wynorski guiaz '80s
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sabato 17 aprile 2010
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le dodici prove di john cena
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In una tarda serata di New Orleans, il poliziotto Danny Fisher(John Cena) insieme al suo collega Hank(Brian J. White) si imbatte nel ricercato Irlandese Miles Jackson(Aidan Gillen) il quale è in fuga assieme alla fidanzata. Per uno spiacevole inconveniente la fidanzata del criminale rimane uccisa nella fuga e, catturato, Miles giura vendetta contro Danny accusandolo della morte dell'amata. Un'anno dopo, Danny e Hank sono affermati detective ma un giorno, Danny riceve una chiamata che si rivela di Miles il quale ha rapito a Fisher la fidanzata: per riaverla Danny, è sottoposto da Jackson ad una serie di dodici prove che lo dovrebbero portare alla liberazione della fidanzata. Il tutto in una folle corsa contro il tempo.
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In una tarda serata di New Orleans, il poliziotto Danny Fisher(John Cena) insieme al suo collega Hank(Brian J. White) si imbatte nel ricercato Irlandese Miles Jackson(Aidan Gillen) il quale è in fuga assieme alla fidanzata. Per uno spiacevole inconveniente la fidanzata del criminale rimane uccisa nella fuga e, catturato, Miles giura vendetta contro Danny accusandolo della morte dell'amata. Un'anno dopo, Danny e Hank sono affermati detective ma un giorno, Danny riceve una chiamata che si rivela di Miles il quale ha rapito a Fisher la fidanzata: per riaverla Danny, è sottoposto da Jackson ad una serie di dodici prove che lo dovrebbero portare alla liberazione della fidanzata. Il tutto in una folle corsa contro il tempo. Per guardare un film con John Cena non bisogna essere scettici e affermare che si tratta di un'altro wrestler datosi al cinema(esempi: The Rock e Steve Austin). Al suo secondo film(dopo Presa Mortale), Cena si dimostra un buon protagonista di pellicole d'azione ma non l'azione che comunemente viene trattata in odierni prodotti per l'home video ma bensì in originali pellicole dirette(in questo caso dal veterano Renny Harlin) da registi in grado di apportare un tocco di old style all'interno del film stesso. E' l'esempio questo 12 Round(s, in originale), B Movie diretto e sceneggiato a dovere che in un'ora e quaranta riempie lo schermo di azione, adrenalina e una trama ricca di colpi di scena. Fondamentale è il ritmo della pellicola, giocato su un antagonismo(tra il buon Cena e il perfido Gillen) perfetto in un crescendo di inseguimenti, alta tensione con un pizzico di disaster movie in ogni prova che Fisher deve superare. 12 Round è un piccolo blockbuster d'azione, ingiustamente sottovalutato dal pubblico(11 milioni solo in USA per non parlare nel resto del Mondo) ma apprezzato degnamente dalla critica e dai fan del genere. E' un film come non se ne vedevano da tempo, spettacolare e improbabile quanto coerente in trama e risoluzione finale. Acuta scelta è anche l'utilizzo di ironia nei dialoghi e in alcune sequenze, non in modo esagerato, ma al punto giusto da alternarsi con le adrenaliniche scene action e tutti i personaggi. Un film da recuperare in dvd e che riconferma Harlin abile regista di genere e John Cena, degna e futura star del cinema odierno.
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dario carta
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lunedì 12 aprile 2010
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un collage di emozioni
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Harlin,con la sua regia secca e nervosa,un poco scompigliata e un poco presa in prestito da Tony Scott,mette in tavola una veloce scansione di sequenze concitate e dinamiche,segnate da frequenti stacchi ed animate in un montaggio ansioso di declamare ritmo e rapidità.
John Cena presenta subito le sue credenziali di attore muscolare,chiamato a incarnare le personalità di Jason Statham,Vin Diesel,Dwayne Johnson,Van Damme,suoi colleghi di attività.
Il cinema di azione,così come oggi inteso,fa qui la sua più aperta professione di fede,lasciando parlare immagini e movimenti ma non permettendo che alcuna percezione caratteriale possa trapelare dalla presenza scenica dei protagonisti.
L'azione scalza l'emozione e la proprietà espressiva si trova uniformemente distribuita in un unico esemplare mimico in Cena,che resta uguale a sè stesso sia che soffra,o che prometta vendetta,che ironizzi o si affanni nelle 12 fatiche.
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Harlin,con la sua regia secca e nervosa,un poco scompigliata e un poco presa in prestito da Tony Scott,mette in tavola una veloce scansione di sequenze concitate e dinamiche,segnate da frequenti stacchi ed animate in un montaggio ansioso di declamare ritmo e rapidità.
John Cena presenta subito le sue credenziali di attore muscolare,chiamato a incarnare le personalità di Jason Statham,Vin Diesel,Dwayne Johnson,Van Damme,suoi colleghi di attività.
Il cinema di azione,così come oggi inteso,fa qui la sua più aperta professione di fede,lasciando parlare immagini e movimenti ma non permettendo che alcuna percezione caratteriale possa trapelare dalla presenza scenica dei protagonisti.
L'azione scalza l'emozione e la proprietà espressiva si trova uniformemente distribuita in un unico esemplare mimico in Cena,che resta uguale a sè stesso sia che soffra,o che prometta vendetta,che ironizzi o si affanni nelle 12 fatiche.
Harlin raccoglie le sue esperienze da "Cleaner","Die Hard 2","Cliffhanger","Nella mente del serial killer" e si sforza di coniugarle in uno spettacolo acrobatico e forzuto,che si risolve in una soluzione banale e fiacca fedele,solo ad una agitata cronaca di avvenimenti,priva di spessore e respiro vitale.
Nella lunga rincorsa ai luoghi comuni,va d’altra parte riconosciuta al regista l’accortezza di aver evitato i clichès visuali del Quartiere francese di New Orleans,preferendo ambientare la storia in una condizione urbana post Katrina,traendone il vantaggio di una maggiore credibilità.
Sullo script dell’esordiente Daniel Kunka,Harlin orchestra un esasperato collage di situazioni da videoclip inserendole in una caotica cacofonia di motori urlanti,inseguimenti,strade affollate da gente in fuga,furti e incidenti mirabolanti,che non rubano l’interesse assorto di un pubblico deluso dai round di un regista qui avaro nel regalare i brividi di un viaggio nei pensieri di un omicida seriale,le emozioni di assistere ad uno scontro in un aeroporto con un’organizzazione di terroristi o la vertigine di un’avventura fra le montagne.
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