daniele
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giovedì 26 gennaio 2023
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adele e l''enigma del faraone
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film molto ben fatto e ben recitato l'ho apprezzato molto. Ottima la regia di Besson.
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elgatoloco
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mercoledì 7 novembre 2018
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besson "evocativo-fantastico"
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"Les aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(Luc Besson, 2010)è un film che, al di là del fatto di essere stato ricavato da sequenze fumettistiche/cartoons, insomma, dunque con una sequenzialità diversa da quella filmica, e qui comunque, Besson compie già un'operazione di contaminatio tra generi molto interessante), oltre al fascino evocativo dell'era faraonica e della civiltà egizia, con quel pizzico(o invece quel tanto)di occultismo che ciò ha in sé, propone , anzi ri-propone, con l'ambientazione nel 1911, dunque nel periodo forse del massimo sviluppo delle avanguardie non solo artistiche ma anche scientifiche(pensiamo alla psicoanalisi), elementi caratteristici di tali avanguardie, elementi onirici e non, presenti nel dadaismo, nel surrealismo, ma anche(pur se in forma evidentemente diversa)anche nella citata psicoanalisi, Oltre a questo, il ritmo bessoniano è indubbiamente diverso da quanto in genere si vede al cinema, il che non è poco, anche quando questo ritmo venga modificato a seconda dell'anno di realizzazione, del contesto culturale legato a dinamiche"epocali"etc.
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"Les aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(Luc Besson, 2010)è un film che, al di là del fatto di essere stato ricavato da sequenze fumettistiche/cartoons, insomma, dunque con una sequenzialità diversa da quella filmica, e qui comunque, Besson compie già un'operazione di contaminatio tra generi molto interessante), oltre al fascino evocativo dell'era faraonica e della civiltà egizia, con quel pizzico(o invece quel tanto)di occultismo che ciò ha in sé, propone , anzi ri-propone, con l'ambientazione nel 1911, dunque nel periodo forse del massimo sviluppo delle avanguardie non solo artistiche ma anche scientifiche(pensiamo alla psicoanalisi), elementi caratteristici di tali avanguardie, elementi onirici e non, presenti nel dadaismo, nel surrealismo, ma anche(pur se in forma evidentemente diversa)anche nella citata psicoanalisi, Oltre a questo, il ritmo bessoniano è indubbiamente diverso da quanto in genere si vede al cinema, il che non è poco, anche quando questo ritmo venga modificato a seconda dell'anno di realizzazione, del contesto culturale legato a dinamiche"epocali"etc. Besson sa"giocare"(jouer, to play, spielen)su diversi registri contemporaneamente e con efficacia, Brava la protagonista Louise Bourgoin, bravi gli altri/le altre interpreti, dato che stanno tutti/e al gioco di Besson stesso. El Gato
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liuk
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venerdì 5 gennaio 2018
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eccessivamente grottesco
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Per essere un'avventura prevalentemente dedicata al pubblico giovane, questa pellicola risulta troppo grottesca e caricaturale. I dialoghi sono quasi sempre surreali tanto da non supportare la trama e rendendo lo svolgimento noioso e non coinvolgente. Meglio non commentare nemmeno gli effetti speciali, redicoli.
Pellicola sconsigliata, pessima in ogni suo aspetto.
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elgatoloco
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lunedì 1 settembre 2014
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più di un cartoon
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Decisamente più di un cartoon, comunque"d'alto e altro lignaggio", questo "Les aventures éxtraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(il titolo italiano rischia d'essere fuorviante-condizionante), certo ispirato a/da un cartoon, ma al tempo stesso(buon Besson non mente)di sviluppare un discorso puramente cinematografico, ossia con mezzi puramente/completamente filmici... Varie tracce surrealiste(l'ambientazione, peraltro, è quella, 1911, il che consente a Tardi-Besson di giocare anche sull'imbarco finale sul"Titanic"...), varie derisioni dei"poteri costituiti". Da apprezzare e godere, diremmo, un po'"centellinando"fior da fiore, un po'anche, però, guardando all'insieme.
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Decisamente più di un cartoon, comunque"d'alto e altro lignaggio", questo "Les aventures éxtraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(il titolo italiano rischia d'essere fuorviante-condizionante), certo ispirato a/da un cartoon, ma al tempo stesso(buon Besson non mente)di sviluppare un discorso puramente cinematografico, ossia con mezzi puramente/completamente filmici... Varie tracce surrealiste(l'ambientazione, peraltro, è quella, 1911, il che consente a Tardi-Besson di giocare anche sull'imbarco finale sul"Titanic"...), varie derisioni dei"poteri costituiti". Da apprezzare e godere, diremmo, un po'"centellinando"fior da fiore, un po'anche, però, guardando all'insieme... El Gato
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elgatoloco
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lunedì 1 settembre 2014
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più di un cartoon
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Decisamente più di un cartoon, comunque"d'alto e altro lignaggio", questo "Les aventures éxtraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(il titolo italiano rischia d'essere fuorviante-condizionante), certo ispirato a/da un cartoon, ma al tempo stesso(buon Besson non mente)di sviluppare un discorso puramente cinematografico, ossia con mezzi puramente/completamente filmici... Varie tracce surrealiste(l'ambientazione, peraltro, è quella, 1911, il che consente a Tardi-Besson di giocare anche sull'imbarco finale sul"Titanic"...), varie derisioni dei"poteri costituiti". Da apprezzare e godere, diremmo, un po'"centellinando"fior da fiore, un po'anche, però, guardando all'insieme.
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Decisamente più di un cartoon, comunque"d'alto e altro lignaggio", questo "Les aventures éxtraordinaires d'Adèle Blanc-Sec"(il titolo italiano rischia d'essere fuorviante-condizionante), certo ispirato a/da un cartoon, ma al tempo stesso(buon Besson non mente)di sviluppare un discorso puramente cinematografico, ossia con mezzi puramente/completamente filmici... Varie tracce surrealiste(l'ambientazione, peraltro, è quella, 1911, il che consente a Tardi-Besson di giocare anche sull'imbarco finale sul"Titanic"...), varie derisioni dei"poteri costituiti". Da apprezzare e godere, diremmo, un po'"centellinando"fior da fiore, un po'anche, però, guardando all'insieme... El Gato
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asdrubale03
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sabato 29 giugno 2013
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noia
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francesco2
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domenica 30 ottobre 2011
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besson sguazza (benino) nella confusione
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Riflettevo proprio in questo momento sull'etichetta "Divertente pasticcio" che il sito ha scelto per questo film.
Può sembrare un ossimoro e/o un modo per cavarsi d'impaccio, ma le cose forse non stanno così.
Solo un ammiratore accanito del film (Ma su questo sito mi pare non manchino) potrebbe negare una disorganicità di fondo ed un certo macchiettismo di d terminati personaggi, a parte un'attrice che, senza offesa, secondo chi scrive nulla aggiunge a quanto stiamo vedendo (Io, fra l'altro, ho visto buona parte del film in originale).
Però. Dopo che chi, come me, aveva ammirato "Nikita" e d era relativamente deluso da "Lèon", favoletta metropolitana degli anni '90, e sa che il nostro ha suscitato entusiasmi non esattamente consistenti con "Il quinto elemento", "Giovanna D'arco" ecc.
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Riflettevo proprio in questo momento sull'etichetta "Divertente pasticcio" che il sito ha scelto per questo film.
Può sembrare un ossimoro e/o un modo per cavarsi d'impaccio, ma le cose forse non stanno così.
Solo un ammiratore accanito del film (Ma su questo sito mi pare non manchino) potrebbe negare una disorganicità di fondo ed un certo macchiettismo di d terminati personaggi, a parte un'attrice che, senza offesa, secondo chi scrive nulla aggiunge a quanto stiamo vedendo (Io, fra l'altro, ho visto buona parte del film in originale).
Però. Dopo che chi, come me, aveva ammirato "Nikita" e d era relativamente deluso da "Lèon", favoletta metropolitana degli anni '90, e sa che il nostro ha suscitato entusiasmi non esattamente consistenti con "Il quinto elemento", "Giovanna D'arco" ecc., può anche divertirsi con questo aneddoto postmoderno fuori tempo massimo.
Perché, riflettendoci un pò meglio, il paradosso è questo. Con l'occhio dell'artista(?) postmoderno, che guarda al futuro (Una volta un bravo giornalista definì il suo un "Anonimato di lusso"), con delle citazioni jeunetiane che guardano ad "Amélie", non solo prima, come qualcuno ha osservato, ma anche durante (Non vi dice nulla, come storia e come realizzazione, la vicenda della sorella ed il mo(n)do in cui viene narrta?), Besson guarda al passato. Fortunatamente non pretende di
rifare il film di Jeunet,,come nel pessimo "Lezioni di felicità", ma usa uno sguardo proteso verso il (dolce?)DOMANI per parlare di IERI. E riesce ad intrattenere e divertire, al di là di certe trovate facili come la sigaretta ultimo desiderio(Vista duecentomila volte, anche se allora le donne non fumavano). Forse perché lo spunto di partenza, prima di tutto, è già paradossale: come osserva "MY Movies", a causare tutto in origine è l'uovo di uno pterodattilo. Ed Adéle, a costo di ripetermi, è la nonna di Amélie, che insegue i suoi sogni rimanendo distante dal mondo che la circonda. Ma il personaggio della Tautou, novant'anni dopo, sarà diversa perché è sola in un mondo dove (ufficialmente) nessuno di noi è isolato. Adèle, invece, è diversa perché novant'anni prima era una donna che non sceglieva la solitudine.
Il finale, che cerco di non svelare, produce un ulteriore sospetto: che tutto fosse una presa in giro, e che lo stesso Besson, in fondo, non ha realiazzato c e un aparodia di ciò che (Ufficialmente) può dire di disprezzare.
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cenox
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martedì 4 ottobre 2011
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grottesco, inverosimile e ridicolo!
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Si può parzialmente porre a difesa di questo film che non abbia alle spalle un budget milionario come ormai quasi solo i grandi film americani hanno, però a parte gli effeti speciali che sicuramente non esaltano (basta guardare come è fatto lo pterodattilo!), anche la storia non è certamente entusiasmante. A parte il fatto che questo è un film adatto non ad un pubblico adulto, e forse è per questo che l'ho trovato fin troppo infantile, sia nella costruzione dei personaggi che nello sviluppo della storia. La protagonista è una scrittrice di nome Adele, che nel contempo è anche un'avventuriera alla Lara Croft, che si cimenta in prima persona in spedizioni alla ricerca di manufatti perduti o di tesori ancora da scoprire.
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Si può parzialmente porre a difesa di questo film che non abbia alle spalle un budget milionario come ormai quasi solo i grandi film americani hanno, però a parte gli effeti speciali che sicuramente non esaltano (basta guardare come è fatto lo pterodattilo!), anche la storia non è certamente entusiasmante. A parte il fatto che questo è un film adatto non ad un pubblico adulto, e forse è per questo che l'ho trovato fin troppo infantile, sia nella costruzione dei personaggi che nello sviluppo della storia. La protagonista è una scrittrice di nome Adele, che nel contempo è anche un'avventuriera alla Lara Croft, che si cimenta in prima persona in spedizioni alla ricerca di manufatti perduti o di tesori ancora da scoprire. Il film è ambientato nella Parigi dei primi anni del Novecento, ed il regista cerca di far convivere elementi fantastici, azione da fumetto e battute piuttosto demenziali; il risultato a mio parere non è per niente riuscito! Ed il finale aperto lascia presagire che ci possa essere un seguito...che perderò volentieri..
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(di francesco2)
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the green lantern
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lunedì 12 settembre 2011
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très beau(molto bello)!!!!
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E' uno dei film più belli che abbia mai visto;ottimo film in tutti i sensi
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owlofminerva
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venerdì 17 giugno 2011
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apprezzabile connubio di garbo e ironia
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Svariate imperfezioni, carente la sceneggiatura, fallita la copia conforme in rosa, trama infantile, piacevole mix di generi e apprezzabile connubio di garbo e ironia, umorismo e parodia. Defetta di coinvolgimento, suspense, sorpresa. L'eroina non regge il confronto con i personaggi caricaturali. Piacevolmente ironica la trafila di burocrazia, alcuni nei non passano: le mummie egizie parlano francese. Deludente.
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