Inutile sottolineare il talento di un Crowe che gradisce particolarmente (e a ragione, dato il divertimento che ci dev’essere a girare questo tipo di film!) questi ruoli caratterizzati non solo dall’azione e dagli scontri, ma soprattuto da un’umanità disarmante e da una saggezza al limite della “filosofia”. Discorso analogo vale per la Blanchett che ama particolarmente questi ruoli “femministi”: non la tipica donna che subisce la vita e l’uomo, anonima e piatta; bensì la donna combattiva, dal bel caratterino, colei che può benissimo gareggiare con un uomo (vedasi anche la sua interpretazione in “Elizabeth: The Golden Age” o anche solo la sua stupenda Galadriel in “Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’anello”).
Un plauso particolarmente forte alla performance di Max von Sydow.
Un film che scorre bene sia dal punto di vista dell’azione che dell’evoluzione dei rapporti tra i vari personaggi (non ultimo il riavvicinamento agli orfani datisi al saccheggio).
Ultima nota al proposito: una colonna sonora fantastica. E’ incredibile quale possa essere il contributo di una colonna sonora ben realizzata, al successo di un film. Questo per ricordare una volta di più quanto la realizzazione di un film sia un “gioco di squadra” e non un successo del singolo.
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