ginger snaps
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domenica 24 ottobre 2010
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grazie besson di essere tornato
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sicuramente questa pellicola divertente è un bel ritorno per Besson, si sentono i suoi ritmi e la sua firma indelebile non lascia certo lo spettatore insoddisfatto.
C'è sicuramente una rinascita e qualche modifica nella sceneggiatura e anche la chiave umoristica è più che evidente. Negli altri film c'erano atmosfere decisamente più macabre. Bella la scelta degli attori, bello il trucco usato per renderli a dir poco mostruosi, ma questo è di sicuro una bella trovata. Cmq Adele è sicuramente una Jndiana Jones tutto al femminile. Divertimento assicurato
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storyteller
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domenica 24 ottobre 2010
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un "enigma" fuori dal tempo
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Besson ha decisamente ritrovato la "vena", vuoi per il materiale da cui ha attinto, vuoi per il cast eterogeneo e colorito in cui spicca la simpatica e irriverente protagonista.
Piace sia ai bambini che agli adulti, traguardo sempre più difficile da riscontrare nelle odierne produzioni cinematografiche dove il film o è dichiaratamente infantile o pedissequamente "maturo".
Un'ode alla bestialità latente della borghesia (in senso più o meno buono) e al fascino discreto degli outsider non per scelta, ma per necessità - le motivazioni che animano la protagonista sono molto più "intimiste" e circoscritte di quanto si potrebbe pensare inizialmente.
Paradosso dei paradossi, è proprio nei momenti meno "lucidi", dove predominano il nonsense, il cattivo gusto (delizioso come solo i francesi possono intenderlo) e una punta di giocosa necrofilia che il film da il meglio di sé.
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Besson ha decisamente ritrovato la "vena", vuoi per il materiale da cui ha attinto, vuoi per il cast eterogeneo e colorito in cui spicca la simpatica e irriverente protagonista.
Piace sia ai bambini che agli adulti, traguardo sempre più difficile da riscontrare nelle odierne produzioni cinematografiche dove il film o è dichiaratamente infantile o pedissequamente "maturo".
Un'ode alla bestialità latente della borghesia (in senso più o meno buono) e al fascino discreto degli outsider non per scelta, ma per necessità - le motivazioni che animano la protagonista sono molto più "intimiste" e circoscritte di quanto si potrebbe pensare inizialmente.
Paradosso dei paradossi, è proprio nei momenti meno "lucidi", dove predominano il nonsense, il cattivo gusto (delizioso come solo i francesi possono intenderlo) e una punta di giocosa necrofilia che il film da il meglio di sé.
Che dire: mi aspettavo un buon film, e invece mi sono ritrovato davanti un film più che buono.
E per una volta, una produzione che non si fa remore a mostrare un paio di tette, quando le esigenze di sceneggiatura plausibilmente lo richiedono!
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merilille
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sabato 16 ottobre 2010
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un fumetto reso film.. godibilissimo
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Visto quasi in anteprima, mi aspettavo la sala stracolma e invece quasi vuota... boh?
Il fatto che sia tratto da un fumetto,che peraltro non conosco, secondo me influenza molto la scrittura filmica...
Soprattutto nella resa dei personaggi, tutti caratteri scelti molto bene e molto ben adattati al periodo storico (inizi 900), con quel tocco in più che un po' è Besson e un po' è la trasposizione di un fumetto: tratti marcati, tipologie semplici da individuare e che rispetteno il loro clichè...
Il film parte un po' lentamente, ci vuole introdurre nell'ambiente della Parigi primo 900 e farci conoscere i vari personaggi, da quelli significativi a quelli di contorno, con un umorismo leggero che si fa forza delle immagini e delle situazioni.
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Visto quasi in anteprima, mi aspettavo la sala stracolma e invece quasi vuota... boh?
Il fatto che sia tratto da un fumetto,che peraltro non conosco, secondo me influenza molto la scrittura filmica...
Soprattutto nella resa dei personaggi, tutti caratteri scelti molto bene e molto ben adattati al periodo storico (inizi 900), con quel tocco in più che un po' è Besson e un po' è la trasposizione di un fumetto: tratti marcati, tipologie semplici da individuare e che rispetteno il loro clichè...
Il film parte un po' lentamente, ci vuole introdurre nell'ambiente della Parigi primo 900 e farci conoscere i vari personaggi, da quelli significativi a quelli di contorno, con un umorismo leggero che si fa forza delle immagini e delle situazioni.
Poi parte la storia, che diventa via via sempre più movimentata e nel contempo poco credibile, ma ormai è fatta: il regista ci ha preso nella rete.
Accadono cosa strane a Parigi, mentre l'eroina volitiva e tosta è in Egitto: si risveglia dal suo sonno eterno un cucciolo di pterodattilo conservato come uovo nel museo della città. E combina molti guai, anche perchè vola, è grosso e carnivoro...
Che rapporto avrà con le vicende di Adèle in Egitto? Piano piano lo scopriremo, senza risparmiarci nulla di situazioni alla Indiana Jones, a volte anche citato..
Ma l'ambientazione è belle epoque, e il ritmo non può farsi indiavolato più di tanto: mon dieu! un po' di contegno..
Ovviamente il tutto condito con tante situazioni umoristiche sia di clichè che di costruzione dei tempi e dei dialoghi (come sempre adattati al modo di esprimersi, ma soprattutto di pensare, del nostro presente).
Sempre bello, a mio giudizio, l'approccio filmico di Besson, con inquadrature spesso impensate che portano fuori dal banale un film altrimenti un po' di genere.
Simpatico il personaggio di Adèle, una vera donna del XX secolo con sia l'orgoglio della propria intelligenza e adattabilità che con la tenacia del non demordere mai (vedrete quante volte verrà buttata fuori da qualche posto perchè non ha fatto tutto come doveva).
Non ci si chiede di pensare, in questo film, solo di farci prendere e godercelo. Ci riesce ottimamente.
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fbludani
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lunedì 18 ottobre 2010
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realtà e fantasia in un mix originale
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Storia divertente di Adèle una ricercatrice controccorente degli inizi del '900. Il suo obbiettivo è riportare in vita la sorella gemella morta in un incidente quasi grottesco. Adele è disposta a tutto e quando scopre che il professor Esperandieu , -suo amico - ha trovato una formula per riportare in vita i defunti di migliaia di anni, si mette alla ricerca del sarcofago di un medico del faraone Ramses II, convinta che egli sarebbe stato l'unico in grado di guarire la sorella. Nel frattempo il professore ha usato la sua formula per far vivere un peterodattilo di cui si conservava l'uovo in un museo, che continua a seminare panico a Parigi.
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Storia divertente di Adèle una ricercatrice controccorente degli inizi del '900. Il suo obbiettivo è riportare in vita la sorella gemella morta in un incidente quasi grottesco. Adele è disposta a tutto e quando scopre che il professor Esperandieu , -suo amico - ha trovato una formula per riportare in vita i defunti di migliaia di anni, si mette alla ricerca del sarcofago di un medico del faraone Ramses II, convinta che egli sarebbe stato l'unico in grado di guarire la sorella. Nel frattempo il professore ha usato la sua formula per far vivere un peterodattilo di cui si conservava l'uovo in un museo, che continua a seminare panico a Parigi. L'uccello preistorico commette un omicidio. Cheval è l'investigatore che si mette sulle sue tracce e a questo punto le storie si incrociano, poichè il professor Esperandieu interrogato dalla polizia viene scoperto avere il peterodattilo in casa. Viene condannato a morte. Siccome è l'unica speranza di Adele, ella cerca con diversi stratagemmi di ottenere la sua liberazione e ci riuscirà dopo aver domato l'enorme animale. Alla fine Adele raggiungerà l'obiettivo di far tornare in vita la sorella. Adele è un personaggio ben costruito, che mescola la capacità di credere in un sogno ad un forte caratttere e determinazone che gli permettono di stare dentro al suo tempo in modo reale e vincente. Parecchie le citazioni che si ritrovano nel film da Indiana Jones, ai detective del primo novecento, a Frankenstein, al jurassico rielaborate in un mix umoristico e avventuroso allo stesso tempo, che rende il film piacevole e originale. Soprattutto nel modo assai grottesco in cui vengono riesumate le mummie che sono personaggi buoni e alleati con Adele, l'unica che in quel mondo un po' troppo "belle époque" con i suoi cliché, può credere in loro. Anche se all'inizio fatica un po' a diventare movimentato il film non annoia e proprio come i fumetti da cui è ispirato è adatto al pubblico di tutte le età
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dano25
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giovedì 17 febbraio 2011
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diveretnte "lara croft" parigina
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Parigi, 1911.
Adèle Blanc-Sec è il nome di un'intrepida giornalista e avventuriera che si reca in Egitto per recuperare la mummia del medico personale di un faraone per riportarla in vita e guarire così la sorella in stato vegetativo da 5 anni. In sintesi il film è questo ma i 105min esaltano la genialità di Luc Besson e ci regalano uno spettacolo davvero bello. Louise Bourgoin è Adèle,"Lara Crof" in piume di struzzo che condivide con l'eroina americana il coraggio, la spregiudicatezza ed il fascino il tutto però ambientato in una Parigi del secondo decennio del Novecento davvero incantevole. Un vecchio professore di fisica ha scoperto come entrare in contatto e risvegliare dinosauri o mummie e così ad Adèle viene l'idea di trafugare dall'Egitto la mummia di un famoso medico per curare la sorella vittima di un curioso incidente di tennis e in stato vegetativo da tempo.
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Parigi, 1911.
Adèle Blanc-Sec è il nome di un'intrepida giornalista e avventuriera che si reca in Egitto per recuperare la mummia del medico personale di un faraone per riportarla in vita e guarire così la sorella in stato vegetativo da 5 anni. In sintesi il film è questo ma i 105min esaltano la genialità di Luc Besson e ci regalano uno spettacolo davvero bello. Louise Bourgoin è Adèle,"Lara Crof" in piume di struzzo che condivide con l'eroina americana il coraggio, la spregiudicatezza ed il fascino il tutto però ambientato in una Parigi del secondo decennio del Novecento davvero incantevole. Un vecchio professore di fisica ha scoperto come entrare in contatto e risvegliare dinosauri o mummie e così ad Adèle viene l'idea di trafugare dall'Egitto la mummia di un famoso medico per curare la sorella vittima di un curioso incidente di tennis e in stato vegetativo da tempo.Tra bellissimi inseguimenti con i cattivi di turno, uno pterodattilo risvegliato dall'uovo, battute e scene di una bella comicità, Luc Besson ci regala un film che ingloba americanate come "una notte al museo" e "Indiana Jones" ma con l'eleganza e l'ironia che contraddistinguono questo genio del cinema francese.
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ivanvalle90
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lunedì 18 ottobre 2010
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"besson adventures"
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Luc Besson, versatile regista francese transitato abilmente dalla fantascienza al cinema di animazione, passando per il genere storico e “gangsteristico”, si cimenta questa volta in una bizzarra avventura. Una narrazione iniziale introduce la vicenda, che sembra svolgersi su due fronti: una Parigi nel bel mezzo dello splendore della Belle Epoque e il torrido Egitto sovrastato dalle Piramidi. Proprio qui inizia la storia di Adèle Blanc-Sec, l’eroina protagonista della storia, alle prese con la riesumazione di una vecchia mummia. La giovane Adèle appare come una trasposizione femminile del vecchio Indiana Jones, se si esclude la sostanziale differenza che lei è spinta ad agire dalla necessità di curare la sorella, mentre Indi lo era per puro e semplice spirito di avventura.
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Luc Besson, versatile regista francese transitato abilmente dalla fantascienza al cinema di animazione, passando per il genere storico e “gangsteristico”, si cimenta questa volta in una bizzarra avventura. Una narrazione iniziale introduce la vicenda, che sembra svolgersi su due fronti: una Parigi nel bel mezzo dello splendore della Belle Epoque e il torrido Egitto sovrastato dalle Piramidi. Proprio qui inizia la storia di Adèle Blanc-Sec, l’eroina protagonista della storia, alle prese con la riesumazione di una vecchia mummia. La giovane Adèle appare come una trasposizione femminile del vecchio Indiana Jones, se si esclude la sostanziale differenza che lei è spinta ad agire dalla necessità di curare la sorella, mentre Indi lo era per puro e semplice spirito di avventura. Le storie dei diversi personaggi, presentati nell’incipit narrativo del film, si vanno congiungendo: lo scenario diventa unicamente una Parigi su cui sembra imperversare l’ anarchia e la trama incomincia a sciogliersi. Ma, al tempo stesso, cominciano ad emergere i primi segni di cedimento dell’impianto registico. Si tratta di un film che non si prende molto sul serio sin dal principio e quindi non si presta ad una demolizione sistematica. Ma non si può fare a meno di notare che, se nella prima parte la storia si presenta interessante e scorre bene, anche grazie ai rapidi cambi di scenario, a qualche tormentone e gag omaggio alle old-comedies (il “passaparola” telefonico, i reiterati travestimenti a scopo d’evasione), nella seconda parte la narrazione avanza a fatica, il ritmo si allenta, la ripresa diventa più statica ed emerge la matrice “fantasy-adventure”. Per quanto riguarda la recitazione dei vari personaggi essa appare un po’ sopra le righe (cosa non negativa dato il genere, anzi in linea con la tendenza all’esagerazione delle clownerie), mentre l’interpretazione della protagonista non appassiona e ciò si ripercuote negativamente su tutto il film, visto che dovrebbero essere le sue gesta a imprimere il ritmo giusto alla pellicola e a trascinare lo spettatore nei meandri della storia, siano essi i cunicoli sotterranei delle piramidi o i sentieri del cuore o di una mente ormai sopita. La giovane “Eva Mendes d’oltralpe” sembra invece assai poco interessata, distante da ciò che le accade intorno, e ciò si ripercuote inevitabilmente sul giudizio conclusivo della pellicola. Comunque non stupirebbe che Besson, che si è riservato un finale aperto, ci presentasse un seguito di queste avventure tutto sommato godibili, simpatiche , particolarmente adatto ad un pubblico adolescente.
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gort-mvc
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sabato 23 ottobre 2010
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besson ama il cinema
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Luc Besson ama il cinema. Tutto il cinema. E se nel cinema è sempre stata importante la componente fantastica e avventurosa ( in inizio è stato il realistico arrivo di un treno ma quanto fascino nel viaggio sulla luna) non meno significatica è la commedia. Non vi è bisogno di regole od obbligo di credibilità. Il regista ci invita in un simpatico gioco di specchi. Quanti riflessi di film, o di saghe, siamo in grado di riconoscere? L' inizio ci ricorda, ed è indizio significativo, il favoloso mondo di Amelie. Dopo è un gioco riconoscere il maggior numero di citazioni: Il giro del mondo in 80 giorni, Indiana Jones, Jurassic Park, La Mummia, Belfagor.
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Luc Besson ama il cinema. Tutto il cinema. E se nel cinema è sempre stata importante la componente fantastica e avventurosa ( in inizio è stato il realistico arrivo di un treno ma quanto fascino nel viaggio sulla luna) non meno significatica è la commedia. Non vi è bisogno di regole od obbligo di credibilità. Il regista ci invita in un simpatico gioco di specchi. Quanti riflessi di film, o di saghe, siamo in grado di riconoscere? L' inizio ci ricorda, ed è indizio significativo, il favoloso mondo di Amelie. Dopo è un gioco riconoscere il maggior numero di citazioni: Il giro del mondo in 80 giorni, Indiana Jones, Jurassic Park, La Mummia, Belfagor.
Ma anche Tin Tin (non conosco l' originale fumetto di Tardi ma quanto somigliano ai disegni di Hergé alcuni personaggi del film) e, perchè no, il lieve tocco di Lubitsch nella parte relativa al passa parola telefonico. Non ritroviamo forse anche il commissario Dreyfus de La pantera rosa. E quali film ci ha ricordato lo spogliarello difronte a un nessuno presunto. Possiamo dire di aver goduto, nei giusti tempi, di un ben girato puzzle di cinema. Confezionato con l' occhio europeo di un bravp regista che conosce la materia. Sono andato a vederlo con la famiglia ed è piaciuto anche ai giovani. Buon segno. Unico appunto è per la piccola ripresa dopo i primi titoli di coda. Titanic era forse migliore chiusura, senza recuperare King Kong
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elgatoloco
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mercoledì 7 novembre 2018
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besson "evocativo-fantastico"
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"Les aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(Luc Besson, 2010)è un film che, al di là del fatto di essere stato ricavato da sequenze fumettistiche/cartoons, insomma, dunque con una sequenzialità diversa da quella filmica, e qui comunque, Besson compie già un'operazione di contaminatio tra generi molto interessante), oltre al fascino evocativo dell'era faraonica e della civiltà egizia, con quel pizzico(o invece quel tanto)di occultismo che ciò ha in sé, propone , anzi ri-propone, con l'ambientazione nel 1911, dunque nel periodo forse del massimo sviluppo delle avanguardie non solo artistiche ma anche scientifiche(pensiamo alla psicoanalisi), elementi caratteristici di tali avanguardie, elementi onirici e non, presenti nel dadaismo, nel surrealismo, ma anche(pur se in forma evidentemente diversa)anche nella citata psicoanalisi, Oltre a questo, il ritmo bessoniano è indubbiamente diverso da quanto in genere si vede al cinema, il che non è poco, anche quando questo ritmo venga modificato a seconda dell'anno di realizzazione, del contesto culturale legato a dinamiche"epocali"etc.
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"Les aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(Luc Besson, 2010)è un film che, al di là del fatto di essere stato ricavato da sequenze fumettistiche/cartoons, insomma, dunque con una sequenzialità diversa da quella filmica, e qui comunque, Besson compie già un'operazione di contaminatio tra generi molto interessante), oltre al fascino evocativo dell'era faraonica e della civiltà egizia, con quel pizzico(o invece quel tanto)di occultismo che ciò ha in sé, propone , anzi ri-propone, con l'ambientazione nel 1911, dunque nel periodo forse del massimo sviluppo delle avanguardie non solo artistiche ma anche scientifiche(pensiamo alla psicoanalisi), elementi caratteristici di tali avanguardie, elementi onirici e non, presenti nel dadaismo, nel surrealismo, ma anche(pur se in forma evidentemente diversa)anche nella citata psicoanalisi, Oltre a questo, il ritmo bessoniano è indubbiamente diverso da quanto in genere si vede al cinema, il che non è poco, anche quando questo ritmo venga modificato a seconda dell'anno di realizzazione, del contesto culturale legato a dinamiche"epocali"etc. Besson sa"giocare"(jouer, to play, spielen)su diversi registri contemporaneamente e con efficacia, Brava la protagonista Louise Bourgoin, bravi gli altri/le altre interpreti, dato che stanno tutti/e al gioco di Besson stesso. El Gato
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jerome77
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domenica 10 aprile 2011
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il film più peloso della storia
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C’è un sacco di gente che scambia i film per uova, oh no, non pensate subito male, non vi capiterà certo di vedere centinaia di persone al buio di una sala a sgranocchiare pop corn fissando un enorme uovo. Almeno spero. Però vi capiterà senza dubbio di incontrarlo questo tipo di persone, quelle che vanno al cinema esclusivamente per trovare magagne o incoerenze nella storia. Peli nell’uovo appunto. La storia banale, i riferimenti storici non esatti, la fine troppo prevedibile, o una scena troppo volgare. Ecco, se voi siete questo tipo di persone, o le frequentate, evitate di andare a vedere Adel Blanc Sec e l’enigma del Faraone, perchè forse è uno dei film più pelosi della storia (e non mi riferisco ovviamente alla bellezza della protagonista).
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C’è un sacco di gente che scambia i film per uova, oh no, non pensate subito male, non vi capiterà certo di vedere centinaia di persone al buio di una sala a sgranocchiare pop corn fissando un enorme uovo. Almeno spero. Però vi capiterà senza dubbio di incontrarlo questo tipo di persone, quelle che vanno al cinema esclusivamente per trovare magagne o incoerenze nella storia. Peli nell’uovo appunto. La storia banale, i riferimenti storici non esatti, la fine troppo prevedibile, o una scena troppo volgare. Ecco, se voi siete questo tipo di persone, o le frequentate, evitate di andare a vedere Adel Blanc Sec e l’enigma del Faraone, perchè forse è uno dei film più pelosi della storia (e non mi riferisco ovviamente alla bellezza della protagonista). Peloso si, ma divertente, divertente come riesce ad esserlo solo il cinema e emozionante come riescono ad esserlo certe volte i film di Luc Besson. Film spesso senza pretese altre che non quello di raccontare una storia, e il pregio unico di saperlo fare, bene.
E ho sempre pensato che in Nikita e Leon avesse esaurito molte delle cose da dire, che come i REM dopo Automatic for the people e New adventure in Hi-FI, avesse cercato di stupire e di stupirsi ma senza ritrovare la magia e l’ispirazione. Facendo cose buone, ma niente di più. Invece il riciclarsi raccontastorie per ragazzi gli ha attirato le antipatie della critica e dei cercatori di peli, ma prima con Arthur e adesso con Adele ha dato vita a due storie sicuramente non banali, in cui la ricerca e la meticolosità dell’ambientazione fa da sfondo a una capacità unica di narrare, divertendo e emozionando. Stavolta aggiungendo anche una confezione francese in stile Amelie o Piccolo Nicolas, in cui tra l’altro recitava l’unico “pelo”, per dirla alla Antonio Albanese, del film, Luoise Bourgoin.
Perchè i film di Luc Besson potranno anche essere uova pelose, ma le sue eroine sono anime con un sacco di conti aperti col passato, con nei e storie amare, protagoniste nel vero senso della parola e non soltanto labbra e sguardi di contorno. E se avevo provato sempre una certa disapprovazione nel non poter manifestare apertamente la mia fascinazione per Harrison Ford nei panni di Indiana Jones, finalmente ecco che anche il mondo maschile eterosessuale, o quello femminile gay, hanno la loro archeologa sudata e impolverata da sognare.
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brucemyhero
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giovedì 9 giugno 2011
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adèle l'enigma del faraone.
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Un film esilarante, divertente. Un'avventura che ricalca come tipologia, la famosa trilogia de 'La mummia'. Il tema è quì affrontato con l'impronta visionaria di Besson, che risulta a tratti esilarante e irresistibile. L'eroina di Besson è la bella Adèle, una francesina tutta pepe, scrittrice e archeologa. Dotata di un'intraprendenza inarrestabile, ripone le sue speranze, nei poteri del dottore personale del 'defunto' faraone Tutmosies. La mummia che riporterà in Francia e conserverà in una vetrinetta però, non si rivelerà quella giusta. Riportata in vita da un vecchio amico dotato di poteri sovrannaturali (come uno pterodattilo risalente all'era del Giurassico (una delle tre ere: Triassico, Giurassico e Cretaceo, in cui sono vissuti i celeberrimi dinosauri) infatti, tra gag incredibilmente divertenti, si rivelerà soltanto uno scienziato del tempo, con l'educazione e riverenza di un damerino di corte del '700.
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Un film esilarante, divertente. Un'avventura che ricalca come tipologia, la famosa trilogia de 'La mummia'. Il tema è quì affrontato con l'impronta visionaria di Besson, che risulta a tratti esilarante e irresistibile. L'eroina di Besson è la bella Adèle, una francesina tutta pepe, scrittrice e archeologa. Dotata di un'intraprendenza inarrestabile, ripone le sue speranze, nei poteri del dottore personale del 'defunto' faraone Tutmosies. La mummia che riporterà in Francia e conserverà in una vetrinetta però, non si rivelerà quella giusta. Riportata in vita da un vecchio amico dotato di poteri sovrannaturali (come uno pterodattilo risalente all'era del Giurassico (una delle tre ere: Triassico, Giurassico e Cretaceo, in cui sono vissuti i celeberrimi dinosauri) infatti, tra gag incredibilmente divertenti, si rivelerà soltanto uno scienziato del tempo, con l'educazione e riverenza di un damerino di corte del '700. Questi aiuterà la 'disperata' Adèle, a ritrovare il vero dottore di Tutmosies. Adèle è infatti non riesce a darsi pace, perchè responsabile, durante una partita 'amichevole?!' di tennis, della morte accidentale della sorella gemella. Incredibile la frase del faraone, che al risveglio, quando si alza dal sarcofago, stiracchiandosi esclama: "AAAHH, che bella dormita.." (un sonno durato 5.000 anni!). Mi fermo quì, è tutto da vedere... Se vi fa piacere passare una serata all'insegna del'ironia intelligente, dotata di stile, non perdetelo.
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