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Stallone continua la personale rivisitazione di quel genere che lui stesso ha contribuito a creare.Dopo "Rocky Balboa" e "John Rambo",la summa dell'essenza stessa di un action movie.Ma con in più quel tocco personale che sembra essere diventato un marchio di fabbrica per il regista.Gli sterotipi rispettati con cura maniacale diventano funzionali alla visione oramai disillusa sulla morte,la vecchiaia e la redenzione.Che non può che passare attraverso l'eroismo,unica vera forza dei protagonisti.Protagonisti interpretati da un cast simbolico,di vecchie glorie e di nuove(talvolta confronto ma sempre insieme nella persecuzione del comune obbiettivo).Action,violenza,commedia e romanticismo si fondono piacevolmente evitando il già visto.E resta un fondo malinconico generale non stemperato dai numerosi tocchi ironici.Tutto quello che si vede è risaputo e prevedibile,ma riproposto e a suo modo rinnovato aldilà delle mode odierne e dell'esttetica fracassona senz'anima.Peccato per il digitale non sempre raffinato.Una chicca l'incontro in chiesa tra Stallone e il suo storico "rivale" del cinema d'azione Schwarzenegger,nel ruolo del mercenario in pensione Trench.Che si conclude con un'impagabile frecciata ai danni di quest'ultimo("Vuole diventare presidente").Per i fan un altro bocconcino appetitoso cucinato diversamente dal solito,per gli altri forse un'occasione di conoscere un inaspettato talento in un attore/regista che sembrava destinato all'ennesima triste alimentare fine da pensionato hollywoodiano.Anche se non è detto che non succederà.Nella lista dei "duri",inizialmente doveva esserci posto anche per Jackie Chan(che ha rifiutato per il ruolo secondario),50 Cent,Forest Whitaker,Jean Claude Van Damme(già impegnati),Steven seagal(contrasti con il produttore),Wesley Snipes(condanna per evasione fiscale)e Kurt Russell(ritiro dal genere).
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