vittorio
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martedì 14 dicembre 2010
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godibile!!
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Per passare un'ora e mezza avvincente...
Indubbiamente non c'è nulla di nuovo nella storia, ma l'ambientazione è ottima, gli effetti buoni e la storia è avvincente....
Da vedere!!
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fabian t.
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martedì 8 marzo 2011
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un buon film, migliorabile ma avvincente
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"Solomon Kane" è un'occasione (l'ennesima) di una potenzialità narrativa non sfruttata appieno ma in ogni caso ben affrontata. Più volte il regista si è detto appassionato di letteratura fantasy; avuta la possibilita di realizzare il film sul tenebroso personaggio ideato da Robert E. Howard, ha dichiarato di aver fatto il possibile con i mezzi disponibili, pur ammettendo eventuali errori o imperfezioni. Bisogna dargliene atto e riconoscere molti pregi di questo film: un ottimo inizio, una perfetta immedesimazione dell'attore protagonista in Solomon Kane, una lodevole cura per i suggestivi scenari e musiche adeguate alle scene. Alcune riprese sono anche incredibilmente belle e non si possono sottacere.
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"Solomon Kane" è un'occasione (l'ennesima) di una potenzialità narrativa non sfruttata appieno ma in ogni caso ben affrontata. Più volte il regista si è detto appassionato di letteratura fantasy; avuta la possibilita di realizzare il film sul tenebroso personaggio ideato da Robert E. Howard, ha dichiarato di aver fatto il possibile con i mezzi disponibili, pur ammettendo eventuali errori o imperfezioni. Bisogna dargliene atto e riconoscere molti pregi di questo film: un ottimo inizio, una perfetta immedesimazione dell'attore protagonista in Solomon Kane, una lodevole cura per i suggestivi scenari e musiche adeguate alle scene. Alcune riprese sono anche incredibilmente belle e non si possono sottacere. La storia inizia molto bene ma termina alla fine senza una vera idea che possa sorprendere e travolgere lo spettatore. Con un finale più articolato e studiato, il film sarebbe stato molto più complesso di quello che, con troppa linearità, tende a far terminare senza alcun guizzo. Con ciò ribadisco l'estrema difficoltà di rendere al cinema un genere particolare come il fantasy, tant'è che gli esempi riusciti si conterebbero sulle punte delle dita. Però Bassett ha l'onestà di imbastire una storia coerente e ben recitata, senza scadere nei pericolosi e banali cliché, regalandoci un godibile dark fantasy migliorabile ma godibile.
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(di nevira)
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sixy89
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sabato 21 agosto 2010
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buon film
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Non il colossal annunciato dalla tv e dal trailer, ma un buon film. Effetti speciali spettacolari e buona sceneggiatura che non lascia spazio a scene noiose. L'unico problema è la trama, che alla fine non è molto credibile. Solomon è un uomo, ma nel film è quasi un semidio e compie imprese molto discutibili per un solo uomo.
In generale è piacevole da vedere e scorrevole, un pò sanguinolento ma con scene di combattimento spettacolari e avvincenti.
Vale tutti i 7 euro del biglietto.
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august
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sabato 7 agosto 2010
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la redenzione del guerriero
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Il film di Michael J Bassett é un capolavoro che riesce in maniera splendida a portare sullo schermo il romanzo di Robert E. Howard e james Purefuoy riesce a dare peso e psicologia oltre che forza fisica al ruolo di Salomon kane puritano che vieve in un monastero guerriero crudele e gentiuomo. il pregio migliore del film oltre che la fotografia di Dan Laustsen e il montaggio di Andrew MacRitchie é la perfezioni in ogni ruolo da quello di max von Sydow padre ignobile non nobile a quello di Rachel Hurd-Wood e del frtaellino Patrick Hurd-Wood,all'ottimo Pete Postlethwaite che rappresenta la famiglia di quaccheri i Croward.
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Il film di Michael J Bassett é un capolavoro che riesce in maniera splendida a portare sullo schermo il romanzo di Robert E. Howard e james Purefuoy riesce a dare peso e psicologia oltre che forza fisica al ruolo di Salomon kane puritano che vieve in un monastero guerriero crudele e gentiuomo. il pregio migliore del film oltre che la fotografia di Dan Laustsen e il montaggio di Andrew MacRitchie é la perfezioni in ogni ruolo da quello di max von Sydow padre ignobile non nobile a quello di Rachel Hurd-Wood e del frtaellino Patrick Hurd-Wood,all'ottimo Pete Postlethwaite che rappresenta la famiglia di quaccheri i Croward. i comabimneti soprattutto quello tra salomon e il malvagio cavaliere Jeff Smith sono a dire poco esaltanti. non c'é un momento nè di pausa e nè di stanca nel film e la musica di Klaus Badelt sui bellissimi passaggi bretoni e cechi rendono il film che inizia in Marocco stupendo. Forse vi sono alcuni anacronismi o meglio eventi che non sono molto storici ma è un film che merita di essere visto e rivisto piú volte. Un vero gioiello
Robert Fogelberg Rota
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(di francesco1960)
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lordbertus
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mercoledì 18 agosto 2010
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non è malvagio, ma si poteva fare meglio...
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Come prodotto di intrattenimento è ottimo, ambientazioni suggestive, bei combattimenti, aggiunta di elementi esoterici che hanno sempre un certo fascino.
È sulla sostanza che il film è un pò deludente. Si ripromette di narrare grandi gesta e grandi sentimenti, ma in definitiva non riesce a dire nulla di nuovo, l'originalità e poca, e quella che c'è è mal strutturata.
1. Suvvia, non penso che il tetro mietitore in persona sia il tipo di creatura con cui uno si possa mettere a duellare. È inverosimile, anche nel fantasy più visionario. Mi sembra una cosa tipo "Chuck Norris è morto da anni, ma la Morte non glielo ha ancora detto perchè ha paura".
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Come prodotto di intrattenimento è ottimo, ambientazioni suggestive, bei combattimenti, aggiunta di elementi esoterici che hanno sempre un certo fascino.
È sulla sostanza che il film è un pò deludente. Si ripromette di narrare grandi gesta e grandi sentimenti, ma in definitiva non riesce a dire nulla di nuovo, l'originalità e poca, e quella che c'è è mal strutturata.
1. Suvvia, non penso che il tetro mietitore in persona sia il tipo di creatura con cui uno si possa mettere a duellare. È inverosimile, anche nel fantasy più visionario. Mi sembra una cosa tipo "Chuck Norris è morto da anni, ma la Morte non glielo ha ancora detto perchè ha paura".
2. Scene come la liberazione dalla croce sono pazzesche, scusate, ma fin dalle elementari ci insegnano che perfino Gesù è morto in croce, sarà forse che liberarsi è un pelo più complicato di così? Neanche Conan il Barbaro ci è riuscito, e fisicamente mi sembra messo molto meglio del nostro Solomon.
3. Gli aiutanti di Solomon. Lo hanno conosciuto nel periodo in cui era una macchina di morte assetata di sangue e votata alla distruzione. È questo il ricordo che hanno di lui, della sua redenzione non possono sapere nulla. È il tipo di persona riterreste in grado di aiutarvi per pura compassione e amore della giustizia? Non credo.
4. In definitiva, tutto questo macello è scaturito dal fatto che il demonio voleva l'anima di Solomon? Ma diciamo sul serio? Dubito che fosse l'unica persona malvagia sulla Terra, è improponibile che per ogni anima che manca all'appello si organizzi una cosa del genere. È una motivazione che non regge neanche un pò.
In definitiva, buona la realizzazione e interessante l'idea di base, offre due orette di intrattenimento, ma solo a patto di anestetizzare la parte razionale del vostro cervello, perchè altrimenti comincerete a storcere il naso fino ad annodarvelo.
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greta
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mercoledì 11 agosto 2010
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un buon inizio
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Di questi tempi l'industria cinematografica non produce film di gran pregio, bensì brutture assurde, vedi New Moon e vari è perciò un piacere poter finalmente tornare a scrivere una recensione su un prodotto fantasy di buon livello.
Solomon Kane, personaggio inventato da Haward nei primi anni venti, è interpretato in maniera ineccepibile da James Purefoy,che riesce a far trasparire i tratti di sofferenza interiore presenti nei racconti.
Il film presenta una sorta di antologia del genere fantasy-avventuroso degli ultimi anni, senza risultare in alcun modo un clone, il tutto reso omogeneo da una scenografia unica, che ricorda i dipinti del pittore inglese Turner, dove la brughiera diventa co-protagonista della storia avvolgendo lo spettatore in una nebbia opprimente, impenetrabilie.
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Di questi tempi l'industria cinematografica non produce film di gran pregio, bensì brutture assurde, vedi New Moon e vari è perciò un piacere poter finalmente tornare a scrivere una recensione su un prodotto fantasy di buon livello.
Solomon Kane, personaggio inventato da Haward nei primi anni venti, è interpretato in maniera ineccepibile da James Purefoy,che riesce a far trasparire i tratti di sofferenza interiore presenti nei racconti.
Il film presenta una sorta di antologia del genere fantasy-avventuroso degli ultimi anni, senza risultare in alcun modo un clone, il tutto reso omogeneo da una scenografia unica, che ricorda i dipinti del pittore inglese Turner, dove la brughiera diventa co-protagonista della storia avvolgendo lo spettatore in una nebbia opprimente, impenetrabilie.
In conclusione il film pur avendo disposto di un bugget non molto elevato si sviluppa discretamente, il tutto arricchito da un cast importante, nel quale spicca la breve interpretazione dell'eterno Max von Sydow; è un buon inizio speriamo nel sequel.
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beavis
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venerdì 21 gennaio 2011
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un film "facile"
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E' sempre piacevole avere un bel film da guardare quando ci si vuole rilassare senza impegnare troppo mente e animo. Solomon Kane è proprio questo genere di pellicola: un prodotto facile,senza pretese,dalla trama semplice e scontata che non ci fa faticare troppo a capire cosa succederà nella scena successiva.
Una menzione di merito va alle coreografie dei combattimenti (molto avvincenti e spettacolari) e ai costumi. Qualche buona trovata quà e là ma nel complesso secondo me parliamo di un bel prodotto di serie B con il biglietto da visita di uno di serie A
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williamd
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domenica 12 gennaio 2014
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originale, bello, ma non extra-ordinario...
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Diretto da Michael Bassett e basato sull'omonimo personaggio letterario di Robert Ervin Howard, Solomon Kane è un film che ci racconta la storia di un mercenario senza cuore, disposto a tutto per ottenere la gloria, che si ritrova costretto a cambiare stile di vita sapendo di essere ricercato dal diavolo.
E' il 1600, un'epoca dove le forza oscure sovrastano e regnano sul bene, ed in Nord Africa un'imbarcazione inglese guidata da quello che sembra essere un uomo immortale, Solomon Kane (James Purefoy), sbarca e va all'assedio della città, uccidendo chiunque si pari davanti, senza pietà e senza rimorso.
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Diretto da Michael Bassett e basato sull'omonimo personaggio letterario di Robert Ervin Howard, Solomon Kane è un film che ci racconta la storia di un mercenario senza cuore, disposto a tutto per ottenere la gloria, che si ritrova costretto a cambiare stile di vita sapendo di essere ricercato dal diavolo.
E' il 1600, un'epoca dove le forza oscure sovrastano e regnano sul bene, ed in Nord Africa un'imbarcazione inglese guidata da quello che sembra essere un uomo immortale, Solomon Kane (James Purefoy), sbarca e va all'assedio della città, uccidendo chiunque si pari davanti, senza pietà e senza rimorso.
Solomon, con la ciurma alle spalle, è l'unico a raggiungere la sala del trono del castello, dove sono custodite tutte le ricchezze, ma non fa in tempo ad appropriarsene che interviene il mietitore del diavolo, che lo aspettava per prendersi la sua anima corrotta. Quest'ultimo però riesce a sfuggirli, ma sa che i demoni del diavolo verranno nuovamente a cercarlo, così si rifugia in un monastero, dove inizierà a dedicarsi completamente alla religione e a Dio.
Quello che all'inizio doveva essere solamente un cambiamento di convenienza, alla fine per Solomon è un vero e proprio mutamento interno: capisce i suoi errori, si pente, diventa un uomo di pace, che disprezza la guerra.
Per lui adesso è arrivato il momento di lasciare il monastero e si mette in cammino, senza meta, in cerca di speranza.
Intanto che tutto questo avviene, i seguaci del diavolo si sono impossessati più che mai della Terra: streghe, magia nera, corruzione e paura regnano tra le gente; e ad esercitare il potere come sovrano c'è Malachia, ex sacerdote, divenuto servo del diavolo.
Solomon, ancora in cammino, fa conoscenza con una famiglia in viaggio, ed accetta da loro un passaggio in carrozza.
Un mattino però l'esercito di Malachia gli scova e uccide tutti quanti, a parte Kane che si salva e Meredith, la figlia che viene rapita...
Solomon è disperato, avrebbe potuto fermare quei soldati, ma non l'ha fatto per tenere fede al suo giuramento, ma ora per lui nulla ha più un senso, ed ascolta le ultime parole di Samuel, padre di Meredith, il quale gli dice che se avesse salvato sua figlia, la sua anima fosse stata redenta.
Così, colmo di rabbia, desideroso di vendetta e senza alcuna paura, Solomon riprende la sua sanguinaria spada e si mette in marcia per sconfiggere il male, salvare Meredith, e porre fine a quest'epoca oscura...
Splendide immagini e tempi di dialoghi perfetti caratterizzano questo fantasy d'azione, molto ben interpretato da Purefoy, completamente immedesimato nel personaggio.
Mentre però la prima parma del film è quasi perfetta, il film perde nel finale, dove non trova la stessa sintonia dei primi 50 minuti, e va incontro ad un finale scontato e privo di emozioni.
Gli ultimi 10 minuti sono quelli più disastrosi: mi paiono quelli di un cartone animato, dove il male è presente in una forma amorfa, che si distacca dai tratti umani; e per l'intervento di un mostro creato con immagini computerizzate che fa proprio pena...
Un film a due facce direi, una da nove e una da quattro, che quindi per media matematica raggiunge la sufficienza, anche se avrebbe potuto puntare a qualcosa di più.
Colonna sonora inerte, che però non intralcia la scorrevolezza del film, che definirei comunque godibile, ma senza grandi pretese !
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chainbreaker
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giovedì 14 gennaio 2021
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buono!
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In un ambientazione medievale fantasy (ma nemmeno poi molto), James Purefoy impersonifica il classico guerriero senza paura (attenzione, non senza macchia) che vuole riscattarsi da un passato di assassino sanguinario, seppur avuto in tempi di guerra. L'ambientazione, in una Inghilterra medievale, è resa molto realiistica anche dal fatto che (finalmente!) il tempo meteorlogico è sempre piuttosto avverso, con incessanti piogge che trasformano la terra in fango. Al contrario di molte altre incensate produzioni che fanno sospettare che la Terra D'Albione sia stata teletrasportata alle latitudini del Mediterraneo (spende sempre un bel sole... ma quando mai??).
Il nostro protagonista assomiglia molto al Van Helsing interpretato da Hugh Jackman, sia per l'abbigliamento (mantello e cappello con lunga tesa) sia per la chiara somiglianza fisica tra i due attori, sia per il periodo storico e l'ambientazione.
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In un ambientazione medievale fantasy (ma nemmeno poi molto), James Purefoy impersonifica il classico guerriero senza paura (attenzione, non senza macchia) che vuole riscattarsi da un passato di assassino sanguinario, seppur avuto in tempi di guerra. L'ambientazione, in una Inghilterra medievale, è resa molto realiistica anche dal fatto che (finalmente!) il tempo meteorlogico è sempre piuttosto avverso, con incessanti piogge che trasformano la terra in fango. Al contrario di molte altre incensate produzioni che fanno sospettare che la Terra D'Albione sia stata teletrasportata alle latitudini del Mediterraneo (spende sempre un bel sole... ma quando mai??).
Il nostro protagonista assomiglia molto al Van Helsing interpretato da Hugh Jackman, sia per l'abbigliamento (mantello e cappello con lunga tesa) sia per la chiara somiglianza fisica tra i due attori, sia per il periodo storico e l'ambientazione. Anche se non può godere degli stessi effetti speciali del suddetto film, la storia è buona e il film fila via liscio fino alla prevedibile conclusione. Ottima (per il genere) la prova di un Purefoy che si vede maturato dai tempi del "Punitore" (da vedere assolutamente). Buone le interpretazioni di contorno (non dimentichiamo la presenza, seppur marginale, del grande Pete Postelwaite), credibili e ben fatti gli effetti speciali, seppur non eclatanti. Niente di particolarmente originale, ma quello che c'è è fatto piuttosto bene. Questo ci insegna che non è necessario essere per forza originali per fare un buon film.
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greatsteven
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mercoledì 18 aprile 2018
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dramma dell'uomo ripudiato dalla divina giustizia
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SOLOMON KANE (UK/FR/REP. CECA, 2009) diretto da MICHAEL J. BASSETT. Interpretato da JAMES PUREFOY, MAX VON SYDOW, JASON FLEMYNG, RACHEL HURD-WOOD, PETE POSTLETHWAITE, ALICE KRIGE, PHILIP WINCHESTER, MACKENZIE CROOK, SAMUEL ROURKIN
Solomon Kane è uno spietato pirata mercenario al comando di una ciurma di assassini assetati di sangue alla ricerca di ricchezze da depredare. Nel 1600, mentre combattono per l’Inghilterra in Nord Africa (come fanno in ogni continente), hanno la malaugurata idea di saccheggiare un misterioso castello, ma l’impresa fallisce: gli uomini di Kane vengono uccisi e il capitano ha a che fare col Mietitore del Diavolo, un essere mandato dagli abissi dell’Inferno per impossessarsi della sua anima corrotta.
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SOLOMON KANE (UK/FR/REP. CECA, 2009) diretto da MICHAEL J. BASSETT. Interpretato da JAMES PUREFOY, MAX VON SYDOW, JASON FLEMYNG, RACHEL HURD-WOOD, PETE POSTLETHWAITE, ALICE KRIGE, PHILIP WINCHESTER, MACKENZIE CROOK, SAMUEL ROURKIN
Solomon Kane è uno spietato pirata mercenario al comando di una ciurma di assassini assetati di sangue alla ricerca di ricchezze da depredare. Nel 1600, mentre combattono per l’Inghilterra in Nord Africa (come fanno in ogni continente), hanno la malaugurata idea di saccheggiare un misterioso castello, ma l’impresa fallisce: gli uomini di Kane vengono uccisi e il capitano ha a che fare col Mietitore del Diavolo, un essere mandato dagli abissi dell’Inferno per impossessarsi della sua anima corrotta. Kane riesce a sfuggirgli, ma il demone promette vendetta. Poco a poco, si viene anche a scoprire il passato di Solomon: figlio secondogenito di Josiah, doveva essere destinato al convento perché tutto il patrimonio famigliare andasse al primogenito Marcus, e Solomon, deluso e furibondo, fece precipitare il fratello da una scogliera (credendo erroneamente di averlo ammazzato), dando così il via alla sua strada della perdizione. Nel 1601, Solomon ha deciso di metter da parte pistole e spade e s’è ritirato a vivere in un monastero per redimere la sua anima di peccatore, ma il priore gli suggerisce di mettersi in cammino perché prevede un’ombra minacciosa calare su di loro. Durante il pellegrinaggio, Kane s’imbatte nei Crowthorn, famiglia di puritani diretta dall’Inghilterra, terra natale di Solomon, al Nuovo Mondo, che però viene sterminata dagli scagnozzi di Malachia, stregone malvagio che effettua incantesimi malefici sugli uomini feroci e che agisce sempre mettendo in mezzo un poderoso e inquietante cavaliere con una maschera che gli copre interamente il volto. La figlia maggiore dei Crowthorn, Meredith, viene rapita dai predoni, e Solomon promette a William, il suo padre moribondo, di liberarla. Il cammino verso la nuova ripresa in braccio delle armi non sarà però facile, ma Solomon potrà contare sull’aiuto del suo vecchio equipaggio che nel frattempo non s’è dimenticato delle sue eroiche imprese. Dopo esser stato dato quasi in pasto a un branco di demoni affamati cui è sfuggito per miracolo per mano di un sacerdote impazzito, crocefisso dagli uomini demonizzati e scoperto che il quartier generale di Malachia altro non è che il castello di suo padre, Solomon parte coi suoi uomini, benché male armati e inferiori di numero, per sconfiggere il nemico e liberare Meredith. L’impresa avrà successo, e Meredith, sebbene segnata dal marchio della diavoleria, non ne verrà intaccata, ma Solomon dovrà sia uccidere suo padre Josiah, perché legato come prigioniero nei sotterranei del castello dalle catene del male per aver permesso a Malachia di far riportare in vita dal coma profondo in cui era caduto Marcus dopo l’incidente, sia uccidere lo stesso Marcus, che altri non è se non l’uomo aggressivo che si nasconde dietro la maschera impenetrabile e che obbedisce agli ordini di Malachia, il quale libera, grazie al sangue di Meredith, un terribile mostro che deve prendere possesso dell’anima maledetta di Kane, ma il mercenario riesce a sconfiggere anche questi ultimi due. Tuttavia sa che il suo cammino verso la redenzione non è terminato e che dovrà combattere ancora. Co-produzione fra Regno Unito, Francia e Repubblica Ceca, è un pasticcio di dramma orrorifico, fantasy decadentistico, avventura spinta alle più sanguinarie conseguenze e azione pompata da effetti speciali stucchevoli. L’unica nota positiva è la credibilità del percorso interiore intrapreso dal protagonista – un J. Purefoy più abile come spadaccino che a parlare di pace, perdono e misericordia –, malgrado le sue motivazioni latitino qua e là parecchie volte, e la sua vocazione rimanga infine quella dell’omicida autocompiacente, dell’uomo che uccide il suo simile senza provarne ribrezzo, salmodia o terrore. Numerose imprecisioni storiche riguardo alla bandiera del Regno Unito e al poco nominato Francis Drake e ancora di più rispetto al personaggio letterario creato nel 1928 da Robert Ervin Howard, la cui integrità morale viene offuscata dalla perfetta forma fisica di Purefoy e dall’impegno che, nonostante la magrezza del restante impianto scenico, l’attore profonde per calarsi nel ruolo comunque faticoso che gli spetta. La pre-produzione ha dovuto attendere otto anni e, come molti critici han giustamente sottolineato, le analogie con altre saghe fracassone e in pieno stile block-buster come Highlander e Il Signore degli Anelli han influito non poco sull’esito poco soddisfacente di questo estenuante racconto di formazione al contrario che privilegia la spacconeria della visualità alle virtù del suo cast, comunque di tutto rispetto: un Postlethwaite misurato e pacato, una Hurd-Wood affascinante nel candore della sua combattività, un Flemyng attizzato e creazionista in senso diabolico nelle vesti del perfido Malachia e un Von Sydow funzionale nel ruolo del padre non comprensivo e bacchettone che si pente troppo tardi delle sue balordaggini che hanno apportato al figlio soltanto guai e lacune. Poteva essere realizzato meglio puntando maggiormente l’attenzione sul discorso religioso anti-pagano e cristiano nel senso evangelico del termine e non, come invece accade nel film, adoperandolo come surrogato o, peggio ancora, giustificazione della violenza e del suo senso: la cosa appare molto invereconda, impudica, incitante all’aggressione del proprio simile, pur tuttavia coriacea nella sua armatura di indefessa immoralità e perditrice di ogni spiegazione della virtù. Non convince il ritratto di un soldato che dapprima si pente dei suoi peccati per poi riemergere nella sua spietata crudeltà rinforcando spada e pistole. Il contesto storico, inoltre, più che un’ambientazione veridica e appassionante, sembra il crogiuolo adatto a popolarlo con storie il cui unico gusto è quello di mostrare teste mozzate, sangue che scorre a torrenti, asce che s’abbattono su corpi corazzati e lamiere divelte. Gli si può al massimo concedere di possedere una vena dark che nel cinema dello stesso genere degli ultimi tempi, ossia quello che li mescola tutti per poi non trarne neanche uno vagamente persuasivo, non si ravvede poi tanto sovente.
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