantici del Vecchio Continente.Il giovane motivato dal compenso pattiuto che,servirà per aiutare la madre a saldare un debito per la libreria di famiglia, parte per il viaggio affiancato dall'esuberante fotografo Ruben (Alessandro Roja)che all' insaputa di Matteo fa venire la ragazza con cui si sta frequentando e una sua amica.Quest'ultima Anna(Ana Caterina Morariu),decide di partire subito dopo essersi laureata,prima di andare a lavorare con il padre avvocato(Enrico Montesano)e, sposarsi con il suo fidanzato storico.Il viaggio non filerà liscio ovviamente e, i quattro ragazzi affronteranno non pochi problemi.Una commedia divertente perfetta per rilassarsi,con una trama semplice ma efficace ed una colonna sonora molto gradevole.Molto bravi anche gli attori tra cui, Alessandro Roja che,con il suo personaggio traccia una linea comica più evidente nel film e,Sergio Rubini che,pur avendo un ruolo marginale con la sua interpretazione arricchisce notevolmente il racconto.Forse parte un po' lento come film e prende forma in seguito ma,la voglia di viaggiare e divertirvi usciti dalla sala vi passerà sicuramente per la testa.
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